FORUM CONGO - iniziativa digiuno



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fonte: combpress at pcn.net
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CARISSIMI CONFRATELLI E CARISSIME CONSORELLE, VI TRASMETTO UNA PROPOSTA DI
AZIONE A FAVORE DEL CONGO STUDIATA RECENTEMENTE E ALLA QUALE IL "FORUM
CONGO" NON PUO' RESTARE INDIFFERENTE.
GIOVEDI' PROSSIMO 2 MARZO, ALLE 15,30 PRESSO I MISSIONARI DELLA CONSOLATA,
VIA DELLE MURA AURELIE 16 - ROMA
SI TERRA' UN ALTRO INCONTRO PER RACCOGLIERE LE OSSERVAZIONI A QUESTO TESTO
CHE ORA VI VIENE PRESENTATO, FARE IL CONTO DELLE POSSIBILI ADESIONI
ALL'INZIATIVA E POI DECIDERSI SUL DA FARSI.
IL TEMPO E' POCO.
VI PREGO DI FAR CIRCOLARE QUESTO DOCUMENTO DENTRO E FUORI DELLE COMUNITA'.
P.G.B. ANTONINI



Digiuno e Preghiera   per la pace in Congo (RDC)

"Mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare
ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, per rimettere in
liberta' gli oppressi e predicare un anno di grazia del Signore" (Lc 4,18s).

"L'impegno per la giustizia e per la pace in un mondo come il nostro,
segnato da tanti conflitti e da intollerabili disuguaglianze sociali ed
economiche, e' un aspetto qualificante della celebrazione del Giubileo" (T.
M. A., 51).

"Devono essere eliminate le sopraffazioni che portano al predominio degli
uni sugli altri: esse sono peccato e ingiustizia.
(...) Il Giubileo e' un ulteriore richiamo alla conversione del cuore
mediante il cambiamento di vita" (I.M. 12).

A Giubileo inoltrato, risuonano nel nostro cuore le parole del Signore e
della sua Chiesa, mentre giunge a noi il grido dei popoli in guerra nel
continente africano, e in particolare nella Repubblica Democratica del
Congo (RDC).
Da piu' di tre anni, la popolazione civile della RDC soffre e muore per
massacri, violenze e soprusi.
Vittima del succedersi di due guerre, di cui la seconda e' tuttora in atto,
il popolo congolese leva un grido di estrema sofferenza, affinche' sia
reintegrato nella sua dignita' di nazione stabile, indivisibile, pacifica
ed ospitale.



Questo grido pone a noi molte domande.

Come potremmo vivere il Giubileo senza accogliere in noi questo grido e
farlo echeggiare presso i potenti di questo mondo?
Perche' sette paesi sono impegnati nella guerra in R.D.C., quando alcuni di
essi sono alle prese con sanguinosi conflitti interni?
Forse che in nome del primo genocidio in Rwanda o del secondo dei rifugiati
hutu in Kivu, dobbiamo continuare a chiudere gli occhi di fronte al terzo
che si sta consumando nella R.D.C.?
In nome di quale diritto internazionale ammettiamo che dei paesi ne
invadano un altro, anzi li appoggiamo fino ad essere pronti a riconoscere
giuridicamente la loro conquista?
E' forse giusto continuare ad aiutare governi che investono gran parte del
bilancio in una guerra d'aggressione?
Queste armi che massacrano degli innocenti, da dove vengono, quando nessun
paese dei Grandi Laghi ne fabbrica?



Digiuno e preghiera per la pace
Il grido di un popolo che soffre e' il grido di Dio che ci chiama a
conversione.
Noi, figli e figlie della R.D.C., e noi che abbiamo avuto il dono di vivere
con il popolo congolese, vogliamo vivere un digiuno che possa creare in noi
uno spazio vuoto per meglio accogliere, ascoltare questo grido e
"sciogliere le catene inique" (Is 58,6).
Ci sentiamo anzitutto interpellati noi stessi: siamo stati segni
evangelici, siamo stati sentinelle che hanno saputo segnalare questo
pericolo premeditato, dei profeti che l'hanno denunciato, indicando cammini
di giustizia e di pace, oppure abbiamo chiuso gli occhi?

Con questo digiuno - preghiera, desideriamo purificare la memoria,
riconoscendo le nostre colpe e chiedendo perdono a Dio e a tutte le vittime
di questa guerra.
Imploriamo anche la misericordia divina sui dirigenti e le popolazioni
degli altri paesi direttamente o indirettamente implicati in queste guerre,
e su tutti quelli che, nel Congo stesso, restano indifferenti o complici
del sangue degli innocenti.
Vogliamo chiedere il dono ed offrire l'impegno di vivere piu'
evangelicamente e di denunciare senza calcoli e per amore cio' che offende
la dignita' della persona umana.



