informazioni sulle elezioni in Turchia il 3/11/02






Dossier Informativo

Turchia, 3 novembre 2002

Elezioni politiche anticipate





Contenuti:




Introduzione

 I parte

1. Brevi informazioni sulla storia del partito HADEP

2. Cronologia dei partiti Kurdi in Turchia e repressioni perpetrate

3. Informazioni e dichiarazioni  sulle elezioni 2002



II parte

1. Informazioni sulle elezioni del 1999 in Turchia

2. Repressioni in prossimità della scadenza elettorale

3. Bilancio delle violazione commesse nei confronti dell'Hadep in campagna
elettorale



III parte

Invito HADEP per delegazioni di osservatori





A cura di UIKI-Onlus

Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia

Via Quintino Sella 41, 00187 Roma

Tel. 0642013576 Fax. 0642013799 Email:
<mailto:uiki.onlus at tin.it>uiki.onlus at tin.it






Introduzione

          Come noto, il 3 novembre 2002, dopo lunga sofferenza e la tenacia
dei vecchi dirigenti dello stato turco, che già da aprile quando la crisi
di governo era chiara hanno fatto di tutto per rimandarle, finalmente si
terranno le elezioni politiche anticipate.

Per il popolo kurdo e per il popolo turco, oltre che per tutti i
democratici, questa scadenza è una data fondamentale su cui la speranza di
molti è riposta. Finalmente, sembra possibile avviare la Turchia verso una
reale democratizzazione ed evoluzione per il rispetto dei diritti
fondamentali e per la libertà individuale e d'espressione.

         Anche se c'è la speranza e l'ottimismo per dei risultati positivi
che siano frutto di libere e democratiche elezioni, l'attenzione dei kurdi,
dei turchi e di ogni forza democratica è alta, vista l'esperienza degli
anni passati che hanno chiaramente dimostrato come le autorità, i vecchi
dirigenti e soprattutto i militari abbiano usato le scadenze elettorali per
reprimere ulteriormente ogni forma di libera espressione e per evitare che
fossero inizio di cambiamento e sviluppo per il paese.

         Con questo dossier, si vuole presentare al pubblico una breve
informativa che illustri l'esperienza passata e le aspettative e gli
sviluppi presenti, con il fine di contribuire allo svolgimento di elezioni
democratiche e decisive in Turchia.

Il dossier si chiude infatti con una lettera del rappresentante in Europa
del partito filo-kurdo HADEP, con il quale si fa richiesta di delegazioni
di osservatori che possano vigilare ed informare durante lo svolgimento
delle elezioni. Da ogni parte d'Europa, compreso dal Parlamento Europeo,
già sono state formate numerose delegazioni che partiranno.

Gli amici e le amiche, nonché le istituzioni italiane siamo certi che non
vorranno essere da meno e si renderanno disponibili a svolgere il proprio
ruolo e a conferire il proprio contributo come osservatori per le elezioni
del 3 novembre 2002.

Per quanto riguarda le date previste della missione crediamo sia necessario
partire il 1. novembre con ritorno il 6 novembre, le zone che sono di
competenza italiana nella copertura del territorio a rischio sono: Dersim,
Malatya, Bingol, Elazig e Adiyaman. Naturalmente, come UIKI - onlus ci
occuperemo di coordinare tutti coloro che intendono rendersi disponibili a
partire, quindi restiamo fin da ora a disposizione per ogni chiarimento.




I parte

 DOSSIER INFORMATIVO SUL PARTITO HADEP





1.    Brevi informazioni sulla storia del partito HADEP



Il partito della democrazia del popolo e stato fondato l'11 maggio 1994, in
continuità con una tradizione di organizzazione politica legale. Infatti
prima di questo partito i kurdi per affermare la propria identità in un
quadro politico democratico, avevano dato vita ad altre organizzazioni
quali l'HEP, il DEP e  l'OZDEP, tutte disciolte una dopo l'altra dalla
Corte costituzionale che ha messo sotto accusa le loro attività. Purtroppo
da parte della stessa Corte e stato aperto e pende tuttora un procedimento
teso a chiudere anche l'HADEP.

Tutto questo può essere dato per sufficientemente noto, ma è giusto
ricordare i quasi centocinquanta attivisti che in questo percorso storico
hanno dato la vita, uccisi a causa del loro serio e deciso impegno di lotta
politica democratica. Fra loro si contano parlamentari, dirigenti di
partito, sindaci, responsabili e semplici aderenti. Non fu certo casuale la
scelta di Vedat Aydin, segretario del HEP nella città di Diyarbakir, come
prima vittima di una serie di crimini i cui responsabili sono tuttora
ignoti. Non si potranno mai contare tutti coloro che per questo impegno
hanno sofferto l'arresto, la tortura, il carcere, l'esilio e pesanti
discriminazioni sociali ed economiche.

Nonostante tutto, il nostro partito, tenace nella sua battaglia democratica
e nell'obiettivo di una trasformazione democratica della Turchia intera, ha
saputo battersi contro le violazioni dei diritti fondamentali guadagnando
un ampio sostegno popolare.

