NEWROZ News from Kurdistan - n.5/02 - SPECIALE: LE RIFORME TURCHE



 NEWROZ 2002 - NEWS FROM KURDISTAN n. 5/02

Notiziario a cura dell'associazione Azad - tel 06.57302933, fax 06.57305132
- E-mail <mailto:ass.azad at libero.it>ass.azad at libero.it

SPECIALE - LE RIFORME TURCHE: COSMESI O SPERANZA?

Crediamo di offrire un servizio utile con questa mail che raccoglie diversi
elementi informativi sulla situazione politica in Turchia e le recenti
decisioni del parlamento turco in materia di pena di morte, pluralismo
linguistico e libertà civili.

Ci scusiamo per la lunghezza di questo numero speciale del bollettino - e
del prossimo, che fra qualche giorno raccoglierà e farà circolare le
notizie sul Kurdistan per l'intero mese di luglio e la prima settimana di
agosto. Successivamente il notiziario, tornando alla cadenza settimanale,
sarà più succinto.

Questo bollettino contiene:

- l'intervista realizzata da M. Ansaldo su "Repubblica" del 4 agosto con
l'ex presidente del Parlamento kurdo in esilio, Yasar Kaya, e l'intervista
di D. Frisullo al segretario dell'Hadep pubblicata su "Liberazione" del 6
agosto, con l'articolo che l'accompagnava. - Segnaliamo anche, fra i molti
articoli che hanno commentato domenica 4 agosto le decisioni del parlamento
turco, l'analisi della situazione politica in Turchia di O.Casagrande sul
Manifesto e quella di G. Lannutti su Liberazione sul nesso con la guerra in
Iraq;

- tutte le notizie Ansa sulla politica turca (riforme, elezioni, morte
nelle carceri, tamburi di guerra etc.) fra il 30 luglio e il 6 agosto - è
utile perchè si tratta della fonte principale e più completa per la stampa
italiana, ma va presa con distacco perchè da tre anni, dopo la vicenda
Ocalan, il nuovo responsabile dell'Ansa di Ankara è appiattito sulle
posizioni e alla terminologia del regime turco, con effetti talvolta
comici, come quando dà per buone le statistiche dei generali che
attribuiscono alla guerriglia kurda anche le decine di migliaia di morti
kurdi in questi anni di guerra.

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Intervista a Yashar Kaya, leader degli indipendentisti, dopo le riforme di
Ankara: "Un passo positivo"

"OCALAN LIBERO E IN PARLAMENTO", ORA I CURDI SFIDANO LA TURCHIA

"Ocalan libero e in parlamento! Approvando le riforme la Turchia ha fatto
un passo in avanti storico verso la democrazia e la soluzione della
questione curda. Vogliamo Ankara nell'Unione europea. Ma ad Apo deve essere
concesso di fare politica. Lui è il nostro Mandela".

il giorno dopo la storica abolizione della pena di morte e il permesso di
trasmettere e insegnare in altre lingue oltre al turco, i curdi esultano.
Sulle montagne nel sud-est dell'Anatolia, nel quartier generale di
Bruxelles e in decine di città sparse in tutta Europa, la minoranza più
sofferta della Turchia guarda con sddisfazione ai provvedimenti votati ad
Ankara. E in un'intervista a Repubblica uno dei suoi leader più titolati,
Yashar Kaya, presidente del parlamento curdo in esilio sciolto qualche
tempo fa, ora dirigente del Congresso nazionale del Kurdistan che raccoglie
decine di partiti e associazioni, annuncia i passi futuri.

Come giudicano i curdi la svolta della Turchia?

"Il pacchetto di riforme approvato è un fatto importante, storico, sia per
i turchi sia per i curdi. Questo significa che Ankara è sulla strada
dell'ingresso in Europa, un primo passo verso la democrazia che dà respiro
al popolo curdo".

Ma ora che futuro ha Ocalan?

"La sua condanna a morte commutata in ergastolo è comunque una condanna
ingiusta. E' importante che Apo faccia politica liberamente. Per i curdi e
per i democratici di tutto il mondo lui è un simbolo, come Mandela. Ma il
suo futuro purtroppo non è garantito".

I Lupi grigi infatti avvertono: ci ritroveremo con Ocalan in parlamento...

Il Movimento di azione nazionalista ha fallito la sua politica. E alle
elezioni del prossimo 3 novembre non passerà lo sbarramento del 10%. I Lupi
grigi sono arrivati al potere con il caso Ocalan, e per lo stesso caso lo
perderanno. Il razzismo in Turchia non avrà grande futuro".

Ma state preparando la sua liberazione?

"Apo deve uscire di prigione, fare politica ed entrare in parlamento. Per
la sua liberazione inizieremo presto una grande campagna a livello
mondiale. Ci sarà molto da fare per chi la vorrà appoggiare".

Non vi basta che la pena di morte sia stata abolita?

"Le riforme approvate sono un fatto positivo, ma non sono sufficienti. I
curdi sono a favore della Turchia nella Ue. Ma si battono per avere gli
stessi diritti a livello umano, sociale, politico e giuridico dei cittadini
turchi. Siamo sicuri che conquisteremo questi diritti uno dopo l'altro".

E il fatto di poter insegnare e trasmettere in curdo non è anche questo un
passo storico?

"Che la Turchia, dopo ottant'anni di repubblica, accetti la lingua curda e
non la neghi più è un passo in avanti. E' il frutto di una battaglia lunga
mezzo secolo. Per me che mi sono battuto a lungo su questo, significa
felicità e orgoglio".

E come vi state preparando?

"Apriremo corsi privati, manderemo insegnanti, già prepariamo trasmissioni
per radio e tv".

Ma che cosa dovrebbero fare Europa e Turchia per far tornare le migliaia di
profughi in fuga?

"La Ue dovrebbe premere perchè sia varata un'amnistia generale e Ankara
dovrebbe accoglierla. La Turchia dovrebbe darsi una nuova Costituzione,
cambiare le leggi su partiti ed elezioni. E soprattutto abolire il
Tribunale per la sicurezza dello Stato. Tutte le corti dovrebbero essere
civili. Ma non c'è dubbio che le riforme applicate siano già un passo
decisivo verso la democrazia e la soluzione del problema curdo.

(Marco Ansaldo - Repubblica 4.8.02)

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Turchia, parla Veli Buyuksahin, segretario del partito filokurdo Hadep

ORA ECEVIT APRA LE PRIGIONI

Soddisfazione per le riforme, deciso no alla guerra in Iraq

"Noi oggi ci candidiamo a governare una nuova Turchia". Pochi anni fa
parole simili sarebbero state impensabili in bocca al segretario generale
dell'Hadep, il partito che ha per simbolo una farfalla "perché ci hanno
sciolti quattro volte ma siamo sempre rinati", il partito che non ha un
solo dirigente che non abbia conosciuto la prigione, minacciato tuttora di
scioglimento e additato dal premier Ecevit, insieme agli islamici, come "il
grande pericolo" in vista delle elezioni anticipate di novembre.

Sembra di veder sorridere Veli Buyuksahin, raggiunto al telefono nella sede
centrale di Ankara tante volte devastata dalla polizia. "Non credo di
esagerare", insiste, "se dico che l'Hadep questa volta non solo supererà la
soglia di sbarramento del 10% ma punta al 15% dei voti, mentre il quorum di
tutti i partiti tradizionali è a rischio. E se altri partiti socialisti e
progressisti raccoglieranno il nostro appello per un'alleanza democratica,
potremmo contendere la maggioranza relativa ai Lupi grigi del Mhp e agli
islamisti".

Questo sarà possibile anche grazie alle riforme passate in parlamento?

"Diciamo che è il contrario. Quelle riforme non ce le ha regalate nessuno,
sono il risultato della proposta di pace del movimento kurdo e di anni di
resistenza civile. Non abbiamo atteso il permesso del parlamento per
organizzarci liberamente, criticare gli apparati repressivi, parlare,
scrivere e cantare in kurdo, e molti nostri compagni sono ancora in
prigione per questo. In Europa la chiamate disubbidienza civile, vero? Le
decisioni del parlamento sono un grande passo avanti e una vittoria nostra,
di tutti i democratici kurdi e turchi. Ma non parlerei di giornata storica.
Lo sarà quando si apriranno le prigioni dove ancora si muore, quando si
varerà una nuova Costituzione, quando non si parlerà più di tortura".

Temete che il regime faccia marcia indietro, vi metta al bando e si rimangi
le riforme, come negli anni '90?

"Certo è possibile. La pena capitale si ripristina in caso di guerra o
rischio di guerra, la lingua kurda entra nei doposcuola e nelle emittenti
private ma non nelle scuole e nei media pubblici, e restano in vigore,
insieme ai tribunali speciali, le leggi contro ciò che i giudici speciali
chiamano "terrorismo" e "separatismo". Se si tornerà indietro dipende anche
da voi, dalla vigilanza dell'Europa democratica, che invitiamo fin d'ora a
un grande meeting internazionale a Diyarbakir in marzo, alla vigilia del
Newroz. Comunque oggi è diverso, la caccia alle streghe di Ecevit non muove
facilmente gendarmerie e tribunali. C'è una grande mobilitazione
democratica, una formidabile rete di società civile. Ogni nostra riunione
diventa un'assemblea popolare e poi una manifestazione. Se tornassero a
bruciare i villaggi, incarcerare i candidati e far sparire le urne
elettorali, come nel '95 e nel '99, la gente insorgerebbe".

Fatto il primo passo, cos'altro deve cambiare in Turchia?

"Basta riguardare i dieci punti della Piattaforma di Diyarbakir, approvata
solennemente da migliaia di persone tre anni fa. I primi due impegnavano i
kurdi ad un dialogo di pace, gli altri otto impegnavano il governo ad
abrogare la pena di morte, i tribunali e le leggi speciali, a sciogliere le
milizie omicide come le guardie di villaggio che ancora pochi giorni fa
hanno ucciso tre persone a Mus, a garantire piena libertà di espressione, a
consentire il ritorno dei profughi, lo sminamento e la ricostruzione dei
villaggi, a risolvere la questione kurda in un quadro di autonomie e
pluralismo. Ed a varare un'amnistia generale che liberi tutti i prigionieri
politici che si vorrebbero murati vivi nelle celle d'isolamento. Compresi
Hatip Dicle, Leyla Zana e gli altri nostri deputati, detenuti da otto anni
nonostante le condanne di Strasburgo. Compreso Abdullah Ocalan".

La Turchia sta diventando il trampolino della guerra all'Iraq, che si
combatterà in gran parte in territorio kurdo. Cosa ne pensa l'Hadep?

"Siamo assolutamente contrari. Saddam Hussein ha massacrato la nostra
gente, ma la guerra aggrava i problemi, non li risolve. E l'economia di
guerra impoverisce tutti. Inoltre questa guerra si configurerebbe come un
attacco al mondo arabo, e noi lottiamo per la convivenza di tutti i popoli
del Medio oriente. Certo, in un quadro di democrazia e di federalismo,
anche in Iraq. Ma la democrazia non viaggia sulle ali dei bombardieri. Al
contrario: un clima di guerra metterebbe a rischio tutte le nostre
conquiste, anche in Turchia".

