Re: Re: [res] Impresa responsabile



Per quanto ci riguarda possiamo dare una mano (con i limite delle fatiche di
una piccola associazione molto impegnata)
federico ceratti
acea associazione per i consumi etici e alternativi
----- Original Message -----
From: "Nicoletta Landi" <nicoletta at peacelink.org>
To: <consumocritico at peacelink.it>
Sent: Thursday, September 18, 2003 5:43 PM
Subject: Fwd: Re: [res] Impresa responsabile


> giro qui una mail che arriva dalla lista "reti di economia solidale"
> res at liste.retelilliput.org che probabilmente molti di voi conoscono.
> vi e' una proposta di lavoro su peacelink.
> nic
>
> ----------  Messaggio inoltrato  ----------
>
> Subject: Re: [res] Impresa responsabile
> Date: Thu, 18 Sep 2003 15:26:05 +0000
> From: Nicoletta Landi <nicoletta at chiodofisso.org>
> To: res at liste.retelilliput.org
>
> cara adriana, posso dirti che nessuno ha dato una risposta a largo raggio
>  come la tua.
> avevo messo la mia mail tonta di ricerca sia in questa lista che nella
lista
> di consumo critico di peacelink, e piano  piano sta uscendo un po' di
> materiale, ma la cosa piu' interessante e' che molti mi hanno scritto
> qualcosa del tipo "piacerebbe saperlo anche a me".
>
> cosi' mi e' nata un'idea che adesso faro' girare anche nella lista di
> peacelink.
>
> c'e' la possibilita' di aprire l'area di consumo critico nel sito di
> peacelink, per ora non ho avuto tempo di curarla, ma mi riprometto sempre
> appena ho del materiale di cominciare.
>
> che ne dite se facessimo un piccolo gruppo di lavoro dove proviamo a
radunare
> il materiale raccolto, e tanto altro che verra' fuori e cominciamo a fare
> un'area li' sopra?
>
> sicuramente vi sono molti altri siti che gia' se ne occupano, pero' in
> peacelink posso scrivere direttamente ed e' un luogo dove c'e' l'idea di
> favorire la raccolta del lavoro dalla gente; anziche' essere
centralizzato,
> come sito di informazione su varie tematiche, lo scopo e il desiderio e'
> quello di favorire la partecipazione e la raccolta di materiale,
allargando
> la lista redazione.
>
> riunendo la lista del GLT lente alle imprese della rete di Lilliput,
questa
> lista, e quella del consumo critico, penso si possa far qualcosa.
>
> un altro posto dove poter concentrare materiale potrebbe essere il sito di
> altreconomia? al momento non mi pare faccia anche un servizio di questo
tipo
>
> sono un po' di idee buttate in liberta', senza impegnarmi in qualcosa di
> organico che almeno per un altro mese non avrei tempo di impostare.
>
> diciamo che mi piacerebbe capire se l'idea puo' andare, o se e'
ridondante, e
> se c'e' qualcuno che ha voglia di aggregarsi. giro la mail anche nelle due
> liste che vi ho indicato.
>
> un saluto
> nicoletta
>
> Alle 11:00, giovedì 18 settembre 2003, adri ha scritto:
> > ciao nicoletta, sono adriana.
> > sicuramente ci sarà qualcuno che potrà meglio di me dare una risposta
alle
> > tue domande, comunque io sto seguendo un Master intitolato
"Responsabilità
> > Sociale di Impresa" (promosso da Università di Verona, facoltà di
Economia
> > e Giurisprudenza) e posso dare intanto alcune indicazioni.