 Il dato elettorale del 18 aprile 1999 ne è un chiaro esempio. Con il
nostro segretario generale e il gruppo dirigente in prigione, con una
pesante repressione e ostacoli legali e materiali d'ogni genere rispetto
alla campagna elettorale, e nonostante i brogli che hanno causato la
sparizioni di gran parte dei nostri voti, specie nella zona rurali, o la
loro attribuzione ad altri partiti, abbiamo ottenuto un milione e mezzo di
voti che ci hanno attribuito 37 sindaci e centinaia di presenze nei
consigli municipali e provinciali.

Solo lo sbarramento del 10% ha impedito ai nostri rappresentanti di entrare
in parlamento: senza lo sbarramento avremmo oggi un gruppo forte di 34
parlamentari. Va detto anche che grazie ai brogli ci sono state sottratte,
nello scrutinio, importanti municipalità come Diyadin e Mersin.

La guida di municipalità che in molti casi abbiamo conquistato per la prima
volta nella nostra storia, comporta un impegno ancora più ampio ed intenso
di prima. Non appena si è profilata la nostra vittoria elettorale, in
questi comuni sono state poste le premesse per il dissesto finanziario:
sono state gonfiati artificiosamente stipendi ed organici degli impiegati e
sono stati decretati impegni di spesa tali da espandere l'indebitamento nei
confronti dello Stato. Al nostro insediamento è seguito il blocco dei
trasferimenti finanziari dovuti da parte della Banca Municipale mentre
debiti che un tempo erano accantonati sono stati resi effettivi e detratti
dalle quote dovute. In alcuni mesi le municipalità non hanno visto un soldo
da parte dello Stato, neanche per coprire le spese correnti.

Inoltre nella maggior parte dei casi il comportamento dei responsabili del
governo nei confronti  dei neosindaci è stato negativo. Spesso sono state
annullate persino le consuete visite di cortesia ed augurio, e si sono
avuti atteggiamenti di ostruzionismo aperto: ad alcuni sindaci non viene
neppure rilasciato il passaporto. Tuttavia anche quelle autorità che hanno
mostrato di non digerire la scelta popolare, hanno dovuto poi confrontarsi
con le nuove amministrazioni nel lavoro corrente.

Inoltre si è lavorato per estendere i legami delle nostre municipalità
all'estero, con la circolazione di informazioni dentro e fuori della
Turchia, l'assunzione di impegni di sostegno sociale ed economico e
l'elaborazione dei relativi progetti, l'avvio di relazioni di gemellaggio
con molte città e paesi. Si è esteso cosi un spirito di cooperazione a
cominciare dall'amministrazione metropolitana di Diyarbakir, molti nostro
amministrazioni locali hanno ricevuto dall'estero la visita di delegazioni
formali e informali ed hanno illustrato loro la situazione sociale e
politica della regione, dando informazioni e soprattutto ponendo al centro
gli impegni tesi a garantire un processo di pace.

La fine della lotta armata durata 15 anni in Turchia e la crescita delle
possibilità di pace e democrazia hanno messo in agitazione le forze della
guerra. Lo stato turco con la scusa della guerra, non aveva fatto alcun
passo per la democratizzazione e nemmeno accettava i diritti fondamentali
dei kurdi, ma da quando è stata fermata il fatto che i kurdi facciano
politica è visto come un pericolo e lo si vuole bloccare in tutti i modi.
Il partito HADEP che e stato fondato  secondo le leggi turche, che ha come
scopo la soluzione pacifica e democratica della questione kurda, è anche un
partito in grado di risolvere altre questioni che caratterizzano l'attuale
situazione critica, sia politica che economica, ma le pressioni come è da
sempre sottoposto sono gravissime e si preannunciano ancora più pesanti.




