Lo Sceicco e lo Shekallo: una buffa fantasia giornalistica



Cari amici, ho appena messo sul mio sito questo articolo:

http://www.kelebekler.com/scecallo.htm

La versione in rete contiene diverse illustrazioni e link, per cui se avete
tempo e voglia, vi invito a recarvi direttamente sul sito.

Siccome tendiamo per ovvi motivi di tempo a leggere solo la prima parte di
un testo, vi segnalo che la parte più curiosa di tutto questo articolo è
l'allegato in fondo (e che si vede molto meglio sul sito).

Miguel Martinez

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 Lo Sceicco e lo Shekallo: una buffa fantasia giornalistica


Nella prima parte di questo articolo, si racconta di come io e altri, tra
cui un gatto nero di nome Hannibal, siamo stati coinvolti nell'accusa - in
una serie di articoli comparsi contemporaneamente su Libero, L'Opinione e
La Padania - di voler devastare la nobile città di Firenze, allo scopo di
"mettere in ginocchio l'arte classica e cristiana".

Nella seconda parte si spiega il bizzarro retroscena di queste accuse; e
come - per aver inventato un complotto inesistente - un giornalista sia
stato premiato in tutta serietà con "il grado di Cavaliere d'Onore dei
Principi Salomonici di Shekal, con diritto a fregiarsi dello Scudo, della
Fascia e del Berretto del Shekal di Primo Grado". Ci sembra che vi sia
qualcosa di simbolico nel fatto che questo primo riconoscimento ufficiale
in Italia di *shekallaggio* vada a un collaboratore di Libero.


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Miguel Martinez   
19 novembre 2001  


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"Le rivelazioni di Libero"

Il 29 ottobre del 2002, un amico mi ha mandato un SMS invitandomi a
comprare Libero. Con quel lieve senso di vergogna che deve provare chi
cerca una cassetta a luci rosse, mi sono fatto coraggio e ho chiesto il
quotidiano all'edicolante.

In prima pagina, sopra un'inserzione che pubblicizzava il "Calendario
Mussolini 2003", troneggiava il titolo: "I no global nuova arma di Allah".

Le prime tre pagine del quotidiano di Feltri erano dedicate, direttamente o
indirettamente, a me. Una costellazione di articoli e l'editoriale
ruotavano attorno a un articolo in terza pagina che mi attribuiva, in
sostanza, l'intenzione di impossessarmi dell'intero movimento no global,
cacciando via Agnoletto e Casarini. Lo stesso giorno, articoli quasi
identici a quello di Libero erano usciti su L'Opinione e La Padania. Gli
articoli erano a firma di un certo Dimitri Buffa, un noto tifoso laziale
che esercita anche la professione di giornalista. Con disarmante sincerità,
nel suo curriculum egli afferma che "chi mi compra ha diritto a
compartecipare, quota parte, al mio database esistenziale e giornalistico."

Ora francamente conosco i miei limiti - e anche quelli dei giornali in
questione - per cui non mi sono montato la testa più di tanto per
l'importanza concessami. Da quando, dodici anni fa, uscii felicemente da un
gruppo molto settario, non ho mai più fatto parte di alcuna organizzazione.
Per mantenermi, faccio il traduttore di manuali tecnici: un lavoro noioso
ma che mi garantisce l'assoluta indipendenza. La mia unica attività
politica consiste in un sito web sul quale, nel tempo libero, esprimo
riflessioni o raccolgo testi che mi piacciono. Un sito in cui mi sono
occupato sostanzialmente di tre argomenti:

# un'analisi critica delle attività di certi cattolici che potremmo
definire sbrigativamente fondamentalisti

# qualche parola in difesa dei Rom cacciati dal Kosovo

# commenti sull'imbarbarimento generale e sulla diffusione del razzismo in
seguito all'11 settembre.

Stavo per dimenticare - sono anche iscritto a una dozzina di mailing list,
tra cui una di nome Al-Awda-Italia at yahoogroups.com, che si occupa dei
diritti dei profughi palestinesi.

