Roma Città aperta??



Roma città aperta

E' del tutto opportuna la scelta del movimento gay di manifestare a Roma in
occasione del giubileo per denunciare la persecuzione della chiesa
cattolica contro gli omosessuali. Non c'è stato nessun pentimento per i
roghi dei sodomiti, nessuna parola di autocritica per il caso di Alfredo
Ormando, il ragazzo siciliano bruciatosi a Piazza San Pietro per denunciare
le pesanti angherie a cui era sottoposto dalla chiesa del suo paese,
nessuna volontà di modificare il proprio atteggiamento sul problema delle
coppie di fatto, su quello della fecondazione artificiale per coppie
lesbiche o sulla lotta alla discriminazione per orientamento sessuale.
Inopportuno è il giubileo, autocelebrazione cattolica pagata con i soldi
(13.000 miliardi solo a Roma) presi, attraverso le tasse, a tutti, anche
agli atei, ai divorziati, agli omosessuali, alle donne, agli innamorati che
hanno rapporti prematrimoniali, agli immigrati mussulmani, ai seguaci delle
altre religioni, agli ebrei, ai mariti ed alle mogli con amanti, agli
studenti ed ai professori delle scuole pubbliche, ai medici che praticano
aborti ed alle donne che sono costrette a ricorrervi, a chi usa il
profilattico ed all'operaio che lo fabbrica, ai non battezzati e agli
sbattezzati, al 68% di chi fa la dichiarazione dei redditi e non da l'otto
per mille alla chiesa cattolica, a quelli che leggono gli oroscopi, ai
40.000 maghi e fattucchiere ed a chi si rivolge loro e a tutti gli spiriti
liberi ed ai liberi pensatori.
Inopportuni sono tutti i neo-liberali italiani di tutti gli schieramenti
politici che, quando si tratta delle libertà politiche delle minoranze,
delle libertà sindacali dei lavoratori, delle libertà civili e popolari,
quando si tratta della libertà "degli altri" dimostrano come il loro
liberismo sia solo la libertà per il più forte di sopraffare il più debole.
Inopportuni sono gli sbandati di una sinistra governativa che non riesce
neanche a comprendere che quest'atteggiamento di acquiescenza alle più
retrive richieste vaticane non gli porterà neanche un voto cattolico e gli
farà perdere gli ultimi illusi che ancora li votano.
Inopportuni sono i fascisti (neo e post) italiani cui auguriamo presto di
fare la fine dei loro predecessori che gli omosessuali li rinchiudevano nei
lager con un triangolo rosa appuntato sul petto.
Inopportuna è l'Unione Europea che condanna Haider in Austria e non scrive
una riga su una così palese violazione dei diritti umani in Italia.
Inopportuno, ed indecente, è il governo italiano che dichiara che
"purtroppo" in Italia c'è la costituzione. Purtroppo in Italia abbiamo
questi uomini buoni per tutte le stagioni, disposti a tutto pur di rimanere
attaccati alla propria poltrona: l'altro ieri con Craxi, ieri con un
governo di sinistratrattinocentro, oggi con i clericali e fascisti.
La nostra solidarietà va al movimento gay e, per questo, parteciperemo da
anticlericali etero ed omo, con un nostro spezzone festoso ed ironico, alla
gay parade ed invitiamo tutte le associazioni, gruppi, sindacati di base,
organizzazioni politiche a fare altrettanto. Ci auguriamo che la parade
sarà così non solo la manifestazione dell'orgoglio omosessuale ma diventerà
anche la manifestazione di tutte le donne e di tutti gli uomini omo o etero
che amano la libertà.
Contemporaneamente rivolgiamo la nostra critica per la logica
compromissoria e subalterna che taluni hanno perseguito nell'organizzazione
del pride, con la richiesta di finanziamenti al comune di Roma (prima
concessi e poi negati), con l'accettazione di una localizzazione
all'esterno del Raccordo anulare per il campeggio ed il concerto, con lo
spostamento della data del pride (avrebbe dovuto tenersi il 28 giugno) per
"non infastidire il papa" che nella settimana successiva avrebbe dovuto
essere assente da Roma, con la richiesta di patrocinio a quelle stesse
istituzioni che si sono distinte nella spartizione dei fondi giubilari. Ciò
non per ideologismo o per rivendicare una purezza antagonista ma perché
l'atteggiamento dialogante ed i compromessi con le autorità politiche,
amministrative e religiose non garantiscono l'esercizio della libertà di
espressione che, giustamente, il movimento gay rivendica. Un atteggiamento
più battagliero è indispensabile per dare nuova autonomia al movimento
delle e degli omosessuali.
La libertà si esercita, non si mendica.
Associazione per lo sbattezzo
2/6/2000

e-mail:
anticlericale at abanet.it
siti internet:
http://www.abanet.it/papini/index.htm
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