2.    Cronologia dei partiti Kurdi in Turchia e repressioni perpetrate



07.06.1990 è stato fondato il partito HEP
03.07.1992 è stato aperto un processo per la chiusura del partito HEP che
il 14.07.1993 é poi stato chiuso
07.05.1993 è stato fondato il partito DEP, il 27.06.1993 ha tenuto il suo
1. congresso, dopo il quale sono stati arrestati 7 membri della direzione
nazionale
18.12.1994 sono state bombardate la sede centrale e altre 8 sedi del
partito DEP.
2-3.03.1994 l'Assemblea Generale ha tolto a 6 parlamentari del partito DEP
l'immunità parlamentare e sono stati arrestati, fra questi Leyla Zana
11.05.1994 quaranta persone hanno fondato il partito HADEP
16.06.1994 è stato chiuso il partito DEP
24.12.1995 HADEP, BSP, SIP, Partito EMEK e il Partito della Pace si
costituivano come  "Blocco per la Libertà, la Pace e la Democrazia". In
tutta la Turchia hanno avuto il 4.2% (1.200.000) di voti, corrispondenti a
23 parlamentari. Però non avendo superato il 10% di sbarramento per entrare
nel parlamento, ne sono rimasti fuori
19.11.99 il Presidente del partito HADEP, Murat Bozlak, a causa di una
conferenza stampa in cui chiedeva alla popolazione di vigilare per la pace
e la democrazia nel paese è stato arrestato. Con ordinanza del procuratore
del DGM sono state attaccate e distrutte le sedi provinciali e regionali di
HADEP, 270 responsabili e 3.215 fra membri del partito e ospiti che quel
giorno si trovavano nelle sedi sono stati arrestati, di questi 13 erano
della direzione nazionale e 7 responsabili provinciali.
21.01.99 il procuratore della Repubblica di Ankara ha presentato alla Corte
Costituzionale un atto d'accusa per la chiusura di HADEP chiedendo alla
stessa Corte di prendere misure preventive per non far partecipare alle
elezioni l'HADEP
Nelle elezioni del 18 Aprile '99, l' HADEP nonostante le repressioni e gli
ostacoli cui è stato sottoposto, ha vinto l'amministrazione di 37 comuni.
Non avendo però superato il 10% dello sbarramento, non è potuto entrare in
Parlamento.
19.02.2000 sono stati arrestati il sindaco di Diyarbakir Feridun Celik, il
Sindaco di Siirt M. Selim Ozlap e il Sindaco di Bingol Feyzullah Karaaslan
senza ragioni sono stati arrestati sulla strada. Le sedi dei comuni sono
state attaccate dalla Gendarmeria. A questo riguardo ci sono state molte
manifestazioni di protesta, durante le quali gli stessi partecipanti sono
stati arrestati.
I 3 sindaci arrestati sono stati incarcerati e rilasciati il 28.02.2000, il
loro processo è ancora in corso.


A queste notizie se ne potrebbero aggiungere moltissime altre , come ad
esempio la scomparsa di alcuni dirigenti delle sedi HADEP più "scomode",
oppure assassinii e arresti vari, ma preferiamo smettere il racconto e
guardare al futuro.

Come conferma degli avvenimenti in quanto operazioni iscritte in un quadro
politico più inquietante vi presentiamo uno stralcio di una intervista che
nel 2000, l'allora ex Presidente della Repubblica turca, Suleyman Demirel
aveva rilasciato: "dopo le elezioni del 18 aprile '99 io, il Primo Ministro
e lo stato maggiore abbiamo visto che il paese si trovava ormai di fronte
ad una catastrofe. Avevamo compreso che la Turchia era arrivata sull'orlo
della divisione. I voti che l'HADEP aveva ottenuto nel sudest dell'Anatolia
erano i voti kurdi. I voti dei kurdi e il sostegno dei kurdi, una
dimostrazione che il PKK era ormai arrivato alla vittoria. In una città
come Hakkari dove abbiamo 30 mila guardiani dei villaggi l'HADEP aveva
preso il 65% dei voti. I passi da fare andavano pensati molto bene per
evitare la divisione della Turchia. Dovevamo prendere delle misure di
sicurezza molte serie e non lasciare all'HADEP la possibilità di
crescere".   


3.    Informazioni e dichiarazioni  sulle elezioni 2002:

Ozgur Politika, 1 settembre 2002

         Osman Ocalan del Consiglio di Presidenza del KADEK in una sua
dichiarazione ha detto che: "siamo entrati nel periodo elettorale, un tempo
che influenzerà il destino del popolo kurdo e di quello turco. Siamo
arrivati a questo punto grazie alla lotta armata durata 15 anni e al
risveglio nazionale. Anche se L'Unione Europea e le forze democratiche
hanno spinto la Turchia in realtà è stata la lotta del popolo kurdo a
portare le leggi della convivenza in Turchia".



Ozgur Politika, 3 settembre 2002

L'HADEP ha fatto registrare all'anagrafe 125mila persone che prima non
erano registrati e che per questo motivo non potevano votare. Il segretario
della provincia di Istanbul di HADEP Sig. Halil Salik ha detto che:
"abbiamo fatto questo lavoro perché il 40% delle persone che si trovano ad
Istanbul non sono registrate. Nelle elezioni del '99 avevamo preso da
Istanbul 200 mila voti. I nostri votanti a causa della fuga interna hanno
detto che non potevano registrarsi, per questo abbiamo creato un gruppo di
6 mila persone del nostro partito e iniziando a verificare chi non era
registrato. In 20 giorni abbiamo registrato circa il 70-75 % delle persone
che prima non erano registrate. La maggior parte del nostro lavoro si è
svolto a Kucukcekmece, Gaziosmanpasa e Bagcilar. Per esempio nel '99 da
Kucukcekmece avevamo preso 19.258 voti, i nuovi registrati sono 15.600, a
Bagcilar nel '99 avevamo preso 15.300 voti nuovi registrati sono 13mila, a
Gaziosmanpasa è stata fatta la registrazione di 13 mila persone, che
potranno votare alle prossime elezioni.



