Patto Cdm ed elezioni - n.4 - Fine.



Fuori tempo massimo, il 17 maggio mi è arrivata la risposta che 
riporto di seguito (la lettera è datata 4 aprile 2001, il francobollo
di £.800 tariffa ordinaria non è timbrato, ma sul retro il timbro
postale di arrivo è datato 17.5.01; forse le poste erano già troppo
impegnate con i milioni di libri del Cavaliere ed hanno ritardato la
posta non prioritaria):

"" Silvio Berlusconi 
segreteria personale		villa San Martino 20043 Arcore

Arcore, 4 aprile 2001 

Egregio Signor Zampieri,
il Presidente Berlusconi ha letto la Sua lettera e La 
ringrazia per l'attenzione che gli ha rivolto. Comprendiamo
le Sue preoccupazioni. Il desiderio di un mondo finalmente
senza guerre, libero e giusto, è anche il nostro e come
Casa delle Libertà ci impegneremo in Italia e soprattutto 
con una nuova politica estera perché questo sogno si 
possa realizzare.
Con viva cordialità
Suo  Sandro Bondi  ""


Riassumendo : dei 17 partiti ai quali avevo inviato la lettera e copia
del Patto tra i Cittadini del Mondo (tra il 7 e il 17 marzo), hanno
risposto in 5 (CCD, FI, PPI, P. Umanista e SDI). Ad eccezione di
Giorgio Schultze per il Partito Umanista ( "" Non solo la condivido
nella sua struttura generale ma anche nelle  stesse definizioni
particolori e nella stessa terminologia usata. Personalmente ed in
qualità di segretario generale del Partito Umanista, aderisco e
sostengo tali "impengi" e "principi" proprio perchè ne rappresentano
le basi statutarie "" ), tutti gli altri hanno risposto molto
genericamente o richiamando propri principi e valori o rimandando al
proprio programma.

Considerato che la mia era la lettera di un illustre e singolo 
sconosciuto, mi aspettavo anche meno.
Mi sembra che però sia una piccola prova, o almeno un piccolo 
segno che forse il Patto tocca almeno una corda giusta, quella del
consenso o del cadreghino che dir si voglia. 

Non fa che confermarmi nella convinzione che una moltitudine di 
cittadini 
potrebbero "scendere in campo" o "in piazza" in modo incisivo 
anche
standosene a casa propria, senza fare marce o azioni eclatanti, 
semplicemente prendendo carta e penna ed alzando così la voce su
alcuni fondamentali sì e no. Se cominciassero a farlo migliaia di
cittadini e in numero via via crescente, le risposte anche fattuali
potrebbero essere ben diverse. 

Chiaro che non sarà questo gesto a risolvere tutto, ma questo 
gesto -
in questa o in qualsiasi altra forma e modalità accessibile ai
semplici cittadini  - è indispensabile perché abbiano effetto e reale
efficacia il lavoro e l'impegno dei  "volonterosi" che in mille e più
modi si ingegnano di progettare e costruire un mondo diverso. 
Abbiamo
bisogno di un largo consenso per farlo.  

Ciao,