> >
> > Per fare un'impresa "responsabile" sicuramente la prima via da seguire
sono
> > appunto, come minimo, normative e certificazioni. Per dare un quadro
molto
> > generale queste riguardano: sicurezza sul lavoro; qualità "del processo"
> > nella creazione di un prodotto (dallo sfruttamento delle materie prime
al
> > suo smaltimento); qualità "del prodotto" (in sè stesso); rapporti con
> > dipendenti, comunità locale e tutti gli "stakeholder" (i
> > portatori di interesse) che sono in relazione con l'attività
dell'impresa
> > (fornitori, azionisti, ecc..). Per qualità si intende soprattutto
l'impatto
> > che un'attività o un prodotto
> > hanno sulla società e sull'ambiente (a livello micro/macro); il livello
di
> > impatto economico è implicito nel comportamento rispetto a questi due
> > livelli.
> > Le certificazioni VOLONTARIE si distinguono dalle
> > normative che invece sono OBBLIGATORIE e diverse in ogni singolo Paese.
> > Infatti quando parliamo di certificazioni parliamo di STANDARDS (a
livello
> > internazionale) e di MARCHI (creati anche a livello locale come ad
esempio
> > il Marchio di Qualità Sociale Regionale della Regione Emilia Romagna),
> > ovvero
> > indicazioni che vengono date  all'impresa (o quant'altra attività, come
ad
> > esempio un Comune o una scuola) la quale vuole adeguarsi VOLONTARIAMENTE
al
> > di là della legge vigente nel proprio Paese. Infatti sono "normative"
che
> > non prevedono sanzioni applicative, quindi questa volontarietà fà di
> > un'impresa, un'impresa responsabile. Gli standards sono ad esempio i
> > sistemi di certificazione UNI EN ISO, EMAS, SA 8000.
> > Ma un'impresa "responsabile" è sia quella che aderisce a questi marchi e
> > standards, sia l'impresa che decide di andare al di là degli obblighi di
> > legge (AZIONI POSITIVE), ad esempio assumendo politiche che incentivano
> > l'assunzione di donne
> > in caso di prevalenza del lavoro maschile, oppure incentivando la
> > "formazione" dei dipendenti (per l'applicazione di alcune normative
> > esistono anche degli incentivi finanziari). Di questo fanno parte ad
> > esempio gli enti pubblici di cui parlavi, che promuovono appalti
> > incentivando le imprese che aderiscono a principi più "responsabili".
> > Infine adesso è il momento dei "bilanci sociali" che mi sembra stiano
> > andando di gran moda, ma forse è un giudizio un pò azzardato.
> >
> > Forse questo veloce escursus è abbastanza scontato per chi lavora da
tempo
> > nell'economia solidale?
> >
> > Organizzazioni che fanno consulenza sulla responsabilità sociale ce ne
sono
> > molte, tra cui ad esempio "Avanzi" di Milano (che è insieme
all'università
> > partner promotore del master che sto seguendo) o "SCS Azioninnova" di
> > Bologna. Puoi cercare l'annuario della RSI
> > (esiste, ma non saprei dirti come trovarlo). riguardo ai siti mi viene
in
> > mente "sodalitas.it" se non lo conosci
> > già.. Molto importanti sulla RSI sono il
> > Libro Verde sulla RSI della Comunità Europea (lo trovi sul sito o con
> > qualche motore di ricerca) e il sito del MInistero del lavoro
> > (welfare.gov.it).
> > Come puoi vedere la RSI ha mille sfaccettature e gli attori interessati
> > sono molti.
> > Chi vuole fare un'impresa responsabile solitamente si concentra su uno
> > degli aspetti della RSI, visto che le certificazioni sono specifiche per
> > ogni aspetto e molto costose (l'investimento viene fatto nell'ottica del
> > lungo termine...).
> > I finanziamenti dipendono dall'azione positiva che si vuole attivare, e
> > quindi ci si và a cercare la legge (non è cosa facile).
> >
> > Spero di aver fatto un pò di chiarezza e non essermi dilungata troppo.
> >
> > Ciao, Adriana
>
> --
> *******************
> O arriviamo alla meta cantando, o non arriva nessuno.
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> O arriviamo alla meta cantando, o non arriva nessuno.
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