rassegan stampa: RISCHIAMO UN ULTERIORE ESODO DALLE CAMPAGNE CON IL NUOVO PAC



Sul problema della nuova P.A.C. vi giriamo il comunicato pervenutoci dal
capogruppo, alla regione Umbria, di Rifondazione.
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RISCHIAMO UN ULTERIORE ESODO DALLE CAMPAGNE CON IL NUOVO PAC DEL GOVERNO" -
STEFANO VINTI PARLA DI OCCASIONE PERSA PER L'AGRICOLTURA

(Perugia) Acs, 16 luglio 2004 - Con la riforma di medio termine della Pac
che centralizza di nuovo gli interventi in agricoltura, emarginando le
Regioni, si rischia di segnare una svolta negativa ed irreversibile dell'
agricoltura italiana. "Con questa riforma gli agricoltori infatti
percepiranno contributi, in una unica soluzione annuale per i prossimi
quindici anni, anche senza produrre, lasciando i terreni incolti e
svincolando i contributi rispetto a cosa si produce". In una nota, il
capogruppo di Rifondazione Stefano Vinti ricorda che l'aiuto comunitario si
svincola quindi dalle produzioni e dal lavoro e entra a far parte della
rendita agraria dei conduttori del fondo o dei titolari delle quote di
produzione. "Questa riforma si presentava come una grande svolta storica e
ambientalista sia perché vincolava gli aiuti all'ecosostenibilità delle
produzioni, sia perchè doveva riservare grandi risorse alle politiche
agricole regionali per le azioni strutturali del settore primario tese alla
qualità, alla tracciabilità e all'ecocompatibilità. Ogni giorno di più la
riforma appare per quello che è in realtà: un perfezionamento dei processi
agricoli liberisti tenacemente perseguiti nel settore in questo ventennio.
La nuova Pac sostenuta dal governo perfeziona il processo di
finanziarizzazione dei processi alimentari, ripropone il cibo come una
merce, occasione di profitti". Secondo Vinti le scelte in atto avranno un
enorme impatto nel breve periodo sull'intero comparto agricolo e alimentare
italiano, sull' occupazione e sulla gestione del territorio, e non meno sul
piano ambientale e della sicurezza alimentare dei cittadini, soprattutto in
quei 5.000 piccoli comuni in cui l'attività agricola è l'unica forma
sostanziale di reddito. Rifondazione Comunista dell'Umbria ritiene
necessaria una politica agraria che individui nelle regioni il vero motore
di nuovi processi agroindustriali capaci di valorizzare produzioni locali e
Dop regionali,le specificità dei gusti e dei saperi, le produzioni agricole
ecocompatibili, meglio se biologiche, sempre  prive di Ogm, a ciclo corto,
attente alle nuove esigenze dei consumi e capaci di innovare e soddisfare il
mercato locale. Per tutto questo Rifondazione chiede subito l' intervento
della Presidente Lorenzetti e della Giunta regionale anche attraverso la
presentazione nella seduta del Consiglio di una interrogazione. Red/sc

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