Ozgur Politika, 4 settembre 2002

         Il Congresso Nazionale Kurdo si è riunito il primo settembre e ha
valutato le elezioni in Turchia. Nella dichiarazione che il Congresso ha
diffuso si dice che: "le elezioni in Turchia  sia per il popolo kurdo, che
per quello turco significano una opportunità storica  per la
democratizzazione del paese. E che l'HADEP deve essere sostenuto nelle
elezioni perché è il garante e l'avanguardia di pace e democrazia. I kurdi
e i turchi che vivono in Europa devono partecipare alle elezioni
contribuendo alla pace e alla democrazia. Le repressioni e gli ostacoli che
sta affrontando l'HADEP sono dovuti ad alcune forze che non vogliono che la
determinatezza kurda entri in Parlamento.



Ozgur Politika, 4 Settembre 2002

         Il presidente del gruppo europeo dei  Verdi, Daniell Cohn-Bendit,
ha dichiarato che "chiudere l'HADEP nel periodo elettorale è illogico e il
Parlamento Europeo ne sta seguendo l'evoluzione da vicino. In un periodo
tale che non si sa come verranno messe  in pratica le nuove leggi per
l'avvicinamento della Turchia all'Unione Europea, non ci si può aspettare
che venga indicata una data certa per iniziare i negoziati. Noi come verdi
vediamo i divieti e gli ostacoli dimostrati dalla Turchia nei confronti
delle nuove riforme come un comportamento che mette in discussione la
serietà della Turchia. Dobbiamo essere molto realisti, ogni giorno sentiamo
che in Turchia ci sono arresti per motivi politici".



         Ozgur Politika, 7 Settembre 2002

         Il Presidente del KADEK Abdullah Ocalan ha detto, in un suo
colloquio con gli avvocati, che "lo stato Turco deve essere rispettoso alla
determinatezza dei kurdi. Esso vuole sciogliere le potenzialità dei kurdi e
lasciare l'HADEP fuori dal sistema. Lo stato vuole creare i suoi kurdi,
vuole diventare l'artefice della questione kurda. Questa mentalità ha a che
fare con la democrazia, con la mancanza di democrazia in Turchia. Secondo
la Turchia l'HADEP è un problema per il sistema, perché non lo si riesce a
sciogliere. Non si riesce ancora ad accettare la realtà kurda".



Ozgur Politika, 10 Settembre 2002

         Il presidente della delegazione interparlamentare europea per la
Turchia Joost Lagendijk nella sua dichiarazione del 10 settembre ha detto
che non si può accettare che il partito HADEP sia chiuso in tempo
elettorale. Chiudere l'HADEP prima delle elezioni del 3 novembre vuol dire
dare una mano alle forze che non vogliono che la Turchia entri nell'Unione
Europea. È importane sapere che l'HADEP è il simbolo della liberta in
Turchia. La Turchia deve sapere che per conoscere la data per iniziare i
negoziati non basta fare cambiamenti legislativi, ma la legge deve essere
applicata e in democrazia è necessario il  riconoscimento delle  diversità.
Contro HADEP è stato aperto 3 anni fa un processo di chiusura, in questi 3
anni ci sono stati tanti cambiamenti. L'HADEP è un partito che svolge una
lotta democratica dentro il sistema, le sue attività lo fanno vedere; per
questo le accuse di separatismo non sono legittime. I cambiamenti della
legge possono essere ottimi, pero se non vengono applicati non hanno nessun
valore. In Turchia le persone vengono arrestate per le loro scelte
politiche, per le loro opinioni. Le persone subiscono tortura. Benché si
dichiari di aver tolto tutti gli ostacoli sulla lingua kurda, arresti e
inchieste continuano. Per chiudere l'HADEP nel periodo elettorale cercano
delle motivazioni che non si possono accettare. Leyla Zana (cui il
Parlamento Europeo ha conferito un premio per la liberta di opinione) si
trova ancora in carcere e il Parlamento Europeo deve dare alla Turchia una
data per i negoziati? Non è possibile. Il nuovo governo che si costruirà
dopo le elezioni deve risolvere la questione kurda permanentemente. Uno dei
primi passi che deve fare lo stato e una amnistia generale per tutti".



Ozgur Politika, 12 Settembre 2002

         La città preferita da tutti i partiti e Istanbul. In tutto 9
presidenti dei vari partiti si sono candidati ad Istanbul. Per il DSP
Bulent Ecevit; per YTP Ismail Cem; per AKP Recep Tayyip Erdogan; per LDP
Besim Tubuk; per MP Aykut Edibali; per YP Sadettin Tantan; per IP Dogu
Perincek; per ODP-Ufuk Uras. Il presidente del Partito DEHAP Mehmet
Abbasoglu, invece, a Mardin. Il Presidente di HADEP Murat Bozlak si candida
ad AMED (Diyarbakir). Il DEHAP è l'unico fra tutti i partiti ad aver il 30%
di donne candidate. L'Associazione di educazione e sostegno per le donne
candidate ha dichiarato che il partito dell'uscente Primo Ministro Ecevit
non ha concesso spazio alle donne in tutte e sessanta le province, mentre
per CHP e AK le candidate donne sono una falsità. Il Partito PYP, invece,
ha messo le sue candidate in ultima fila. Tutto questo evidenzia come la
legge elettorale e quella sui partiti debbano essere modificate. 