Quest'ultimo fatto da solo basta a Buffa per inserirmi in un racconto che
lui inventa per la gioia e lo spavento dei suoi lettori. Teniamo ben
presente il contesto: mancavano ancora pochi giorni al Social Forum di
Firenze, dove certa stampa prefigurava con gusto immani devastazioni. Per
capire l'atmosfera paranoica - a contorno dell'articolo di Buffa, un certo
Franco Mauri, sotto il titolo "Lasciateli liberi di sfasciare il David" si
lamenta sarcasticamente della presunta arrendevolezza delle autorità:

"L'ideale sarebbe la decapitazione del David di Donatello, l'imbrattamento
della Sala di Palazzo Vecchio, la devastazione con furto degli Uffizi".

Nell'editoriale, che trae sempre spunto dalla produzione di Buffa, Renato
Farina commenta:

"Una faccenda simile non dovrebbe far gola a chi ci vorrebbe in ginocchio e
detesta la nostra arte, classica e cristiana?
Ed ecco ora le rivelazioni di Libero. C'è un tentativo in atto di
congiungere forze fondamentaliste islamiche e compagini marxiste, oltre che
oscuri gruppi nazi-comunisti, per 'spianare l'asse Bush-Blair-Berlusconi."

Dimitri Buffa chiama il tizio che presume di poter spianare Bush e mettere
in ginocchio l'arte cristiana e classica "Miguel M." Il riferimento è senza
dubbio a me, visto che Miguel non è proprio un nome diffusissimo in Italia
e sono l'unico "Miguel M." a essere contemporaneamente iscritto alla
mailing list Al-Awda-Italia e ad aver fatto parte di un'organizzazione
chiamata Nuova Acropoli, entrambe come vedremo citate nell'articolo. E
adesso riassumiamo le "rivelazioni di Libero":

io sarei il "responsabile" di Al-Awda Italia. Falso. Sono un semplice
iscritto a questa mailing list, moderata da una splendida signora tedesca,
coadiuvata dal suo gatto nero Hannibal.

° Questa semplice mailing list sarebbe per Buffa addirittura "la struttura
che a livello europeo coordina le relazioni dei no global, dei centri
sociali e dell'area dell'estrema sinistra vetero-comunista con il Fronte
Popolare per la Liberazione della Palestina di George Habbash". Falso. Non
esiste alcuna organizzazione Al-Awda.(1)


° Io, Miguel Martinez, sarei "l'ex-addestratore messicano
dell'organizzazione paramilitare argentina 'Nuova Acropolis' [sic], a suo
tempo finanziata da Augusto Pinochet".(2) Negli altri articoli, Buffa parla
di una "banda paramilitare".

Suona pesante, vero? Vedremo comunque cosa ne pensano i giudici quando si
arriverà al processo per questa gravissima calunnia. Ho fatto senz'altro
parte della sezione italiana di Nuova Acropoli, un'organizzazione che non è
mai stata "finanziata da Augusto Pinochet" ma si manteneva con i soldi
pressantemente richiesti a tutti i suoi membri, me compreso. Il gruppo si
ispira al pensiero teosofico di Madame Blavatski, esoterista russa
dell'Ottocento con una fantasia paragonabile a quella di Buffa. Le mie
attività nel movimento consistevano nel distribuire volantini, tenere
conferenze e fare corsi. Siccome Buffa mi accusa di essere "antisraeliano"
e adduce come unica prova il fatto che sono stato membro di Nuova Acropoli,
andrebbe precisato che Nuova Acropoli è da sempre filoisraeliana ed è
attualmente diretta da due persone di origine ebraica, i signori Fernando
Schwarz e Delia Steinberg Guzmán. L'organizzazione ha anche una fiorente
sede in Israele (http://www.newacropolis.org.il/)

