rassegna stampa: AVIARIA: FAO, IN AFRICA AUMENTO DIFFUSIONE DEL VIRUS NEL 2007.



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "green planet" - 01/06/06
AVIARIA: FAO, IN AFRICA AUMENTO DIFFUSIONE DEL VIRUS NEL 2007.
Focolai in Nigeria, Niger, Burkina Faso e Costa d'Avorio. La Fao: dovremo
conviverci per anni. La Commissione Ue per la costituzione di scorte europee
di antivirali.

ROMA - E' destinata ad allargarsi la diffusione del virus dell'aviaria nel
2007. Lo annuncia un rapporto della Fao, che ha messo in evidenza in
particolare la situazione nel continente africano.
Secondo l'organizzazione, sono otto i Paesi in cui e' stato rilevato il
virus dell'influenza aviaria in Africa, ''ma non si puo' escludere - ha
dichiarato Joseph Domenench, capo del Servizio Veterinario della Fao - che
nei prossimi mesi il virus si diffonda anche in altre parti del continente".
Due i fattori di contagio: lo spostamento degli uccelli selvatici e il
commercio degli animali, che in gran parte avviene al di fuori delle
procedure controllate.
I focolai, rinvenuti nei mesi passati in Nigeria, si sono diffusi anche in
Niger, Burkina Faso e Costa d'Avorio, proprio attraverso gli scambi
commerciali di volatili e pollame.

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PRESSING BRUXELLES A GOVERNI SU SCORTE ANTIVIRALI UE

(AGI) - Bruxelles, 31 mag. - Pressing della Commissione Ue ai governi per
prendere decisioni concrete sulla possibilita' di costituire scorte di
antivirali Ue.
L'appello e' arrivato oggi dal portavoce del commissario alla Salute Markos
Kyprianou che ha sollecitato una decisione in merito in occasione del
Consiglio dei ministri Ue che si riunira' venerdi' a Lussemburgo.
"La Commissione Ue considera - ha detto Philip Tod - che e' tempo per i
ministri di prendere decisioni politiche se creare o no scorte strategiche
di antivirali a livello europeo".
Queste, ha spiegato il portavoce, andrebbero comunque a integrare le scorte
nazionali.
Intanto oggi la Commissione Ue ha pubblicato il primo studio del lavoratorio
di Weybridge sulla diffusione dell'influenza aviaria nell'Unione negli
ultimi 10 mesi, da cui e' emerso che tra febbraio e maggio 2006 sono stati
individuati 741 casi di aviaria (virus H5N1) in 13 stati membri, tra cui
anche l'Italia. Il maggior numero di casi sono stati individuati in
Germania, 326, in minor numero in Gran Bretagna (1).
In Italia sono stati riscontrati 16 casi mentre non e' stato
complessivamente registrato nessun caso di trasmissione umana del virus.
Tra circa 60.000 uccelli selvatici esaminati il 62,8% di uccelli infetti
sono risultati cigni, seguito da un 16,3% di anatre e un 4,5% di oche.
Per quanto riguarda gli umani, i dati della Who, riportano che
complessivamente, dalla fine del 2003, l'influenza aviaria ha contagiato
circa 200 persone nel mondo e uccise 120.

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FAO: DOVREMO CONVIVERCI PER ANNI
Roma, 31 mag. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - L'emergenza dettata
dall'influenza aviaria e' una realta' con cui dovremo convivere per anni.
A spiegare che si tratta di un'allerta con 'tempi lunghi' e' oggi Juan
Lubroth, responsabile del settore allevamenti della Fao, in una conferenza
stampa nella sede dell'Agenzia delle Nazioni Unite per l'agricoltura e
l'alimentazione (Fao), a conclusione di una 'due giorni' tra esperti per
fare il punto sul ruolo dei volatili selvatici nella diffusione
dell'influenza aviaria.
Corriere della sera, 1 giugno 2006
Agi, 31 maggio 2006
Adnkronos Salute, , 31 maggio 2006
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