rassegna stampa: DECLINO NUTRITIVO PER FRUTTA E VERDURA



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da Green Planet - 13/12/04
DECLINO NUTRITIVO PER FRUTTA E VERDURA
Le moderne pratiche agricole stanno modificando i raccolti: drastico calo
dei nutrienti (dal 6 per cento per le proteine al 38 per cento per la
riboflavina).
Uno studio su 43 prodotti ortofrutticoli, condotto dal biochimico Donald
Davis dell'Università del Texas di Austin, indica che negli ultimi decenni
il loro valore nutritivo è calato a causa della scelta, da parte degli
agricoltori, di favorire altre caratteristiche dei raccolti.
Lo studio è stato progettato per determinare gli effetti dei moderni metodi
di agricoltura sulle sostanze nutrienti contenute nei cibi. I ricercatori si
sono concentrati soprattutto sulle verdure (ma anche su meloni e fragole),
per le quali sono disponibili dati sin dal 1950.
I risultati sono stati pubblicati sul numero di dicembre 2004 della rivista
"Journal of the American College of Nutrition".
Secondo Davis, determinare le variazioni del contenuto di nutrienti lungo un
intervallo di 50 anni è stato difficile: i ricercatori hanno dovuto
compensare i cambiamenti del contenuto di umidità, che influenza le misure
nutritive, e non hanno potuto escludere la possibilità che le differenti
tecniche analitiche di questi cinque decenni possano aver influito su alcuni
risultati.
Le sostanze nutritive prese in considerazione comprendevano proteine,
calcio, fosforo, ferro, riboflavina e acido ascorbico.
Il loro declino, che va dal 6 per cento per le proteine al 38 per cento per
la riboflavina, solleva interessanti questioni su come le moderne pratiche
agricole stiano modificando i raccolti.
"La spiegazione più probabile, secondo noi, - spiega Davis - risiede nei
cambiamenti delle varietà coltivate negli ultimi cinquant'anni. In questo
periodo, ci sono stati sforzi intensivi per ottenere nuove varietà in grado
di garantire maggiori raccolti, di resistere agli infestanti, o di adattarsi
a differenti climi. Ma il tentativo maggiore è stato quello di ottenere
piante più alte e grandi. Numerose prove suggeriscono che queste selezioni
portano a piante che crescono di più e più in fretta, ma che non hanno
necessariamente la capacità di produrre o assorbire nutrienti con la stessa
velocità".
Le scienze, 8 dicembre 2004
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