Per l'Italia non ci sono fondi - nelle more salvaguardiamo quelli Francesi



Vigili del Fuoco: Incendi di Bosco

		Per l'Italia non ci sono fondi - nelle more salvaguardiamo quelli Francesi

		Come anticipato nei precedenti comunicati il patrimonio
boschivo italiano non è possibile salvaguardarlo perché il governo non ha i
fondi per affrontare la campagna antincendio estiva. Infatti per l'anno in
corso, come è noto a tutti, si è dovuto ricorre a convenzioni, con le
regioni per poter organizzare contingenti di vigili del fuoco per
salvaguardare il patrimonio boschivo della penisola; cosa che non in tutte
le regioni è andata a buon fine, ed i risultati sono evidenti, ogni giorno
il governo si limita a fare l'elenco dei danni a posteriori. Oggi, dopo il
disastro ecologico che sta interessando la Costa Azzurra, in Francia,
contingenti di vigili del fuoco italiani giornalmente sono costretti a
recarsi oltre alpi per portare soccorso ai colleghi francesi ed alle
popolazioni. Tutto ciò come al solito a discapito delle poche forze
disponibili ed alla sola abnegazione di molti colleghi, partiti da tutti i
comandi vigili del fuoco del nord ovest. Operazioni come al solito portate
avanti senza nessuna pianificazione, volendo dare solo un immagine di
efficienza dello Stato italiano. Senza considerare che i vigili del fuoco
inviati per dare il cambio sono gli stessi che prima hanno svolto il
soccorso ordinario nei comandi VV.F. di appartenenza e poi, dopo tre quatto
ore di guida si recano oltre frontiera ad operare per lo spegnimento delle
fiamme che investono da oltre 72 ore il versante francese. Nulla da
obiettare per la solidarietà che ci lega alle popolazioni, di tutti i
paesi, ma riteniamo come rappresentati del personale che tale situazione
cosi come predisposta, sia insostenibile, non è concepibile che un
operatore del soccorso possa prima sostenere il carico di lavoro delle
normali turnazioni e dopo, senza nessun recupero psicofisico sia inviato
per altre calamità, con il pericolo di uno smisurato aumento di infortuni
ed incidenti. Purtroppo questo succede solo grazie ad un governo sordo alle
richieste dei rappresentati dei lavoratori che in questi mesi attraverso
interrogazioni parlamentari, interventi sindacali, manifestazioni e quanto
altro rientra nelle prerogative sindacali, hanno posto l'urgenza di
adeguare gli organici del corpo nazionale; di evitare ulteriori tagli alle
spese del Ministero dell'Interno ed individuare un piano straordinario per
l'acquisto dei mezzi. Questo al fine di assicurare l'intervento tecnico dei
vigili del fuoco, sicuro ed immediato e non come stà avvenendo da un po' di
tempo a questa parte dove l'unico strumento individuato dal governo, per
far fronte alle richieste di soccorso che pervengono da tutto il paese è
l'incentivo al "fai da tè", aprendo distaccamenti volontari a iosa, con il
risultato che forse tra non molto per avere una risposta di aiuto dovremo
aspettare prima il suono delle campane nelle città e dopo la possibilità di
vedere un soccorritore. Ma all'assurdo non c'è mai fine, ogni giorno
sentiamo dalla bocca di rappresentanti del governo e della protezione
civile, il pericolo di alluvioni e smottamenti nel nostro paese ed invece
di predisporre un piano di intervento, si persevera alla rinfusa ad inviare
le uniche forze sul campo in quella zona in altri luoghi. Questa è
l'efficienza della macchina dei soccorsi in Italia, come Rappresentanza di
base riteniamo che fino a quando il Corpo nazionale non raggiungerà i
livelli di organizzazione di altri paesi la situazione sarà sempre quella
del "rattoppo" spostando uomini e mezzi, come succedeva in tempi lontani,
da una città all'altra.

Roma 31/7/2003

Antonio Jiritano