Noi denunciamo
Per questo intendiamo denunciare:
- il silenzio e la complicita' dei popoli e dei governanti del Nord di
fronte alla situazione di oppressione che conosce il popolo congolese
- gli interessi egoistici delle grandi organizzazioni economiche e
finanziarie che finanziano la guerra in R.D.C.
- l'incapacita' dell'Unione Europea, che, anziche' prendere una posizione
giusta ed univoca su questo dramma, lascia spazio alle azioni isolate di
alcuni suoi paesi membri
- l'asfissia dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, che, ostaggio delle
grandi potenze, e' incapace di intervenire ove ci sono reali necessita'
urgenti
- la proliferazione delle armi leggere e pesanti in paesi che non le producono
- il silenzio o la manipolazione dell'informazione, che confonde
volutamente cio' che e' conflitto etnico e cio' che e' un'aggressione
esplicita alla R.D.C.
- l'indifferenza di certi governanti ed uomini politici locali, che non
esitano a sacrificare intere popolazioni ai loro interessi; - le incertezze
delle comunita' credenti.


Un appello a tutti
Con questo digiuno vogliamo condividere almeno un po' l'angustia del popolo
congolese.
Lanciamo un appello a tutti gli organismi di cooperazione nazionali ed
internazionali, a tutte le confessioni religiose operanti o meno in R.D.C.,
affinche', ciascuno secondo le sue competenze e con iniziative autonome e
concrete, si mettano al nostro fianco per contribuire all'ottenimento di
una pace duratura in questo paese.
Sollecitiamo un dialogo con tutti, particolarmente con i rappresentanti
delle istituzioni politiche ed ecclesiali, per dare una risposta concreta
alla sofferenza del popolo congolese.
Invitiamo a partecipare al digiuno tutti i figli e le figlie della
Repubblica Democratica del Congo, tutti i missionari, religiosi e laici, i
fratelli e le sorelle delle diverse confessioni religiose e tutti quanti
intendono solidarizzare cosi' con il popolo sofferente del Congo.



Modalita'

-Questo digiuno comincera' l'8 marzo, mercoledi' delle Ceneri nella
tradizione cattolica e giornata mondiale della donna.
In questo giorno faremo memoria delle donne vittime della fame, degli
stupri, dei massacri a causa della guerra in Congo.
Ci diamo tutti insieme appuntamento un mese dopo, sabato 8 aprile, a Roma,
davanti al Colosseo.
Il programma di questa giornata sara' inviato a quanti aderiscono
all'iniziativa.
Durante questo mese, ciascuno e' invitato ad organizzare delle iniziative
di sensibilizzazione o di preghiera.

- Un digiuno penitenziale domanda discrezione.
Ma il nostro e' anche l'arma dei poveri che noi siamo, come ci ha insegnato
Gandhi: facendoci carico della sofferenza, vogliamo attirare l'attenzione
dei potenti sul dramma del popolo congolese e di conseguenza su quello dei
popoli d'Africa.
Per questo noi lo faremo conoscere.

- Si tratta di un digiuno a catena, che comporta che ogni giorno sia
coperto da qualcuno che digiuna.
Noi segnaleremo alla stampa le adesioni a questa azione.
Piu' si sara' numerosi, piu' il grido risuonera' forte! Ognuno, o ogni
comunita' o gruppo, sceglie la data (o le date) del suo digiuno durante
questo mese e le segnala il piu' presto possibile alla segreteria operativa:
Fraternita' Missionaria, Via Cavestro, 14/A- 43030 Vicomero (PR)
tel. 0521.314.263; fax: 0521.314.269; e.mail: muungano at libero.it

- Se avremo sufficienti adesioni, si potra', anche solo a partire dall'8
aprile, scegliere un luogo, una chiesa preferibilmente, dove restare in
permanenza e a turno, per dei giorni di digiuno ad oltranza.
Un luogo per pregare, per incontrare i giornalisti, per dare notizie sulla
situazione in Congo, per decidere di andare come delegazione dalle
autorita', chiedendo, con la forza della nostra perseveranza, delle
iniziative, come:
- l'invio di una Commissione del Parlamento italiano in Congo, per
verificare il rispetto dei diritti umani e degli accordi di Lusaka
- la sospensione da parte dell'Unione Europea di ogni aiuti ai governi
implicati nel conflitto, finche avranno truppe al di fuori dei loro
confini, il sostegno economico alla forza multilaterale di interposizione.

Il Signore ci conceda di vedere e seguire la verita' nell'amore e, al
culmine del nostro sforzo, per sua misericordia, ci doni la pace.




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