R: Achtung banditen



non mi scandalizzo che i potenti abbiano il monopolio della violenza, cosi'
come della distruzione ambientale, dell'oppressione ecc. bene cosi'. mi
scandalizzo se qualcuno legge nelle assemblee i comunicati delle br. abbiamo
visto dove si trovano certi banditi rivoluzionari antagonisti: nelle
redazioni della stampa, nei salotti buoni, nei ricevimenti profumati.
infatti erano e sono la stessa cosa: servi del potere con la p38, ieri come
oggi. e oggi la cosa e' altrettanto evidente per i black block, assunti,
pagati e coperti dai servizi segreti. e per gli spara-spara delle nuove br,
infiltrati del potere.
tanto per essere precisi e poco ambigui.
per il resto, se bastasse fdare la lista della spesa dei mali del
capitalismo faremmo come berlusconi col suo "libro rosso". sarebbe opportuna
invece ben altra predisposizione "ricostruttiva": e difficile pensare, lo
so, ma almeno si evita di cadere nel patetico ed improbabile rischio di
rimpiangere certe scemenze.
con tutto il rispetto, nei limiti in cui tuttavia e' dovuto.
ciao.
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Francesco Fanizzi - Bari -
ultrared at libero.it

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To: <dirittiglobali at peacelink.it>; <qui_papillon at yahoogroups.com>; reddito
lavoro <redditolavoro at ecn.org>; <NetworkcontroG8 at yahoogroups.com>; no-ogm-ra
<no-ogm-ra at groups1.intl.vip.scd.yahoo.com>; Network Antikapital
<NetworkAnticapital at yahoogroups.com>
Sent: Monday, June 24, 2002 11:55 AM
Subject: Achtung banditen


> DAL PENTITISMO ALLA COOPTAZIONE
> DAll'ANTOGLOBAL ALL'INGLOBAMENTO UNA VOLTA C'ERANO I SOVVERSIVI
>
> Non sarebbe il caso quando si parla di repressione sgombrare il campo
dallo
> stupore e dal fatto di considerare la repressione come una jattura
> inaspettata?
>
> La repressione mi pare che esista da sempre, o almeno da quando ci sono
> società strutturate prima in caste che posseggono e paria, poi dalla
classe
> che detiene i mezzi di produzione e dalla classe che fornisce la mano
> d'opera.
> Chiunque abbia voluto sovvertire questo "ordine" o questo "stato di cose
> presenti", chiunque non è voluto stare agli ordini dell'"ordine" è sempre
> stato colpito dalla repressione, più o meno duramente secondo le
condizioni
> materiali dei rapporti di forza.
> Come mai da parte di tanti "antagonisti" non è più avvertita la logica di
> questa scontata legge storica?
>
> Senza mezzi termini bisogna dire che ci troviamo di fronte alla perenne
> biforcazione fra chi vuole correggere, emendare, umanizzare l'ordine e chi
> lo vuole sovvertire.
>
> Se noi ripensiamo, per non andare troppo indietro nel tempo, il movimento
> più o meno rivoluzionario dagli anni sessanta-settanta ai giorni nostri,
> vediamo dei passaggi significativi. A partire dai moti del luglio
sessanta,
> repressi sanguinosamente dal governo Tambroni, fino a grosso modo,
possiamo
> dire, alla "compromissione storica" e alle convergenze parallele" le cose
> erano esplicite.
> Da un lato c'era chi voleva sovvertire, dall'altro
> chi voleva emendare o correggere.
>
> Qualcuno dirà che i morti di Reggio Emilia e tutti i ragazzi dalle
magliette
> a strisce stavano nella FGCI, nei sindacati e nel PCI; sta di fatto che si
> mossero spontaneamente, senza aspettare ordini dalle segreterie, in finale
> figli di partigiani erano e chi non aveva il padre o lo zio che era stato
> partigiano, da un partigiano in ogni caso era stato avviato sulla
pericolosa
> strada del fare politica.
