rassegna stampa: «OGGI IL MERCATO PRETENDE SOLO MELE BEL LE DA VEDERE».



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
-----------------------------------
tratto da "Green Planet" - 2/09/06
«OGGI IL MERCATO PRETENDE SOLO MELE BELLE DA VEDERE».
Tutti a spingere le varietà antiche, ma poi  «i consumatori non si fidano a
comprare qualcosa che non si chiami Golden o William».
SCHIVENOGLIA (Mantova) — Pensare che, per stare a galla, si era inventato
perfino i Bom, «buoni ordinari per le mele»: paghi oggi e godi i frutti
domani, quando maturano.
E adesso si ritrova, invece, «con 20 mila euro di cambiali da onorare».
Certe passioni, si sa, possono mettere nei guai.
Ma quella di Alfredo Andreoli, 49 anni, frutticoltore di Schivenoglia, non
sembrava davvero delle peggiori.
Anche se i suoi oggetti del desiderio hanno nomi un po' equivoci, come la
Mirandolina (per gli amici «la precoce di Moglia»), la Grigia di Torriana,
la Decana del Comizio, l'Abbondanza, l'Ananassa, la Poppina Muzzi.
In fondo, solo di mele e pere si tratta.
E il vizio di Alfredo è solo quello di ostinarsi a coltivarle, tutte quante
in regime biologico.
Anche quelle passate di moda, oscurate dalla fama delle sorelle che stanno
sulla bocca di tutti: le Golden, le Fuji, le William.

«A fine anno - spiega Andreoli - scade il mio impegno con la Regione
Lombardia per la coltivazione biologica. E, ad esser sincero, non so se
rinnoverò l'impegno per altri 5 anni. Quando ho fatto quella scelta,
l'azienda andava bene. Adesso, invece, i conti sono sempre in rosso».

E gli brucia, all'Alfredo.
Perché il «Loghino Canova» più che un'azienda è una dinastia.
Il bisnonno Alessandro l'aveva fondata giusto cent'anni fa.
«Il problema delle varietà antiche di frutta — spiega — è che non si
adattano alle nuove pretese del mercato: alta resa, grosse dimensioni,
eccetera. Però, quando apri una mela Rosa Mantovana o una pera Spadona,
senti dei profumi che le altre se li sognano».

Andreoli dice che la petizione per salvare i semi delle varietà antiche e la
biodiversità la firmerà.
Ma più che altro per una questione affettiva.
«Questi frutti "antichi" — dice — andrebbero spiegati ai consumatori, che
non si fidano a comprare qualcosa che non si chiami Golden o William. Ma io
non posso perdere ogni volta mezz'ora per convincere un cliente. Sennò nel
frutteto chi ci va? E poi ci sono cose che non possiamo nemmeno dire».

Prego?
«C'è un regolamento Ue — spiega Andreoli — che proibisce di dire che i
prodotti biologici sono nutrizionalmente migliori degli altri. Eppure tutti
sanno che gli antiossidanti sono molto più presenti nella frutta biologica
che nell'altra, nella quale oltretutto ci sono i nitrati, a causa dei
fertilizzanti. Non a caso la prima cosa che i medici dicono a chi ha un
tumore da curare è di mangiare prodotti biologici. Lo stesso si potrebbe
dire per alcune varietà antiche: è stato dimostrato che, ad esempio, in una
renetta ananassa c'è 5 volte più vitamina C che in una Golden. Ma dire certe
cose pesterebbe troppi piedi e allora...». (fonte: Corriere della sera, 2
settembre 2006)
-------------------------------------
N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a:

altragricoltura at italytrading.com

Altre notizie sul sito: www.altragricolturanordest.it
--
No virus found in this outgoing message.
Checked by AVG Free Edition.
Version: 7.1.405 / Virus Database: 268.11.7/436 - Release Date: 01/09/2006