(Dino Frisullo - Liberazione, 6.8.02)

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Diritti delle minoranze sotto osservazione

La UE: "VERIFICHEREMO"

Censure e repressione continuano. Il governo agli Usa: mai un Kurdistan
indipendente

All'indomani della "storica" seduta parlamentare che ha varato il
"pacchetto per l'Europa", i democratici di Istanbul in cerca di un commento
sulle frequenze di Ozgur Radyo ("Radio Libera") non l'hanno trovata.
Sigillata dal Tribunale speciale per la sesta volta in sei anni di vita. E
se poi i kurdi di Istanbul, ormai un terzo della metropoli, hanno cercato i
dirigenti del partito che li rappresenta, l'Hadep, non hanno trovato
neppure loro. Erano tutti nell'aula dello stesso Tribunale speciale,
accusati di "favoreggiamento del terrorismo".

I più avvertiti, in Turchia e nella diaspora kurda, vivono una sorta di
scissione. Da un lato esultano perché le decisioni del parlamento sono una
loro vittoria. E da Mersin ad Hakkari la popolazione kurda inneggia al
presidente dell'Hadep al grido di "Bozlak Basbakan", Bozlak presidente del
Consiglio. Dall'altro lato temono che l'Europa e il mondo diano per
instaurata la democrazia in un paese in cui due giorni fa moriva di fame in
prigione la 24enne Selma Basyigit, l'editore del giornalista americano
Jonathan Randall veniva condannato per aver stampato la parola Kurdistan, e
la più grande attrice turca, Lale Mansur, annunciava di attendersi una
condanna a quindici anni di prigione per aver criticato la censura. Per
fortuna da Strasburgo giungeva ieri, a smorzare gli eccessivi entusiasmi,
la richiesta di chiarimenti sulla portata delle riforme turche da parte di
Verheugen e Filori, per la Commissione europea, e di Elmar Brok per il
Parlamento europeo.

L'altalena fra speranza e timore è ancora maggiore fra i profughi kurdi in
Italia, che già immaginano moltiplicarsi i rigetti dell'asilo perché "la
Turchia è ormai un paese democratico", come già scrive spesso la
commissione ministeriale. Ciascuno di loro sogna di ritornare in un paese
libero, togliere mine e fili spinati e ricostruire. Ma ciascuno sa di aver
rischiato di finire come il giovane Abdulazaz Dogan, uscito in coma il 27
luglio dalle stanze di tortura del commissariato di Zeytinburnu, Istanbul.
O come i tre uomini abbattuti il giorno prima ad un posto di blocco
dell'esercito presso Batman perché presunti militanti del Kadek, il partito
erede del Pkk.

Il voto del parlamento turco sull'abrogazione parziale e condizionata della
pena di morte, del bando della lingua kurda e di alcuni reati d'opinione
può essere la prima pagina di una nuova storia. Ma sul primo capitolo pende
la minaccia della guerra. Il quotidiano Hurriyet ha rivelato un messaggio
segreto del premier Ecevit e dello Stato maggiore al governo Usa, siglato
in codice B.020, in cui la Turchia dà luce verde alla guerra all'Iraq a
condizione che il Nord kurdo del paese resti "economicamente e
politicamente dipendente dalla Turchia" e non vi sorga uno Stato kurdo
autonomo neppure in un quadro federale, perché "la Turchia interverrebbe".

Il capo di Stato maggiore Kivrikoglu, critico della guerra americana, è
stato giubilato nel quadro di una rivoluzione degli alti comandi che
ricorda l'analoga epurazione alla vigilia della guerra del '91. E
l'aeroporto militare Usa di Incirlik è intasato da nuovi aviogetti quanto
la frontiera turco-irakena è ingombra di blindati turchi diretti oltre
confine. La guerra, che nell'ottica turca non può che essere guerra ai
kurdi, rischia di far riesplodere il conflitto interno e di far saltare le
elezioni di novembre temute dai partiti di regime. E di travolgere le
aperture democratiche, inclusa quella sulla pena di morte. Forse è per
questo che nel dibattito sulle riforme le gerarchie militari fanno la parte
del convitato di pietra.

(D.F. - Liberazione, 6.8.02)

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NOTIZIE ANSA - 30 LUGLIO / 6 AGOSTO 2002

TURCHIA: COMMISSIONE COSTITUZIONALE PER ELEZIONI 3 NOVEMBRE (ANSA) -
ANKARA, 30 LUG - La Commissione costituzionale del Parlamento turco ha
votato a favore della proposta di tenere le elezioni anticipate il 3
novembre prossimo. Tutti i partiti rappresentati nella Commissione hanno
votato a favore della data del 3 novembre, ad eccezione del Partito di
sinistra democratica del premier Bulent Ecevit, rappresentato da tre
membri. Domani il rapporto della Commissione costituzionale verra' discusso
dal Parlamento in seduta plenaria. (ANSA).

TURCHIA: CARCERI, MUORE DETENUTA PER SCIOPERO FAME, E' 52/MA (ANSA) -
ANKARA, 30 LUG - Un'altra vittima, la 52/ma in meno di due anni, dello
sciopero della fame nelle carceri per protesta contro la riforma
carceraria. Semra Bashygit, di 24 anni, e' morta oggi, all'Ospedale di
stato Bayrampasha di Istanul dopo uno sciopero della fame da lei cominciato
il 28 luglio dell'anno scorso. Lo riferisce l'agenzia di stampa turca
Anadolu. Bashygit era iscritta al Partito-fronte di liberazione del popolo
rivoluzionario (Dhkp-C), l'organizzazione che dirige la protesta contro
l'istituzione delle celle individuali (dette di 'tipo F') in sostituzione
dei dormitori collettivi, ed era stata imprigionata per appartenenza ad
organizzazione illegale. Il Dhkp-C e' stato incluso il primo maggio scorso
nella lista europea delle organizzazioni terroristiche. (ANSA).

TURCHIA: ABOLITO STATO EMERGENZA PROVINCE HAKKARI E TUNCELI (ANSA) -
ANKARA, 30 LUG - Alle 17 di oggi e' finito lo stato di emergenza nelle
province di Hakkari e Tunceli, che era in vigore dal 1987. Lo riferisce
l'agenzia di stampa turca Anadolu aggiungendo che la fine dello stato di
emergenza e' stata accompagnata da feste popolari, in particolare
giovanili. ''Faccio l'augurio che questa atmosfera che abbiamo creato con
il contributo dei cittadini ed il successo delle nostre forze di sicurezza
continuera' in futuro'', ha detto il governatore di Tunceli, Mustafa Erkal.
Il Consiglio per la sicurezza nazionale aveva annunciato il 19 giugno la
decisione di abolire lo stato di emergenza nelle due citta' a partire dal
30 luglio. Con la stessa decisione e' stata annunciata la fine totale dello
stato di emergenza anche nelle due ultime province dove tuttora persiste,
Diyarbakir e Shirnak a partire dal 30 novembre prossimo. Lo stato di
emergenza fu istituito il 19 luglio del 1987 in 9 province del sud-est a
causa della guerriglia separatista condotta dal Partito dei lavoratori del
Kurdistan (il Pkk di Abdullah Ocalan), che in 15 anni di lotta armata
condotta ''in nome del popolo curdo'' ha provocato -secondo fonti
ufficiali- ''oltre 30.000 morti''. (ANSA).

IRAQ:TURCHIA;MILITARI USA PREPARANO SCUDO ANTIMISSILE,STAMPA (ANSA) -
ANKARA, 31 LUG - Una squadra di 15 militari americani e' giunta
segretamente ad Ankara venerdi' scorso per predisporre uno scudo congiunto
'Patriot' contro possibili attacchi missilistici di Saddam Hussein. Lo
riferisce oggi il giornale Hurriyet. Secondo lo stesso giornale il team
proveniente direttamente dal Pentagono ha avuto incontri di alto livello
con il ministero degli esteri e con lo stato maggiore turco per discutere
un piano di protezione intorno ai principali obbiettivi strategici turchi,
tra cui basi aeree e centri industriali contro possibili lanci di Scud
iracheni o di missili di organizzazioni terroristiche anche dal mare. Il
sistema antimissilistico sarebbe collegato ad un sistema elettronico di
allarme preventivo ed ai sistemi delle forze americane dispiegate tempo fa
in Georgia. (ANSA).

IRAQ: IN TURCHIA SI DIFFONDE 'ALLARME GUERRA' GLI USA AVREBBERO CHIESTO DI
DISPIEGARE TRUPPE E USO BASI (ANSA) - ANKARA, 31 LUG - Gli americani
avrebbero chiesto nei giorni scorsi ad Ankara il permesso di dislocare
forze di terra e di usare tutte le basi turche, oltre a quella di Incirlik
per realizzare un attacco all'Iraq di Saddam Hussein. Ad affermarlo sono
oggi due autorevoli giornali turchi, Millyiet e Hurryiet. Il portavoce del
ministero degli esteri ha smentito questa mattina la notizia, ma
''l'allarme Iraq'', cosi' definito da Millyiet, si sta diffondendo nei
circoli della capitale, anche in connessione con le possibili ripercussioni
in politica interna, perche' l'imminente decisione del parlamento di tenere
elezioni anticipate il 3 novembre potrebbe essere neutralizzata da
un'emergenza bellica. ''I venti di guerra hanno cominciato a soffiare.
Ankara ha tremato quando gli Usa hanno chiesto il permesso di dispiegare
forze di terra e di usare tutte le basi turche, oltre a quella di
Incirlik''- ha scritto oggi Milliyet riferendo anche che ieri c'e' stato un
gran traffico di incontri ad alto livello tra l'ambasciatore americano ad
Ankara, il capo dello stato Ahmet Necdet Sezer, il primo ministro Bulent
Ecevit, il ministro degli esteri, Shukru Sina Gurel e quello della difesa,
Sabahattin Ciakmakoglu ed il capo di stato maggiore delle forze armate,
Huseyin Kivrikoglu. Lo stesso autorevole quotidiano Hurryiet scrive che
questo turbinio di incontri ha causato un ''surriscaldamento del clima'' ad
Ankara. (ANSA).

TURCHIA: ELEZIONI ANTICIPATE IL 3 NOVEMBRE +++ (ANSA) - ANKARA, 31 LUG - Il
Parlamento turco ha deciso di indire le elezioni anticipate il 3 novembre
prossimo. A favore della mozione unificata in tal senso presentata dal
partito nazionalista Mhp, dal partito Dyp e dal partito islamico della
Felicita', hanno votato 449 parlamentari. (ANSA).