> Si era spudoratamente partigiani. Non c'era spazio per prese di distanze
di
> alcun tipo.
> Tanto fu dirompente la rivolta, tanto sanguinosa la repressione, che lo
> Stato e i Partiti per salvarsi dovettero ricorrere al compromesso e alla
> nascita del centro-sinistra.
> Ma così radicata era la consapevolezza del sovvertire, che questo
escamotage
> non salvò il potere né dal biennio 68-69, né dall'esplosione che rimetteva
> tutto l'assetto politico in travaglio per un interio decennio dagli anni
> settanta ai primi anni ottanta. E' vero
> che su questa ribellione endemica agirono anche cambiamenti economici e
> accadimenti internazionali, sta di fatto che se non ci fosse stata questa
> coscienza sovversiva una rivolta così prolungata e determinata non avrebbe
> potuto essere. Una rivolta che percorse l'intera Europa e che fece la sua
> parte persino in America.
>
>
> Per quanto ora noi possiamo dare giudizi e fare considerazioni divergenti
su
> quel periodo su una cosa penso che tutti siamo d'accordo:
> che per uscire da questa insurrezzionalità non controllabile lo Stato
> dovette ricorre alla
> legislazione d'emergenza: non era più sufficiente il codice Rocco. E con
la
> legislazione d'emergenza furono introdotte norme premiali per pentiti e
> dissociati: Prendere le distanze, pentirsi di aver voluto sovvertire
> l'ordine era il prezzo, pagato, bisogna dirlo, senza grandi travagli, per
> essere riaccolti fra le comprensive braccia dello Stato.
> In questo modo lo Stato otteneva diversi successi:
> aveva via libera per la repressione più dura contro tutti i tetragoni
> resistenti, screditava di fronte alle masse i rivoltosi, gettava allo
sbando
> l'avversario e si garantiva un lungo periodo di pace sociale.
>
> In un primo tempo pentiti e disocciati furono da parte del movimento
> identificati come infami.
> Ma il Potere, lo Stato aveva vinto e sapevano che potevano contare su un
> grande alleato:
> :il passare del tempo;
> l'avversario era intento a leccarsi le ferite e la perdita della memoria
> avrebbe completato l'opera.
> Quanti di noi sanno quanti detenuti politici marciscono ancora nella
galere
> italiane?
> Quanti di noi sanno quanti esuli politici ci sono ancora?
> Per non parlare di quelli che "stan fra color che son sospesi", pronti ad
> essere ripescati nel gran riciclo della "lotta antiterroristica".
>
> L'abile mossa del potere di ricorrere al pentitismo e alla dissociazione
> facilitò enormemente il piano del capitale nei suoi progetti di
> ristrutturazione e ridefinizione economica e politica. La vittoria
politica
> permise il trionfo economico. Si poté passare
> allo smantellamento dei vecchi moduli lavorativi e alla conseguente
> disgregazione della classe e di tutto un tessuto sociale (altro che rete!)
> senza che ci fossero lotte di attacco e di "sconvolgimento" di questi
piani,
> tutto il movimento fu costretto a lotte meramente difensive e di
resistenza.
> Opporsi e schierarsi contro in modo totale, eversivo appunto, significava
> entrare nella categoria di "terroristi" o "fiancheggiatori". Così
> "gradualmente" come cantava qualcuno ora premio Nobel, la categoria di
> pentito o dissociato perse il marchio di infamia e assunse quello più
> "nobile"
> di STATO DI NECESSITA' .
>
> Era necessario resistere alla repressione;
> era necessario chiudersi in case matte tipo i centri sociali,
raccontandosi
> la favola bella che fossero il centro elaborativo delle meraviglie delle
> meraviglie;
>
> era necessario avere il massimo delle convergenze su obiettivi minimi e
> quindi tarando al massimo le richieste e le lotte;
>
> era necessario fare Cobas e cosiddette organizzazioni autonome, ma tenendo
> presente sempre il gran peso che avevano ancora i sindacati e la loro
> "base", non accorgendosi per un cazzo che la "base" stava ammollando tutto
e
> tutti;
> naturalmente bisognava pure tenere conto della "base" dei partiti, ma non
> del fatto che le sezioni si andavo svuotando, che l'astensionismo
aumentava
> a dismisura e che gli stracazzo di partiti cambiavano nome ogni dieci
giorni
> tanto erano rappresentativi solo di sé stessi.
