Re:R: Fw: [SSNV] Aggiornamento: Consumo di carne e rischio di cancrodel colon-retto




concordo con irene!!!
ma se qualcuno si deve informare un poco di più non è lei...

Vero che il tipo di carne più diffusa nel mondo occidentale è di pessima qualità, il modo in cui viene prodotta è un crimine contro natura e crea una serie di implicazioni sociali folli e devastanti.
uno dei principi basilari del consumo critico è quello di consumare prodotti locali...
ma c'è un problema che gianluca ignora.. la dieta dell'uomo è strettamente legata all'ambiente in cui vive...oltre a una serie di fattori culturali...ma non riesco a vedermelo un eschimese vegetariano...ma già sui nostri appennini per campare in modo naturale utilizzando tutte le risorse che l'ambiente offre un maiale mi aiuta...e tanto

lo sapete che il paese con la più alta impronta ecologica non è gli USA ma la finlandia? Per motivi di "alta economia" gli piace coltivare in bellissime serre riscaldate e illuminate gli ortaggi di cui necessitano...mentre se forse si mangiassero le renne male non farebbero al loro ambiente e anche a vari paesi del sud...
altra cosa che gianluca sembra ignorare è che ci sono molte tipologie di allevamento tradizionali e varietà di animali rustiche che non sono così viziate come le bestie selezionate per la produzione intensiva, e possono pascolare su terreni poveri con minime ( o nulle) integrazioni della dieta.
ma esistono anche altre carni

le capre, mangiano foraggi che gli altri animali disdegnano e si possono adattare a pascolare su pendenze che non è il caso di coltivare o su quello sfigato pendio a nord dove non posso coltivare quasi nulla, e aiutate dalle pecore (un pochino più viziatelle, infatti le abbiamo inventate noi in n atura non ci sono) mi farebbero un servizio, visto che liberando gli incolti e il sottobosco, mi ridurrebbero enormemente il rischio di incendi...

il bufalo, il bisonte e lo zebù per esempio hanno esigenze completamente diverse dai nostri bovini  ma già una vacca chianina, o marchigiana o maremmana, mi pascola su terreni che potrebbero darmi molto poco e vacci te a cavarci fuori il latte da quelle bestie semi selvatiche)

senza pensare ad altre fonti di proteine, che la nostra cultura rifiuta, insetti e roditori per esempio
se ogni popolo fosse lasciato libero di nutrirsi con cosa gli offre il suo ambiente...coltivando, allevando e perchè no cacciando quelli che sono i suoi alimenti tradizionali, non ci sarebbero problemi (nemmeno etici e morali)

sulla pesca da ex biologo marino concordo, se non vivi sul mare il pesce non lo devi neanche vedere ( a meno che non sia di fiume...)

purtroppo però anche molte persone che si professano ecologisti hanno perso il contatto reale con la natura, con la fatica che costa lavorare i campi e con le difficoltà che si hanno se si cerca di autoprodursi tutto il proprio cibo...
franz










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