IRAQ: ECEVIT, TURCHIA NON ENTRERA' IN GUERRA PSICOLOGICA USA (ANSA) -
ANKARA, 31 LUG - Il premier turco Bulent Ecevit ha smentito che gli
americani abbiano chiesto ad Ankara di dispiegare forze di terra e di usare
tutte le basi ed ha dichiarato che la Turchia non intende farsi coinvolgere
nella guerra psicologica che gli Usa stanno conducendo contro l'Iraq. ''Gli
Usa non ci hanno chiesto nulla. Noi non intendiamo farci coinvolgere nella
loro guerra psicologica e glielo abbiamo detto'' ha dichiarato Ecevit alla
Ntv. ''Nessuno sa ora se ci sara' un'operazione militare Usa contro l'Iraq
alla fine dell'anno. Non e' corretto pensare all'ipotesi che le elezioni in
Turchia verrebbero rinviate se un'operazione sara' lanciata'', ha concluso
il premier. (ANSA).

TURCHIA: ELEZIONI ANTICIPATE IL 3 NOVEMBRE (2) (ANSA) - ANKARA, 31 LUG -
Alla seduta straordinaria del parlamento erano presenti 514 deputati su 550
seggi, appartenenti ai 9 partiti rappresentati. Hanno votato contro solo 62
deputati del Partito della sinistra democratica del premier Bulent Ecevit.
Si sono astenuti solo tre deputati. Vincitore della partita appare dunque
il vicepremier nazionalista Devlet Bahceli, che ha fortemente voluto questa
decisione mentre il premier Ecevit e' rimasto isolato nella sua opposizione
alle elezioni anticipate ed in particolare alla data del 3 novembre. Ecevit
aveva definito questa ipotesi ''molto rischiosa per la democrazia turca'',
dato che i sondaggi fanno prevedere una vittoria del partito ''Giustizia e
progresso'' dell'islamico Recep Erdogan e del partito filocurdo Hadep,
considerato vicino al Pkk di Abdullah Ocalan. Un'altra ragione
dell'opposizione di Ecevit era la difficolta' di approvare in campagna
elettorale le riforme richieste da Bruxelles per fissare la data di inizio
del negoziato di adesione della Turchia all'Ue. Comunque tali riforme sono
ora in discussione nella commissione giustizia del parlamento, a cui il
partito Anap del vicepremier Mesut Yilmaz ha sottoposto un pacchetto di 14
provvedimenti, che dovrebbero essere votati in settimana dal parlamento in
seduta plenaria. (ANSA).

TURCHIA: 'ALLARME IRAQ' NON FERMA PARLAMENTO, ELEZIONI /ANSA ECEVIT, SOLO
GUERRA PSICOLOGICA, USA NON CI HANNO CHIESTO NULLA (di Lucio Leante) (ANSA)
- ANKARA, 31 LUG - Il parlamento turco ha deciso oggi a grande maggioranza
di indire le elezioni per il 3 di novembre. Ma su questa decisione pesa
l'incognita del possibile intervento americano in Iraq, l'attesa del quale
proprio stamane aveva raggiunto il suo acme ad Ankara. L'allarme ''guerra
all'Iraq'', diffuso questa mattina dai due piu' autorevoli giornali turchi,
Milliyet ed Hurriyet - che hanno dato la notizia, poi smentita, di una
recente e precisa richiesta americana di dislocare in Turchia forze di
terra e di potere usare tutte le basi turche - e' stato forse, come
ritengono alcuni osservatori, soltanto un estremo tentativo, malriuscito,
di fermare la decisione del parlamento di indire le elezioni anticipate per
il 3 novembre. GUERRA PSICOLOGICA. Eppure i conti non tornano: mentre i
circoli politici e diplomatici di Ankara erano in fibrillazione per la
notizia diffusa dai due quotidiani, a gettare acqua sul fuoco ci ha pensato
proprio il premier Bulent Ecevit, il piu' contrario di tutti alle elezioni
anticipate il 3 di novembre: ''Macche' guerra imminente all'Iraq. Gli
americani non ci hanno chiesto nulla. E' solo guerra psicologica. La
Turchia non intende parteciparvi e lo abbiamo detto chiaro agli Usa'', ha
affermato il vecchio premier, che ha parlato di un possibile intervento
''solo a fine anno'' (e cioe' ampiamente dopo la fine della stagione
turistica). Anche l'ambasciatore Yusuf Buluc, portavoce del ministero degli
esteri, retto da due settimane da un fedelissimo di Ecevit, Shukru Sina
Gurel, ha smentito, dicendo che non c'era stata alcuna richiesta americana.
VENTI DI GUERRA. ''I venti di guerra hanno cominciato a soffiare. Ankara ha
tremato quando gli Usa hanno chiesto il permesso di dispiegare forze di
terra e di usare tutte le basi turche, oltre a quella di Incirlik'', ha
scritto oggi Milliyet, riferendo anche che martedi' c'era stato ''un gran
traffico'' di incontri ad alto livello tra l'ambasciatore americano ad
Ankara Robert Pearson, il capo dello stato Ahmet Necdet Sezer, il primo
ministro Bulent Ecevit, il ministro degli esteri Shukru Sina Gurel e quello
della difesa, Sabahattin Ciakmakoglu ed il capo di stato maggiore delle
forze armate Huseyin Kivrikoglu. L'autorevole quotidiano Hurryiet ha
scritto che questo turbinio di incontri aveva causato un ''surriscaldamento
del clima'' ad Ankara, aggiungendo che lo stesso capo dei militari turchi
Kivrikoglu avrebbe parlato di una ''richiesta americana'' e ricordando che
se fosse stato invocato l'articolo 78 della Costituzione (che prevede il
rinvio di un anno delle elezioni in caso di guerra, ndr), le elezioni
anticipate del 3 novembre sarebbero state rinviate. Ecevit stesso era
sembrato confermare la notizia, affermando che poiche' era nota
l'intenzione americana di portare a Saddam Hussein un attacco, nel quale,
ha sottolineato, ''ci piaccia o no, la Turchia verrebbe coinvolta'', Ankara
stava di conseguenza ''preparandosi sia politicamente, sia militarmente, ma
sta anche cercando di dissuadere Washington dal realizzare un'operazione
militare''. SCUDO PATRIOT. Ad acuire infine l'allarme Iraq c'era stata la
notizia, data da Hurryiet, che una squadra di 15 militari americani era
giunta segretamente ad Ankara venerdi' scorso per predisporre uno scudo
congiunto 'Patriot' contro possibili attacchi missilistici di Saddam
Hussein. In serata il parlamento ha deciso comunque di indire le elezioni
per il 3 di novembre. Cio' rappresenta una vittoria del premier
nazionalista Devlet Bahceli ed una sconfitta secca per Ecevit, ma sulla
decisione continuera' a pesare l'incognita Iraq: ''Gli americani - fa
notare una fonte diplomatica europea ad Ankara - non dicono mai in anticipo
quando attaccheranno''. (ANSA).

IRAQ: TURCHIA, SI PREPARANO CAMPI ACCOGLIENZA PROFUGHI CURDI IN VISTA DI
UNA POSSIBILE OPERAZIONE MILITARE ANTI-SADDAM (ANSA) - ANKARA, 1 AGO - La
Turchia sta costruendo ai confini con l'Iraq 18 centri di accoglienza in
grado di ospitare circa 276 mila persone che potrebbero arrivare dalle aree
curde del Nord Iraq in caso di una possibile operazione militare americana
contro il regime di Saddam Hussein. Lo rende noto il quotidiano turco
Millyiet precisando che il ministero dell'interno turco, su incarico del
primo ministro, ha cominciato la realizzazione di un piano in tal senso
chiamato ''Operazione pioggia''. In Turchia e' viva la memoria dei problemi
posti dai circa 460 mila rifugiati che dal nord Iraq invasero la Turchia in
seguito alla guerra del Golfo del 1991. Lo stesso quotidiano Millyiet
riporta oggi che la frequenza dei voli di aerei militari in direzione del
Nord Iraq e' considerevolmente aumentata negli ultimi due giorni e che le
misure di sicurezza sono state di recente intensificate ai confini tra la
Turchia e l'Iraq. (ANSA).

TURCHIA: UE, PARLAMENTO DISCUTE PACCHETTO RIFORME L'MHP AL GOVERNO SI
OPPONE A 4 RIFORME, MA NON HA POSTO VETI (ANSA) - ANKARA, 1 AGO - Al
parlamento turco, riunito dall'altro ieri in seduta straordinaria, e' in
corso un intenso dibattito su un pacchetto di 14 riforme, preparato dal
Partito della Madrepatria (Anap), la cui approvazione consentirebbe
l'adeguamento della Turchia ai criteri (detti ''di Copenhagen'') posti
dall'Unione europea per l'inizio del negoziato di adesione. Il Partito di
azione nazionalista (Mhp) al governo ha dichiarato subito che si oppone a
quattro dei provvedimenti in discussione, tra cui l'abrogazione totale
della pena di morte (attualmente prevista solo in caso di guerra e per i
reati di terrorismo), l'insegnamento della lingua curda e le trasmissioni
redotelevisive in lingua curda. Il partito Giustizia e progresso (Ak,
islamico) all'opposizione ha chiesto che nel caso si abroghi completamente
la pena di morte si approvi un emendamento costituzionale che garantisca
che i condannati a morte e in particolare il leader del Pkk Abdullah Ocalan
(condannato nel 1999 per terrorismo), a cui la pena capitale venga
commutata nel carcere a vita, siano esclusi da ogni provvedimento di
amnistia e restino davvero in prigione fino alla morte. Dopo la discussione
generale, il pacchetto verra' votato (tra questa sera e domani) articolo
per articolo. Ciascuno degli articoli del ''pacchetto'' costituisce in
realta' una legge cornice, destinata ad essere seguita da leggi
particolareggiate e da provvedimenti di attuazione. La novita' politica del
dibattito parlamentare in corso consiste nel fatto che il partito
nazionalista Mhp, pur essendo al governo e pur opponendosi ai principali
provvedimenti in discussione, ha accettato che in parlamento si formi una
diversa maggioranza europeista, senza ritirarsi dalla coalizione che
appoggia il governo presieduto da Bulent Ecevit. (ANSA).

UE: PAESI CANDIDATI AMMESSI AL PROGRAMMA PER LE IMPRESE (NEWSLETTER
COMMERCIO ESTERO) (ANSA) - ROMA, 2 AGO - I Paesi candidati all'adesione
all'Unione Europea potranno partecipare, gia' dal prossimo autunno, al
programma pluriennale (2001-2005) dell'Ue a sostegno delle imprese.
L'annuncio e' arrivato dalla Commissione Europea che ha accolto una
richiesta in tal senso dei Paesi candidati ad eccezione della Turchia che
vi partecipera' solo in un secondo momento. Il programma, che ha una
dotazione di 450 milioni di euro consentira' alle imprese di beneficiare
dei servizi offerti dai Centri di Informazione europei e di accedere al
Fondo Europeo per gli Investimenti (Fei), che promuove il finanziamento
delle imprese in fase di avvio e sostiene le Pmi.(ANSA).

PENA MORTE: TURCHIA, SI' PARLAMENTO A ABOLIZIONE +++ (ANSA) - ANKARA, 2 AGO
- Il Parlamento turco ha votato oggi in favore dell'abolizione della pena
di morte in tempo di pace. La clausola che vieta la pena capitale -
approvata con 256 voti contro 162, e un'astensione - fa parte di un piu'
ampio pacchetto che verra' successivamente votato nel suo complesso. (ANSA).