>
> Non per necessità ma per inveterato vizio si continuò a baloccarsi con
> partitini, gruppetti, gruppastri, partigianerie, consorterie...famiglie
> dove, qualsiasi fosse la matrice ideologica, vigeva la perenne regola che
> diritto di parola e di "linea" l'avevano solo i capi: tutta l'elaborazione
e
> la pratica dell'Autonomia finirono nel dimenticatoio.
>
> Nella necessità del massimo di convergenza da un lato e di massimo di
> compatibilità per sfuggire all'accusa INFAMANTE di terrorista, ci si
scordò
> il fatto di essere sovversivi ed eversivi, è su questa dimenticanza che
> trova credito un ceto politico che possiamo definire
> tranquillamente pifferai magici, alcuni ripescati, con grande onore dalla
> marea del pentitismo.
>
> Il gioco è semplice, e in finale collaudato dal tempo di Menenio Agrippa
sul
> Monte Sacro:
> I suonatori si presentano con lo spartito bello e pronto e per far
illudere
> la plebe che partecipi alla creazione della musica hanno a disposizione
> diesis o bemolle per alzare e abbassare di mezzo tono la frase musicale
alla
> bisogna.
> Per cui: si parla di impero come pura astrazione,
> di esodi, di mondi diversi o possibili o necessari,
> con la corona finale del siamo tutti americani, chi non è con la civiltà
> occidentale è un fascista!
> a volte si è disobbedienti a volete dissidenti e insomma tutte le
astruserie
> che i suonatori si illudono che siano ascoltate dalla plebe, perché poi di
> fatto
> questo ceto politico in realtà si parla addosso, nel senso che si parlano
> tra di loro, gonfiandosi sempre più di soddisfazione retorica come le rane
> famose per lo meno quanto Menenio Agrippa!
>
> Una cosa è certa che il titolo dell'opera buffa messa in scena dai
> pifferaimagici è
> "Qui non c'è posto per la violenza, figuriamoci per i violenti!".
>
> Abbiamo quindi visto come dal pentitismo si sia passati alla cooptazione:
> cantare e suonare
> "Qui non c'è posto per la violenza, figuriamoci per i violenti!"
> difatti significa essere compartecipi del processo di ridefinizione in
senso
> capitalista del mondo intero, accettare che l'unica violenza legittima è
dei
> forti, di chi ha il potere di esercitarla legittimamente e di condannare
> come "banditi"
> tutti coloro che all'insopportabile vogliono ribellarsi.
>
> ACHTUND BANDITEN è la parola d' ordine.
> Insomma la stessa di Bush, con il suo elenco di Stati e gruppi prima
> canaglie ora apertamente terroristi;
> più cooptati di così!
>
> Al di là dei mutamenti economici e geopolitici che sono intervenuti
> ampiamente analizzati, con queste note, una cosa mi preme sottolineare e
> cioè come questa cooptazione sia passata per la via della
legittimizzazione,
> della legalità, del ricorso alle vie legali: alla legge,in parole povere.
> Infatti è risaputo che la legge è uguale per tutti!!!
> Non ci si limita solo a fare opera di delazione e di isolamento e a urlare
> "arrestateli tutti", no, si va ben oltre, si chiede alla legge dello Stato
> di dirimere "le controversie legali" sulla repressione.
> Si attendono lumi su Genova e sulla Diaz dalla Magistratura, si demanda
alla
> Magistratura il regolamento dei conti.
> Infatti è altrettanto risaputo che come la Giustizia è uguale per tutti,
> così la Magistratura è riuscita a "fare luce" sulle stragi, su Ustica
> sull'affondamento della Sibilla, sul Chermis e così via.