Parte II



 Informazioni sulle elezioni del 1999 in Turchia



1.	Repressioni in prossimità della scadenza elettorale:

Unità militari hanno assaltato i villaggi nelle province di Diyarbakir,
Van, Batman, Bitlis, Urfa, Agri, Diyadin, Sirnak, Bingol, Muis, Istanbul,
Izmir, Adana e Ankara, concentrandone la popolazione. Agli abitanti è stato
ricordato che un possibile voto di massa all'Hadep avrebbe potuto portare a
delle pericolose conseguenze. I sindaci dei paesi sono stati arrestati.

Migliaia di persone sono state arrestate, tra questi numerosi membri o
simpatizzanti dell'Hadep. Sono poi stati ammassati in caserme della
polizia, palestre e scuole. I proprietari di caffè e negozi sono stati
invitati a non affittare stanze all'Hadep per l'organizzazione di riunioni
elettorali.

Le riunioni elettorali dell'Hadep sono state assaltate dalla polizia e
centinaia di partecipanti sono stati arrestati. A Kozluk la gendarmeria ha
distribuito dei volantini del governatore di Batman con l'invito a
denunciare i simpatizzanti dell'Hadep.

I rappresentanti di lista del partito sono stati nominati dai militari,
mentre coloro che erano stati già nominati dal partito sono stati
allontanati.

In collaborazione con la polizia, i militanti del Mhp (Partito del
movimento nazionale) hanno attaccato alcuni membri dell'Hadep ad Ercis,
presso Van e ad Izmir-Bergama. Yilmaz Turker è stato ferito.



In una conferenza stampa del 14 aprile 2002, il Vice-Presidente dell'Hadep
Osman Ozcelik disse:

"(Š) il lavoro che portiamo avanti, nonostante i divieti, in tutta la
Turchia subisce, soprattutto a Diyarbakir delle forti restrizioni a causa
della normativa emanata dal Governatore della provincia, Nafiz Kayli:



Ø            I nostri uffici elettorali sono stati chiusi senza i necessari
presupposti legali

Ø            I nostri manifesti, le nostre bandiere e le foto dei nostri
candidati sono stati tolti e i nostri collaboratori sono stati minacciati

Ø            Con motivazioni arbitrarie  e ridicole sono stati sequestrati
i veicoli del partito, dei nostri candidati e dei nostri elettori

Ø            I membri delle nostre commissioni elettorali sono stati
arrestati ed è stato impedito loro di visitare le case degli elettori in
prossimità della scadenza elettorale

Ø            I nostri candidati al Parlamento Musa Farisoglu, Cemil Kocer,
Sukran Aydin e Abdurrahman Turhalli, cos“ come il nostro candidato sindaco
per Yenisehir, Dr Remzi Azizoglu e per Surici, Cezayir Serin, sono stati
arrestati durante la campagna elettorale

Ø            Ai nostri candidati è stato impedito di entrare nelle proprie
circoscrizioni elettorali

Ø            Nelle province di Cinar, Bismil e Lice gli impiegati della
amministrazione pubblica e i militari hanno minacciato la popolazione che
non ha potuto votare liberamente l'Hadep e che è stata costretta ad
esprimere il proprio voto in pubblico

Ø            Al nostro candidato sindaco di Lice è stato, sino ad ora,
vietato per 6 volte l'ingresso nella sua circoscrizione elettorale



L'ultima violazione è stato il divieto di indire una manifestazione
elettorale a Diyarbakir il 13 aprile, divieto che è stato comunicato solo
25 minuti prima dell'inizio della manifestazione.

Nell'occasione la polizia, come documentato dai media, ha attaccato
brutalmente i nostri sostenitori increduli e li ha imprigionati per ben 12
ore senza motivo."





2.      Lista degli avvenimenti in Turchia e Kurdistan collegati alle
elezioni del 18 aprile '99



Antep

 Una delegazione di osservatori elettori tedeschi ci ha riferito che il 19
aprile alle 17:30 dei bambini hanno rinvenuto una grande quantità di schede
elettorali a favore dell'Hadep nel deposito centrale della nettezza urbana
di Antep, nel quartiere di Sahinbey.



Adana

 Nella regione di Adana le forze di sicurezza hanno arrestato gli aderenti
all'Hadep presenti nei locali elettorali (Fonte: Delegazione di osservatori
elettorali di Istanbul).



Batman

 Una delegazione inglese è stata espulsa da Batman, il 17 aprile del 1999,
con il pretesto di tutelare la loro integrità e affermando che la loro
presenza avrebbe potuto influenzare i risultati elettorali. Da quanto
comunicato telefonicamente dall'Hadep, la gente è stata costretta a votare
in pubblico. Tutti i rappresentanti di lista, ad eccezione di quelli del
DYP (Partito della retta via), sono stati allontanati dai locali nei quali
si sono tenute le elezioni.



