Re: INTERNET GRATIS CON LILLIPUT



Scusami, ma questo tuo messaggio è incomprensibile.

Francesco

----- Original Message ----- 
From: "Khorakhané-Trezzi" <ugomoi at tin.it>
To: <consumocritico at peacelink.it>
Cc: "lore" <lorello at chiodofisso.org>; <sciarab at LIBERO.IT>;
<segreteria at retelilliput.org>
Sent: Sunday, October 26, 2003 8:23 PM
Subject: Re: INTERNET GRATIS CON LILLIPUT


> Cara Nicoletta,
> ho avuto modo di apprezzare il tuo lavoro e la tua bontà nel cogliere gli
> aspetti positivi di un percorso durante il corso di fine agosto
> al CNMS, doti che ti invidio.
>
> Il mio msg a lillinet sul suo percorso putroppo non partivano da questa
> positività
> il tuo msg di illustrazione del progetto mi è sembrato chiaro e, almeno in
> parte condivisibile,
> trovo difficoltoso, ma questo lo sai, considerare queste scelte di
"rottura"
> coem reali cambiamenti.
>
> mi spiego, o almeno ci provo.
> se è un modo per raccogliere denaro per lilliput, va bene ma non va bene.
> io credo che debbano essere trovate risorse dai nodi con coinvolgimento
> della base.
> Prendere soldi da aziende che non si conosce cosa fanno o se si conosce
> tanto peggio, non va bene. a presciendere.
>
> L'esempio dei fondi etici della banca etica l'ho già fatto in più di un
> occasione e quando vedo telecom come società scelta per le azioni resto
> perplesso.
> a questo punto però al posto di atlanet era più logico aderire ad offerte
> telecom tim per i provider, si aveva il vialibera da Ethibel e BE
>
> credo che forse fosse più logico valutare quali fossero le adesioni ad un
> possibile futuro provider "etico" con una preadesione a tutti i
lillipuziani
> e poi
> con questi 5000 o 10000 andare da uno di questi e dire quello che si
voleva.
>
> le domande che tu poni
> 1) quali parametri chiedere
> 2) quali provider ci sono?
>
> sono importanti
> io posso rispondere coem tanti alla prima
> credo pochi possano rispondere alla seconda se si sceglie provider
> socialmente sostenibili.
>
> un gruppo di acquisto è importante condivido con te
> trovare un provider equo e solidale mi sembra improbaile ed io credo che
non
> ci possa essere un provider
> un po' equo e solidale. o lo si è o non lo si è.
>
> ma sai Nicoletta alla fine io sono bravo a criticare a proporre valgo poco
> quindi scusami
> se continuo a  capire poco questa scelta di lillinet
>
> un abbraccio
>
> paolo
> centro Khorakhané
>
>
>
> ----- Original Message -----
> From: "Nicoletta Landi" <nicoletta at peacelink.org>
> To: <consumocritico at peacelink.it>
> Cc: "lore" <lorello at chiodofisso.org>; <sciarab at libero.it>;
> <segreteria at retelilliput.org>
> Sent: Sunday, October 26, 2003 12:11 AM
> Subject: Re: INTERNET GRATIS CON LILLIPUT
>
>
> > > questo di seguiro e' il msg che ho inviato direttamente a lillinet.
> > > attendo risposta
> > >paolo trezzi
> >
> > ciao paolo, non so se lorenzo ti ha risposto gia'.
> > pero' mi preme dirti a che punto siamo arrivati con l'analisi di queste
> tue
> > domande.
> > premetto che quasi tutto cio' che segue l'ho gia' scritto
abbondantemente
> > nella lista dei Bilanci di Giustizia, sperando anche in quell'ambito di
> > raccogliere dubbi e domande per proseguire al meglio.
> >
> > Ti scrivo il mio punto di vista che Lorenzo, ideatore e promotore di
> Lillinet,
> > correggera' se incompleto.
> >
> > Lillinet fu proposta con lo scopo di fare autofinanziamento per la Rete
di
> > Lilliput. Poi si allargo' alla consapevolezza del gruppo di acquisto,
> > relativo anche alla connessione telefonica, della buchetta di posta, e
poi
> > via via di molti servizi informatici.
> > La speranza era ed e' la seguente: raccogliere un gruppo di acquisto
tale
> da
> > potersi redirigere verso altri provider telefonici, e chiedere alcune
> > condizioni, al fine di diventare gruppo di acquisto solidale: quali?
> >
> > questo e' un dibattito che si e' appena aperto e che vede gia' altri
> ambienti
> > come alcatraz in italia porsi domande analoghe.
> >
> > noi non siamo ancora giunti ad avere una risposta ne' siamo riusciti ad
> > indagare il mercato telefonico, al punto gia' da poter dire: "cari 450
> utenti
> > che vi siete finora iscritti, a gennaio migreremo su XXX perche' lo
> riteniamo
> > valido sotto alcuni punti di vista, con l'intenzione di chiedergli
> > trasparenza di contratti, conoscenza del suo ramo d'impresa e delle sue
> > banche di riferimento, ecc."
> >
