[diritti globali] APPELLO PER IL SI



REFERENDUM ARTICOLO 18: APPELLO PER IL SI'

Il 15 e 16 giugno 2003 i cittadini italiani saranno chiamati ad esprimersi
sul referendum che abroga parti rilevanti dell'articolo 18 (relativo a
"Reintegrazione nel posto di lavoro", Legge n. 300/70 Statuto dei
Lavoratori) per estendere a tutti i lavoratori e le lavoratrici dipendenti
la tutela contro il licenziamento arbitrario.
La libertà incontrollata di licenziamento ha ricadute sostanziali su
diritti fondamentali: la libertà di pensiero, di espressione, di adesione a
partiti politici, a formazioni sindacali, su ogni altra forma di tutela e
su ogni altro diritto di fonte contrattuale e legale.
Una questione che riguarda sicurezza, libertà e dignità nel lavoro e
caratterizza modi e qualità della convivenza civile, poiché riconoscere il
diritto dell'altro è il fondamento di una convivenza pacifica e questo vale
nei rapporti tra individui, tra parti sociali, tra nazioni.
Nell'attuale quadro politico-parlamentare il referendum è l'unico
strumento possibile per difendere i diritti del lavoro e anche per
sostenere concretamente una proposta di legge che estenda tutele e diritti
a tutti i lavoratori, contrastando la precarietà, la piaga del lavoro nero,
la perdita di competitività, l'arretratezza del nostro sistema produttivo.
Aderendo a questo appello affermiamo  di considerare l'articolo 18 un
principio applicativo della nostra Costituzione. Costituzione che
all'articolo 1 recita:
"L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro".
E all'articolo 3:
 "È compito della Repubblica rimuovere tutti gli ostacoli di ordine
economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei
cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica
e sociale del Paese".
Estendere l'articolo 18 vuol dire rendere effettivi la nostra Costituzione
e l'articolo 30 della Carta europea dei diritti fondamentali ("Ogni
lavoratore ha diritto alla tutela contro ogni licenziamento
ingiustificato").
Estendere l'articolo 18 a tutte e a tutti vuol dire rendere effettiva la
condizione di cittadinanza delle lavoratrici e dei lavoratori secondo i
principi di giustizia e di universalità, di libertà e di uguaglianza,
fondamento della nostra idea di società
Su questo si chiede un giudizio ai cittadini italiani, indipendentemente
dalla loro collocazione politica: il referendum pone una questione di
merito e non di schieramento.
Con questo spirito sosteniamo il SI' al referendum sull'articolo 18; ci
rivolgiamo a tutti i soggetti politici e sociali mobilitati per la difesa e
l'estensione dei diritti nel lavoro e nella società, alle associazioni, a
lavoratrici e lavoratori, alle personalità del mondo della cultura, della
giustizia, dell'impegno sociale e civile, ai cittadini per costruire una
società fondata sulla giustizia e non sull'arbitrio.
Questione che riguarda tutti, e perciò è a tutti che ci rivolgiamo.

Primi firmatari

Tom Benetollo, ARCI
Linda Bimbi, Fondazione Internazionale Lelio Basso
don Albino Bizzotto, Beati costruttori di pace
Giulietto Chiesa, giornalista
don Luigi Ciotti, Gruppo Abele
Sergio Cusani, associazione Liberi
don Antonio Dell'Olio, Pax Cristi
Dario Fo, premio Nobel
Francuccio Gesualdi, Centro Nuovo Modello di Sviluppo
Giulio Marcon, ICS
Moni Ovadia, attore
Franca Rame, attrice
Raffaele Salinari K., Terres des Hommes
Fabio Salviato, Banca Popolare Etica
Gino Strada, Emergency
Gianni Tognoni, Tribunale dei Popoli
Alex Zanotelli, missionario