> Tutti abbiamo avuto giustizia, vero?
> Tutti: morti e sopravissuti. Dall'Italia al Cile, passando per paralleli,
> tropici sia del cancro che del capricorno! e oltre...oltre...oltre...
>
> Grave, gravissimo errore, dalla stretta repressiva si potrebbe uscire solo
> se tutti rivendicassero il fatto che "SIAMO TUTTI SOVVERSIVI".
> Voglio vedere come farebbero ad applicare il 270 bis a tutto il movimento,
> dovrebbero metterci in uno stadio come in Cile, e questo magari
> indirettamente, non con una istanza in prima persona, aprirebbe un caso
"di
> giustizia internazionale":
>
> Questo per il ceto politico, per le teste pensanti, per i filosofi e
> filosofeggiatori. Per tutti quelli a cui fino a poco tempo fa dicevo:
andate
> alla fila della Asl, andate alla fila delle agenzie interinali, andate
nelle
> osterie dove si gioca a briscola e nelle bettole pure, e ogni tanto
> frequentate una mignotta invece di vedervi solo con puttane e puttanieri,
> forse incomincirete a capire qualcosa! La prima cosa che capireste è che
> viviamo in una economia di guerra, mi mandate pipponi e strapipponi sui
> passaggi economici epocali e sui flussi di capitali, ma col cazzo che dite
> che siamo in una economia di guerra; cosa che gli stramaledetti
> "qualunquisti" il popolo bue che fa le code, ha capito è come! Poi magari
> capireste pure che in occidente non esistono più le moltitudini, ma solo
> individualità disperate che cercano disperatamente prima di tutto un
> contatto umano, hanno capito che quello che debbono ritrovare è la loro
> umanità sperduta nel mare di merda che ci ha travolto. Le moltitudini
stanno
> altrove, oltre la linea di confine che divide chi ha ancora qualcosa da
> difendere e chi non ha nulla. Capireste pure, forse, che esodati siete
già!
> e che avete non solo derivato, ma avete esondato propio, e che approdati
> siete pure, dove l'ho detto, qualcuno persino fra le braccia di Kossiga.
>
> E ai quali ora bonariamente dico, non datemi retta non ci andate, non sono
> posti per voi, se ci andate e ve ne uscite con le vostre pifferate
rischiate
> di fare una brutta figura.
>
> E' risaputo che ogni Caesar ha i suoi pretoriani, ha cioè i suoi
> luogotenenti
> che debbono rendere accessibile usufruibile ed orecchiabile la musica.
>
> I PRETORIANI DEL DUEMILA
>
> Nella schiera dei pretoriani troviamo
> chi va alla ricerca del mondo "diverso" possibile e necessario, in
sostanza
> "fattibile" e quindi compatibile, in soldoni quello che si cerca è un pò
di
> giustizia in più! e sempre lì torniamo alla giustizia o magari alla
> giustizia giusta! e perché no? pure al Sacro Tribunale dell'Aia!: i nomi
> sono abbondantemente noti a tutti., sia di prime donne che di tutte le
> organizzazione e di partito, che di social forum, che di collettivi
> "antagonisti" che sventolano la bandiera di ACHTUNG BANDITEN per cui poi
> succedono cose come i noti fatti
> di Taranto oppure arrivano comunicati del tipo:
>
> "Riteniamo pertanto necessario chiarire che, a nostro parere, il
> contenuto dei volantini oggetto di accusa per i due ragazzi arrestati è
dai
> caratteri farneticanti, non condivisibili e che
> si muovono su un orizzonte di denuncia politico-sociale che noi
respingiamo.
> Infatti ricondurre atti vandalici, verificatisi negli ultimi tempi in
> città,ad indici di resistenza e strumento di conflitto sociale, è quanto
di
> più
> distante ci possa essere dalla nostra prassi politica e dai nostri metodi
di
> condivisione e di allargamento dei contenuti e delle rivendicazioni nei
> movimenti di massa. È necessario sottolineare che reputiamo strumentale
> e capzioso - per chiunque se ne faccia autore - elaborare concatenamenti
> preconfezionati. Questo tipo di espressione limita e contrasta il nostro
> agire politico.