> > pero' le domande stanno cominciando a girare. abbiamo solo bisogno di
> tempo e
> > risorse.
> >
> > poiche' il primo passo era quello di fare finanziamento ed il secondo
era
> > quello di sensibilizzare sull'idea del gruppo di acquisto, siamo ancora
> fermi
> > ai primi due passi.
> >
> > naturalmente, dato che internet come tutti i servizi e' un bene e non
puo'
> > vivere a lungo gratis, la cosa cade a fagiolo mentre Libero sta tirando
i
> > remi in barca (obbligando ad essere pagato per la casella mail).
> >
> > In questi casi, come tutte le situazioni in cui si dipende dai fornitori
> > monopolisti, perche' si e' soli, si dovrebbe accettare le condizioni che
> il
> > mercato ti impone.
> >
> > Ma forse se siamo un gruppo, potremo chiedere almeno trasparenza per
cio'
> che
> > paghiamo.
> > il nostro fine e' mirare ad un punto appartenente al commercio equo, in
> cui
> > non c'e' nulla di gratis (Il titolo della mail e dell'articolo di
> > AltrEconomia ci disturba fortemente, perche' e deviante, e
indesiderato):
> > nel comercio equo e' (o dovrebbe essere) pero' chiaro come viene
ripartito
> il
> > prezzo dal produttore al consumatore, con tutto cio' che ci sta in
mezzo.
> >
> > Siamo alla fine di ottobre e siamo in 3: dobbiamo stabilizzare un
> procedimento
> > ancora manuale che porta oramai 50 iscrizioni al giorno, e numerosi
> problemi
> > tecnici e domande a cui rispondere.
> >
> > a breve, anche la segreteria e l'ufficio stampa della rete di lilliput,
ci
> > aiuteranno per quanto riguarda il rapporto con coloro che scrivono e
> > chiedono, e per un lancio come si deve.
> >
> > l'obbiettivo e' di raggiungere il 10 novembre con un meccanismo
assestato
> tale
> > da consentirci di avere quasi tutto automatico.
> >
> > solo successivamente potremo permetterci di ragionare bene cosa potra'
> fare
> > questo gruppo di acquisto, e a quali provider potra' rivolgersi.
> >
> > a tal fine servira', come forse in molte ricerche del genere:
> > 1- la definizione di quali parametri andiamo a cercare e cosa potremo
> andare
> > ad imporre ad un provider, quando saremo 5000
> > 2- una ricerca accurata sui provider attualmente disponibili
> > 3- un punto di coordinamento di tali informazioni
> >
> > caro paolo, visto che hai un buon centro di documentazione e che sei ben
> > informato, hai voglia di unirti?
> >
> > infine, la mia visione di speranza.
> >
> > ho la sensazione che qui si stia muovendo un'altra onda, non dico come
> quella
> > delle bandiere di pace, ma simile: vi sono alcuni segnali che mi
ricordano
> > l'inizio di quella campagna che parti' proprio un anno fa.
> >
> > se il movimento su alcune cose si muove unito, i numeri sono tanti.
> >
> > a firenze, il 9 novembre dell'anno scorso, vi era un milione di persone.
> >
> > il consumo critico e' la biscia che si sta infilando sempre di piu', e
la
> > coscienza sul modo di consumare sta passando, sta penetrando.
> >
> > e finalmente, passaggio importante, sta uscendo dalla sfera del
commercio
> > equo, per entrare nei servizi.
> > siamo un popolo industrializzato e tecnologico. non possiamo
prescinderne.
> >
> > infine, il movimento poggia molte sue basi su internet, deve
> riappropriarsi
> > dei server di mail, delle linee, e costituire anche sul digitale una
> > modalita' di riappropriazione. indymedia fa scuola da tempo.
> >
> > sento l'onda che sale perche' scorro rapidamente i nomi di chi si
iscrive,
> e
> > vedo persone che ho conosciuto in tutt'italia, in ambiti diversi, ma di
> varia
> > sensibilita'.
> >
> > e di nuovo, come fu per le bandiere, mi colpisce e mi emoziona vedere la
> gente
> > che si raduna, inconsapevole, insieme a tante altre.
> > sono, siamo vicini, e la corrente ci sta portando tutti verso scelte
> analoghe.
> >
> > forse, sempre come fu per le bandiere, potremo fare su peacelink un
> database
> > dove la gente scrive due righe, e segnala perche' sta passando a
lillinet,
> > cosa spera, cosa teme.
> >
> > un database in cui raccogliere le adesioni per coloro che Vogliono
essere
> > tenuti al corrente di iniziative di consumo critico.
> >
> > perche' non basta sapere.
> > non basta sapere di essere in tanti.
> > non basta sapere che il numero cresce.
> >
> > conoscere qualcosa degli uomini e delle donne che stanno Cambiando e'
una
> > musica.
> > e' la musica che alimenta il movimento per trasformarlo in danza
> >
> > un abbraccio
> >
> > nicoletta
> >
> >
> >
> >
>
>
>
>