rassegna stampa: SI' DELLA COMMISSIONE UE AL MAIS OGM CHE FA AMMALARE I TOPI



Sono trascorsi due soli mesi da quando sono diventati di pubblico dominio i
risultati di due sperimentazioni su topi alimentati con mais transgenico
della Monsanto, il Mon 863; ambedue le sperimentazioni sostanziano il fatto
che il Mon 863 è pericoloso per la salute degli esseri viventi, di sicuro
per i topi che hanno dovuto mangiarlo con il risultato di crescere con reni
modificati (più piccoli)e una diversa composizione del sangue! Le due
ricerche, indipendenti l'una dall'altra, portano allo stesso risultato e
cioè che il Mon 863 non è equivalente ad ogni altro mais che natura ci ha
regalato. Attenzione che le fonti non sono di parte antiogm anzi una delle
due ricerche era riservata, in quanto eseguita dalla stessa Monsanto, fino a
che il tribunale di Colonia non ne ha richiesto la pubblicizzazione.
Ebbene nonostante il Mon 863 presenti, con evidenza, elementi di
pericolosità, la Commissione Europea, in questi giorni, ha autorizzato
l'importazione di questo mais modificato geneticamente!
Questo dà il peso del potere esercitato dalla lobbye degli OGM sugli organi
istituzionalmente demandati a salvaguardare la sicurezza alimentare e la
salute di tutti i cittadini europei. Siamo ad Agosto, tempo statisticamente
certo in cui i governi tirano mazzate sulla testa dei cittadini che immersi
nelle sacrosante ferie cercano un po' di spensieratezza, sembra proprio che
anche quest'anno si riconfermi la regola.
Che fare? Senz'altro bisogna riportare al centro del dibattito politico e
dell'agire sociale il nodo delle produzioni OGM, del nostro rifiuto a
produrle,
a commercializzarle ed a mangiarle.
E, a nostro sentire, bisogna farlo velocemente, rimettendo
attorno ad un tavolo le centinaia di persone ed associazioni che in questi
anni hanno cercato, con concretezza, di creare informazione sulla buona
agricoltura ed alimentazione e alternative al cibo geneticamente modificato.
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "green Planet" - 10/08/05
SI' DELLA COMMISSIONE UE AL MAIS OGM CHE FA AMMALARE I TOPI
L'euroesecutivo ha dato l'autorizzazione all'importazione per uso animale,
non (per ora) alla coltivazione nè come alimento per uso umano.

BRUXELLES - La Commissione europea procede sulla strada del via libera in
Europa al mais geneticamente modificato della Monsanto, Mon 863.
Oggi l'euroesecutivo ha dato l'autorizzazione alla sua importazione per uso
animale, ma non alla sua utilizzazione sotto forma di derrata alimentare e a
fini di cultura.
L'autorizzazione alla Monsanto avrà una durata di dieci anni.
Il prodotto non potrà comunque essere immesso sul mercato europeo prima
della conclusione della procedura, che prevede anche l'approvazione del suo
uso per l'alimentazione umana.
La richiesta in questo senso è stata avviata dall'euroesecutivo al Consiglio
dei ministri alla fine di luglio e i ministri europei avranno tre mesi di
tempo per decidere, anche se è probabile che non raggiungano una maggioranza
qualificata, così come è verificato a giugno quando si riunirono i ministri
dell'Ambiente dei 25.
"Il mais Mon 863 - si legge in un comunicato della Commissione europea - è
stato fatto oggetto di una valutazione approfondita dei rischi,
pre-condizione per la sua immissione sul mercato, ed è stato giudicato
sicuro come i mais tradizionali dall'Agenzia europea per la sicurezza
alimentare (Efsa)".
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COLDIRETTI: NECESSARIO RIVEDERE PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE
"Preoccupazione" dopo ok Commissione Ue su Mon 863
Roma, 8 ago. (Apcom) - Coldiretti chiede maggiore "trasparenza" e
un'adeguata valutazione "indipendente" delle prove scientifiche per rivedere
"al più presto" le procedure di autorizzazione degli organismi geneticamente
modificati. In un comunicato la Coldiretti commenta con "preoccupazione" il
via libera della Commissione europea all'importazione di mais geneticamente
modificato della Monsanto (Mon 863), destinato ad uso animale.
Questa vicenda, sostiene l'associazione, ha evidenziato la debolezza
dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare e la necessità di mettere
in campo una ricerca autonoma che garantisca gli obiettivi di sicurezza
della salute e di salvaguardia dell'ambiente.
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Ogm: Bruxelles dà l'ok, Greenpeace attacca
La Commissione europea procede sulla strada del via libera in Europa al mais
geneticamente modificato della Monsanto, Mon 863, contro la quale si e'
sempre pronunciata l'Italia
Oggi l'euroesecutivo ha dato l'autorizzazione alla sua importazione per uso
animale, ma non alla sua utilizzazione sotto forma di derrata alimentare e a
fini di cultura.
L'autorizzazione alla Monsanto avra' una durata di dieci anni. Il prodotto
non potra' comunque essere immesso sul mercato europeo prima della
conclusione della procedura, che prevede anche l'approvazione del suo uso
per l'alimentazione umana.
La richiesta in questo senso e' stata avviata dall'euroesecutivo al
Consiglio dei ministri alla fine di luglio e i ministri europei avranno tre
mesi di tempo per decidere, anche se e' probabile che non raggiungano una
maggioranza qualificata, cosi' come e' verificato a giugno quando si
riunirono i ministri dell'Ambiente dei 25.
In quella occasione l'Italia si schiero' contro la proposta di
commercializzazione di questo mais Ogm.
In caso di un mancato accordo a favore o contro, sarebbe nuovamente la
Commissione europea a decidere il da farsi.
''Il mais Mon 863 - si legge in un comunicato della Commissione europea - e'
stato fatto oggetto di una valutazione approfondita dei rischi,
pre-condizione per la sua immissione sul mercato, ed e' stato giudicato
sicuro come i mais tradizionali dall'Agenzia europea per la sicurezza
alimentare (Efsa)''. ''Il prodotto - prosegue la commissione - sara'
sottoposto a nuove regole rigorose in materia di etichettatura e di
tracciabilita', entrate in vigore nell'aprile del 2004. Quando sara' sul
mercato dovra' essere chiaramente etichettato come contenente mais
geneticamente modificato''.
La questione degli Ogm divide profondamente i partner europei.In particolare
per quanto riguarda il Mon 863, critiche sono state sollevate dopo la
diffusione a maggio dei risultati di una ricerca che sollevavano
interrogativi sui potenziali rischi di questo tipo di mais per la salute
umana. Obiezioni alle quali Bruxelles ha reagito sostenendo che si trattava
di un vecchio studio gia' portato all'attenzione di Bruxelles