> Non crediamo, infatti, che le affermazioni dei volantini in
questione,seppur
> sinonimo di posizioni estremamente individualistiche che quindi escludono
a
> priori percorsi di aggregazione, confronto e discussione politica, possano
> diventare l'escamotage per suffragare un pericolo di terrorismo.
> COORDINAMENTO DEI COLLETTIVI UNIVERSITARI di Pisa"
>
> Più pretoriani di così!!!
>
> Ora ultimamente molto spesso si è parlato sulle liste di "terrorismo",
> mettendo tutto nel calderone: il terrorismo delle BR, la parodia del
> terrorismo dei giorni nostri, e il terrorismo internazionale, il perché di
> questo frigantò mi pare di averlo detto con estrema chiarezza.
> (N:B:Adopero la categoria "terrorismo" mutuata dal potere per necessità di
> chiarezza, insomma per far capire di cosa si parla).
> Io, invece, credo che su il "terrorismo" i distinguo vadano fatti , e
come.
> Sgombrando il campo dai pedardi e castagnole dei giorni nostri, ripeto,
che
> al di là dei giudizi che si danno sulle BR, chi ripiglia la favola del PCI
> che le BR fossero estranee al movimento di lotta, dice una cosa non vera,
è
> qualcuno che non ha mai rinchiuso un capo reparto in uno sgabuzzino, non
ha
> mai fatto uno sciopero selvaggio, non ha mai messo alla gogna i crumiri.
> Forse i signorini di oggi si scandalizzeranno ma una volta queste cose
> eranopraticate in massa, infatti una volta si era sovversivi. Altri della
> mia età, come succede spesso ai vecchi, si sono dimenticati di come erano
da
> giovani e si immaginano tutti dei candidi angioletti o agnoletti.
> Ora qui siccome oggi non sto parlando con il mio linguaggio solito, di
> metafore, ma apertamente, visto che proprio mi avete rotto! debbo
precisare
> che in queste note, su questo tema non mi rivolgo a chi come Vis à Vis fa
> critiche politiche alla lotta armata, le critiche politiche le abbiamo
fatte
> pure noi; ma tanti concionatori contro quell'esperienza si scordano prima
> che un giorno si e uno no si era in bilico per un possibile Golpe in
Italia,
> si scordano Piazza Fontana e l'Italicus e così via, si scordano pure chi
> cadeva giù dalle finestre della questura e tutti gli accoppati su tutte le
> piazze del Bel Paese.
> Non si scordano solo questo, si scordano pure che i comunicati BR venivano
> letti nelle assemblee di movimento, dico ma queste cose me le sono
sognate?
>
> In merito al "terrorismo" internazionale occorre ancora più cautela nel
> parlarne, anzi questa categoria deve essere nettamente rifiutata.
> Infatti l'Impero Amerikano ha definito tutti quei popoli che vogliono
> ribellarsi all'"ordine" suo TERRORISTI, se uno accetta questa categoria
> finisce per l'ennesima volta ad essere cooptato e a fare il pretoriano.
> Senza contare che Bush ha presentato, fra le tante proposte di legge sul
> terrorismo internazionale, una cosetta che consente all'Amerika di
> intervenire ovunque ci siano paesi e gruppi in odore di
> terrorismo,autonomamente, senza chiedere "si può?" alla santa alleanza
NATO,
> vediamo se il congresso l'approva.
>
> Ma che tutti finiremo nel calderone del "terrorismo" non vi passa mai per
la
> mente, pure voi, buoni, candidi, bravi e agnoletti? Insomma, la Storia non
> vi ha insegnato nulla?
