Legge Bossi Fini - appello al Capo dello Stato per il rinvio alle Camere



Comma 22, la divisione della Federconsumatori per la difesa dei diritti del
cittadino,  promuove un appello al Presidente della Repubblica perché la
legge Bossi - Fini sia rinviata alle Camere per cancellare l'obbligo,
previsto dagli articoli 5 e 7, dei rilievi fotodattiloscopici per gli
stranieri richiedenti il permesso di soggiorno.
Vi trasmettiamo il testo del comunicato stampa sull'iniziativa ed il testo
dell'appello al Capo dello Stato, da sottoscrivere e inoltrare
all'indirizzo:
presidenza.repubblica at quirinale.it
Vi preghiamo di dare la più ampia diffusione possibile all'iniziativa e di
farci pervenire per conoscenza le adesioni all'indirizzo:
mail at comma22.org
Fraterni saluti

Piero Casciani
Responsabile Comma 22 Federconsumatori
Via Palestro, 11 Roma
Tel 06-42020755/59/63
Fax 06-47424809

***

COMUNICATO STAMPA

La legge Bossi - Fini è una legge razziale e non deve essere promulgata
No alle impronte digitali ai cittadini stranieri e italiani

Per ammissione dello stesso vicepresidente del Consiglio dei ministri
Gianfranco Fini la legge recante "Modifiche alla normativa in materia di
immigrazione e di asilo", approvata definitivamente l'11 luglio scorso,
sarebbe una legge razziale qualora non fosse mantenuto l'impegno contenuto
nell'ordine del giorno approvato dalla Camera dei deputati il 3 giugno  per
"estendere a tutti, senza alcuna distinzione tra italiani e immigrati
extracomunitari, i rilievi dattiloscopici".
Ma un ordine del giorno non è una legge e tutti sanno che gli atti
parlamentari sono pieni di impegni mai rispettati. E comunque, finché
l'impegno non fosse rispettato, sarebbe in vigore nel nostro paese una legge
razziale.
Né è accettabile che per negare il carattere razziale e xenofobo della legge
debbano pagare i cittadini italiani, soli nell'Unione Europea ad essere
sottoposti all'identificazione con le impronte digitali e schedati in massa.
L'unica soluzione è non promulgare la norma razziale e xenofoba.
Per questi motivi Comma 22, la divisione della Federconsumatori per la
difesa dei diritti del cittadino,  promuove un appello al Presidente della
Repubblica perché la legge Bossi - Fini sia rinviata alle Camere per
cancellare l'obbligo, previsto dagli articoli 5 e 7, dei rilievi
fotodattiloscopici per gli stranieri richiedenti il permesso di soggiorno.

Roma, 18 luglio 2002

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Appello al Capo dello Stato per il rinvio alle Camere della legge Bossi Fini

Al Presidente della Repubblica Italiana
Palazzo del Quirinale
00187 Roma

Il disegno di legge Atto Senato 795-B, approvato definitivamente dal Senato
della Repubblica lo scorso 11 luglio, introduce l'obbligo per lo straniero
che richiede il permesso di soggiorno o il suo rinnovo di essere sottoposto
a rilievi fotodattiloscopici.

Di fronte alle proteste per il carattere discriminatorio e xenofobo della
legge, il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, On. Gianfranco Fini, ha
ammesso che l'entrata in vigore della legge creerà una disparità di
trattamento tra cittadini italiani e stranieri e si è impegnato a sanare la
discriminazione con un successivo provvedimento legislativo per l'estensione
dell'obbligo in questione ai cittadini italiani; alla emanazione di detto
provvedimento il governo si sente già impegnato, avendo dato parere
favorevole all'approvazione degli ordini del giorno presentati dall'On.
D'Alia e dall'On. La Russa nell'assemblea della Camera dei deputati del 3
giugno scorso.

Per ammissione dello stesso governo risulta così confermato che la
promulgazione della legge nel testo attuale comporterebbe l'introduzione nel
nostro ordinamento di una norma discriminatoria e xenofoba, sia pure in via
transitoria nell'ipotesi che sia mantenuto l'impegno pubblicamente assunto.

Il/la sottoscritto/a chiede pertanto che, nell'esercizio delle facoltà
previste dall'articolo 74 della Costituzione della Repubblica Italiana, la
Signoria Vostra voglia provvedere a chiedere alle Camere una nuova
deliberazione che sani gli evidenti aspetti discriminatori.

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