Bingol

 La repressione della popolazione kurda in concomitanza con le elezioni
politiche ha portato, il 17 aprile 1999, nella città di Bingol, alla morte
di 2 persone. Si tratta di due ragazzi: Yilmaz Elveren di 17 anni e di
Mehmet Elveren di 19 anni. Volevano distribuire dei volantini elettorali
per l'Hadep ma sono stati attaccati dalle Unità speciali di sicurezza. Nel
tentativo di fuga sono stati colpiti alle spalle e per rendere difficile
l'identificazione delle vittime i corpi sono stati straziati da bombe a
mano lanciate contro di essi quando i due giovani erano già morti. Nella
notte, per aumentare il panico tra la popolazione, è stato imposto il
coprifuoco in tutta la città. In alcuni paesi limitrofi, come ad esempio a
Karliova, la popolazione è stata costretta a votare in pubblico. Nel
villaggio di Kalancik il comandante della gendarmeria si è recato
personalmente nei seggi elettorali dando delle precise disposizione su come
dividere i voti. Secondo le sue indicazioni il 25% dei voti validi sarebbe
dovuto andare al MHP e il 25% a candidati indipendenti. Il resto poteva
essere diviso liberamente. Anche qui non è stato rispettato il segreto
elettorale. Nelle località di Yamac-Gokdere e Disbudak gli amministratori
hanno impedito alla popolazione di votare per l'Hadep obbligandola a votare
per l'Anap (Partito della madrepatria).  Come forma di protesta contro
l'obbligo di votare in pubblico, 115 elettori hanno riconsegnato i loro
certificati elettorali (Fonte: Comunicazione telefonica della sede centrale
dell'Hadep di Ankara).





Bitlis

 Nella città di Narlidere/ Bitlis i militari hanno obbligato la popolazione
a votare pubblicamente. Inoltre nella città di Hizan le forze di sicurezza
hanno votato al posto della popolazione esprimendo voti per il DYP. (Fonte:
Centrale di Ankara dell'Hadep).



Dersim

 A Dersim (Tunceli) sono stati trovati 4 sacchi contenenti schede
elettorali. Per protestare contro ciò i rappresentanti dell'Hadep si sono
radunati sino alle 4 del mattino davanti al palazzo del tribunale. Qui sono
stati minacciati dalle forze di sicurezza e sono stati costretti ad
allontanarsi senza aver potuto avere indietro le schede elettorali
scomparse.



Diyarbakir

 La delegazione tedesca è stata fermata per due ore e interrogata. Soltanto
attraverso la mediazione di una collaboratrice dell'Ambasciata tedesca è
stato concesso loro di entrare in città ma senza avere il permesso di avere
alcun contatto con la gente. Il giorno delle elezioni le strade erano
vuote. Le elezioni si sono tenute in delle stanze piccolissime. All'Hadep
era già stata resa praticamente impossibile la partecipazione al voto dato
che il 16 aprile, nel corso di una iniziativa pubblica, erano stati
arrestati i candidati e numerosi esponenti del partito. (Fonte: Delegazione
per l'osservazione delle elezioni di Diyarbakir). Nel quartiere di Azizye è
stato arrestato il candidato della circoscrizione di Yenisehir, il dottor
Remzi Azizoglu. Ad un altro candidato del distretto di Suriciye è stato
impedito di recarsi nei seggi come osservatore. In oltre 30 villaggi della
zona di Cinar la popolazione è stata costretta dai guardiani di villaggio
ad esprimere pubblicamente il proprio voto. Reporters della televisione
turca Kanal 6 e dell'agenzia stampa Reuters intenti a documentare
l'accaduto sono stati allontanati dal villaggi dalle forze di sicurezza con
calci e pugni. Un avvocato e un candidato di Diyarbakir sono stati
arrestati mentre stavano protestando contro quanto stava accadendo. Sono
stati anche arrestati i candidati dell'Hadep Musa Farisoglu, Abdullah Yavuz
e due iscritti. Dietro minacce è stato impedito agli abitanti di Solen di
votare per l'Hadep. Il 17 e il 18 aprile, dopo delle ricerche casa per
casa, numerose persone sono state fermate e, dopo essere state rilasciate,
è stato impedito loro dai soldati il voto, tra queste persone c'era anche
un sindaco. Nel quartiere di Lice, Molla, gli elettori sono stati obbligati
ad esprimere pubblicamente il proprio voto. Lo stesso è capitato nei
villaggi di Hendek, Yaylatepe, nei villaggi di Koseli e Saritoprak, che
appartengono al distretto di Bismil, a Sukurlu e in 11 altri villaggi. Nel
villaggio di Aralik il dirigente Kazim Budak al posto dei voti della
popolazione ha segnato le schede esprimendo le preferenze esclusivamente
per il DYP. I responsabili dell'Hadep per i seggi ed alcuni elettori che si
sono rifiutati di partecipare ai brogli sono stati arrestati. Da Diyarbakir
è stato comunicato che molte urne chiuse sono state sequestrate dalla
polizia. (Fonte: centrale dell'Hadep di Ankara e di Diyarbakir)



Dogubeyazit

 Nei villaggi di Karabulak, Bardakli, Bozkurt, Dalbahce, Hallac e Sagdic la
popolazione, dietro minaccia dell'esercito, è stata costretta a votare
pubblicamente. (Fonte: comunicazione telefonica dell'Hadep di Dogubeyazit)



Istanbul

 La sera del 17 aprile il  convoglio elettorale del Partito Socialista dei
Lavoratori (SIP) ha raggiunto i quartieri di Bakirkoy e di Uskudar. Il
convoglio è stato attaccato con pietre e randelli da membri del DYP e del
BBP (Partito della grande unità). I membri del SIP sono stati costretti a
scendere dal convoglio e a disperdersi. In seguito dell'attacco della
polizia è stato ucciso Huseyn Duman (28 anni). Dalla autopsia è risultato
che la pallottola è stata esplosa da una pistola di ordinanza della polizia.



