Re:DIRITTO ALLA SALUTE: la sanità dei ticket



> 30 giugno 2003.
> 
> Comunicato stampa.
> 
> DIRITTO ALLA SALUTE: la sanità dei ticket
> 
> Con devoluzione, ticket, tasse e tagli alle prestazioni i governi di destra
> stanno di fatto cancellando il servizio pubblico universale e solidale e
> costringono i cittadini a pagarsi di tasca loro le prestazioni di cui hanno
> bisogno.
> 
> Gli Italiani hanno speso, direttamente,  nel 2002 circa 23 milioni di euro,
> pari a 45.000 miliardi di lire che per l'85% sono serviti per prestazioni
> in teoria offerte dal Servizio Sanitario Nazionale.
> 
> La destra che governa il paese ha infatti un obiettivo strategico:
> trasformare diritti e bisogni collettivi in consumi individuali da
> sottomettere alle regole del mercato.
> 
> I risultati concreti che vuole raggiungere sono due: riportare sotto il
> controllo del mercato privato tutti i pezzi del sistema sanitario
> suscettibili di produzione di alti profitti e  contemporaneamente, e di
> conseguenza, spingere gli strati più abbienti della popolazione a chiedere
> la possibilità di uscire dal Servizio Sanitario Nazionale e quindi dalla
> contribuzione obbligatoria .
> 
> RIMARREBBE UN SERVIZIO SANITARIO  "POVERO" PER I POVERI
> 
> Per contrastare questa operazione, che la destra porta avanti  dobbiamo
> difendere i risultati di rilievo sul versante della crescita della salute
> del paese prodotti  dal nostro Servizio Sanitario Nazionale ma, allo stesso
> tempo, ragionare sugli elementi di innovazione da apportare a questo
> sistema perché sia realmente equo e solidale  e sappia rispondere  al
> bisogno di salute collettivo e individuale che oggi il paese esprime in
> modo più maturo e consapevole.
> 
> Per i DS la salute è un bene di tutti i cittadini che deve essere promosso
> e garantito dalla responsabilità pubblica, quindi dalle istituzioni e da
> tutta la comunità.
> 
> Contro l'abbandono, le lunghe attese, l'incapacità di riconoscere e
> trattare le urgenze  ci  impegnamo  affinché il servizio sanitario
> nazionale:
> 
o di famiglia  indirizzi accompagni e prenda in carico
> il paziente, nei diversi momenti del suo iter diagnostico e terapeutico
> affinché ognuno non debba cercare da solo soluzioni ai propri problemi;
> generalizzi i Centri Unici di Prenotazione telefonica, integrati a livello
> regionale per ridurre i tempi di attesa garantendo al tempo stesso la
> massima trasparenza delle liste;
> individui le prestazioni urgenti (immediate!) e le prestazioni  urgenti
> differibili (entro 3 giorni) su indicazione del medico proponente definendo
> anche i tempi massimi di attesa  relativi alle prestazioni non urgenti, con
> il rimborso delle spese sostenute dai cittadini per prestazioni non
> eseguibili nei tempi massimi
> 
> I DS ritengono inoltre non più rinviabile  un fondo  nazionale per le
> persone non autosufficienti, per garantire agli anziani e ai soggetti più
> deboli e alle loro famiglie il diritto a tutte le forme di assistenza
> residenziale e domiciliare utili e appropriate.
> 
> Per approfondire questo tema i Democratici di Sinistra della Valtenesi
> hanno organizzato per giovedì 3 luglio 2003, ore 21.00 presso la festa de
> l'Unità di Polpenazze del Garda - località Castello (BS) un dibattito
> pubblico dal titolo:
> 
> DIRITTO ALLA SALUTE: la sanità dei ticket
> 
> Interverranno:
> Silvio Natoli, responsabile Nazionale, dei Democratici di Sinistra, per la
> sanità
> Tino Bino, coordinatore provinciale de l'Ulivo
> Ornella Moreni, Consigliere comunale a Manerba del Garda e medico.
> 
> Gli iscritti, i simpatizzanti sono invitati a partecipare.
> 
> Questa diffusione è curata dal gruppo ITACA, un'altra strada è possibile.
> 
> http://www.itacaonline.org
> 
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LA PRESUNZIONE DI DEFINIRCI EUROPEI MA SENZA EQUILIBRIO

Leggendo i vari messaggi ricevuti via E-mail sui diversi casi riguardanti la giustizia nel nostro paese, si ha la dimostrazione di impotenza a difenderci dalle offese ricevute, di fronte alle varie ingiustizie e forzature senza il minimo interesse da parte di chi è preposto a mantenere l’equilibrio di rispetto verso la cittadinanza che lo ha insignito a capo di un dicastero di Governo come: la giustizia, la sanità, l’inflazione, ect. 

Vorrei riferirmi in prima persona al Ministero di Grazia e Giustizia il quale è formato da un numero imprecisato di persone che gravano sui bilanci dello Stato, ma non sono capaci di rispondere alle lettere ricevute su fatti clamorosi, figuriamoci se un cittadino che riceve una ingiustizia da parte della autorità di competenza, possa sperare di risanare l’ingiustizia ricevuta per tramite del Dicastero della Giustizia. 

Negli ultimi decenni sono nate diverse organizzazioni: alcune illegali ma operative, capaci di spaccare, rompere, distruggere allo scopo di farsi sentire, altre invece senza alcun potere decisionale, con un nome imponente, le quali si limitano ad informare l’opinione pubblica sui fatti più importanti o magari su fatti che riguardano l’interesse politico del momento, ma vi sono centinaia di errori giudiziari trascurati e di forzature politico/amministrative le quali alimentano ribellioni, atti vandalici e persino terrorismo, senza alcun interesse da parte di chi è preposto al controllo dell’equilibrio sociale della comunità, della Giustizia.

Ciò dimostra che il potere Giuridico nel nostro paese non è un organo dello stato, ma un poter
ere > che si muove e governa liberamente con disponibilità operativa delle brigate armate, a formare uno stato poliziesco in assoluto.

La nazione Italia necessita di un parlamento efficiente o di un Ente Governativo speciale, dove il cittadino può rivolgersi liberamente ed essere sentito senza scioperare o peggio, per risolvere i mille problemi creati dalle stesse istituzioni, oltre a risolvere i vari casi di mala giustizia che sono completamente trascurati dall’autorità preposta al controllo, altrimenti continueremo ad avere nel paese tantissimi governi tutti senza corona e senza rispetto. 

a.ceresa2002 at libero.it      (Milano)    

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