Re: controllo delle nascite



Un figlio va fatto con gioia.
La maternità è il più bel miracolo che possa capitare al corpo di una donna che voglia figli. Fino ad oggi la maternità è sempre stata malvista ed ostacolata dalle imprese o meglio dagli imprenditori che l'hanno voluta considerare un handicap per i loro profitti. Infatti molti imprenditori e molte aziende ancora oggi assumono preferibilmente uomini, che non rimangono incinti, e mantengono verso le donne un atteggiamento sospettoso perché non sanno (e pretendono di saperlo al momento dell'assunzione) se sono fidanzate e/o se hanno intenzione di sposarsi al più presto... Insomma, la maternità per le imprese capitalistiche è sempre stata vista come il diavolo...in gonnella...ma mai e poi mai avrei immaginato di vederla sotto i riflettori di chi parla di consumo critico o di minor consumi... Se un figlio viene considerato principalmente come fonte di spesa allora addio, meglio non diventare né madri né padri. Sarebbero figli infelici e la loro infelicità ricadrebbe su tutti noi...Certo un figlio costa e chi lo ha mai messo in dubbio? E' una persona. Che va cresciuta ed educata, questo è il vero impegno del genitore o dei genitori. E l'educazione comporta una gran fatica. Perché si dovrà combattere ogni giorno contro le "sirene" dei messaggi televisivi, contro la "mala-educazione" di altri genitori che delegano facilmente il loro ruolo di educatori. Un figlio può crescere bello, sano, felice e curioso della vita dandogli il massimo di affetto, di attenzione e di rispetto per la sua "individualità" senza cedere ai suoi ricatti (gran fatica anche questa...) senza passare dalle comode strade delle merendine confezionate, dei vestitini firmati, delle Clark, della play station, dei cellulari ecc. Chi si occupa di consumo critico di solito pratica altre strade, fa parte di gruppi di acquisto solidali, conosce un altro modo di stare insieme (solidale, intendo) che contempla anche l'uso dello strumento del baratto o della banca del tempo. Insomma, care donne che volete far figli, fateli e fateli vivere in un mondo migliore dove la gente è capace di dare una mano ed offrire il proprio aiuto per il piacere di farlo. E, soprattutto, parlate. Parlate con le giovani coppie che hanno già fatto questa scelta. Io ne conosco molte a Pisa che vivono felici, con grande dignità, e stanno mettendo in cantiere anche il secondo figlio...

Beatrice Bardelli
Gruppo di acquisto solidale di Pisa e Calci

----- Original Message ----- From: <patsuppa at inwind.it>
To: "consumocritico" <consumocritico at peacelink.it>
Sent: Thursday, October 26, 2006 10:58 AM
Subject: Re: controllo delle nascite


ciao

il problema demografico è un problema? Me lo chiedo, ma ho idee discordanti.

Francesco Gesualdi, che ho ascoltato l'anno scorso alla presentazione del suo libro sulla decrescita, rispose ad una domanda su questo tema dicendo che non ha preso in considerazione questo aspetto perchè, secondo lui, significa scaricare ancora una volta delle responsabilità sui popoli del sud del mondo. In pratica sarebbe una giustificazione per non cominciare noi a decrescere e a consumare meno (molto meno).

Se un americano o un europeo consumano 10 o 20 volte un indiano o un etiope, la questione si sposta, secondo me, sul fatto che noi consumiamo troppo, più che sul fatto che siamo troppi.

Per quello che può valere, e qui rispondo a nicoletta, posso dire che tra i vari numeri messi insieme nella campagna bilanci di giustizia si vede che gli aderenti hanno un numero di figli pro capite superiore alla media nazionale e nonostante questo hanno consumi inferiori del 20-25% rispetto alla media. "Nonostante" le scelte di consumo critico.

Si può essere consumatori critici anche con dei figli. Anzi, è probabile che loro ci aiutino ogni giorno a rimotivare e rafforzare le nostre scelte. E soprattutto si può dimostrare che è possibile fare scelte controcorrente anche avendo famiglie, lavori e vite "normali".

Ciao a tutti
(e auguri a nicoletta :-)) )

patrizio






--
Mailing list Consumo Critico dell'associazione PeaceLink.
Per CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
Se non riesci, scrivi a nicoletta at peacelink.org
inserendo "cancella" nel Soggetto.
Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html