IL GOVERNO BERLUSCONI DICHIARA LA GUERRA INTERNA



 COMUNICATO STAMPA

IL GOVERNO BERLUSCONI DICHIARA LA GUERRA INTERNA

Con uno sbalorditivo e dittatoriale decreto il governo Berlusconi ha
dichiarato la guerra interna, proclamando lo STATO DI EMERGENZA per
possibili azioni terroristiche connesse con la guerra all'Iraq.
Concretamente tale Stato di Emergenza si traduce nella militarizzazione
totale della Protezione civile e del controllo politico sul territorio
nazionale.
Guido Bertolaso, attuale capo della Protezione civile, viene nominato
Commissario straordinario del governo per la gestione dello Stato di
Emergenza. I suoi poteri, su tutto il territorio nazionale, divengono pari
a quelli che attualmente la Protezione civile ha sulle zone ove si
abbattono calamità naturali, assommandovi però tutta la decisionalità
politica tipica dei Prefetti, delle Questure e delle varie polizie in
merito a tutto ciò che può "turbare l'ordine pubblico".
In altri termini Bertolaso potrà, a suo insindacabile giudizio e
sottomettendo a tale valutazione le altre strutture preposte alla gestione
dell'"ordine pubblico", usare militarmente il corpo della Protezione Civile
(come si vuole fare per i Vigili del Fuoco), chiudere interi territori e
vietarne il transito, evacuare zone di vastità variabile, vietare scioperi
e manifestazioni in "zone a rischio", imporre la militarizzazione di
attività lavorative, censurare notizie o informazioni e così via.
Mai in tutta la storia repubblicana dell'Italia è successo qualcosa del
genere: la gigantesca mobilitazione contro la guerra deve immediatamente
puntare il dito contro questa intollerabile dichiarazione di guerra interna
e richiedere con la massima forza l'immediata cancellazione di tale
delirante, dittatoriale decisione.
A tal proposito, la proclamazione dello Stato di emergenza spazza via
definitivamente le già risibili e reiterate "esternazioni" della
Commissione di garanzia, che, per impedire gli scioperi, continua a
sostenere che l'Italia non avrebbe nulla a che fare con la guerra in corso
e che, dunque, le procedure per gli scioperi dovrebbero seguire le normali
trafile dei tempi di pace (e c omunque, anche in tempi di pace, le
obiezioni fatte dalla Commissione allo sciopero del 2 aprile non avrebbero
alcuna delibera di supporto).

La richiesta di 
IMMEDIATO ANNULLAMENTO DEL DECRETO
sarà al centro dello
Sciopero Generale del 2 Aprile

dichiarato dai Cobas, dalla Cub e da tutto il sindacalismo di base
CONTRO LA GUERRA E LA PARTECIPAZIONE ITALIANA AD ESSA

(con manifestazioni regionali e provinciali nella mattinata)


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Roma, 29 marzo 2003