Assemblea Rete Sud Nuovo Municipio



Carissimi,

come avevamo annunciato a Bari, a conclusione della III Assemblea della Rete del Nuovo Municipio e del Cantiere per la democrazia, il 9 dicembre si terrà a Reggio Calabria una assemblea-conferenza dei soggetti che aderiscono alla Rete e delle associazioni ad essa vicine operanti nel Meridione. L'invito a partecipare, ovviamente, è aperto a tutti gli interessati ed in particolare a quelle realtà associative ed istituzionali (municipi, sindaci, assessori di enti locali, ecc.) che intendono collaborare e che hanno avviato percorsi di democrazia partecipativa.

In attesa di una più puntuale definizione del luogo e del programma dell'assemblea, vi inviamo qui di seguito la proposta di Alberto Ziparo e Piero Polimeri e vi invitiamo a comunicare il vostro parere in merito, proposte ed interventi. Vi preghiamo inoltre di segnalare, sin da ora, la vostra disponibilità a partecipare ed ad intervenire. Potete rispondere a questa mail (o.pieroni at unical.it oppure delfinotta at tiscali.it) o comunicare direttamente attraverso il nostro/vostro sito: http://retesudnuovomunicipio.blog.tiscali.it).

Cari saluti e vita buona,

Osvaldo Pieroni

Rete Meridionale del Nuovo Municipio

23.11.2005



Reggio Calabria, 9 Dicembre 2005
Assemblea della Rete Sud del Nuovo Municipio : SLOW SUD
Assemblea pubblica del Nodo Meridionale di ARNM, per discutere delle emergenze territoriali nel Sud in vista di un progetto di futuro alternativo e condiviso, capace di superare il modello di sviluppo eterodiretto e irrazionale imposto dalle dinamiche della globalizzazione. No al ponte, conflitti, autosostenibilità dei territori meridionali, sovranità municipale
Assemblea della Rete Meridionale del Nuovo Municipio
Nel Mezzogiorno, la Rete del Nuovo Municipio deve confrontarsi quotidianamente con emergenze ambientali, sociali e territoriali che sono altrettanti nodi strategici per le opzioni di cambiamento e di sviluppo, in un territorio continuamente minacciato dalla predazione, dall'assistenzialismo e dalla rimozione di ordine politico e culturale. Con questa Assemblea, aperta non solo alle realtà collegate nella Rete ma a tutti i cittadini di buona volontà, la Rete Sud intende promuovere un momento di confronto fra le esperienze e di proposizione operativa di scelte alternative in vista della formulazione di un nuovo orizzonte di futuro condiviso per i nostri territori. In attesa della definizione dettagliata del programma, un sommario manifesto dell'iniziativa si trova sul blog della RNM-Sud









NO PONTE, CONFLITTI, AUTOSOSTENIBILITA'

DEI TERRITORI MERIDIONALI





1. Molte esperienze degli ultimi anni in Sicilia, in Calabria, al Sud più in generale, dimostrano come sia in atto il dispiegarsi di una nuova cultura alternativa, tale da rappresentare una visione del territorio meridionale diversa da quella dominante, che lo vuole, ancora, "spazio socialmente disponibile" per l'incontro del grande capitale speculativo globalizzato con le ingenti risorse finanziarie da riciclare, accumulate dalla mafia con le attività legate al ciclo della droga, delle armi, del cemento, di rifiuti.

Gli attori di tali esperienze vanno anche oltre la pure importantissima "resistenza" all'aggressione all'ambiente causata dalla ricaduta degli interessi affaristico criminali citati (ieri sotto forma di costruzione dei grandi poli industriali e infrastrutturali, oggi con un maggiore orientamento verso il terziario commerciale ed il turismo) per promuovere l'affermazione virtuosa di azioni tese a valorizzare i patrimoni culturali ed ambientali dei territori interessati.



