rassegna stampa: "Manifesto Nazionale del Pollo Ruspante e Biologico".



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Bioagricoltura Notizie" - n. 9 del 10 Marzo 06
"Manifesto Nazionale del Pollo Ruspante e Biologico".
Per combattere la disinformazione, in tempi di aviaria, riguardo agli
allevamenti estensivi e biologici di pollame, e fornire una corretta
informazione ai consumatori, Maurizio Arduin, zootecnico, esperto in razze
antiche e rustiche, ha lanciato il "Manifesto Nazionale del Pollo Ruspante e
Biologico". Nel manifesto si sottolinea come l’esperienza e numerose
ricerche mostrino come gli allevamenti estensivi all’aperto, anche
certificati "da Agricoltura Biologica", se correttamente impostati, non
siano potenzialmente più pericolosi per la salute dell’uomo e degli animali
di quelli industriali, al chiuso di capannoni, ma, anzi, come sia vero il
contrario: sono i più sicuri.

"Manifesto Nazionale del Pollo Ruspante e Biologico".
Produzioni avicole estensive e rischio sanitario
Per produzioni avicole estensive si intendono gli allevamenti di pollame
(pollo, anatra, colombo, faraona, tacchino e oca) che utilizzano,
volontariamente o per legge, il pascolo come parte fondamentale del metodo
d'allevamento.
Questo tipo di produzioni sono oggi in linea con gli obiettivi della moderna
zootecnia europea: biodiversità e legame con il territorio, competitività,
diversificazione, rintracciabilità, integrità dei suoli e protezione
dell'ambiente, salubrità delle carni e resistenza alle malattie.
Biodiversità e legame con il territorio.
Le produzioni avicole estensive vengono realizzate con razze, linee o
meticci a lento accrescimento. Per esperienze scientifiche, altre di campo e
per definizioni legislative (REG. CE 1804/99 e REG. CE 1538/91), i tipi
genetici a lento accrescimento mostrano una maggiore resistenza alle
malattie e non sono sensibili a problemi sanitari tipici degli ibridi
avicoli industriali come diminuzione attività locomotoria, incapacità di
reazione ad eventi esterni, incapacità di utilizzo dei posatoi, incapacità
di utilizzo del bagno di sabbia, minore capacità immuno-depressiva, minor
resistenza alle malattie parassitarie, manifestazione di sindromi improvvise
come la rottura delle ossa o la morte, disordini metabolici, modifiche a
livello fisiologico della massa di alcuni organi come cuore e intestino.

Competitività.
Le produzioni estensive, realizzate con razze o linee a lento accrescimento,
sono le uniche in grado di usufruire di marchi comunitari (REG. CE 1804/99 e
REG. CE 1538/91) e quindi le uniche in grado di soddisfare le condizioni di
competitività da sempre ricercate dall'Unione europea per una zootecnia
sostenibile.

Diversificazione e rintracciabilità.
Le produzioni avicole estensive non sono idonee per produzioni industriali
ma si adattano alle più svariate tipologie di aziende rurali consentendo una
diversificazione produttiva realizzabile anche attraverso una "filiera
corta" che permette in rapporto diretto tra produttore e consumatore
semplificando al massimo la rintracciabilità del prodotto.

Integrità dei suoli e protezione dell'ambiente.
Negli allevamento estensivi la concentrazione dei capi è notevolmente
inferiore a quanto avviene negli allevamenti industriali. La presenza di
terreno e la necessità di coltivare direttamente la maggior parte degli
alimenti distribuiti agli animali rende gli allevamenti estensivi gli unici
capaci di garantire una vera integrità dei suoli e protezione dell'ambiente.

Salubrità delle carni e resistenza alle malattie.
Gli allevamenti estensivi, con libero accesso al pascolo, manifestano una
maggiore resistenza alle infezioni grazie alla minore concentrazione di
capi. L'esperienza dell'Influenza Aviare del 2000 che tra le province di
Verona e Brescia ha portato a morte 14 milioni di capi ha dimostrato la
capacità di resistenza degli animali allevati all'aperto in una zona con
epidemia accertata.
Esperienze condotte nel 1949 alla Stazione Avicola Sperimentale dell'Oklaoma
hanno dimostrato una ereditabilità della resistenza alle malattie da virus
per cui l'allevamento estensivo, quando utilizza linee idonee, può
dimostrare una maggiore resistenza alle malattie.
Infine è scientificamente dimostrato che i raggi ultravioletti del sole
hanno la capacità di determinare l'inattivazione di diversi germi (muffe,
batteri e virus) compreso il virus dell'Influenza Aviare. Per ottenere
questa superiore salubrità delle carni è però necessario garantire un
costante accesso al pascolo.
Ne deriva che gli allevamenti estensivi all’aperto, come quelli certificati
“da Agricoltura Biologica”, se correttamente impostati, non sono
potenzialmente più pericolosi per la salute dell’uomo e degli animali di
quelli industriali, al chiuso di capannoni.  Anzi, è vero il contrario. (di
Maurizio Arduin)

Prime adesioni: Giovanni Matteotti, Presidente AIAB Emilia Romagna
Andrea Ferrante, Presidente Federale AIAB
Pina Eramo, Presidente Anabio
Annalisa Saccardo, Coldiretti
Marco Camilli, Presidente Anagribios
Lino Nori, Presidente Federbio
Vincenzo Vizioli, Presidente Comitato Promotore Fondazione AIAB per la
ricerca
Bernardo De  Gennaro, Università di Bari, Presidente AIAB Puglia

Nuove adesioni:
Mario Valenti, Chimico farmaceutico, Biotecnologo alimentare
Francesco Donati, DIEA - Università di Udine
Giovanni Galluccio,  Segretario UILA-UIL del Trentino
Paolo Di Luzio, Presidente AIAB Molise
Antonio Gozzi
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N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a
altragricoltura at italytrading.com

Altre notizie sul sito: www.altragricolturanordest.it

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