La reazione di Greenpeace

''La Commissione approfitta del mese di agosto per prendere una decisione
che non puo' non sollevare dure critiche da parte di tutti coloro che ne
hanno seguito l'iter''. Cosi' Greenpeace commenta il via libera della
Commissione Ue all'importazione per uso animale di mais transgenico della
Monsanto MON863.

L'unica buona notizia sarebbe lo stop all'importazione del mais biotech fino
a che ''non arriva l'autorizzazione per uso alimentare - sottolineano gli
ambientalista - che sara' discussa a settembre''.

Greenpeace accusa la commissione di ''muoversi con i paraocchi, fidandosi
esclusivamente dell'Efsa (Autorita' europea della sicurezza alimentare)'',
che pero' ''anziche' valutare scientificamente i nuovi Ogm - sottolinea
Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm dell'organizzazione - fa da
passacarte alle richieste delle multinazionali''.

Gli esperimenti compiuti ''sono inadeguati e la valutazione dei dati non e'
certamente corretta'', prosegue Greenpeace, che chiede ''il bando alla sua
importazione''.
Inoltre, anche alcuni scienziati avrebbero gia' espresso il proprio parere
contrario.
''Forti critiche al mais Ogm MON863 sono state espresse dal professor Gilles
Eric Seralini della Commissione di Stato francese sulla genetica
biomolecolare - ricorda l'organizzazione - e dal professor Arpad Pusztai,
che era stato incaricato dalle autorita' tedesche di valutare il dossier
della Monsanto''.

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Ogm. De Petris: gravissimo il sì della Ue a Mon863

“Un fatto gravissimo": non usa mezzi termini la senatrice dei Verdi, e
assessore all'agricoltura della Provincia di Roma, Loredana De Petris nel
commentare il via libera all'import di mais Mon863 ottenuto ieri dalla
Commissione Europea.
Il sì dato ieri, prosegue, e' il segnale "che il sistema delle
autorizzazioni non funziona".
Solo cosi' infatti puo' essere spiegato il semaforo verde ad un prodotto
"non sicuro per i cittadini, gli animali e l'ambiente". Ricordando i
problemi causati in animali da laboratorio, De Petris si sofferma sull'Efsa
"che di fatto ha permesso il via libera a questo prodotto.
Il suo operato non funziona: non si puo' dare un parere in materia basandosi
solo sulla letteratura scientifica.
Anche perche'- sottolinea l'esponente del Sole che ride- i soli report
scientifici sugli ogm sono forniti dalle case produttrici". Insomma, e' come
chiedere all'oste com'e' il vino.
Anche per questo, conclude De Petris, "abbiamo bisogno di aumentare la
ricerca scientifica in Italia: cosi' da poter contare su giudizi di
organismi indipendenti".
Cosa che "evidentemente oggi non accade".
(Dire)
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