Ho scritto molte cose contro Nuova Acropoli e contro la logica che ne sta
alla base, e gran parte delle mie idee attuali nascono proprio da
riflessioni critiche sulla mia esperienza. Nuova Acropoli ha grosse colpe:
non perché "banda paramilitare", ma semplicemente perché trasforma ragazzi
di vent'anni in presuntuosi "esperti" di buddismo tibetano o di egittologia
facendoli perdere anni di vita inseguendo chimere. Sono dispostissimo a
farmi i miei cinque minuti di vergogna per aver sostenuto l'esistenza di
Atlantide. Ma siccome non ho idea di come si tenga una pistola, non sono
certamente disposto ad accettare di farmi chiamare un "addestratore".(3)


° Buffa non si ferma qui. "Da un paio di giorni M. sarebbe partito da
Marsiglia (dove lavora per l'ufficio stampa del Centro per il sostegno
dell'intifadah) per recarsi a Firenze, dove ha preso un nuovo
appartamento". Falso. Del mio lavoro ho già parlato. Sono stato a Marsiglia
due volte in vita mia e di passaggio. Non ho mai sentito nominare il
"Centro" - che forse non esiste nemmeno, visto che la ricerca della stringa
"centre soutien intifada marseille" su google non dà risultati specifici.
Né è affatto vero che "da un paio di giorni" mi sarei trasferito a Firenze.


"[Miguel Martinez] si è già incontrato con Giovanni S., Monica M., Giovanni
D.S. e Danilo G. (ma è un nome falso), che formano la direzione del Partito
Marxista-Leninista Italiano" (PMLI, organo di stampa il settimanale
fiorentino 'Il bolscevico')…"

Falso, un'invenzione gratuita e priva di qualunque fondamento. Sono certo
che gli esponenti del PMLI siano persone assai più rispettabili dei
redattori di Libero, ma non è questo il punto: in tutta la mia vita, non ho
mai incontrato un membro del PMLI. La non conoscenza, come dimostra la
smentita del partito (http://www.pmli.it/provocazioneantipmli.htm), è
reciproca:

"Cominciamo subito col dire che Miguel M., così come le persone, le
organizzazioni e i movimenti citati nell'articolo erano a noi completamente
sconosciuti, non sapevamo nulla di loro e mai nessun dirigente o militante
del Partito, cosiccome nessun redattore de "Il Bolscevico" li ha mai
incontrati e tantomeno ospitati."

° A questo punto Buffa inserisce a forza un'altra persona che scrive
occasionalmente su Al-Awda: Roberto Hamza Piccardo, segretario nazionale
dell'Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia (UCOII). La
motivazione mostra tutta la malafede del nostro giornalista. Piccardo, come
praticamente chiunque su Internet, di tanto in tanto gira documenti di
interesse generale ad amici e conoscenti. Una volta ha girato un testo
scritto da alcuni docenti egiziani che giustificava la lotta armata in
Palestina, senza commentarlo. Questo semplice inoltro di una traduzione
dall'arabo diventa, per Buffa, una "dichiarazione" rilasciata da Piccardo
stesso; e Buffa quindi dedica 28 righe a una citazione diretta da questa
falsa "dichiarazione".


° Buffa adesso aggiunge l'ultimo tassello del complotto: "Ora sembra che
questi signori" - presumibilmente me, i marxisti leninisti e Piccardo -
"abbiano in programma una serie di incontri a Imperia prima e poi a Firenze
in case messe a disposizione dagli aderenti al Pmli." Falso, come abbiamo
visto. E in queste riunioni inesistenti tra persone che non si conoscono e
in case che non esistono, cosa succede? "Gli scopi dichiarati [sono quelli
di] scalzare l'attuale leadership dei no global per sostituirla con una più
dura e pura che in nome della fedeltà all'anti occidentalismo non badi più
alle differenze ideologiche tra fascisti e comunisti: tutti insieme contro
l'Occidente grazie anche alla mediazione islamica".

Unico commento: per "scalzare la leadership" dei no global, il primo passo
logico sarebbe stato quantomeno quello di presenziare al Social Forum, che
so, almeno per gridare un "Casarini venduto!" E invece non ero nemmeno a
Firenze in quei giorni, e ho seguito gli eventi solo sui giornali.