PENA MORTE: TURCHIA, SI' PARLAMENTO A ABOLIZIONE (2) (ANSA) - ANKARA, 2 AGO
- Perche' l'abolizione della pena di morte entri effettivamente in vigore,
i deputati dovranno approvare nel suo complesso tutto il pacchetto di
riforme democratiche - essenziali per far progredire la candidatura della
Turchia all'adesione all'Unione europea - cosa che dovrebbe avvenire entro
stasera. La Turchia applica di fatto una moratoria della pena capitale del
1984, quando vi furono le ultime esecuzioni. L'abolizione salverebbe la
vita al leader curdo Abdullah Ocalan, detenuto in un'isola-fortezza nel Mar
di Marmara. Prima dell'approvazione della clausola abolizionista, i
deputati avevano respinto una mozione mirante a stralciarla dal complesso
del pacchetto di riforme. Tra gli altri provvedimenti al vaglio del
Parlamento figurano la legalizzazione dell'insegnamento e delle
trasmissioni radiotelevisive in lingua curda. (ANSA).

PENA MORTE: TURCHIA, SI' PARLAMENTO A ABOLIZIONE (3) (ANSA) - ANKARA, 2 AGO
- Secondo l'articolo approvato oggi, la pena di morte e' cancellata dal
codice penale di pace, inclusi i condannati per reati di terrorismo, la cui
pena sara' commutata nel carcere a vita, senza possibilita', pero', di
alcuna grazia o rilascio condizionato. Tra questi ultimi casi c'e' quello
di Ocalan, il leader del Pkk (che ora di chiama Kadek) condannato a morte
nel 1999 per terrorismo e separatismo ed attualmente in prigione nel
carcere di Imrali. ''Aspettavamo questa decisione. Siamo compiaciuti della
abrogazione della pena di morte anche in Turchia'', ha commentato il primo
ministro turco Bulent Ecevit, ricordando che il provvedimento era una delle
condizioni poste da Bruxelles per l'inizio del negoziato di adesione della
Turchia all'Unione europea. La pena di morte rimane da oggi in vigore solo
per il tempo di guerra e per le ''situazioni di guerra imminente''. Il
provvedimento approvato oggi dal Parlamento e' il primo articolo di un
pacchetto di 14 riforme richieste dall'Ue. Dopo la notizia
dell'approvazione dell'articolo, la Borsa di Istanbul ha chiuso in rialzo
(+1,89) e la lira turca si e' leggermente apprezzata sul dollaro. (ANSA).

ABOLIZIONE PENA DI MORTE IN TURCHIA, COLOSSEO ILLUMINATO LUCI ACCESE QUESTA
SERA E DOMANI, E' LA VENTESIMA VOLTA (ANSA) - ROMA, 2 AGO - Il Colosseo
sara' illuminato, questa sera e domani, per celebrare la decisione del
Parlamento di Ankara di cancellare la pena di morte dal codice penale turco
in tempo di pace. Lo ha comunicato il Campidoglio. E' la ventesima volta
che le luci dell' Anfiteatro Flavio si accendono, ha ricordato il Comune,
per testimoniare l' impegno di Roma contro le esecuzioni capitali e a
sostegno di una moratoria internazionale. La settimana scorsa era stata
festeggiata la sospensione di trenta esecuzioni in Guatemala. (ANSA).

TURCHIA: TRAFFICO INTENSO OGGI A BASE INCIRLIK (ANSA) - ANKARA, 2 AGO - La
base aerea di Incirlik, dove sono dislocate forze americane, ha avuto una
giornata di traffico intenso, riferisce l'agenzia di stampa turca Anadolu.
I movimenti nella base, che si trova nella provincia mediterranea di Adana,
sono cominciati di prima mattina. Cacciabombardieri F-15 e F-16, alcuni
aerei cargo e di ricognizione e 2 aerei antiradar sono decollati nel corso
della giornata dalla base. Secondo il comando della base, si e' trattato di
decolli finalizzati all'addestramento di routine. La base di Incirlik fu
intensamente usata nel corso della guerra del Golfo del 1991 dagli aerei
americani che conducevano attacchi contro l'Iraq. (ANSA).

TURCHIA: NON PIU' REATO CRITICARE ISTITUZIONI STATALI LO STABILISCE UN
ARTICOLO APPROVATO OGGI NEL QUADRO PACCHETTO UE (ANSA) - ANKARA, 2 AGO - Il
Parlamento turco ha approvato oggi un provvedimento che stabilisce che non
sara' piu' reato criticare la nazione turca, il parlamento, il governo, le
forze di sicurezza e la magistratura. L'articolo approvato e' il secondo,
dopo quello sull'abrogazione della pena di morte approvato in precedenza,
di un ''pacchetto'' di 14 articoli, contenenti le principali riforme
chieste da Bruxelles ad Ankara per dare inizio al negoziato di adesione
della Turchia all'Unione Europea. In conseguenza dell'articolo approvato
oggi dovra' essere emendato l'articolo 159 del codice penale, il quale
stabilisce che sia reato non solo deridere ed offendere le principali
istituzioni statali turche, ma anche solo criticarle. (ANSA).

PENA MORTE: CONSIGLIO EUROPA SI FELICITA PER DECISIONE TURCA (V.''PENA
MORTE: TURCHIA, SI' DI PARLAMENTO...'' DELLE 15.15) (ANSA) - BRUXELLES, 2
AGO - Il Consiglio d'Europa ha accolto con grande favore il voto
preliminare del Parlamento turco a favore dell'abolizione della pena di
morte. ''La conferma di questo voto rappresentera' un'avanzata essenziale
per i diritti umani in Turchia'', ha dichiarato Walter Schwimmer,
segretario generale del Consiglio,che riunisce 44 nazioni. ''Incoraggio i
membri del Parlamento turco a confermare questa decisione nel loro voto
finale'', afferma Schwimmer, per il quale l'appoggio all'abolizione della
pena di morte ''inviera' un chiaro segnale sull'impegno della Turchia ad
avvicinarsi alla famiglia europea''. (ANSA).

TURCHIA: ABOLITE RESTRIZIONI LIBERTA' ASSOCIAZIONE PARLAMENTO APPROVA
ARTICOLO CHE CONSENTE (ANSA) - ANKARA, 2 AGO - Il Parlamento turco ha
approvato un articolo che in pratica abolisce alcune limitazioni alla
liberta' di associazione, tra cui le restrizioni poste dalle leggi alla
cooperazione di individui e associazioni turchi con associazioni
internazionali e alle possibilita' di associazioni internazionali di
operare in Turchia. Resta comunque in questi casi la necessita' di un'
autorizzazione governativa. In particolare le fondazioni potranno acquisire
proprieta' reali al fine di svolgere le loro attivita'. L'articolo e' il
terzo approvato oggi nell'ambito di un ''pacchetto'' di 14 provvedimenti
che contengono gli emendamenti alle leggi turche chiesti da Bruxelles per
dare inizio al negoziato di adesione della Turchia all'Ue. Il Parlamento
continuera' i suoi lavori votando articolo per articolo i 14 provvedimenti,
che dovrebbero essere approvati tutti -secondo il programma- entro questa
notte. (ANSA).

PENA MORTE: PER OCALAN FINISCE L'INCUBO DELL'ESECUZIONE/ANSA SCHEDA (ANSA)
- ROMA, 2 AGO - L'abolizione della pena di morte decisa oggi dal Parlamento
turco segna la fine dell'incubo nel quale ha vissuto per tre anni Abdullah
Ocalan, 49 anni, leader del partito curdo Pkk, catturato, processato e
condannato dalle autorita' turche alla pena capitale dopo aver inutilmente
cercato scampo per mesi in diversi paesi, tra i quali l'Italia. Una vicenda
che causo' non poco imbarazzo al governo di allora guidato da Massimo
D'Alema, stretto tra le richieste di asilo provenienti dalla sinistra e la
necessita' di mantenere buoni rapporti con la Turchia, partner dell'Italia
nella Nato. Arrivato da Mosca a Roma nella notte fra il 12 e il 13 novembre
1998, e colpito da mandati di cattura tedeschi e turchi, Ocalan si
consegno' alle autorita' italiane. Dopo l' arresto ''Apo'' - questo il suo
soprannome - venne ricoverato in un ospedale vicino a Roma e chiese asilo
politico in Italia. Dopo essere tornato in liberta' il 16 dicembre, il
leader del Pkk lascio' Roma a bordo di un aero messo a disposizione dai
'servizi' il 16 gennaio per una destinazione sconosciuta. Il 15 febbraio si
rifugio' nell'ambasciata greca a Nairobi (Kenya) ma il 16 i servizi segreti
turchi lo catturano e lo trasferiscono in Turchia, nel carcere dell'isola
di Imrali. A meta' '99 la sua condanna a morte venne pronunciata dalla
Corte per la Sicurezza dello Stato, per tradimento e attentato
all'integrita' territoriale della Turchia. (ANSA).

