ERRATA CORRIGE - USA: Le esecuzioni di criminali non maggiorenni sono indecenti



USA: Le esecuzioni di criminali non maggiorenni sono indecenti e illegali a
livello internazionale

Due terzi delle esecuzioni di criminali minorenni registrate nell'ultimo
decennio sono state praticate negli Stati Uniti d'America: 1 nella Rep.
Democratica del Congo, 1 in Nigeria, 1 nello Yemen, 2 in Pakistan, 3 in
Iran, e 16 negli Stati Uniti d'America.

Fonte: Amnesty International
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI at inwind.it
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25 Settembre 2002 - Gli USA continuano a sfidare le Nazioni Unite e a non
curarsi del diritto internazionale nel praticare la pena di morte contro i
minorenni, ha detto Amnesty International in occasione della pubblicazione
di due nuovi rapporti sull'esecuzione di persone che si sono rese
responsabili di crimini quando erano ancora minorenni.

Secondo Amnesty, due terzi delle esecuzioni di minorenni (o di persone che
si sono rese responsabili di crimini in minore eta') registrate nell'ultimo
decennio sono state praticate negli Stati Uniti d'America. E' chiaro che gli
USA sono il maggior perpetratore di questo tipo di violazioni di diritti
umani universalmente condannate.

Nel suo recente discorso sull'Iraq all'Assemblea Generale dell'ONU, il
Presidente George Bush ha parlato di "trattati violati", di risoluzioni ONU
"rovesciate unilateralmente", e della speranza che l'ONU sia "efficace e
rispettata". Secondo Amnesty International, anche le esecuzioni di criminali
minorenni violano i trattati e il diritto internazionale.

Uno dei due rapporti pubblicati riguarda specificatamente gli USA. La sua
realizzazione e' stata decisa in seguito alla recente decisione della
Suprema Corte degli USA secondo cui l'esecuzione di persone con ritardi
mentali viola il divieto costituzionale sulle punizioni "crudeli ed
insolite". Nel caso Atkins (un ritardato mentale inizialmente condannato a
morte) in Virginia, la Corte ha concluso che gli "standard di decenza" negli
USA si sono sviluppati al punto che c'e' un "consenso nazionale" contro
esecuzioni di questo tipo (cioe' sui ritardati).

Se le ragioni presentate dalla Corte nel caso Atkins fossero applicate alle
esecuzioni di criminali minorenni, si concluderebbe che anche l'uso della
pena di morte sui minorenni e' illegale ed incostituzionale. Nel rapporto,
l'organizzazione precisa che il "consenso nazionale" contro le esecuzioni di
criminali minorenni e' piu' forte di quello contro le esecuzioni di persone
mentalmente ritardate.

Amnesty International sostiene che la Corte considera la legislazione di
ogni stato degli USA come indicatore primario del "consenso". Negli ultimi
25 anni, il numero degli stati che hanno proibito le esecuzioni di criminali
non maggiorenni e' stato piu' grande del numero degli stati che hanno
vietato le esecuzioni di ritardati mentali.

Inoltre, le persone con ritardi mentali giustiziate nei vari stati sono
state il doppio dei criminali minorenni (giustiziati). Questo vuol dire che
la pena di morte sui criminali minorenni e' piu' "insolita" tra le due
pratiche. E non e' meno crudele.

Nel caso Atkins, continua Amnesty, la Corte Suprema ha sottolineato che le
caratteristiche delle persone con ritardi mentali rendono i fini della
deterrenza e della punizione irraggiungibili. Anche le caratteristiche dei
minorenni, come l'impulsivita', carenza di giudizio, e suscettibilita' alle
pressioni dei coetanei o degli adulti, portano alle medesime conclusioni.
Infatti, prove scientifiche dimostrano che lo sviluppo celebrale continua
anche dopo i 20 anni.

L'immaturita' dei teenagers e' ampiamente riconosciuta nelle leggi
Statunitensi. I minorenni non possono far parte di una giuria, tuttavia
possono essere condannati (a morte) da coloro considerati sufficientemente
responsabili per occupare un posto in giuria. In Louisiana, ai minorenni e'
vietato assistere alle esecuzioni, ma in quello stato attualmente 7 persone
aspettano l'esecuzione per crimini commessi a 16-17 anni.

Nel caso Atkins, la Corte Suprema ha riconosciuto che "entro la comunita'
internazionale" l'esecuzione di persone ritardate e' "ampiamente
disapprovata". La disapprovazione e' altrettanto chiara anche nel caso di
criminali minorenni. Questo tipo di esecuzioni sono vietate da diversi
trattati e sono stati l'oggetto di numerose risoluzioni dell'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (UNHCHR).

A partire dal Gennaio 1993, Amnesty International ha registrato 24
esecuzioni di criminali minorenni in tutto il mondo - 1 nella Rep.
Democratica del Congo, 1 in Nigeria, 1 nello Yemen, 2 in Pakistan, 3 in
Iran, e 16 negli Stati Uniti d'America. Da allora, il Pakistan e lo Yemen
hanno legiferato per abolire l'uso di questo tipo di esecuzioni, come ha
fatto anche la Cina nel 1997.

Gli USA si sono riservati la facolta' di condannare a morte i criminali
minorenni quando hanno ratificato la Convenzione Internazionale sui Diritti
Civili e Politici, nonostante tale trattato proibisca inderogabilmente
questo tipo di esecuzioni. L'Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani ha
detto che questa riserva e' invalida, ma gli USA hanno ignorato la
decisione. L'ONU ha anche affermato che questo divieto e' diventato un
principio del diritto internazionale consuetudinario, vincolante su tutti
gli stati indipendentemente da quali trattati abbiano o non abbiano
ratificato.

Forse questa questione costituisce il piu' crudo esempio di come gli USA
siano lontani dall'essere una forza progressiva per i diritti umani che
cosi' spesso sostengono di essere. Dal 1991, ben 191 paesi hanno ratificato
la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia, uno dei trattati che vietano l'uso
della pena di morte contro le persone che si rendono responsabili di crimini
in minore eta'. Solo la Somalia e gli USA non l'hanno ancora ratificata.

Il rapporto di Amnesty sulle condanne a morte di criminali minorenni negli
USA si puo' scaricare da questo sito
http://www.web.amnesty.org/ai.nsf/recent/amr511432002
Mentre il rapporto sulle esecuzioni di minorenni nel mondo dal 1990 e' su
http://www.web.amnesty.org/ai.nsf/recent/act500072002

Nota del Traduttore.
In questo comunicato stampa, per "criminali minorenni condannati a morte"
non si intende necessariamente "persone minorenni giustiziate in minore eta'
(cioe' mentre avevano meno di 18 anni)", ma significa "persone che si sono
rese responsabili di crimini quando avevano meno di 18 anni e, in seguito,
condannate a morte (quindi la condanna a morte non viene eseguita
necessariamente in minore eta')".