>
> Fra i pretoriani , ed è ora di dirlo con chiarezza, troviamo anche quelli
> che sono stati cooptati non solo a livello ideologico o politicante, ma
> persino a livello economico, anche se spesso e volentieri i due livelli
> coincidono.
>
> Parlo chiaramente di ONG, di centri di accoglienza, di Centri
> Socialiprotetti, di organismi di tutela per minoranze e donne, di tutte
> quelle organizzazioni gestite da anime
> nobili e pie, finanziate da regioni, comuni, e da qualsiasi struttura
> statale nazionale o sovranazionale. Magari queste persone sono pure
animate
> dalle migliori intenzioni, ma si sa di buone intenzioni è lastricata la
via
> dell'inferno!
> Prendiamo un esempio significativo: la questione dei migranti.
>
> Si parte con una conclamata Campagna Nazionale di Smantellamento dei
Centri
> di Detenzione, si finge di buttare all'aria un centro e poi si finisce per
> proporsi come gestori di esso centro per conto dello Stato.
> Questa mi pare una parabola esplicativa al massimo.
>
> Naturalmente entrando poi in questa logica che non ha più nulla di
> sovversivo, ma al massimo di competitivo con la Caritas, si arriva a
> comunicati del tipo, per esempio, sulla legge Fini Bossi e correlate
> impronte del tipo : "Visto che le cose stanno così, che questi come
schiavi
> del padrone debbono entrare, facciamo una "rete", per svolgere noi questo
> ruolo, assumiamoli tutti come badanti." Al di là dell'idiozia di una
> proposta del genere e della sua impraticabilità, quello che mi preme far
> notare è come la logica della cooptazione porti alla collaborazione, non
> solo ma al controllo pure esercitato per conto dello Stato.
> Ma in finale il ruolo dei Pretoriani è questo, no?
> Del resto se uno ripensa all'operazione Arcobaleno o al fatto che in
> Afghanistan viveri e mine avessero lo stesso colore giallo di pericolo, ha
> ben chiaro cosa significa essere pretoriani del duemila.
>
> INGLOBATI
>
> Ora tutto quello che ho detto è andato di pari passo con quello che è
> avvenuto nel movimento antiglobal.
> Siccome il pifferaio dei pifferai ha detto che in finale l'Impero è una
cosa
> astratta, che c'è ma non c'è, e in ogni caso non è mica l'Impero
Amerikano!
> il movimento antiglobal ha cominciato a contestare WTO, BM, FMI, senza
avere
> la consapevolezza che quelli erano terminali del potere, che il centro del
> potere c'era e come, ben concreto e identificabile con lo STATO IMPERIALE
> AMERICANO.
> Così, mentre il tempo dell'urgenza ci soffiava sul collo, e l'opposizione
> occidentale si baloccava coi terminali, e sognava di saperi diffusi, di
> esodi verso isole felici, o camminava "pergutando"
> loro, gli esclusi, quelli che sputano sangue, ma sul serio, quelli che
> crepano, ma sul serio, quelli che non ne possono più ma sul serio, dalla
> Colombia al Medio Oriente individuavano qual'era il nemico da colpire:
> l'America.
> Così rovinosamente il movimento noglobal dal tempo dell'urgenza precipitò
> nel tempo dell'emergenza: e scattarono i soliti identici meccanismi.
> I "cavernicoli" vennero definiti "asse del male", Paesi ed organizzazioni
> furono dichiarati "terroristi".
> Lo Stato di Necessità portò alle prese di distanza, ai distinguo, per cui
si
> l'America è vero ma Bin Laden andava a spasso nei Balcani 1 2 3
4.....volte,
> si è vero i Palestinesi hanno ragione ma gli uomini bomba no, certe cose
non
> si fanno,
> si è vero l'America Latina è sotto il tallone di ferro dell'America, ma le
> FARC sono dei maledetti trafficanti di droga, e così via... non è che
posso
> passare il tempo a fare l'elenco dei né-né!