TURCHIA: PARLAMENTO VOTA ABROGAZIONE TOTALE PENA MORTE/ ANSA LA NOTTE
EUROPEA DI ANKARA, VOTATI 14 ARTICOLI CRUCIALI (di Lucio Leante) (ANSA) -
ANKARA, 2 AGO - Il Parlamento turco ha votato Europa. L'Europa ha trovato,
infatti, oggi nel Parlamento turco una sua maggioranza diversa da quella di
governo e cosi' essa ha potuto votare in favore della abrogazione totale
della pena di morte in tempo di pace. MAGGIORANZA EUROPEISTA. Un obbiettivo
quest'ultimo che era stato impossibile per il governo presieduto da Bulent
Ecevit, bloccato dai veti del partito nazionalista Mhp, e che ha trovato,
invece, una maggioranza europeista in Parlamento, dove e' passato con 256
voti (Dsp, Anap, Dyp, Nuova Turchia dell'ex ministro degli Esteri Ismail
Cem, parte dei due partiti islamici) contro 162. Hanno votato contro 114
deputati nazionalisti, 27 deputati del partito islamico ''Giustizia e
progresso'', sei del Dyp di Tansu Ciller, 2 deputati di Anap del
vicepremier Mesut Yilmaz ed altri tre. ELEZIONI. Quello che al governo e'
stato impossibile fare in anni di diatribe accese, il Parlamento turco lo
ha fatto in una sola seduta in vista del popolare obbiettivo Europa e delle
elezioni anticipate fissate per il 3 di novembre, quando molti partiti
rischiano l'estinzione se non porteranno agli elettori nel carniere la
prospettiva europea. Cosi' sono stati approvati dal Parlamento altri
articoli che aboliscono le restrizioni alla liberta' di espressione (non
sara' piu' reato in Turchia criticare le principali istituzioni dello
Stato) e la liberta' di associazione (in particolare per quanto riguarda
l'associazionismo internazionale) ed altri ancora tutti essenziali per
l'accesso in Europa. PACCHETTO. Questi articoli, che facevano parte di un
pacchetto unico di 14 misure di ''adeguamento'' alle condizioni poste da
Bruxelles ad Ankara per dare inizio al negoziato di adesione, attendevano
in nottata la conferma nel voto finale sull'intero provvedimento, che gli
osservatori, pero', davano per scontata. OCALAN. L'abrogazione totale della
pena di morte in tempo di pace (che, pur restando per i crimini di
terrorismo, non viene applicata dal 1984) significa in pratica che anche
coloro che sono stati condannati a morte per terrorismo, come il leader del
Pkk, Abdullah Ocalan, avranno la loro sentenza capitale commutata nel
carcere a vita, anche se non potranno sperare nell' amnistia, o in
provvedimenti di liberta' condizionate o nella grazia. Finisce cosi'
l'incubo del patibolo per Ocalan, che una cospicua parte dell'opinione
pubblica turca avrebbe voluto vedere impiccato, dato che -secondo
valutazioni ufficiali- e' responsabile di ''oltre 30.000 morti'' in 15 anni
di lotta armata, condotta dal Pkk, ''in nome del popolo curdo''. ECEVIT. Il
primo a felicitarsi per il voto parlamentare e' stato il premier Ecevit,
ricordando che il suo partito e' stato sempre favorevole all'abrogazione
della pena di morte, anche se il voto rappresenta una sconfitta del suo
governo, in quanto non e' stato capace di abolirla, e sua personale, dato
che aveva previsto l'impossibilita' di approvare i provvedimenti pro
Europa, in caso di elezioni anticipate fissate per il 3 di novembre.
CONSIGLIO EUROPA. Il Consiglio d'Europa ha accolto con grande favore il
voto preliminare del Parlamento turco. ''Se questo voto sara' confermato
nel voto finale, sara' un chiaro segnale sull'impegno della Turchia ad
avvicinarsi alla famiglia europea'', ha dichiarato Walter Schwimmer,
segretario generale del Consiglio, che riunisce 44 nazioni. La ''notte
europea'' del parlamento di Ankara e' una data storica per il cammino della
Turchia verso l'Europa, ha commentato un diplomatico europeo nella capitale
turca. (ANSA).

TURCHIA: ABOLITO DIVIETO TRASMISSIONI RADIO-TV IN CURDO (V. SERVIZIO ANSA
DELLE 20:27 DI IERI) (ANSA-REUTERS) - ISTANBUL, 3 AGO - Il Parlamento turco
ha approvato una legge che consente la trasmissione di programmi televisivi
e radiofonici in curdo. La norma, approvata a tarda notte dopo un lungo ed
acceso dibattito tra le forze politiche, mette fine al divieto tassativo di
utilizzare la lingua curda nei mezzi di comunicazione di massa. Essa
rientra nel pacchetto normativo approvato dal Parlamento di Ankara per
accelerare il processo di adesione della Turchia all'Unione europea. Questa
decisione verra' ratificata all'inizio della prossima settimana, quando ci
sara' il voto finale sull'intero pacchetto di leggi. L'eliminazione del
divieto di utilizzare il curdo per trasmissioni televisive e radiofoniche
segue l'abolizione della pena di morte dall'ordinamento turco e il
riconoscimento del diritto per gli organi di informazione a criticare le
istituzioni dello Stato e l'esercito. (ANSA-REUTERS).

TURCHIA: APPROVATO INSEGNAMENTO CURDO IN CORSI PRIVATI (V. 'TURCHIA:
ABOLITO DIVIETO...' DELLE 01:06) (ANSA-AFP) - ANKARA, 3 AGO - Il Parlamento
turco ha approvato oggi un testo che autorizza l'insegnamento della lingua
curda in corsi privati, nel quadro di un pacchetto di riforme destinate ad
avvicinare il paese agli standard richiesti dall'Europa per il processo di
adesione di Ankara all'Ue. L'articolo approvato autorizza l'insegnamento
del curdo in corsi privati di ''lingue e dialetti'' parlati dai cittadini
turchi nella vita quotidiana, ma non gli apre le porte delle scuole
pubbliche. La votazione si e' tenuta durante una sessiona-maratona del
Parlamento, cominciata ieri per votare 14 articoli che fanno parte di un
pacchetto unico di 14 misure di ''adeguamento'' alle condizioni poste da
Bruxelles ad Ankara per dare inizio al negoziato di adesione. Tutto il
pacchetto dovra' poi essere approvato o respinto in blocco in un voto
finale. Il primo articolo votato e approvato ieri e' stato quello
dell'abolizione della pena di morte in tempo di pace.(ANSA-AFP).

TURCHIA: PARLAMENTO APPROVA PACCHETTO RIFORME VOLUTE DA UE AL TERMINE DI
SESSIONE MARATONA DURATA 16 ORE (ANSA-AFP) - ANKARA, 3 AGO - Il Parlamento
turco ha approvato oggi un pacchetto di riforme, 14 articoli fra cui
l'abolizione della pena di morte e il riconoscimento dei diritti culturali
della popolazione curda, che avvicina il paese agli standard europei in
vista di negoziati per l'adesione all'Ue. L'intero pacchetto e' stato
approvato per alzata di mano, in un voto finale al termine di una sessione
cominciata ieri e durata 16 ore, durante la quale i singoli articoli erano
stati singolarmente votati e approvati. L'abolizione della pena di morte in
tempo di pace era stata ieri il primo articolo approvato. Fra gli altri
figurano la trasmissione di programmi radio e tv in lingua curda e
l'insegnamento del curdo in corsi privati. E' stata inoltre ampliata la
liberta' di espressione e di associazione, limitata la repressione delle
manifestazioni pubbliche e sono state introdotte rigide misure
sull'immigrazione clandestina. Il pacchetto di riforme deve ora essere
approvato dal presidente turco Ahmed Necdet Sezer.(ANSA-AFP).

TURCHIA: DECISIONE STORICA; GRANDE PASSO VERSO UE, STAMPA LA MARATONA
NOTTURNA DEL PARLAMENTO VERSO BRUXELLES (ANSA) - ANKARA, 3 AGO - Il
parlamento turco ha preso una ''decisione storica'' e ha compiuto un
''grande passo'' verso la membership europea. Ora la palla e' nel campo
dell'Ue, da cui ci si aspetta la data per l'inizio del negoziato di
adesione. Sono questi i piu' rilevanti giudizi espressi dai principali
giornali turchi questa mattina dopo la maratona notturna del parlamento,
terminata alle 6,30 di stamani dopo 16 ore e mezza di seduta quasi
ininterrotta (solo un'ora per rifocillarsi) nel corso della quale e' stato
approvato un pacchetto di 14 provvedimenti chiesti dai quindici dell'Ue
come condizioni per l'inizio del negoziato di adesione della Turchia
all'Ue. ''Il parlamento ha preso una decisione storica'' - titola questa
mattina il liberale Hurriyet, osservando poi che solo il Partito di azione
nazionalista (Mhp) del vicepremier Devlet Bahceli si e' opposto ai
provvedimenti con parte del partito islamico 'Giustizia e progresso'' di
Recep Erdogan. ''Un grande passo verso l'Europa''- titola Cumhuriyet
(sinistra). ''Europa, stiamo arrivando'' - titola il liberale Milliyet.
''Grazie'', titola il liberale Sabah rivolto ai 406 ''coraggiosi deputati''
che hanno partecipato alla ''storica seduta'' del parlamento. ''Non abbiamo
perso il treno europeo: ora la palla sta nel campo dell'Ue''- titola
Radikal (sinistra) che ricorda che la questione Turchia dovra' essere
discussa nella riunione dei ministri degli esteri europei di Bruxelles il
30 agosto e una decisione dovra' essere presa nella successiva riunione del
16 ottobre. ''L'orologio europeo passa per la porta del parlamento'' -
titola 'Turkye (destra) ricordando che mancano solo 132 giorni al vertice
di Copenhagen, nel corso dei quali il parlamento deve approvare le leggi di
attuazione degli articoli approvati in nottata e Bruxelles deve fissare una
data per l'inizio del negoziato: ''Il conto alla rovescia finira' il 12
dicembre'', conclude il giornale. Tra i principali provvedimenti approvati
in nottata l'abolizione della pena di morte in tempo di pace, l'abolizione
del divieto di trasmissioni in lingua curda e dell'insegnamento del curdo
nelle scuole private, l'ampliamento della liberta' di stampa, del diritto
di critica (anche verso le istituzioni statali e le forze armate), della
liberta' di associazione anche internazionale e delle fondazioni religiose
(che potranno liberamente vendere e comprare proprieta') e del diritto di
riunione e manifestazione. Inoltre sono stati approvate alcune importanti
limitazioni ai poteri della polizia (accusata dalle associazioni dei
diritti umani di praticare, sia pure in misura decrescente, la tortura),
l'aumento delle pene per i trafficanti di immigrati clandestini e per
sfruttatori di lavoro forzato. (ANSA).

TURCHIA: COMMISSIONE UE SI CONGRATULA, SEGNALE IMPORTANTE COMMISSARIO
VERHEUGEN, DECISIONE CORAGGIOSA CHE CI AVVICINA (ANSA) - BRUXELLES, 3 AGO -
La Commissione europea ha salutato ''molto positivamente'' il pacchetto di
riforme adottato dal Parlamento turco, in particolare l'abolizione della
pena di morte, definendolo ''un importante segnale della determinazione
della maggioranza dei leader politici turchi di procedere verso un
allineamento ai valori e agli standard dell'Unione europea''. E' stato il
commissario Ue all'allargamento Gunter Verheugen a dare il benvenuto ''alla
coraggiosa decisione del Parlamento turco''. (SEGUE).

TURCHIA: PRESIDENTE EUROPARLAMENTO, AVANZATA VERSO UE PAT COX SALUTA 'MOLTO
POSITIVAMENTE' RIFORME ADOTTATE (ANSA) - BRUXELLES, 3 AGO - L'annuncio
delle riforme adottate dal Parlamento turco e' stato accolto con molta
soddisfazione dal presidente dell'Europarlamento Pat Cox. ''Le riforme
adottate la scorsa notte dal parlamento turco sono molto positive agli
occhi del Parlamento europeo e dell'Unione europea. E' un passo
estremamente importante e un incoraggiamento per la riforma democratica
della Turchia'', afferma Cox in una nota. ''Il Parlamento europeo attendeva
queste misure da lungo tempo e io mi felicito - aggiunge - di questa
avanzata significativa nel quadro della candidatura della Turchia
all'Unione europea''. (ANSA).