Mardin

 Una delegazione della PDS(Partito del socialismo democratico) di Brema
guidata  dal Vicepresidente del Parlamento regionale della Turingia, Dr
Roland Hohnemann, ha potuto osservare lo svolgimento delle elezioni nei
locali di Sarcoglu ed Ensar. Nella circoscrizione elettorale di Ersan un
rappresentante dell'Hadep ha detto loro di aver visto in una stanza una
urna con dei voti già predisposti. (Fonte: Delegazione della PDS di Brema).



Siirt

 Nel paese di Gokcebag il 17 aprile sono stati picchiati e arrestati degli
esponenti dell'Hadep; sono stati minacciati e i loro documenti di identità
sono stati stracciati. In seguito sono stati rilasciati loro nuovi
documenti di identità e hanno chiesto di riottenere il loro lavoro. Sono
stati, comunque, nuovamente arrestati. Nel paese di Cankaya il
Rappresentante elettorale del governo di Ankara ha distrutto le schede che
esprimevano una preferenza per l'Hadep. Nella circoscrizione di Baykan
della città di Atabagi la popolazione è stata costretta dall'esercito ha
esprimere pubblicamente il proprio voto.



Tatvan

 Nei distretti di Resadive e Kiyiduzu i militari hanno obbligato la
popolazione a votare in pubblico. Le proteste degli abitanti non hanno
portato ad alcun risultato.



Uludere e Beytussebap

 Nel corso di una riunione elettorale dell'Hadep del 17 aprile sono state
arrestate 403 persone dei villaggi di Uludere e Beytussebap e portate alla
stazione di polizia di Sirnak. (Bisogna ricordare che le urne chiudevano
alle 15:00 del 18 aprile  e che alle 14:00 queste persone erano ancora in
prigione)



Urfa

 Da quanto osservato da una delegazione tedesca, anche qui è stato impedito
alla popolazione di votare privatamente. Dato che non si sono avute delle
elezioni democratiche, in 2 paesi di Urfa, rispettivamente 286 e 277
persone sono state fatte votare con delle modalità che hanno falsificato il
risultato del voto. A Viransehir la polizia, dopo che Urfa Tv aveva
annunciato la vittoria elettorale dell'Hadep, ha sequestrato delle urne
ancora da scrutinare.



Van

 Il 18 aprile una delegazione tedesca ha informato che è stato loro
impedito l'ingresso nei sobborghi della città. I membri sono stati fermati
e con la scusa che dalle 6 alle 23 è impedita la osservazione elettorale
sono stati rispediti indietro. Questi hanno comunicato che in tutti i seggi
di Van ci sono stati problemi. Hanno potuto osservare come la polizia ha
picchiato la gente che si recava ai seggi. Sono stati anche arrestati 6
osservatori dell'Hadep, tra i quali un membro della direzione del partito.
La sera del 18 aprile la delegazione tedesca ha affermato di aver avuto
notizia di numerosi brogli in corso. In un caso specifico, il
vicepresidente della sezione locale dell'Hadep ha visto una persona
allontanarsi da una sezione elettorale con 2 sacchi pieni di schede
elettorale che sono poi scomparse. In un secondo caso è stato visto un uomo
entrare in una abitazione privata con altri 2 sacchi pieni di schede
elettorali. I testimoni hanno subito comunicato la vicenda alla polizia che
però non ha fatto nulla. In 3 circoscrizioni elettorali la popolazione è
stata costretta a votare il Mhp.



Impedimento delle candidature: nelle città di Sirnak, Cizre, Beytussebap,
Uludere, Midyat e Hasankeyf i candidati dell'Hadep non si sono potuti
presentare alle elezioni.



Obbligo di esprimere il proprio voto pubblicamente: secondo le informazioni
delle delegazioni europee e degli uffici locali dell'Hadep, l'obbligo di
dare il proprio voto in pubblico è prassi comune. È stato anche denunciato
il sequestro di numerose urne elettorali in tutto il Kurdistan e numerosi
altri brogli.



Uccisioni collegate alle elezioni: almeno 10 persone sono state uccise in
seguti alla campagna elettorale per le elezioni comunali e nazionali a
Istanbul, Bingol, Urfa, Kastamonu e Kars.