> Era assolutamente "necessario" defilarsi dall'accusa infamante di essere
> limitrofi ai "terroristi", bisognava subito isolare qualsiasi testa calda,
> poi accreditarsi come parte responsabile, a tal fine riesce ottimamente il
> gioco del "a chi giova?" di Berlingueriana memoria: sono stati i soliti
> servizi? c'è stato un tentativo di colpo di Stato ? e amenità del genere
> fino a disertare Pratica di Mare, sino a dare certificazioni "DOC" alla
FAO
> a
> cui "buoni e democratici" di tutte le latitudini hanno mandato le loro
> delegazioni, fino a qualcuno che ti sfodera candidamente la perla che il
> nemico vero non è il WTO, che i nemici veri sono FMI e BM, il WTO è
> democratico!!! come è democratico l'ONU!!! spero di non sentire che ora è
> democratica pure la NATO visto che vi è entrata la Russia!!!
> Naturalmente malgrado abbiano, a detta loro, una visione globale, sposano
la
> tesi che quella in atto non è una guerra planetaria di classe, ma uno
scontr
> o di civiltà.
> La guerra non si fa per le materie prime e per avere tutto di più, no, si
fa
> per toglier il Burqa alle donne! e per combattere il narco traffico!
> Siccome ho iniziato ricordando che "una volta c'erano i sovversivi", ci
> tengo a precisare che nessuno e io nemmeno pretende che un movimento,
> globale per di più,sia fatto di soli sovversivi, deve essere fatto però di
> diverse anime e diverse concezioni che si rispettano reciprocamente, e un
> movimento rivoluzionario in un ampio fronte non dovrebbe confondere
passaggi
> tattici con obiettivi strategici ma tenere sempre presente la direzione
> della sovversione, ma appunto i sovversivi, chi li ha visti? se anche su
gli
> OGM è
> stato fatto passare il principio di "sperimentazione cautelare", insomma
il
> Bovaro Bovè ha superato in sovversione tutti gli antagonisti pergutandi e
> dissidenti!
>
> "inciviltà" e "incivilissimi" paletti sono stati messi proprio da quelli
che
> si auto-definiscono "civilissimi" "democraticissimi" "nonviolentissimi", e
> non dalla fatidica data dell'11 settembre, ma da molto, molto prima, da
> quando a Massa i lillipuzziani dissero "non c'è posto per i violenti".
> Se fossi imbecille come lo sono loro, potrei fare il gioco del "a chi
> giova?" e dire ha giovato a loro! ma non sono così imbecille:
> infatti
>
> PERCHE' I MALEDETTI DELLA TERRA HANNO GIA' VINTO
>
> Spesso sono/siamo accusati di essere terzomondisti.
> Al che io dico: ma perché dovrei vergognarmene?
> La questione mi pare molto evidente: chi non ha da perdere che le proprie
> catene è logico che sia sovversivo fino in fondo, non è che chi campa dei
> rifiuti dell'occidente o chi si piglia le pisciate di un nazista ebreo, si
> ho detto ebreo!, possa perdere tempo con mediazioni e tattiche. Visto che
lì
> è questione di vita o di morte, nel senso che in ogni caso crepi
senz'altro:
> o ti ribelli o no, la tua aspettativa di vita è di 35-40 anni se ti dice
> bene, se sopravvivi a fame, guerre, carestie, HIV, ai torturatori Turchi o
a
> quelli dell'America
> Latina, dell'Asia dell'Africa....del resto la questione dei migranti, che
> pare ci stia tanto a cuore, anche se i soliti Pretoriani gli raccontano
che
> debbono sperare nelle contraddizioni Europee, insomma questa cazzo di
Europa
> unita non va bene per noi, per loro va bene, va benissimo, e l'unica cosa
in
> cui debbono sperare. Queste masse di nominati "disperati" e "terroristi"
in
> fieri dovrebbe farci capire come la palla sia passata a loro. Come la
> contraddizione si sia spostata sul conflitto Nord-Sud: dico, parliamo
tanto
> di delocalizzazione, della produzione e di fine del fordismo, e non ci
> accorgiamo che questi popoli non è che stanno al fordismo, ma al
> prefordismo, alla schiavitù pura e semplice.
