SCUOLA STUDI FEMMINISTI



Ciao a tutti/e
vi mando il programma di questo corso che inizierà a Roma il prossimo
novembre, sperando che possa interessarvi o da far girare fra altre/i che
potrebbero esserlo

in fondo troverete il programma in dettaglio

ciao
Sabrina



SCUOLA DI STUDI FEMMINISTI



La scuola si svolgerà presso la Casa internazionale delle donne da novembre
2003 a marzo 2004.
La scuola si articolerà in tre corsi:

Novembre 2003
Nel territorio del diavolo
Quattro     incontri     sulla     scrittura     e     la     narrazione
Docente: Maria     Rosa     Cutrufelli

Gennaio-febbraio 2004
Sotto gli occhi dell'Occidente
Sei incontri sui post-colonial studies
Docente: Ambra Pirri

Marzo 2004
Donne del Nord - Donne del Sud
Cinque incontri su cooperazione e politiche di genere
Docente: Bianca Pomeranzi

Costi:
Primo corso:100 euro; secondo corso:125 euro; terzo corso:150 euro
Iscrizione a tutti e tre i corsi: 300 euro

Iscrizioni     presso     Cooperativa     Generi     e     Generazioni
Casa     internazionale     delle     donne
a partire da settembre 2003

Frequenza: massimo 20 persone














Programmi dei corsi












Nel territorio del diavolo
Quattro incontri sulla scrittura e la narrazione

Obiettivo degli incontri
Il corso si propone di indagare il rapporto fra scrittura creativa e genere
sessuale.
L'analisi di questo rapporto (ancora considerato 'misterioso'dalla maggior
parte dei critici e degli scrittori) si avvarrà della lezione di alcune
teoriche femministe (ad esempio la Spivak) che sottolineano come, anche in
letteratura, il concetto di 'gender' debba "essere strettamente
interconnesso ad altri parametri quali la razza, la classe, la preferenza
sessuale".

L'attività
Il corso prevede un'introduzione teorica a cui seguirà una discussione
collettiva basata su testi (romanzi, racconti, saggi) e documenti

Articolazione
Il corso avrà la durata di un mese e si articolerà in incontri settimanali
di due ore ciascuno, per un totale di quattro incontri.

Programma
1° incontro
Scrivere con l'inchiostro bianco, ovvero: il sesso della parola/il genere
della scrittura

2° incontro
La scrittura come negoziato

3°         incontro
Scrivere     di     sé

4°     incontro
L'impronta      del     corpo

 Bibliografia     consigliata:

1 -     A.A.V.V. Critiche femministe e teorie letterarie, ed.Clueb, Bologna
1997
2 - Flannery O'Connor, Nel territorio del diavolo-Sul mistero di scrivere,
ed. Theoria Roma 1993



Sotto gli occhi dell'Occidente
Sei incontri sui post-colonial studies

Obiettivo degli incontri:
L'obiettivo critico dei post-colonial studies è di analizzare diverse forme
di rappresentazione testuale (e visiva) per mettere in luce e decostruire le
dinamiche dei rapporti di dominio e di subordinazione - economici, culturali
e politici - tra razze, sessi (genders), nazioni e culture, le cui radici
sono nella storia del colonialismo europeo. Stereotipi di razza, sesso
(gender) e classe si intrecciano e si rafforzano a vicenda, pur nelle loro
infinite differenze, nel produrre sfruttamento economico, ingiustizia e
discriminazione.
Esporre, decostruire, svelare, sovvertire i sistemi binari, guardare gli
itinerari attraverso cui le donne subalterne (ma anche gli uomini) vengono
azzittite o recuperate all'interno delle "grandi narrazioni" occidentali:
questo è l'obiettivo degli incontri.

Il corso, durerà un mese e mezzo e verrà articolato in incontri settimanali
di tre ore ciascuno, per un totale di sei incontri. Il numero dei
partecipanti non dovrà superare le 20 persone.