 3.      Bilancio delle violazione commesse nei confronti dell'Hadep nel
corso della campagna elettorale:



Persone imprigionate



Dell'Assemblea generale                      5

Presidenti provinciali e amministratori         30

Presidenti di città e circoscrizioni          35

Membri del partito                                  4031

Candidati sindaci                                              12

Candidati al Parlamento                     22

Candidati alla Provincia                        10

Candidati al Comune                                    20

Membri di commissioni                    oltre 100

Feriti da spari della polizia                            16

Gravemente feriti                                         3

Feriti da percosse della polizia                  37

Feriti dai blindati della polizia                   33

Comitati elettorali chiusi                   10

Veicoli sequestrati                                 7




HADEP      

Partito della democrazia del popolo

Hohenstaufenring, 13 / 50668 - Kšln

Tel :+49 221 801 77 84  Fax:+49 221 801 77
85                                                    

E-mail: <mailto:hadep at t-online.de>hadep at t-online.de

                                                       



Colonia, 6 settembre 2002



In attesa della democratizzazione del paese;

come segno dell'unione con l'Europa; nella speranza dell'implementazione
dei "Criteri di Copenaghen", dello stato di diritto, dei diritti dell'uomo,
dell'illimitato riconoscimento dei diritti delle minoranze; nella speranza
di giustizia e pace, durature, per tutti.



          Abbiamo presentato la nostra candidatura alle elezioni politiche
che si terranno il 3 novembre 2002 in Turchia. Con questi obbiettivi. I™n
tutto il paese. Il "Partito della democrazia del popolo" ha presentato le
proprie candidate e i propri candidati per il nuovo Parlamento turco.
Pronti ad una collaborazione attiva. Con progetti e prospettive per una
Repubblica turca del dialogo. Per una nuova Repubblica turca del rispetto
reciproco, del riconoscimento e della tolleranza, nel quadro di una realtà
di civilizzazione sociale.

         Queste decisive elezioni sono già, di per sé, un test cruciale per
il consolidamento di intenzioni democratiche affinché venga definita la
strada migliore verso il futuro. Questo processo ha bisogno, nel suo
realizzarsi, di trasparenza democratica, di elezioni giuste ed eque e, sia
nel suo sviluppo che nei suoi risultati, di sperimentare l'adesione di
tutte le elettrici, di tutti gli elettori e dell'opinione pubblica europea.

         Sin dalla sua fondazione nel 1994 l'Hadep partecipa alle elezioni
nazionali e comunali. I™l senso democratico della sua presenza è
sottolineato dall'esistenza di 37 sindaci eletti, di un forte potere
amministrativo, che dimostrano il progetto sociale dell'Hadep: pace,
democrazia, diritti umani e libertà.

         Nelle ultime elezioni, nonostante la repressione,  è risultato il
primo partito in 11 province ottenendo 1,5 milioni di voti validi (che
avrebbero consentito l'ingresso di 34 rappresentanti nell'Assemblea
Nazionale se non ci fosse stato lo sbarramento del 10%).

         Se non ci fossero state, come durante ogni campagna elettorale, le
repressioni di massa, le intimidazioni in tutti i seggi elettorali, l'Hadep
avrebbe potuto contare, senza ombra di dubbio, su dei risultati assai
migliori.

         Oggi la candidatura dell'Hadep è minacciata da un possibile
divieto. In una Turchia che vuole entrare in Europa. Invece di riconoscere
il diritto ad elezioni libere da ostacoli, la Corte di giustizia turca
minaccia l'Hadep con una sentenza negativa che potrebbe essere emanata poco
prima delle elezioni. Questa minaccia è già riuscita ad intimidire altri
partiti che erano pronti a formare una coalizione con noi. Per affrontare
il rischio di scioglimento forzato, già progettato dallo Stato, che dopo la
pubblicazione della lista dei candidati potrebbe essere portato davanti
alla Alta commissione elettorale, il nostro partito ha deciso di
presentarsi alle elezioni di novembre sulla base di una piattaforma per la
democrazia, la libertà e il lavoro assieme al Partito socialista
democratico (SDP, Presidente Akin Birdal, già presidente dell'Associazione
turca per i diritti umani -IHD-), il Partito del lavoro (Emep, Presidente
Levent Tuezel), nelle liste del Partito popolare democratico (Dehap,
Presidente Mehmet Abbasoglu).

         Non si tratta di un cartello elettorale ma di un cartello
democratico. Un cartello che ha lo scopo di unire tutte le forze per poter
cos“ percorrere assieme la necessaria, quanto difficile, strada della
democratizzazione, della pace e della prosperità. Avendo davanti agli occhi
la limitazione delle nostre libertà e la limitazione dei nostri diritti
elettorali del passato, diamo un profondo significato a questa tornata
elettorale. Abbiamo la consapevolezza che senza le nostri elettrici e i
nostri elettori la democrazia in Turchia non sarà mai completa.

         Quale elemento integrante di una società civile chiediamo delle
elezioni libere ed aperte. Per il bene della Turchia. Nell'interesse
dell'Europa. Chiediamo con forza alle istituzioni europee di inviare degli
osservatori in Turchia.

         Queste elezioni devono essere vinte dalla democrazia. Con noi!

         Aiutateci ed aiutate il nostro tentativo!





Rappresentante in Europa del Partito HADEP

Sig. Fayik Yagizay