> E non ci accorgiamo che tutto il sistema si regge su questo divisione,
> che sia scoppiata sul piano planetario la divisione fra garantiti e non
> garantiti?
>
> Ora al di là ed oltre i singoli Bin o Saddam o altri noi con la nostra
> visione occidentalocentrica non riusciamo a capire, che non sono tanto
> questi che hanno importanza, ma il fatto che dietro hanno miliardi di
> persone che hanno detto:
> basta!
> Potrà l'America e suoi sub-imperi scatenare tutte le guerre che vuole, le
> perderà, come ha perso quella in Afghanistan, visto che malgrado le
> apparenze la guerra in Afghanistan è stata persa.
> Infatti i Talebani stanno fra i loro monti e sotto i loro cunicoli a
> resistere; potranno alzare tutti i muri che vogliono, pure una nuova Torre
> di Babele potranno alzare gli Israeliani, ma l'Intifada continuerà. La
crisi
> Argentina, si allargherà a tutta l'America Latina, così anche l'economia
> dell'occidente finirà in fumo e noi invece di sparare cazzate, faremo:
> oh!
> Potranno attaccare l'Iraq, la Corea, la Somalia e tutto e tutti, ma le
> civiltà al loro declino, gli Imperi, quelli reali, al loro termine non
hanno
> sempre fatto così?
> Intanto pure noi stiamo pagando il costo di queste guerreinfinite, non vi
> dico come pagheremo quando si allargheranno a tutto il pianeta, in senso
> economico prima e poi in altri sensi.
> Come cantava l'altro tale, non premio Nobel, "per quanto vi crediate
assolti
> siete lo stesso tutti coinvolti", e io aggiungo "non ritorneremo alle
vostre
> porte, altri stanno gridando ancora più forte".
> Come mai quando una dice certe cose sconcerta e scandalizza pure?
> scandalizza?, mette paura, anzi crea "TERRORE".
> Perché mentre tanti erano intenti a cantare la musica dei pifferai magici,
> il mondo e la storia e gli esseri umani che fanno la storia e rendono
vivono
> il mondo prendevano la strada loro e decidevano di mettere in gioco il
tutto
> per tutto.
> E hanno osato farlo, pensate senza consultarci! e senza manco seguire le
> nostre categorie, i nostri schemi mentali e le nostre costruzioni
> ideologiche. Evidentemente si sono rotti di seguirle e di prendere sempre
> fregature.
> Un esempio: in Algeria hanno seguito i nostri schemi e gli ha detto buca,
ma
> proprio buca totale, in Palestina hanno provato a seguire i nostri schemi,
> ma pure lì si sono ritrovati sole colle pietre in mano. Hanno deciso con
> queste andiamo avanti! e col tritolo pure!
> del resto qualcuno forse si ricorderà che in Algeria attentati a bar e
> luoghi frequentati dai francesi e dai loro famigliari ci furono, non
> destavano scandalo allora a sinistra perché quelli erano attentati che
> rispettavano le norme stabilite dall'occidente, erano organizzati da
partiti
> laici, laicissimi.
>
> Noi non sappiamo niente di niente dei maledetti della terra, noi siamo
> lontani
> secoli e secoli.
> Ma se siamo stati presi di sorpresa pure dalla prevedibilissima crisi
> Argentina! e quello non era terzo mondo, nel senso che quello era un paese
> ricco e prospero, ma è stato ricacciato nel terzo mondo, tant'è che ora si
> stanno vendendo la terra Argentina, migliaia di ettari e di foreste si
> stanno vendendo allo straniero. Non è detto che il terzo mondo non stia
> dietro l'angolo pure per noi.
> Invece dei verdi pascoli cominceremo a vendere il Colosseo e Fontana di
> Trevi, caro profetico Totò!
>
> Vittoria
> L'Avamposto degli Incompatibili
> http://www.controappunto.org
>
>
>