2. Tali azioni trovano tuttavia ancora attenzione molto relativa, quasi inesistente, dalla politica istituzionale ai diversi livelli. Ciò non è sorprendente, se si pensa - per esempio - ai caratteri odierni delle dirigenze dei partiti, anche riformisti, espressioni di un ceto politico che intende la sua azione per lo più come pratica di mestiere da preservare ed allargare. Ovviamente, questo ceto guarda di più agli interessi delle lobby che all'innovazione sociale di base ed è ulteriormente incoraggiato in questa direzione dai perduranti effetti dell'ideologia "del mercato" che ha pervaso anche molta sinistra nel passato recente (al di là delle storiche radici da economia neoclassica-strutturalista) e da cui non ci si riesce a liberare.

Probabilmente il Berlusca perderà le elezioni, ma a quel punto la società italiana - che ha bisogno di profonde svolte innovative sociali e politiche - si troverà ad essere governata da un quadro politico-istituzionale inadeguato e obsoleto.

Anche per questo è importante che la capacità di innovazione nella gestione dei problemi "dal basso" dimostrata dalle realtà di lotta e di partecipazione meridionali, venga allargata per diventare riferimento per una soggettività plurale e diffusa, in grado di pressare criticamente fino a riorientare l'azione politico-istituzionale.



3. E' importante che simili indicazioni arrivino dall'ambito in cui si sta consumando uno dei maggiori - se non il più grande - conflitto di questa fase tra aggressione e difesa del territorio: lo Stretto di Messina. Proprio per il peso assunto e per il riferimento ormai generalizzato che rappresenta il NO Ponte in termini di resistenza alle aggressioni speculativo-mafiose, difesa dell'ambiente, ma anche valorizzazione autosostenibile del territorio, attorno a tale ambito possono prodursi relazioni fertili per la crescita scientifica e politica di molti soggetti in diverse direzioni, con effetti di ulteriore consolidamento e sviluppo dell'azione contro il Ponte e per l'affermazione dei valori dello Stretto.



4. Tale obiettivo, che resta tra le priorità dell'iniziativa di cui stiamo discutendo (che proponiamo per i prossimi giorni), si integra ad altri orizzonti strategici che possono essere prospettati a partire dall'assemblea-conferenza del prossimo 9 dicembre a Reggio Calabria. Ancora importante è il consolidamento delle relazioni di "rete" fra soggettività e situazioni che resistono all'aggressione al territorio, non solo al Sud (vedi TAV) e lo scambio di preziosi elementi politici e tecnici derivanti dallo specifico delle diverse esperienze.

E' da questo che può derivare la svolta necessaria in molti settori dell'economia e della società italiana. Non si tratta infatti solo di cancellare Ponte, Mose, TAV.Val-Susa, ottenendo in cambio altre "grandi cazzate" di Lunardi, né di evitare il ritorno al nucleare, concedendo il gas e un po' di carbone più piccolo e pulito. Ma di abbandonare linee politiche dettate dalle lobby dei diversi settori (energia, trasporti, rifiuti, turismo, ecc.) per marcare una svolta politico-programmatica che sancisca la pianificazione autosostenibile dal basso quale strumento di intervento nei diversi settori.



5. In questa logica è fondamentale che, sia pure in un quadro generale orientato alla "decrescita" (vedi letteratura scientifica sul tema, citata da tutti gli autori su Carta etc. n. 4 novembre 2005), divengono riferimenti generalizzabili le azioni di riqualificazione, riterritorializzazione, recupero e riassetto socio-culturale ed ecologico del territorio rappresentati da esperienze come la gestione dei percorsi di turismo ecosociale (Nebrodi, Madonie, Area dello Stretto, Riace, ecc,), alcune azioni dei GAL, l'agricoltura biologica, la stessa "lezione" della Cartiera di Pettogallico, ecc.



6. Si può pensare allora ad una forma dell'iniziativa del 9 dicembre 2005 a Reggio Calabria, che riunisca quanti aderiscono alla Rete del Nuovo Municipio, ai Laboratori ed alle associazioni per la cittadinanza attiva, coerente a tali obiettivi strategici ed articolata in diversi moduli da comprendere in 8-10 ore di lavoro (compresi i break).



        1. Relazioni introduttive (2-3 di tipo generale-teorico)

2. Esperienze più significative (di difesa, valorizzazione e partecipazione)

3. Brevi informative, spot, socializzazione di tutto quello che succede al Sud e non solo

        4. Riflessioni conclusive (tavola rotonda)





Alberto Ziparo

Piero Polimeni