Primo incontro:
L'orientalismo come apparato linguistico, conoscitivo e ideologico che, nel
costruire la superiorità scientifica e morale dell'occidente,  giustifica e
spiega le pratiche coloniali e imperiali come missione civilizzatrice: la
costruzione e la produzione dell'Altro/a. Il razzismo come costrutto
teorico, pseudo-scientifico e pseudo-filosofico. Sua genealogia: nascita in
Europa e sviluppo in epoca illuminista. Sua funzione: giustificare lo
sfruttamento economico del sud del mondo.

Letture consigliate:
-Edward Said. Orientalismo. Bollati Boringhieri, 1991.
-Franz Fanon. Il negro e l'altro.
-Albert Memmi. Racism.
-Alberto Burgio. L'invenzione delle razze.  Manifesto libri, 1998.
-George L. Mosse. Il razzismo in Europa. Laterza, 1992.

Secondo incontro:
La complicità della letteratura inglese ottocentesca nel progetto
imperialista: decostruzione della missione sociale e civilizzatrice.
Rilettura e analisi critica di Jane Eyre, testo-cult del femminismo
individualista anglosassone, per analizzare le complicità del nascente
femminismo occidentale: per le femministe inglesi, le colonie sono lo spazio
ideale per provare la propria capacità di partecipazione all'impresa di
civilizzazione dei nativi e la propria superiorità di gender, costruita
discorsivamente sull'inferiorità della donna nativa.
Critica ai confini tradizionali tra discipline accademiche: la letteratura
va studiata insieme alla storia, alla politica, all'economia,
all'antropologia, all'etnografia, alla fotografiaŠ

Lettura obbligatoria:
- Charlotte e Emily Bronte. Jane Eyre
Letture consigliate:
-Gayatri Chakravorty Spivak. A Critique of Postcolonial Reason. Harvard
University Press, 1999: in particolare, il secondo capitolo sulla
letteratura.
-Jenny Sharpe. Allegories of Empire. University of Minnesota Press, 1993: i
primi tre capitoli.

Terzo incontro:
La critica post-coloniale, il marxismo e l'analisi femminista nel lavoro di
Gayatri Spivak: i negoziati metodologici. Da Gramsci (l'egemonia, i
subalterni, gli intellettuali) ad Althusser (l'ideologia che interpella e
costituisce il soggetto) a Foucault (il discorso come pratica materiale che
produce verità) a Derrida (decostruzione e sovvertimento del centro e del
sistema binario, esposizione della contraddizione e dei silenzi). La doppia
marginalizzazione del soggetto sessuato.
Decostruzione del "sati" per mostrare la violenza epistemica che costringe
la donna nativa al silenzio (c'è sempre qualcuno che parla suo posto),
catturata tra due grandi narrazioni che non sono le sue e da cui viene
"ventriloquizzata": da una parte la tradizione (per i maschi nativi, la
vedova indiana non sogna altro che di salire sulla pira per bruciare col
marito cadavere) e dall'altra la modernizzazione (l'imperialismo inglese che
le attribuisce una voce libera e tale da richiedere la propria liberazione
all'uomo bianco). La funzione dell'intellettuale benevolente.

Letture consigliate:
-Gayatri C. Spivak. Can the Subaltern Speak? (In, Nelson/Grossberg eds.
Marxism and the Interpretation of Culture, University of Illinois Press,
1988)
-Gayatri C. Spivak. French feminism in an International Frame. In, G. C.
Spivak. In Other Worlds. Routledge, 1988.

Quarto incontro:
Le "grandi narrazioni". La critica al femminismo occidentale e alla
sorellanza globale, viste come forma di imperialismo occidentale "che elide
le diversità nell'agire delle donne in favore di un modello di liberazione
delle donne universalizzato che celebra l'individualità e la modernità"
(Grewal e Caplan). Il femminismo transnazionale come pratica femminista
capace di costruire una sorta di alleanza, di complicità a partire dalle
asimmetrie e dalle ineguaglianze che esistono tra le donne del primo e del
terzo mondo: le differenze di potere devono essere riconosciute e
decostruite criticamente.

