Volantino del Tavolo della Sovranità Alimentare



Vi giriamo il volantino distribuito dal Tavolo della sovranità alimentare
durante la mobilitazione e l'assemblea tenutesi a Padova il 23 e 24 luglio
sul tema delle modalità di applicazione della nuova P.A.C..

A cura di AltrAgricoltura Nord Est

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Noi diciamo NO!!!!!!!

Il "Tavolo della Sovranità Alimentare",  che riunisce gli agricoltori, le
associazioni ambientaliste, i consumatori e i lavoratori del settore
agricolo, è impegnato nel costruire una piattaforma e una  proposta per una
vera e diversa politica agraria in Italia ed in Europa.
In previsione della scadenza del 30 luglio 2004, il Governo italiano è
chiamato a decidere le modalità di applicazione degli aiuti comunitari
agricoli per il 2005 ( previsti dalla nuova riforma di medio termine della
PAC). Contro la  proposta del ministero delle politiche agricole è unanime
la richiesta del "Tavolo della sovranità alimentare"  di una politica
agraria  "Altra", che a partire dal no agli  ogm, valorizzi il ciclo corto e
promuova le produzioni tipiche, biologiche, a denominazione di origine
controllata e dia un'etica al cibo.
Come Tavolo della sovranità alimentare rivendichiamo  il ruolo
multifunzionale dell'agricoltura, generatrice di vita, lavoro qualificato,
e  presidio ambientale. In questo contesto  la nostra proposta vuole  le
Regioni  impegnate  nel tutelare e salvaguardare i prodotti e le filiere
agro-alimentari.
Gli appuntamenti di oggi e domani, ad Agripolis (Legnaro) (PD) sono un
momento fondamentale per la  stesura di una piattaforma di mobilitazione
che verrà proposta all'approvazione all'assemblea nazionale  di sabato
mattina.
Ogni cittadino  europeo paga oltre 1000 euro all'anno di tasse per sostenere
un politica agraria nata negli anni 70 con l'obbiettivo  di valorizzare la
nostra agricoltura, salvaguardare il presidio ambientale del territorio e
garantire i cittadini  una alimentazione sana a un prezzo equo.
Obbiettivo  fallito! Centinaia di migliaia delle nostre aziende agricole
hanno chiuso, altre lo faranno nell'immediato futuro, strette da una
costante caduta dei prezzi e dei  redditi agricoli.  I cittadini
consumatori, invece, sono sottoposti a continui salassi per acquistare
prodotti alimentari sempre meno gustosi e sicuri.
Gli unici ad averne un gran  vantaggio di questo stato di cose  sono da un
lato le multinazionali che importano i prodotti agricoli dai paesi terzi e
le catene distributive che pagano sempre meno i  nostri prodotti  alla
fonte. Poi, grazie ai loro marchi, riescono a realizzare profitti
incredibili.
Alcuni esempi: il latte alla stalla viene pagato 0,31 euro,  rivenduto a
1.20, quattro volte tanto. L'insalata  viene pagata ai coltivatori 0,20 e
rivenduta nei supermercati "in offerta" a 1.80;  "NOVE volte tanto"  e
ancora, le uova pagate agli allevatori nelle confezioni da 6,  0,30 e
rivenduta a 1,20. I polli pagati agli allevatori 1 euro al kg e rivenduti
mediamente a 3.50.
Basta..... chiediamo tutti insieme, agricoltori, cittadini consumatori,
ambientalisti, lavoratori del settore, una  vera politica agraria, non fatta
di assistenza, di contributi, ma che dia regole certe, che difenda e
valorizzi il  lavoro di chi produce, che tuteli e salvaguardi chi consuma,
che impedisca la diffusione degli OGM , che garantisca quello che mangiamo.
 Una agricoltura sana, magari biologica , che crei lavoro, che dia certezze
alimentari a prezzi equi, che tuteli il paesaggio e l'ambiente. Una
agricoltura che non sia fonte di svergognata speculazione e guadagni per le
grandi catene dei supermercati  di proprietà delle multinazionali.
Una politica che ponga fine all'esca avvelenata dei prodotti a marchio dei
supermercati(prodotti Coop , Despar Auchan ecc) che tolgono agli
agricoltori, alle filiere agricole e  alle aziende del settore
agroalimentare, la possibilità di competere in qualità, gusto e prezzo: La
logica che sottintende i prodotti a marchio delle aziende di distribuzione
è finalizzata a canalizzare e schiacciare verso il basso la qualità della
nostra agricoltura e i nostri redditi per spianare la strada a produzioni
agricole poco sicure che vengono da loro acquistate con grandi profitti  nel
sud del mondo Brasile e Cina e Thailandia in particolare .
Per questo chiediamo la solidarietà dei cittadini e delle forze politiche
che hanno a cuore il destino non solo del comparto agricolo, che garantisce
il lavoro  450.000 addetti alle filiere e a un milione di agricoltori, ma
che presidia in particolare  la salute dei consumatori. Noi apriamo con oggi
una mobilitazione per rivendicare la "Sovranità Alimentare" cioè il diritto
di un popolo di avere voce e capacità decisionale in agricoltura e sul tema
alimentare. Questa mobilitazione ci vedrà attivi in autunno  per chiedere
all'Europa, allo stato italiano, alle regioni, alle province ,ai comuni una
vera politica agraria.

Tavolo della sovranità alimentare
(AIAB ,Legambiente , Cospa Nazionale, AltrAgricoltura, Associazione
Consumatori Utenti , Flai Cigl, Verdi, P.r.c., ACLI, Foro Contadino, Ari)
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N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a
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