Chi soccorre le «carrette» con clandestini rischia la denuncia: pescatori sconcertati



Complimenti! Adesso salvare la vita è pure un reato...
Davide

In tre occasioni nelle acque siciliane gli italiani si sono limitati a
segnalare la posizione dei natanti Chi soccorre le «carrette» con
clandestini rischia la denuncia: pescatori sconcertati


PORTO - EMPEDOCLE Nessun soccorso alle «bagnarole del mare» in 
difficoltà. Specie se cariche di clandestini. Solo segnalazioni alle
autorità costiere. Tre episodi in 24 ore nel Mare di Sicilia. Perchè,
paradossalmente, il rischio per chi presta soccorso e trasborda
immigrati in terraferma è di una denuncia. C’è un precedente: Corrado
Scala e quattro dell’equipaggio del «Cicho» accusati di
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per avere trasportato,
domenica notte, 151 extracomunitari fino a Pozzallo. Il «Cicho» ora è
sotto sequestro. Il procuratore di Modica ha chiesto alla Guardia
costiera di ascoltare le registrazioni delle concitate comunicazioni
radio tra autorità e peschereccio nel salvataggio. L’ipotesi del
magistrato è che qualcuno abbia rimorchiato l’imbarcazione per poi
simulare il soccorso. Sull’episodio potrebbe allungarsi l’ombra di una
grossa rete internazionale, con agganci nell’isola. Ma l’avventura del
«Cicho» per i pescatori siciliani suona come un cambiamento di rotta:
stop ai soccorsi. E ieri notte, il comandante del «Buon Oriente»
quando ha incrociato l’ennesima carretta del mare, 12 metri per 69
clandestini, si è limitato ad avvertire la Capitaneria di porto: non
poteva aiutarli perché impegnato nella pesca. Via radio ha fornito le
coordinate a due motovedette di Guardia costiera e Finanza. «Non li
abbiamo abbandonati - dice Alfonso Bonfiglio, comandante del "Buon
Oriente" - abbiamo lanciato bottiglie d’acqua. Poi siamo rimasti in
zona fino al salvataggio, seguendo le direttive della Guardia
costiera». Ma sulla vicenda dei pescatori di Porto Palo, Bonfiglio,
non ha dubbi: «Cosa si può pensare quando si viene accusati di essere
complici dei carnefici di questi disgraziati, dopo averli salvati da
morte sicura? Se quei poveretti avessero rischiato il naufragio, non
avrei esitato un attimo. Siamo gente di mare, la nostra legge vale più
di tutti i codici. Se poi vogliono processarci facciano pure, le
tempeste siamo abituati ad affrontarle senza paura». Solo segnalazioni
ora, come hanno fatto ieri anche il comandante del «Maria Maddalena»
per un’imbarcazione in difficoltà con cinque clandestini al largo di
Marettimo e a 25 miglia a Nordovest di Pantelleria.