Altri 526 studenti universitari kurdi, sono stati fermati



......Chiamiamo a sostenere gli studenti kurdi tutte le aree interessate,
le organizzazioni della società civile e democratica e protestare contro lo
stato turco che risponde con arresti e negazioni delle richieste
democratiche fondamentali, come il parlare ed essere educati in
madrelingua, in quanto diritto fondamentale riconosciuto ad ogni essere
umano.  (in allegato il comunicato del UIKI)




UIKI - Onlus
Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia


COMUNICATO STAMPA

Altri 526 studenti universitari kurdi, che chiedevano il diritto
all'educazione in madre lingua, sono stati fermati dai militari turchi.

Negli ultimi giorni gli studenti universitari kurdi, per poter studiare
come insegnamento facoltativo la madre lingua, avevano sottoscritto delle
petizioni, consegnate poi ai rettorati, arrivate a tutt'oggi ad una cifra
di 20mila firme. Queste richieste per il diritto all'insegnamento sono
state rifiutate dalle autorità dello stato turco, e gli studenti hanno
subito provvedimenti disciplinari, alcuni sono stati messi sotto inchiesta
dai magistrati della repubblica turca.

	La campagna dal nome "Chiedo l'istruzione in madrelingua", avviata
dagli studenti kurdi è stata accolta molto positivamente e sostenuta dal
popolo kurdo. Ma, come detto è stata rifiutata subito dal MGK (Consiglio di
sicurezza nazionale). La prima riunione tenuta dal MGK ha inviato un ordine
a tutte le autorità governative per porvi fine. Dopo questa disposizione il
Consiglio dell'istruzione superiore (YOK), ha ordinato di espellere gli
universitari che fanno tale richiesta, questa comunicazione è stata resa
pubblica attraverso alcuni manifesti, atti ad intimorire gli studenti
affinché si ricredano.

	Prima Van, Istanbul, Kocaeli, Adana, Izmir, Hakkari, Barman, poi
tantissime altre città in Turchia e Kurdistan hanno disposto la
carcerazione e il fermo di numerosi studenti. Così, il 9 gennaio 2002 a
Van, 526 studenti che si sono recati all'università per richiedere il loro
diritto al rettorato dell'Università 100.yil (Centenario), dopo aver
consegnato le firme, limitandosi a consegnarle alla porta, perché non sono
stati ricevuti, attesi all'uscita dalle forze dell'ordine, sono stati
subito caricati sui pullman e portati via.

La legge 4709, nell'ambito della riforma costituzionale, è stata emendata
all'art.42, riconoscendo il diritto all'insegnamento in madrelingua,
infatti prevede che "ogni persona ha il diritto ad essere educata nella
lingua materna che conosce meglio".

	Le richieste d'insegnamento della madrelingua sono state fatte su
iniziativa democratica, senza alcun uso della violenza, però le uniche
risposte che hanno ottenuto sono state provocazioni o repressioni sia
direttamente sugli studenti, che sugli organi di stampa. Con la candidatura
all'UE la Turchia avrebbe dovuto rispettare i criteri politici di
Copenaghen a livello democratico, giuridico, di rispetto dei diritti umani
e senza repressioni discriminanti in base a cultura, credenza, fede
religiosa o lingua rispetto alla realtà turca. Invece di questo, non si
sopporta alcuna minima richiesta dei propri diritti democratici, come
quella dell'insegnamento della lingua madre, ricominciando con le
repressioni contro i kurdi.

	 Chiamiamo a sostenere gli studenti kurdi tutte le aree
interessate, le organizzazioni della società civile e democratica e
protestare contro lo stato turco che risponde con arresti e negazioni delle
richieste democratiche fondamentali, come il parlare ed essere educati in
madrelingua, in quanto diritto fondamentale riconosciuto ad ogni essere
umano.




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