Letture consigliate.
-Inderpal Grewal, Caren Kaplan. Scattered Hegemonies. University of
Minnesota Press, 1994.
-Chandra talpade Mohanty. Under Western Eyes. Feminist Scholarship and
Colonial Discourse. (In, Mohanty/Russo/Torres eds. Thirld World Women and
the Politics of Feminism. Indiana University Press, 1991.
-Kaplan, Alarcon, Moallem, eds. Between Woman and Nation. Duke University
Press, 1999.

Quinto incontro:
La globalizzazione, cominciata con la decolonizzazione avvenuta dopo la fine
della seconda guerra mondiale, mantiene i rapporti di potere tra primo e
terzo mondo: le sue operazioni transnazionali nell'economia, nella cultura,
nelle informazioni e nei movimenti di popoli sono incastrate nella storia
dell'imperialismo e del colonialismo. Il suo linguaggio, la sua logica, così
come la giustificazione delle sue guerre, è molto simile alla retorica del
colonialismo e dell'imperialismo.  Dalla missione civilizzatrice -in cui
l'Altro/a è visto/a come selvaggio/a da addomesticare - alla missione
liberatrice delle guerre di Bush jr: l'Altro/a viene raccontato e costruito
come oppresso/a da liberare: al femminile in Afganistan, al maschile in
Iraq. L'immaginario delle guerre imperiali del XXI secolo: dall'Afganistan
all'Iraq.

Sesto incontro:
Film e discussione


Donne del Nord - Donne del Sud
Cinque incontri su cooperazione e politiche di genere

Obiettivo degli incontri
Obiettivo degli incontri è presentare una lettura del ruolo critico svolto
dalle donne nelle pratiche di cooperazione allo sviluppo e delle relazioni
internazionali nella prima fase della globalizzazione, all'indomani della
caduta del sistema bipolare. Già a partire dagli anni settanta la pressione
dei movimenti femministi occidentali e la forte presenza di donne nei
mivimenti di liberazione dei paesi coloniali aveva fatto nascere un vero e
proprio sistema chiamato 'Donne e sviluppo' all'interno delle agenzie di
sviluppo multilaterali e bilaterali. Con la Conferenza ONU di Pechino del
1995 quel sistema è diventato un paradigma di riferimento per le 'politiche
di genere' degli stati nazionali.
Pechino quindi ha segnato una svolta nella capacità delle donne di
organizzarsi sia a livello istituzionale che nella società civile
transnazionale, producendo nuove ipotesi di convivenza.
Il corso si propone di ripercorrere questa storia, che è un'importante
chiave di interpretazione della contemporaneità.

L'attività
Il corso prevede un'introduzione teorica a cui seguirà una discussione
collettiva basata su testi e documenti.

Articolazione
Il corso avrà la durata di cinque settimane e si articolerà in incontri
settimanali di due core ciascuno, per un totale di cinque incontri.
Al corso potranno partecipare un massimo di 20 persone.

Programma

1° Incontro:
'Donne e Sviluppo' nel sistema ONU - Dalla conferenza di Città del Messico
alla conferenza di Nairobi

2° Incontro:
Le strategie dello sviluppo. Dalla conferenza di Nairobi alla cobferenza di
Pechino.

3° Incontro:
I movimenti transnazionali: neofemminismo e diritti del corpo sessuato.

4° Incontro:
Guerre e crisi umanitarie.

5° Incontro:
La globalizzazione: dallo sviluppo alla convivenza.

Bibliografia consigliata:
Vandana Shiva, Sopravvivere allo sviluppo, ISEDI Petrini editore, Torino
1990
Martha C. Nussbaum, Diventare persone, il Mulino, 2001
DWF, Pechino e dintorni, gennaio-marzo 1995
Democrazia e diritto, La legge e il corpo, gennaio-marzo 1996