La fonte di Buffa

Buffa attribuisce questo ammasso di ridicole menzogne ad alcuni servizi
segreti, che contraddittoriamente chiama a volte "mediorientali",
"israeliani" o "occidentali". I quali avrebbero intercettato i messaggi di
Al-Awda "attraverso sistemi simili ad Echelon": come prendere i topi a
cannonate, visto che basta un semplice PC per iscriversi alla mailing list.

Se è vero, vuol dire che Buffa si fa portavoce di servizi segreti esteri
che - a suo dire - compirebbero reati in Italia, intercettando la posta
privata.

E' però anche vero che tanta gente al mondo sogna di essere al corrente di
immensi segreti, che siano quelli della Grande Piramide o quelli della CIA.
E questa gente si bea del timore reverenziale che incute in quell'altra
grande fetta di umanità che vede ovunque agenti nemici e infiltrati
all'opera. Per questo motivo, qualcuno ha ipotizzato che Buffa sia un
semplice millantatore e non faccia affatto il portavoce di qualche agenzia
straniera. E in effetti, se il Mossad fosse così incompetente come appare
da questi articoli... Comunque sia, nel clima attuale di caccia alle
streghe, di razzismo e di guerra senza quartiere a qualunque cosa sappia di
ribelle, il tifoso laziale si è assunto una bella responsabilità morale.

Infatti, la caccia alle streghe, di questi tempi, può comportare danni
molto gravi. Pensiamo ad Antonio e Vittoria, due pensionati la cui unica
colpa è quella di aver mandato in giro tanti mail, aver partecipato a
numerose manifestazioni e assemblee e gestire un sito web
http://www.controappunto.org certamente piuttosto combattivo. Vittoria è
nonna, e deve anche badare a una figlia gravemente malata. Bene, dopo
alcune accuse assurde pubblicate su Panorama e grazie a qualcuno che
evidentemente ragiona come Renato Farina, Antonio si trova attualmente nel
supercarcere di Trani e Vittoria agli arresti domiciliari per una serie
incredibile di reati tra cui "cospirazione politica per [...] effettuare
propaganda sovversiva e sovvertire violentemente l'ordinamento economico
costituito dello Stato".

Ma perché l'articolista di Libero ha voluto inventare così tanto sul conto
di un banalissimo traduttore come Miguel Martinez e di una piccola mailing
list come Al-Awda? Balla per balla, non sarebbe stato più sensato accusare
Casarini di aver costruito un'atomica portatile, oppure Agnoletto di aver
fatto nascosto migliaia di soldati cubani tra gli yacht sui moli di
Portofino?

Questo fatto fa pensare a qualcosa di molto più meschino dei grandi
intrighi internazionali a cui fa cenno Buffa; e infatti non ci vuole molto
per scoprire cosa c'è dietro.

Gran parte della produzione giornalistica di Buffa, infatti, consiste in
articoli che esaltano un altro insolito personaggio romano, Massimo "Abdul
Hadi" Palazzi. Un anno fa, io avevo messo in rete un articolo in cui
accennavo a una piccola parte delle avventure di questo pittoresco
individuo. Un po' per l'uso strumentale che se ne stava facendo e un po'
semplicemente perché una storia così merita di essere scritta. Anche se
critico, l'articolo non è stato scritto con astio: anni fa, Palazzi e io
eravamo quasi amici e abbiamo frequentato insieme, per curiosità o
divertimento, numerosi ambienti della Roma esoterica e/o religiosa.

Palazzi è personaggio degno di un romanzo picaresco; nell'istante attuale
della sua movimentata biografia, occupa una nicchia ecologica davvero
insolita. Egli infatti fa il musulmano violentemente filoamericano e
sostenitore di Sharon. Inoltre è un appassionato collezionista di titoli,
tra cui spiccano quelli di "Mawlana" ("nostro maestro"), di "professore
all'università di Velletri" (dove l'unica facoltà universitaria è quella di
enologia) e di "shaykh" - ironicamente tradotto dai suoi critici come
"sceicco". Egli conta poco nell'ambiente islamico, ma è riuscito a quanto
pare a crearsi un esotico seguito di ufologi, ebrei fondamentalisti
monarchici ed ex-dirigenti del regime del dittatore somalo Siad Barre.