TURCHIA: COMMISSIONE UE SI CONGRATULA, SEGNALE IMPORTANTE (2) (ANSA) -
BRUXELLES, 3 AGO - ''Questa decisione non sarebbe stata possibile -
aggiunge il commissario Verheugen - senza una chiara prospettiva europea
che la Ue ha sviluppato per la Turchia fino dal vertice europeo di Helsinki
nel 1999. La decisione turca dimostra anche che la Ue ha ragione ad essere
molto ferma per quanto riguarda i diritti umani e la protezione delle
minoranze. La nostra posizione comincia a pagare''. Verheugen aggiunge:
''Non cedere su queste questioni fa meglio capire ai nostri partner perche'
noi difendiamo in modo cosi' forte i nostri valori e a quale punto sono a
noi cosi' cari. A questo riguardo, sull'abolizione della pena di morte,
senza dubbio, la Turchia e' ora dalla nostra parte''. Rilevando che il
pacchetto di riforme e' stato approvato ''in tempo record e con una
stragrande maggioranza'', la Commissione Ue si felicita in particolare per
l'abolizione della pena di morte, la concessione di trasmissioni televisive
a lingue diverse e dialetti usati tradizionalmente dai cittadini turchi e
il miglioramento dell'educazione per le minoranze linguistiche. ''Queste
riforme sono un passo significativo - e' il commento dell'esecutivo - verso
una migliore protezione dei diritti umani e dei diritti delle minoranze in
Turchia''. Il pacchetto di riforme sara' ora ''attentamente analizzato per
verificarne pienamente l'impatto'', rivela Bruxelles precisando che
''comunque, molto dipendera' dalla sua implementazione pratica''. (ANSA).

TURCHIA: OCALAN, SORELLA DI APO SACRIFICHERA' UNA PECORA ESPRIMERA' COSI'
LA SUA GIOIA PER ABOLIZIONE PENA MORTE (ANSA) - ANKARA, 3 AGO - La sorella
di Abdullah Ocalan, Havva Keser, ha dichiarato che sacrifichera', secondo
l'usanza islamica, una pecora per la gioia che procuratale dalla notizia
dell'abolizione della pena di morte in Turchia, decisa ieri dal parlamento
di Ankara. ''Solo ora sono certa che mio fratello non sara' impiccato.
Sacrifichero' una pecora per la sua vita'', ha dichiarato Havva Keser. Nel
frattempo suo fratello Abdullah non ha rilasciato dichiarazioni, dopo avere
appreso la notizia nel carcere dell'isola di Imrali, dove e' rinchiuso
dalla sua cattura in Kenya nel febbraio 1999, a cui segui' la condanna a
morte per terrorismo e responsabilita' dirette ed indirette nella morte di
oltre 30 mila persone in 15 anni di lotta armata condotta ''in nome del
popolo curdo''. Secondo l'articolo di legge che ieri ha abolito la pena di
morte, anche coloro che, come Ocalan, sono stati condannati a morte per
terrorismo vedranno commutata la loro pena nel carcere a vita, ma non
potranno usufruire di alcuna amnistia, grazia, o perdono, per cui - come
scrive il giornale Sabah, ''Apo invecchiera' in prigione e finira' i suoi
giorni in cella''. Di diverso avviso si sono detti i deputati nazionalisti
ed una parte dei deputati del partito islamico 'Giustizia e progresso'',
che hanno votato contro il provvedimento perche' avrebbero voluto iscrivere
nella Costituzione il divieto di ogni perdono e di ogni riduzione di pena
per i condannati a morte per terrorismo. Essi temono che in futuro, con una
legge ordinaria, si potra' derogare allo stesso divieto. Tra questi ultimi,
un deputato di estrema destra, Mehmet Gul, ha ieri gridato ai suoi colleghi
prima della votazione: ''Le famiglie delle vittime di Ocalan ci stanno
guardando con le lacrime agli occhi. Vedrete: un giorno il terrorista
Ocalan siedera' accanto a noi''. (ANSA).

TURCHIA: UE SI FELICITA, ORA PIU' VICINA A CASA EUROPEA/ANSA ABOLIZIONE
PENA MORTE E DIRITTI MINORANZE SEGNALE IMPORTANTE (ANSA) - BRUXELLES, 3 AGO
- Un grande passo verso la famiglia europea: con questo commento Bruxelles
ha accolto la notizia dell'approvazione da parte del Parlamento della
Turchia del pacchetto di riforme democratiche che oltre all'abolizione
della pena di morte in tempo di pace, riconosce anche i diritti culturali
della minoranza curda. Due imperativi imposti dall'Unione europea alla
Turchia per l'apertura formale dei negoziati di adesione. Dal vertice di
Helsinki del 1999, i Quindici hanno riconosciuto alla Turchia lo statuto di
paese pre-candidato, ma nessuna data e' stata ancora fissata per l'avvio
dei negoziati. Il voto del Parlamento turco, avvenuto ''in tempo record e
con una stragrande maggioranza'', e' stato accolto con grande soddisfazione
dalla Commissione europea: ''e' un importante segnale della determinazione
della maggioranza dei leader politici turchi di procedere verso un
allineamento ai valori e agli standard della Ue'', rileva l'esecutivo in
una nota. Assente il presidente Romano Prodi, e' il commissario europeo
all'allargamento, il tedesco Gunter Verhegeun, a dare il benvenuto a questa
''coraggiosa decisione''. Un commento condiviso dal presidente
dell'Europarlamento Pat Cox, per il quale il pacchetto di riforme approvato
''e' un passo estremamente importante e un incoraggiamento per la riforma
democratica della Turchia''. I Quindici e le istituzioni europee
attendevano da tempo un chiaro segnale da Ankara. I criteri definiti nel
1993 per l'allargamento dell'Unione impongono a tutti i candidati '' una
stabilita' istituzionale a garanzia della democrazia, dello Stato di
diritto, dei diritti dell'uomo cosi' come del rispetto e protezione delle
minoranze''. Nel suo ultimo rapporto di valutazione, pubblicato a fine
2001, la Commissione aveva riconosciuto al governo di Ankara di aver fatto
''sforzi sostanziali'' in questa direzione, definendo pero'
''considerevoli'' i passi ancora da compiere. Bruxelles oggi si felicita in
particolare per l'abolizione della pena di morte, per l'autorizzazione di
trasmissioni televisive e radiofoniche concessa a lingue diverse e ai
dialetti e per il miglioramento delle possibilita' di educazione
riconosciute alle minoranze linguistiche. ''Queste riforme sono un passo
significativo - e' il commento dell'esecutivo Ue - verso una migliore
protezione dei diritti delle minoranze in Turchia''. Sulla pena di morte,
aggiunge Verhegeun, ''senza dubbio, la Turchia e' ora dalla nostra parte''.
Il pacchetto di riforme sara' pero' ''attentamente analizzato per
verificarne pienamente l'impatto''. ''Molto dipendera' dalla sua messa in
pratica'', avverte Bruxelles, annunciando una ''stretta sorveglianza nei
prossimi mesi''. (ANSA).

TURCHIA: MILITARI; CAMBIO AI VERTICI, KIVRIKOGLU LASCIA GENERALE OZKOK
NUOVO CAPO DI STATO MAGGIORE FORZE ARMATE (ANSA) - ANKARA, 3 AGO - Il capo
di stato maggiore delle for- ze armate turche, generale Huseyin Kivrikoglu,
andra' in pensio- ne il 30 agosto prossimo e sara' sostituito nella sua
carica dal generale Hilmi Ozkok attualmente comandante generale delle forze
di terra. Lo ha deciso - riferisce l'agenzia di stampa Anadolu - l'Alto
consiglio militare (Yas), riunito dal 31 luglio a oggi sotto la presidenza
del premier Bulent Ecevit. Tra le altre decisioni, il comandante generale
delle forze di gendarmeria (equivalenti ai nostri carabinieri), Tahir Aytac
Yalman, e' stato nominato comandante delle forze di terra e ne prendera' il
posto il generale Mehmet Sener Uruygur. E' stato anche deciso il
pensionamento del secondo comandante dell'esercito, generale Halit Edip
Baser, che sara' sostituito dal generale Fevzi Turkeri. La sostituzione di
Kivrikoglu al massimo vertice delle forze armate e' stata a lungo in
dubbio, nonostante i raggiunti limiti di eta', dato che - secondo alcune
ricorrenti voci - egli avrebbe potuto rimanere in carica per qualche mese,
data la sua grande esperienza non solo militare, ma anche politica maturata
negli anni della sua direzione delle forze armate turche. (ANSA).

TURCHIA: 'EUROPA,ARRIVIAMO',IL PARLAMENTO SPIANA STRADA/ANSA DOPO LA
'STORICA MARATONA', ANKARA ATTENDE DECISIONE DA UE (di Lucio Leante) (ANSA)
- ANKARA, 3 AGO - ''Europa stiamo arrivando''. E' questo il sentimento
prevalente in Turchia - segnato dal titolo del giornale Sabah (platealmente
noncurante del sorpassato detto ''mamma li turchi'') - dopo la ''storica''
maratona notturna di venerdi' notte che ha visto il Parlamento turco
approvare, in un'unica seduta-fiume di 16 ore e mezza, ben 14 riforme
sollecitate dall'Ue: in primo luogo l'abolizione totale della pena di morte
in tempo di pace e dei sorpassati divieti dell' insegnamento della lingua
curda nelle scuole (per ora solo in quelle private) e delle trasmissioni
radio-Tv in curdo. In una sola seduta il Parlamento ha fatto quanto per 10
anni vari governi non erano riusciti a fare e quanto fino a ieri sembrava
impossibile in una Turchia segnata da oltre 25 anni di terrorismo
soprattutto ad opera del Pkk di Abdullah Ocalan e dai ricorrenti tentativi
da parte dell'islam politico di rompere l'eccezione laica turca nel mondo
musulmano. E cosi' il Parlamento ha approvato anche ampliamenti della
liberta' di stampa, del diritto di critica (verso le istituzioni statali e
le forze armate), della liberta' di associazione anche internazionale e
della liberta' religiosa (le fondazioni religiose potranno ora liberamente
vendere e comprare proprieta') e del diritto di riunione e manifestazione.
Inoltre sono stati approvate alcuni importanti controlli sui poteri della
polizia (che talvolta pratica ancora, sia pure in misura decrescente, la
tortura), l'aumento delle pene per i trafficanti di immigrati clandestini e
per sfruttatori di lavoro forzato. Il tutto e' stato possibile perche' in
Parlamento si e' scoperta una grande maggioranza europeista, facilitata
dalla nera prospettiva di un trionfo elettorale dei nazionalisti di Bahceli
e degli islamici (Akp) di Recep Erdogan alle elezioni anticipate gia'
fissate per il 3 novembre. Persino i due partiti islamici si sono aggregati
scoprendosi ''europeisti''. Praticamente il solo Partito di azione
nazionalista (Mhp) di Bahceli, che al governo aveva bloccato quei
provvedimenti, si e' opposto, ma ha accettato il risultato del voto: come
promesso, in cambio delle elezioni anticipate il 3 novembre non ha creato
la crisi di governo. ''Apo ha portato l'Mhp al governo con la sua
sanguinosa lotta armata, ora lo sta portando fuori dal governo'', ha
scritto oggi Milliyet. I nazionalisti (e 27 deputati di Akp) hanno,
infatti, votato contro l'abrogazione della pena di morte affermando di
temere che Ocalan, capo del gruppo terrorista Pkk, possa in futuro essere
ammesso a qualche riduzione di pena, grazie ad una legge ordinaria che
superi il divieto fissato ieri (senza emendare la costituzione) dal
provvedimento di commutazione della sua pena capitale nel carcere a vita.
'Vedrete: un giorno Apo siedera' qui accanto a noi'', ha gridato ieri un
deputato di estrema destra aggiungendo che i parenti delle oltre 30 mila
vittime del terrorismo di Ocalan ''ci guardano con le lacrime agli occhi''.
Tuttavia, agli osservatori non e' sfuggita la tattica facilitatrice di
Bahceli, che conta sui voti della Turchia profonda il 3 novembre, per
passare all'opposizione. ''Abbiamo fatto cio' tutto che l'Europa ci aveva
chiesto. Ora tocca a Bruxelles mantenere l'impegno di fissare la data per
l'inizio del negoziato di adesione. La palla e' ora nel campo dell'Europa''
- ha scritto il giornale liberale Radikal, anche se il quotidiano 'Turkye'
(destra) ha ricordato che nel corso dei 132 giorni che mancano al vertice
di Copenhagen (12 dicembre) il parlamento dovra' approvare le leggi di
attuazione dei 14 provvedimenti approvati in nottata. ''Abbiamo bisogno di
avere risposte chiare e concrete da Bruxelles prima delle elezioni
anticipate del 3 novembre: solo cosi' la classe politica attuale potra'
presentarsi agli elettori portando loro la prospettiva europea. Altrimenti
le elezioni saranno stravinte a man bassa dagli islamici di Recep Erdogan,
dai nazionalisti di Bahceli e dagli amici di Ocalan del partito Hadep e gli
europeisti saranno distrutti. E' questo che l'Europa vuole?'',ha affermato
un deputato del partito ''Nuova Turchia'', la nuova formazione europeista
dell'ex ministro degli Esteri Ismail Cem, la cui scissione dal partito del
premier Bulent Ecevit ha innescato tre settimane fa la crisi politica, di
cui sono figli i 14 provvedimenti pro-Europa approvati la notte scorsa.
(ANSA).

