Inflenza polli Usa: Ue stop importazioni da Stati Uniti



(ANSA) - BRUXELLES, 24 FEB - Dopo l'Asia il virus
dell'influenza dei polli fa 'tremare' gli Stati Uniti e l'Europa
alza nuove barriere sanitarie per proteggersi dal rischio di
estensione dell'epidemia, che ha gia' fatto 22 vittime solo nel
sud-est asiatico, con gravissime conseguenze anche sul piano
economico.
   Da oggi e fino al 23 marzo Bruxelles ha annunciato che
saranno messe al bando le importazioni di uova, da cova e da
consumo, di pulcini e tacchini di un giorno destinati
all'allevamento. Ufficialmente e' vietata anche l'importazione
di carne di pollo, ma di fatto l'Europa non ne importa in quanto
il processo di macellazione seguito dagli Usa (ossia il
trattamento con cloro e altre sostanze chimiche nonche'
l'irradiazione) non e' conforme alla normativa sanitaria
europea.
   Con queste misure Bruxelles vuole mettere al riparo da tutti
possibili rischi sia i consumatori sia i produttori avicoli
europei. L'Unione e' infatti una grande importatrice di uova e
di pulcini americani che sono destinati tra l'altro ai paesi del
nord. L'Italia e' autosufficiente, secondo quanto indicano gli
esperti, e in linea di principio non importa questi prodotti.
Tuttavia non si puo' escludere che produttori italiani
utilizzino uova da cova ad alto valore genetico di origine Usa,
acquistati attraverso altri paesi europei.
    Nel 2003, secondo le statistiche Ue, l'Europa ha acquistato
agli Stati Uniti oltre 8,8 milioni di uova (da consumo e da
riproduzione), ossia il 25% delle importazioni globali
dell'Unione, per un valore di oltre 20 milioni di euro. Nello
stesso periodo sono stati importati anche 452.000 pulcini
americani per un valore di quasi tre milioni di euro.
   ''Risale a ieri sera - ha spiegato ai cronisti il commissario
europeo per la sanita' e i consumatori David Byrne - l'annuncio
di un nuovo focolaio del virus dell'influenza aviaria altamente
patogeno, scoperto dalle autorita' statunitensi nel Texas''.
   Il nome tecnico del virus e' H5N2, non e' violento come
quello dell'influenza aviaria in Asia - ha spiegato il
commissario - ''ma e' pur sempre un virus altamente contagioso e
richiedeva una reazione immediata da parte dell'Ue. Inoltre, la
sua provenienza non e' certa ma la malattia potrebbe essere
giunta dal Messico''.
   Le sospensione delle importazioni rimarra' in vigore fino al
23 marzo per permettere a Bruxelles di ricevere le informazioni
dettagliate sulla situazione negli Usa e per il fatto che il
periodo di incubazione della malattia e' di tre settimane.
   Sulle misure di protezione sanitaria varate oggi si
pronunceranno anche i singoli paesi in occasione della riunione
del Comitato per la catena alimentare in programma il 2 e il 3
marzo a Bruxelles.
    Bruxelles non esclude, che sulla base delle informazioni che
ricevera' da Washington potrebbe limitare l'embargo sui prodotti
americani alle regioni colpite dal virus. Byrne intende comunque
sollevare la questione in occasione della sua visita il 18 e 19
marzo a Washington.
   Una strategia mondiale, si rileva nella capitale europea, ora
si impone per evitare nuovi drammi.(ANSA).