All'inizio di ottobre 2002, Francesca Russo, una giovane orientalista, ha
messo in rete un intero sito dedicato alla straordinarie vicende di Palazzi
(http://www.ifrance.com/amipalazzi), ma con una nota divertente anche su
Buffa. La Russo ha usato alcuni elementi tratti dal mio articolo, ma ha
aggiunto molto materiale che non conoscevo. Evidentemente tutto ciò ha
ferito un ego di proporzioni galattiche.

Da tempo, inoltre, Hamza Roberto Piccardo è il bersaglio di furiosi
attacchi da parte di Palazzi: più che di differenze ideologiche, sembra che
Palazzi mal sopporti il fatto che Piccardo sia il convertito italiano che
gode del massimo credito in Italia, sia dentro che fuori la comunità
islamica.

Ora, proprio sulla mailing list Al-Awda, in data 1 ottobre, Piccardo aveva
girato un invito a visitare il sito della Francesca Russo, con l'aggravante
di un subject assai poco rispettoso verso Palazzi: "un sito esilarante su
uno 'sceicco'".

Insomma, il sottoscritto, Al-Awda, Piccardo, Buffa… gli indizi puntano
tutti verso Palazzi. E infatti, proprio nell'articolo di Buffa, Palazzi
viene citato per un commento sul presunto complotto.

Ma più che indizi, possiamo parlare di prove. La mailing list di Palazzi,
Islamsunnita at yahoogroups.com, lascia davvero pochi dubbi su come siano
andate le cose:

prima che uscisse l'articolo di Buffa sono comparse sulla lista addirittura
le stesse parole che il giornalista avrebbe poi firmato. Citiamo un unico
esempio per tutti; ecco un comunicato comparso in data 18 ottobre 2002 -
quindi undici giorni prima dell'uscita dell'articolo su Libero - intitolato
"Un messaggio che per errore avevamo scritto ma non inviato":

."Sulla lista al-Awda, invece, neonazisti già addestratori di bande
militari sudamericane come Martinez e fautori del terrorismo suicida
wahhabita come Piccardo vanno a braccetto con i simpatizzanti dei
terroristi del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina."


L'uscita degli articoli del "nostro amico Dimitri Buffa" è stata
preannunciata con un giorno di anticipo con il commento "Se Allah vuole, vi
invitiamo tutti a sostenere la stampa moderata, liberale e
antifondamentalista d'Italia, acquistando copie dei quotidiani nelle
edicole della vostre città."

Gli articoli sono usciti il 29 ottobre; e il sabato successivo, la solita
mailing list ha annunciato la seguente incredibile premiazione per Buffa,
proprio da parte di Palazzi nel suo ruolo massonico di "Gran Cancelliere
del Supremo Ordine Salomonico dei Principi del Shekal".

Così il giornalista di Libero è stato trasformato in una specie di Giovane
Marmotta Onoraria. Anzi, in un "Cavaliere d'Onore dei Principi Salomonici
di Shekal, con diritto a fregiarsi dello Scudo, della Fascia e del Berretto
del Shekal di Primo Grado." Ecco il comunicato pubblico, mandato a
centinaia di persone (comprese persone che mai lo avevano richiesto), che
informa dell'onore concesso a Buffa. Lo citiamo per intero, senza nulla
aggiungere e nulla togliere. Un testo da gustarsi lentamente. Non avremmo
mai potuto scrivere una conclusione migliore.


