rassegna stampa: Api, alcuni insetticidi le uccidono in due minuti



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
-------------------------------------
tratto da "Green Planet" - Mercoledì 21 Gennaio 2009

Api, alcuni insetticidi le uccidono in due minuti.

Le ultime scoperte degli scienziati sul rapporto tra i pesticidi comunemente
utilizzati in agricoltura e la crescente moria delle api che ha colpito il
nostro Paese dicono che un' ape che beve una goccia d'acqua proveniente da
piante di mais trattate con i neonicotinoidi muore nel giro di due minuti.

Bastano due minuti: una piccola ape beve le gocce d'acqua essudate da piante
di mais trattate con i nuovi potenti insetticidi neonicotinoidi, e nel giro
di soli due minuti cade a terra morta. Queste le ultime scoperte degli
scienziati sul rapporto tra i pesticidi comunemente utilizzati in
agricoltura e la crescente moria delle api che ha colpito il nostro Paese:
un risultato che apre inquietanti interrogativi sui possibili effetti di
questi veleni sull'uomo.

Se fino ad ora gli scienziati si erano limitati a constatare gli effetti
micidiali sulle api della dispersione dei neonicotinoidi (sostanze
utilizzate nella concia dei semi) all'atto della semina del mais, e del loro
inquinamento di nettare e polline a causa della loro azione sistemica,
adesso si aprono scenari ancora più allarmanti: fra le fonti di raccolto
d'acqua preferite dalle api ci sono le gocce che trovano sulle piante, come
la rugiada e le "gutte", ovvero le essudazioni delle foglie. Proprio queste
risulterebbero estremamente contaminate e velenose.

"Le guttazioni di piante ottenute da semi di mais conciati, spiega il
Professore Vincenzo Girolami dell'Università di Padova, se vengono bevute
dalle api le uccidono entro 2-10 minuti ed entro 20-40 minuti se solo
vengono assaggiate per un attimo estraendo la ligula (la lingua a proboscide
delle api)". "Questa scoperta, sostiene Francesco Panella, presidente degli
Apicoltori italiani, è l'ennesima dimostrazione della superficialità con cui
sono state concesse le autorizzazioni d'uso di queste molecole a effetto
neurologico sistemico, che trasformano le piante tal quali in insetticidi
perenni. Questa drammatica evidenza scientifica comporta riflessioni e
impone una diversa capacità pubblica di controllare gli interessi delle
multinazionali della chimica. E' ora di prendere atto che il problema non si
risolve con la modifica delle seminatrici e neppure con il miglioramento
delle tecniche di concia perché la guttazione sulle piante conciate e su
quelle che vengono coltivate in loro successione mette comunque a
disposizione dell'ape "gocce di linfa" avvelenata da ingenti quantitativi di
principio attivo".

Secondo le stime dell'Unaapi, l'apicoltura italiana conta circa 50.000
apicoltori, di cui 7.500 produttori apistici che rappresentano apicoltori
che svolgono l'attività a fini economici e ricavano un reddito rilevante
dall'attività, mentre sono 1.100.000 gli alveari per un numero
approssimativo di 55 miliardi di api. (da Mipaaf)
------------------------------------------------------------
N. B.: se volete essere cancellati da questa lista scrivete a
altragricoltura at altragricolturanordest.it