TURCHIA: ULTRANAZIONALISTI PER ABROGAZIONE RIFORME (ANSA-AFP) - ANKARA, 4
AGO - Il vicepremier turco, l'ultranazionalista Devlet Bahceli, vuole
chiedere alla Corte costituzionale di annullare le riforme democratiche
approvate sabato dal Parlamento per avviare il paese verso l'Unione
europea, a quanto riferisce oggi l'agenzia ufficiale Anadolu. Bahceli ed i
suoi deputati di Azione nazionalista (Mhp) sono fermamente contrari a due
riforme (l'abolizione della pena di morte in tempo di pace e
l'autorizzazione per l'insegnamento privato della lingua curda e per la
diffusione di programmi audiovisivi in questa lingua), ritenendole
pericolose per l'unita' della Turchia. ''Ho chiesto ai miei colleghi di
tenersi pronti a chiedere al Consiglio costituzionale di annullare
l'abrogazione della pena di morte ed il diritto a l'istruzione ed ai
programmi (audiovisivi) nella lingua (materna) di ognuno'', ha detto
Bahceli, citato dall'Anadolu. L'Mhp teme che il riconoscimento dei diritti
culturali ai curdi torni utile ai ribelli di questa etnia che per 15 anni
hanno combattuto con le armi un pugno contro il governo di Ankara e ravvivi
le tensioni nel sud-est del paese, dove i curdi sono in maggioranza.
D'altra parte, l'Mhp vuole che venga eseguita la pena di morte gia'
pronunciata con l'accusa di tradimento contro il capo dei ribelli curdi,
Abdullah Ocalan. In forza delle riforme approvate, questa pena di morte
viene commutata in prigione a vita senza possibilita' di amnistia. La
Turchia e' ufficialmente precandidato all'Unione europea dal mese di
dicembre del 1999, ma non e' stata ancora stabilita una data per aprire in
negoziati ufficiali di adesione. I deputati turchi che hanno approvato le
riforme ritengono che la loro decisione consentira' di fissare entro l'anno
una data per l'inizio dei negoziati.(ANSA).

TURCHIA: ECEVIT, RISPETTATI CRITERI PER ADESIONE A UE ASPETTIAMO DATA PER
INIZIO NEGOZIATI, DICE PREMIER (ANSA-AFP-REUTERS) - ANKARA, 4 AGO - La
Turchia soddisfa ormai tutti i requisiti per negoziare il suo ingresso
nell' Unione europea e si aspetta che Bruxelles fissi una data per l'
apertura dei colloqui di adesione. Lo ha affermato oggi il primo ministro
Bulent Ecevit. ''La Turchia ha risposto a tutti i criteri politici
(indicati dall'Ue) con la serie di riforme che ora applichera', nessuno
puo' sostenere il contrario'', ha dichiarato Ecevit alla stampa,
all'indomani dell'approvazione, da parte del Parlamento, di un pacchetto di
misure, comprendente tra l'altro l'abolizione della pena di morte in tempo
di pace, provvedimenti in favore della minoranza curda e altre disposizioni
relative ai diritti umani. ''D'ora in poi, la Turchia sara' piu' libera,
piu' democratica e piu' europea. D'ora in poi, i muri tra l'Unione europea
e noi crolleranno, il rispetto per la Turchia tra le comunita' occidentali
comincera' a crescere, '', ha sottolineato. ''Non abbiamo nessuna lacuna
per quanto concerne il rispetto dei criteri politici dell'Unione. Non
dubito che che anche i nostri amici occidentali lo noteranno quando
esamineranno in dettaglio la serie di riforme adottate'', ha aggiunto.
Ecevit ha detto di non essere impressionato dall'intenzione degli
ultranazionalisti, contrari al pacchetto di riforme - guidati dal viceprimo
ministro Devlet Bahceli, del Partito di Azione nazionalista (Mhp) - di
chiederne l'abrogazione alla Corte costituzionale. ''E' un loro diritto
adire la Corte costituzionale, ma non sono preoccupato'', ha dichiarato. Il
partito di Bahceli e' stato l'unico a opporsi al pacchetto di riforme in 14
punti, adottato dal Parlamento nel suo complesso all'alba di ieri, al
termine di una seduta-fiume di oltre 16 ore nel corso della quale le
singole clausole erano state approvate una per una. La Ue ha reagito
''molto positivamente'' alla decisione di Ankara, definendola un grande
passo verso la famiglia europea, pur precisando che analizzera'
''attentamente'' il pacchetto di riforme e ne sorvegliera' ''strettamente''
l'applicazione. (ANSA-AFP-REUTERS).

ABOLITA PENA MORTE, SODDISFAZIONE PARENTI OCALAN GRATI A DIO SACRIFICANO
ANIMALE (ANSA-AFP) - ANKARA, 4 AGO - I parenti del leader indipendentista
curdo Abdullah Ocalan, condannato a morte nel 1999, hanno accolto con gioia
la notizia della abolizione della pena capitale in Turchia e, per
testimoniare la loro gratitudine a Dio, hanno sacrificato un animale nella
provincia meridionale turca di Adana. Lo rende noto oggi l'agenzia turca
Anadolu. Grazie alla abolizione della pena di morte, Ocalan potra' infatti
avere salva la vita e restare in carcere nella speranza di potere
beneficiare di una amnistia. Il fratello di Ocalan, Mathmet ha detto che
''e' sbagliato valutare la decisione (del Parlamento) in funzione di una
sola persona, perche' da questa decisione trarra' vantaggio l' intero
popolo turco''. (ANSA-AFP)

TURCHIA: UE VERIFICHERA' OGNI DETTAGLIO PACCHETTO RIFORME AD ANKARA SARANNO
CHIESTI ANCHE CHIARIMENTI (ANSA) - BRUXELLES, 5 AGO - La Commissione
europea ''verifichera' attentamente ogni dettaglio'' del pacchetto di
riforme adottato dal Parlamento turco e chiedera' al governo di Ankara
anche ''alcuni chiarimenti su alcuni punti''. Lo ha detto oggi a Bruxelles
il portavoce del commissario Ue all'allargamento Gunter Verheugen.
L'esecutivo ''non e' oggi in grado di dire'' se con le riforme adottate la
Turchia riuscira' ad ottenere dal vertice di Copenaghen di fine anno la
definizione di una data per l'avvio dei negoziati per il suo ingresso
nell'Ue. ''E' troppo presto per capire cosa succedera' a Copenaghen'', ha
detto Jean-Christophe Filori. ''Dobbiamo esaminare attentamente ogni
dettaglio, anche il piu' piccolo. Su alcuni punti chiederemo anche
chiarimenti'', ha aggiunto, citando il capitolo sulle fondazioni religiose.
L'attenzione di Bruxelles sara' soprattutto concentrata a sorvegliare la
concreta attuazione del pacchetto di riforme: ''In particolare, la norma
che consente la diffusione di trasmissioni Tv e radio in lingue diverse e
in dialetti richiede un decreto di applicazione, cosi' come le nuove norme
che ampliano i diritti all'istruzione per le minoranze''. L'analisi sara'
ultimata in ottobre, quando la Commissione presentera' il rapporto sui
progressi fatti dai paesi candidati, Turchia compresa, che conterra' anche
alcune raccomandazioni in vista del vertice di Copenaghen, che dovrebbe
dare il via definitivo all'adesione dei primi dieci paesi. Sull'ingresso
della Turchia nella Ue pesa anche la vicenda di Cipro. ''Questa e' una
questione separata'', ha detto Filori, ricordando la posizione del
segretario generale dell'Onu Kofi Annan, condivisa dalla Ue, secondo la
quale va trovata una soluzione sul posto. ''Ci sono dei colloqui
nell'isola. Noi ci aspettiamo che la Turchia contribuisca positivamente ad
una soluzione''. (ANSA).

