Laos: la dittatura comunista tortura i detenuti



Laos: la dittatura comunista tortura i detenuti - 26/03/2002
www.ecquologia.it

Fonte: Amnesty International
Traduzione di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI at inwind.it
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"Sono prigioniero da 17 anni e 7 mesi, e non ho mai partecipato ad un
processo ne' ho ricevuto alcuna condanna. Sono stato imprigionato
illegalmente da persone prive di morale che hanno distrutto il mio spirito."
(lettera di un detenuto straniero arrestato senza processo ne' possibilita'
di difendersi in Laos).

In un rapporto pubblicato oggi, Amnesty International ha denunciato come i
prigionieri in Laos sono spesso privati dei diritti umani piu' elementari.
Le garanzie fondamentali sono quasi totalmente assenti, gli arresti
arbitrari e la tortura sono frequenti. Uno straniero arrestato nel 2000 ha
raccontato che, immediatamente dopo l'arresto, la polizia non ha neanche
cercato di interrogarlo, ma lo ha colpito per un'ora sulla testa, nella
cassa toracica e sul resto del corpo mentre era incappucciato.

Sebbene la legge laotiana riconosca un certo numero di diritti per gli
accusati, le forze incaricate a rendere operative tali leggi decidono
arbitrariamente a chi applicarle e quando. Gli individui senza soldi, potere
politico, o in qualche caso solo fortuna, possono passare piu' di un
decennio in detenzione senza aver fatto un processo. Anche quando le corti
ordinano il rilascio, i prigionieri spesso non sono liberi di andare se
prima non pagano una "tassa" per le "spese" durante la detenzione. La
possibilita' di difendersi e richiedere un avvocato dipende in molti casi da
quanto denaro possiede il prigioniero.

La tortura e' una pratica di routine nelle prigioni del Laos. I metodi
comuni di tortura documentati da Amnesty sono: colpire a pugni, a calci, o
con bastoni, oppure incatenare il prigioniero a un supporto di legno.
L'organizzazione ha anche ricevuto denuncie di minacce a morte, isolamento d
el detenuto, soffocamento, uso di scosse elettriche, spegnimento di
sigarette sul corpo ed esposizione ad alte temperature. Le prigioni laotiane
sono carenti anche di assistenza medica. Un detenuto ha raccontato che
l'unico medicinale disponibile erano le aspirine: "vengono date aspirine per
i mal di testa, per la malaria, per tutto." Le razioni alimentari sono anche
insufficienti.

In Laos non ci sono gruppi che difendano i diritti umani, e gli esperti
internazionali non hanno accesso, mentre i diplomatici spesso non sono
nemmeno informati che i loro cittadini sono stati arrestati. Secondo Amnesty
International, la comunita' internazionale ha il compito di cambiare la
situazione in Laos.

Il Laos e' un paese poverissimo; l'accesso alle cure mediche e
all'istruzione e' molto limitato, e l'aspettativa di vita alla nascita e'
molto bassa. Il governo restringe i diritti fondamentali come la liberta' di
espressione, di associazione e assemblea. L'unico partito legale e' il
Partito Rivoluzionario del Popolo Laotiano, il partito comunista che
controlla il governo. L'opposizione politica non e' permessa e lo stato
controlla i media, le organizzazioni religiose e i sindacati.