rassegna stampa: Un manifesto dei contadini europei.



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
----------------------------------
tratto da "il Manifesto" - 24/11/07
Un manifesto dei contadini europei.
(di Marinella Correggia)
«Il ritorno dei contadini di Silvia Pérez-Vitoria (Jaca Book, 2007)
restituisce la parola a una categoria sociale e produttiva che rappresenta
tuttora la metà dell'umanità e che ha saputo preservare, in tutto il mondo,
valori di solidarietà e di equilibrio ecologico nonostante le devastazioni
sociali e ambientali provocate dall'industrializzazione dell'agricoltura. In
prima linea di fronte ai grandi problemi che attraversano il pianeta -
disoccupazione, ambiente, salute - i contadini avanzano proposte e creano
alternative. Insomma il ritorno dei contadini sarebbe una vera a propria
fortuna per le nostre società.
Ma - storicamente trascurati perfino nella maggior parte delle rivoluzioni -
ce la faranno mai i lavoratori della terra a occupare il giusto posto,
quello centrale, degno delle nutrici, nelle politiche e nel sistema di
valori? Il sindacato agricolo continentale Coordination paysanne Européenne
(www.cpefarmers.org) aderente a Via Campesina ci prova da tempo e il 26
novembre i suoi aderenti di venti paesi si recheranno in massa a Bruxelles,
in concomitanza con la riunione dei ministri dell'Agricoltura.
Per la Cpe, l'attuale Pac (Politica agricola comune) è il risultato
cumulativo di un cattivo punto di partenza, la Pac ante1992, riformata male
nel 1992, 1999, 2003 in funzione di criteri dell'Omc. Una politica che fa
abbastanza velocemente sparire i contadini europei, e intanto li trasforma
in assistiti, il che non riesce a mantenerli dignitosamente in vita: ogni
giorno spariscono migliaia di piccole e piccolissime aziende. Questa stessa
Pac ha molte altre pecche, da sempre sottolineate dalla Cpe: non è legittima
sul piano internazionale (con sussidi e sovvenzioni pratica una concorrenza
sleale - dumping - rispetto alle agricolture agli agricoltori anche dei
paesi poveri), rovina l'ambiente, la salute e la qualità dei prodotti.
È il momento di agire: nel 2008 la Pac sarà riformata, e così nel 2013. La
sicurezza alimentare, la salute pubblica, l'occupazione rurale, la crisi
energetica e il riscaldamento climatico richiedono una nuova agricoltura e
chi manifesterà a Bruxelles ha le idee chiare su come dovrebbe essere.
Riassumiamo qui alcuni punti del «manifesto». Le nostre priorità per una
politica agricola legittima, durevole e solidale (tradotto e diffuso in
Italia dall'Ari, associazione rurale italiana): «Abbiamo bisogno di una
politica agricola europea definita dagli europei e non dall'OMC. Sì ad un
cambiamento di PAC, no alla sua soppressione. Priorità all'impiego agricolo
e rurale. L'accesso alla terra, all'acqua, alle sementi, al credito deve
diventare un diritto. Occorre favorire l'insediamento di giovani. I
contadini e le contadine devono vivere anzitutto con la vendita dei loro
prodotti; per arrivare a questo la produzione deve essere governata per
evitare eccedenze o penurie, e ogni forma di dumping all'export e all'import
deve essere proibita. Per mantenere un mondo rurale vivo in ogni regione,
l'agricoltura contadina deve mantenersi e svilupparsi: un sostegno europeo è
necessario, in particolare per le piccole aziende e le regioni sfavorite; il
processo di concentrazione della produzione agricola deve essere interrotto
e la produzione agricola meglio ripartita fra le regioni e le aziende; i
servizi pubblici devono essere mantenuti e migliorati su tutto il
territorio. I modelli di produzione che rovinano l'ambiente, consumano
troppa energia, degradano la qualità e la sicurezza dei prodotti devono
essere cambiati.
L'utilizzazione delle terre agricole deve essere consacrata prioritariamente
alla produzione alimentare (la Cpe è contro gli agrocarburanti e gli
allevamenti intensivi, ndr). Ogm e brevettazione del vivente devono essere
proibiti. Le filiere corte di commercializzazione devono essere favorite nei
confronti dei trasporti a lunga distanza ed ai mercati internazionali. I
lavoratori agricoli immigranti devono godere degli stessi diritti dei loro
omologhi europei. Abbiamo bisogno di regole di commercio internazionale
senza dumping».
--------------------------------------------------------
N. B.: se volete essere cancellati da questa lista scrivete a
altragricoltura at altragricolturanordest.it
No virus found in this outgoing message.
Checked by AVG Free Edition.
Version: 7.5.503 / Virus Database: 269.16.8/1153 - Release Date: 26/11/2007
21.08