TURCHIA: OCALAN RESTERA' NELLA PRIGIONE DI IMRALI, GOVERNO ANKARA
REITERERA' RICHIESTE ESTRADIZIONE TERRORISTI IN EUROPA (ANSA) - ANKARA, 5
AGO - L'abolizione della pena di morte in Turchia non implichera' un
trasferimento del leader del Pkk-Kadek, Abdullah Ocalan, che restera' nella
prigione di Imrali. Lo ha dichiarato il ministro della giustizia turco
Hikmet Sami Turk, in risposta alla richiesta del leader nazionalista Devlet
Bahceli che ne aveva chiesto il trasferimento in una delle nuove prigioni
con celle individuali. ''L'abolizione della pena di morte non comportera'
alcun cambiamento nella situazione carceraria di Ocalan'', ha detto il
guardasigilli turco, dopo che Bahceli aveva affermato che in seguito
all'abrogazione della pena capitale Ocalan ''dovrebbe essere trasferito dal
suo palazzo di Imrali (un'isola superprotetta nel Mar di Marmara) ad una
normale cella individuale nella zona di massima sicurezza''. Ieri a
Istanbul l'associazione delle madri delle vittime della lotta armata del
Pkk ha bloccato il traffico per un'ora e mezza sul ponte sul Bosforo che
collega l'Asia con l'Europa chiedendo ai leader politici dei partiti che
hanno votato venerdi' notte per l'abrogazione della pena capitale in tempo
di pace, di presentarsi e giustificarsi. La polizia ha fermato le 30 madri
che inscenavano la protesta. Anche l'associazione per la solidarieta' e
l'assistenza alle vittime del terrorismo ha protestato contro lo stesso
provvedimento e contro l'ammissione della lingua curda nelle scuole private
e nelle trasmissioni radiotelevisive affermando che ''coloro che hanno
votato a favore di quei provvedimenti hanno dimenticato sul terreno il
sangue dei martiri e dei veterani, che hanno pagato con la vita la fedelta'
allo stato ed alla legge''. Oggi il ministro turco della difesa Sabahattin
Ciamkakoglu ha per la prima volta reso noto il numero preciso dei
''cittadini turchi'' che sono rimasti vittime delle azioni del Pkk: essi
sono 32.559 -secondo Ciamkakoglu, inclusi quelli di etnia e lingua curda
uccisi dal Pkk per imporre con il terrore la sua volonta' e il suo potere
nei villaggi curdi del sud-est anatolico e su tutti i curdi sparsi in
Turchia. (ANSA).

TURCHIA: ORA VOGLIAMO TERRORISTI RIFUGIATI EUROPA, MINISTRO DOPO
ABROGAZIONE PENA MORTE DEVONO ESSERE ESTRADATI DICE GOVERNO (ANSA) -
ANKARA, 5 AGO - Ora che la Turchia ha abolito la pena capitale, Ankara
reiterera' le richieste di estradizione per i terroristi rifugiatisi in
Europa che in passato sono state respinte a causa della persistenza della
pena di morte in Turchia per i reati di terrorismo. Lo ha affermato il
ministro della giustizia turco Hikmet Sami Turk.''Con l'abrogazione della
pena di morte, decisa dal parlamento venerdi' scorso, l'ostacolo
all'estradizione dei criminali che sono sfuggiti alla giustizia
rifugiandosi all'estero e' venuto meno'', ha dichiarato il ministro. ''Non
posso dire esattamente quanti siano, ma tra di loro c'e' sicuramente
Fehriye Erdal'', ha detto Turk riferendosi alla terrorista del Dhkc-p
accusata, tra l'altro, dell'omicidio del ricco uomo d'affari Ozdemir
Sabanci e di due suoi collaboratori nel 1996 ed attualmente libera in
Belgio, dopo che la magistratura di Bruxelles ne ha rifiutato
l'estradizione a causa della pena di morte vigente in Turchia fino a pochi
giorni fa (anche se solo per i reati di terrorismo e comunque non applicata
dal 1984). La Turchia si e' vista rifiutare dai paesi europei per la stessa
ragione l'estradizione di decine di dirigenti del Pkk, del Dhkp-C (entrambi
inclusi nella lista europea delle organizzazioni terroriste) e di altre
organizzazioni, tra cui il gruppo di Metin Kaplan, un fondamentalista
islamico accusato di vari crimini di terrorismo, che opera in Germania,
dove e' attualmente in prigione, ma dove gestisce comunque scuole e radio
integraliste. Dalla stessa Germania Kaplan progetto' nel 1999 un attacco
aereo (fallito) contro il Mausoleo intitolato a Mustafa' Kemal Ataturk (il
padre fondatore della repubblica laica turca nel 1923) di Ankara. (ANSA).

TURCHIA: UOMINI AFFARI SODDISFATTI SVOLTA EUROPEA PARLAMENTO DIMINUIRA'
INCERTEZZA POLITICA E PORTERA' FIDUCIA MERCATI (ANSA) - ANKARA, 5 AGO - Gli
uomini d'affari turchi hanno salutato con soddisfazione l'approvazione in
parlamento del pacchetto di riforme chieste da Bruxelles per avviare il
negoziato di adesione della Turchia all'Unione europea. ''Con
l'approvazione del pacchetto di riforme pro-Europa e con l'appoggio dell'Ue
al programma del Fondo monetario internazionale per la Turchia,
l'incertezza politica diminuira' e cio' portera' fiducia nei mercati dei
capitali. Lo stesso processo delle elezioni anticipate (fissate per il 3
novembre) si poggera su basi piu' solide'', afferma un comunicato
dell'associazione degli industriali e degli uomini d'affari turchi, Tusiad
(l'equivalente della italiana Confindustria''. ''Il parlamento ha adempiuto
ad un compito storico con buon senso e comprensione critica della realta'.
La cooperazione tra diversi gruppi politici, che hanno superato le
reciproche differenze in vista degli interessi nazionali, e' il primo passo
di un compromesso di lungo periodo nella politica turca'', afferma lo
stesso comunicato, in cui si aggiunge che ''d'ora in poi la volonta'
politica dovra' fare un passo avanti per la realizzazione dei provvedimenti
al fine di progredire sulla via della piena appartenenza della Turchia
nell'Ue''. Il presidente dell'Associazione degli industriali e degli uomini
d'affari del sud-est Bedrettin Karaboga ha dichiarato che con le sue
decisioni ''ha eliminato uno dei maggiori ostacoli di fronte alla Turchia
e' stato eliminato dimostrando al mondo intero di essere un parlamento
democratico e moderno''. Il presidente della Camera degli industriali di
Ankara, Zafer Caglayan, si e' congratulato con i parlamentari aggiungendo
che gli uomini d'affari turchi ''eseamineranno ora le risposte europee''.
(ANSA).

TURCHIA: ASSOCIAZIONE DIRITTI UMANI ELOGIA SVOLTA EUROPEISTA VEDI
''TURCHIA: UOMINI AFFARI...'' DELLE 18:18) (ANSA) - ANKARA, 5 AGO -
L'associazione turca dei diritti umani ha affermato che le riforme
pro-Europa approvate dal parlamento turco venerdi' scorso sono ''di
importanza storica'', ma ha aggiunto che bisogna passare dalle leggi alla
loro applicazione pratica. ''Tutti i problemi non sono finiti con
l'approvazione dei 14 provvedimenti, che comunque sono di importanza
storica. C'e' bisogno di maggiori progressi nella pratica amministrativa'',
ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa il vicepresidente della
stessa Associazione, Osman Baydemir. (ANSA).

TURCHIA: ECEVIT, DERVIS DEVE ESSERE LEALE O LASCIARE GOVERNO (ANSA) -
ANKARA, 6 AGO - Il premier turco Bulent Ecevit ha invitato il ministro
dell'economia Kemal Dervis a smettere di cercare di costituire una forza
politica rivale o, altrimenti, a lasciare il governo. ''Non e' accettabile
che il ministro del tesoro vada di porta in porta cercando di influenzare
il corso della politica. La pazienza del nostro partito e' esaurita. Sta al
signor Dervis decidere se lasciare la compagnia o no'', ha detto Ecevit in
un' intervista alla Cnn in turco aggiungendo che lo stesso Dervis
''trovera' una soluzione''. Dervis, un alto dirigente della Banca Mondiale,
chiamato dallo stesso Ecevit nel corso della crisi finanziaria del febbraio
dell'anno scorso a mettere ordine nelle disastrate finanze turche, e'
politicamente un indipendente ed e' considerato dai mercati finanziari
l'uomo chiave per i rapporti con le organizzazioni finanziarie
internazionali. Egli e' l'uomo chiave per la conclusione, prevista per il 7
e l'8 agosto di un'ultima tranche supplementare di 1,6 miliardi di dollari
alla Turchia da parte di Fmi e Banca mondiale. Il mese scorso, nel pieno
della crisi politica segnata da oltre 60 dimissioni (tra cui sei ministri)
dal partito Dsp, l'annuncio delle dimissioni di Dervis provoco' una caduta
dei mercati finanziari, per cui egli, su invito del capo dello stato Ahmet
Necdet Sezer, le 'sospese'. Ma da allora e' entrato in politica in prima
persona. Dopo avere annunciato di sentirsi ''in pieno accordo'' con l'ex
ministro degli esteri Ismail Cem, dimessosi da ministro e dal partito Dsp
per fondarne uno nuovo, ''socialdemocratico ed europeista'', 'Nuova
Turchia', Dervis, pur restando nel governo ''per portare a compimento'' il
suo lavoro, ha incontrato diversi leader politici di centro-destra,
affermando di voler costituire ''un'alleanza social liberale'' per
contribuire a superare la frammentazione del sistema politico. A tale fine
egli si e' pronunciato anche in favore di un sistema elettorale a doppio
turno, ''alla francese''. Anche altri leader politici turchi, tra cui il
vicepremier Mesut Yilmaz e l'ex premier Tansu Ciller, si sono pronunciati
in favore di un sistema elettorale a doppio turno. La riforma elettorale,
con le sue implicazioni sul sistema politico turco, sara' discussa da
domani al parlamento. (ANSA).

TURCHIA: UE. PRODI, PRESTO PER FISSARE DATA INIZIO NEGOZIATI, INTERVISTA A
SABAH DOPO RIFORME PRO-EUROPA DEL PARLAMENTO (ANSA) - ANKARA, 6 AGO - il
Presidente della Commissione europea, Romano Prodi, ha dichiarato in
un'intervista a un giornale turco che la Turchia, approvando le riforme
pro-Europa, ha compiuto "un passo importante e positivo" nella direzione
dell'Europa, ma che è ancora presto per fissare sia la data d'inizio del
negoziato di adesione, sia una data per la sua 'membership' nell'Ue che,
comunque, non potrà avvenire entro il 2005, come alcuni leader turchi
affermano di sperare. "I negoziati cominceranno dopo la realizzazione dei
criteri di Copenhagen. A questo fimne le decisioni pese sabato scorso dal
parlamento turco sono solo un passo positivo in questa direzione", ha
dichiarato Prodi in una sua intervista al giornale Sabah, aggiungendo che
la Commissione Ue "d'ora in avanti seguirà accuratamente la realizzazione
delle riforme approvate dal parlamento turco". "Noi sappiamo che si tratta
di un processo lungo e difficile per la Turchia, ma essa sentirà il nostro
appoggio ed il nostro incoraggiamento", ha aggiunto il presidente della
Commissione. Alla domanda se al vertice di Copenhagen (previsto per metà
dicembre) potrà essere fissata una data per la 'membership' della Turchia
nell'Ue, Prodi ha risposto di ritenere quella scadenza troppo ravvicinata.
"Posso dire che è presto. Conoscete le politiche europee. Inoltre la logica
di funzionamento della Commissione e le sue procedure non lo permettono.
Entrare nell'Ue è un processo e la Turchia ha fatto un passo importante e
lo seguirò da vicino". Richiesto poi se ritiene di poter assistere durante
il suomandato (che termina a fine 2004) all'entrata della Turchia nell'Ue,
Prodi ha risposto che tale ipotesi "non è possibile praticamente". "Per
dire la verità - ha aggiunto - la Turchia ha bisogno di più tempo per
accedere nell'Ue della durata del mio mandato". (ANSA)