FSE e carcere



Comunicato: Il Carcere di Sollicciano e il Social Forum Europeo

A seguito della campagna di criminalizzazione del movimento in occasione
del social forum europeo, circa 200 detenuti del carcere di Sollicciano
sono stati trasferiti nelle carceri del Sud Italia e della Sardegna per
far posto agli eventuali arrestati durante il forum. L'esperienza ci dice
che difficilmente queste persone ritorneranno a Firenze. Nella stragrande
maggioranza si tratta di cittadini extracomunitari per i
quali,  evidentemente,
non si presume nessun legame famigliare o affettivo con persone esterne
al carcere o detenute nello stesso. Ma oltre ad aver separato famiglie,
questo modo di agire da parte dell'amministrazione penitenziaria comporta
l'immediata interruzione di tutte le attività di reinserimento sociale,
di formazione scolastica e lavorativa a cui queste persone partecipavano.
La pretesa funzione del carcere come strumento di "rieducazione" è stata
per l'ennesima volta negata. Come sempre, a fare le spese delle tensioni
sociali e della retorica dell'ordine pubblico sono le persone più indifese
e meno visibili, che oltre alla pena subiscono quotidianamente l'ingiustizia
gratuita del sovraffollamento, dell'inadeguatezza dell'assistenza sanitaria,
dell'assenza di attività di socializzazione. L'episodio dei trasferimenti
di questi giorni è emblematico dell'approccio che autorità ed istituzioni
hanno nei riguardi del carcere: lì dentro non ci sono persone ma numeri
o pedine che possono essere arbitrariamente spostati e accatastati altrove.
Come gruppo "Istituzioni Totali" del Firenze Social Forum denunciamo questo
ennesimo attentato ai diritti morali e costituzionali riconosciuti alle
persone detenute ed invitiamo tutti a vigilare sulla realtà delle carceri
italiane soprattutto da quando queste vengono proposte come soluzione
pressoché
unica della emergenza sicurezza.

Gruppo Istituzioni Totali, Firenze Social Forum