(Fwd) [uma-list] trainstopping



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Date sent:      	Thu, 27 Feb 2003 19:29:19 +0100
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Partito Umanista - Comunicato

Roma, 27 febbraio 2003



Il diritto e il dovere di fermare i "treni della guerra"



CHI E' CONTRO LA LEGGE? 



Le accuse dei nostri governanti e dell'ala opportunista del
centro-sinistra per la presunta illegalità delle manifestazioni per
impedire o rallentare il trasporto degli strumenti di guerra sul
nostro territorio nazionale non ci interessano molto. 

Chi agisce per la pace con la nonviolenza non deve dare nessuna
spiegazione. E bloccare questi treni, questi aerei e queste navi
rappresenta un'azione nonviolenta a favore della pace. Sono coloro 
che
vogliono contrabbandare l'annunciata guerra all'Irak come una guerra
giusta a dover spiegare come mai si vuole usare la massima 
espressione
della violenza per risolvere i conflitti. 



Chi è contro la legge, signor ministro dell'interno, se la risoluzione
33/73 dell'Assemblea generale dell'Onu  all'articolo 1 recita: "Ogni
nazione e ogni essere umano, a prescindere da considerazioni di 
razza,
coscienza, lingua o sesso, ha il diritto intrinseco a vivere in pace.
Il rispetto di tale diritto, al pari degli altri diritti umani,
risponde agli interessi comuni di tutta l'umanità e costituisce una
condizione indispensabile per il progresso di tutte le nazioni, grandi
e piccole, in tutti i campi." ?



Chi è contro la legge, signor presidente del consiglio, se la stessa
Assemblea generale ha adottato nel 1984 la Dichiarazione sul diritto
dei popoli alla pace, che "proclama solennemente che i popoli del
nostro pianeta hanno un sacro diritto alla pace" e "dichiara
solennemente che la tutela del diritto dei popoli alla pace e
l'impegno alla sua attuazione costituiscono un obbligo fondamentale di
ogni stato." ?



E' vero che l'articolo 340 del Codice Penale sanziona l'interruzione
di un servizio pubblico con pene che possono arrivare fino a cinque
anni di reclusione, ma è anche vero, signori opportunisti del
centro-sinistra, che esiste l'articolo 51 del Codice Penale, il quale
esclude la punibilità dei comportamenti, come impedire il passaggio
dei treni, fondati appunto su un diritto.

E che cos'è, se non un diritto, quello della collettività
all'instaurazione di rapporti pacifici con altri popoli, il pretendere
che i nostri governanti attuino nei loro comportamenti i principi
fondamentali della nostra Costituzione, primo fra tutti quello di
astenersi dall'uso della forza nei rapporti internazionali, o meglio
del ripudio della guerra?



La stessa legge 185/90, che disciplina il controllo dell'esportazione,
importazione e transito dei materiali di armamento, all'articolo 1
dice che "il transito di materiale di armamento (.) deve essere
conforme alla politica estera e di difesa dell'Italia. Tali operazioni
vengono regolamentate dallo Stato secondo i principi della
Costituzione repubblicana, che ripudia la guerra come mezzo di
risoluzione delle controversie internazionali."  



Chi è contro la legge? Non c'è legge che tenga.

Qui la pace va pretesa.



Carlo Olivieri

Segreteria Stampa Nazionale









Partito Umanista

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tel. 06.5500620 - fax 06.55178469






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