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----- Original Message -----
From: Cultural Institute of the Italian Islamic Community
To: islamic at libero.it
Sent: Saturday, November 02, 2002 8:50 PM
Subject: Cavalierato d'onore di Shekal a Dimitri Buffa


 Supremo Ordine Salomonico dei Principi del Shekal

Zawiyah della Tariqah al-Qadiriyyah al-Hanifah
eretta in principato dal Sultano al-Mudharraf nel 1521


   Il principe reggente e Gran Maestro dell'Ordine, Sua Eccellenza lo
Shaykh Abu Ibrahim Ali ibn al-Mu'allim Hussen as-Shekali al-Badawi
as-Siddiqi, principe di Shekal, Murshid qadiri, colonnello della Guardia di
Finanza, già ambasciatore di Somalia per la S. Sede, Qadi scafeita
dell'Ahlu-s-Sunnah wa-l-Jama'ah per l'Italia, presidente dell'Associazione
Musulmani Italiani, coordinatore dell'Alleanza Somala per la Repubblica
  

   Il Gran Cancelliere dell'Ordine e Gran Precettore per la lingua
italiana, Maulana Shaykh Abu Omar Abdul Hadi Palazzi as-Shafi'i, direttore
dell'Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana e segretario
generale dell'Associazione Musulmani Italiani, socio fondatore
dell'Alleanza Somala per la Repubblica, già consigliere culturale
dell'Ambasciata di Somalia presso la S. Sede, co-presidente musulmano della
Islam-Israel Fellowship della Root & Branch Association
  


Alla gloria del Supremo Artefico dei mondi, con effusione e la pace sul più
nobile degli Inviati, sotto gli auspici del Soccorritore Immenso Abdul
Qadir madad, noi il faqir Abu Ibrahim Ali figlio del Mu'allim Husen di
Shekal, principe di Belet Uen e Gran Maestro di Shekal, erede del Manto di
Leopardo, custode della Costituzione della Repubblica Democratica di
Somalia, sentito il fratello Gran Cancelliere e dietro unanime parere del
Consiglio dell'Ordine,

in considerazione delle pubbliche benemerenze nella professione di
giornalista e nella difesa della libertà di stampa e d'informazione in
Italia,

per l'impegno a difesa delle libertà civili in senso liberale, liberista,
garantista e libertario, contro i fautori di integralismo, confessionalismo
o stato etico,

per la dedizione all'infornazione corretta, alla disintossicazione degli
estremisti, allo sradicamento del pregiudizio

per il profondo spirito di abnegazione, competenza ed umanità, affinché gli
uomini cooperino al bene senza distinzione di razze e religioni, in campo
sociale, nazionale ed internazionale,

Di cuore abbiamo concesso e concediamo

al fratello DIMITRI BUFFA

il grado di Cavaliere d'Onore dei Principi Salomonici di Shekal,
con diritto a fregiarsi dello Scudo, della Fascia e del Berretto del Shekal
di Primo Grado.

Dato presso il manto della regalità di Salomone, all'Oriente di Roma, nella
Valle del Tevere,
oggi venerdì 25 di Sha'ban 1423 dell'h., primo novembre 2002 e. v., 26
Marcheshvan 5763 di v. l.


al-faqir Qadi Abu Ibrahim Ali Ibn al-Muhallim al Shekali
Gran Maestro

al-Shaykh Abdul Hadi Palazzi as-Shafi'i
Gran Cancelliere
mailto:islamic at libero.it


Lista Alchimia - Islamsunnita
mailto:islamsunnita-owner at yahoogroups.com
La voce dell'Islam vicino alle stelle

Per cancellare la propria iscrizione
mailto:islamsunnita-owner at yahoogroups.com


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Note
(1) La prima mailing list "al-Awda" era in lingua inglese; in seguito, a
mano a mano che cresceva il numero dei partecipanti, sono state create
liste in varie lingue, con un coordinamento tecnico tra di loro. Alcune di
queste mailing list, ma non quella italiana, promuovono o partecipano
occasionalmente a iniziative, in maniera del tutto indipendente da
specifiche organizzazioni.

(2) Queste precise parole compaiono non nell'articolo su Libero ma in
quello su L'Opinione.

(3) L'articolo di Buffa contiene anche l'affermazione del tutto gratuita,
secondo cui io, in un'intervista, avrei recitato il ruolo del "pentito
tornato buon cattolico".


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 Kelebek: Oriente e Occidente, religione,
 politica e potere nella Terza Guerra Mondiale

 "Il deserto cresce: guai a colui che cela deserti in  se'!"
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