04/07 Milano: le banche ti rapinano - conferenza stampa



LE BANCHE TI RAPINANO

LAVORATORI, CONSUMATORI, DIFENDIAMOCI!

Conferenza stampa di:

SOS USURA

SINDACATO DI BASE

venerdi 4 luglio - ore 11- c/o Sindacato di base - via Pietro Calvi , 29

"Le banche ti rubano i soldi": campeggiava sulla copertina di un
diffusissimo settimanale italiano.

E' vero: fanno politica invece di sostenere l'autentico spirito
imprenditoriale.

Agiscono come dei Robin Hood alla rovescia: prendono denaro ai poveri per
regalarlo agli amici potenti.

Ma anche in questa generale degenerazione, che nulla ha a che fare con le
dinamiche del mitico mercato, c'è qualcuno che riesce a distinguersi.

C'è una banca "armata" (sostiene l'export bellico) che fa servizio di
Tesoreria per il Comune di Milano.

E' la banca che ha speculato in Argentina, contribuendo a rovinare un Paese
intero, nonché migliaia di risparmiatori italiani.

Invece di licenziare i dirigenti incapaci se la prende però con i suoi
stessi lavoratori.

(8.000 lavoratori sono stati dichiarati "esuberi", 3.000 nella sola Lombardia).

E' la banca che sostiene le scelte "decotte" degli Agnelli e che al
contempo preme per fare licenziare i lavoratori Fiat.

E' la banca che tratta come gregge da tosare il personale dipendente
dell'ente pubblico in questione.

Non solo pratica L'ABUSO legalizzato dell'anatocismo, ma applica ad essi le
condizioni meno vantaggiose.

Lavoratori e consumatori non ci stanno!

Chiedono chiarimenti, denunciano la complicità del Comune nella "rapina" e
indicano delle possibili soluzioni alternative.

Partecipano alla conferenza stampa:

Alfonso Navarra - presidente SOS USURA

Antonio Barbato - portavoce del Sindacato di Base

Avv. Piergiulio Sodano - Soccorso Verde

Adriano Ciccioni - consigliere comunale Lista Di Pietro

GESTIONE DELLA CONFERENZA STAMPA

I fatti: abbiamo spedito, per chiedere un incontro, un fax alla direzione
di Intesa alla fine dell'anno scorso - Mai abbiamio ricevuto risposta

Allo stesso modo le interrogazioni dei consiglieri comunali sono rimaste
senza esito

Abbiamo appurato - contattando un campione dei nostri iscritti - che la
banca che funge da Tesoreria per il Comune pratica per i dipendenti
comunali condizioni al di sotto dei contratti standard, pur potendo contare
su migliaia di correntisti appartenenti alla medesima "categoria" di
clienti.

Nessuno al Comune si è preoccupato di stipulare una CONVENZIONE per
ottenere condizioni migliori per i propri dipendenti?

Interrogazioni di consiglieri comunali, in proposito, sono rimaste senza
risposta ufficiale.

Ma - al punto in cui siamo - non ci vanno bene neppure le cosiddette
"condizioni" di mercato, perché si riferiscono alla situazione italiana,
caratterizzata da oligopolismo e intreccio affari-politica.

Per molti dipendenti comunali di fatto vanno bene le condizioni del conto
alla Posta: almeno è chiaro che si paga semplicemente un servizio, non c'è
il presupposto ipocrita che si affidano a qualcuno i nostri soldi per farli
fruttare.

In ogni caso apriamo una vertenza con l'assessore al personale Magri: si
dia da fare per strappare una qualche convenzione realmente favorevole.

Si anticipino le direttive in arrivo dall'Europa: conti chiari,
trasparenti, senza clausole vessatorie, come la commissione di massimo
scoperto, contestata pure da tanta giurisprudenza italiana.

Noi, autonomamente, andremo alla ricerca di qualche istituto che, per i
conti correnti, ci faccia condizioni eque e civili.

E non rinunceremo a batterci per offrire chanches alla finanza cosiddetta
etica.

Anche i consiglieri comunali sensibili alla difesa dei diritti possono
darci una mano.

Il problema che devono porre è il trasferimento delle funzioni di Tesoreria
comunale ad una banca etica.

APPUNTAMENTI DELLA VERTENZA:



APRIRE UN CENTRO INFORMATIVO IN VIA CALVI

OPUSCOLO DA DISTRIBUIRE AI LAVORATORI

VOLANTINAGGI DAVANTI AGLI SPORTELLI

INIZIATIVE DI LOTTA PARTICOLARI (OCCUPAZIONE SIMBOLICA DI UFFICI) IN
OCCASIONE DELLA GIORNATA DEL RISPARMIO - 31 OTTOBRE






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I consumatori e i "Patti chiari" delle banche


Comunicato Adiconsum

La dichiarazione di intenti di una maggiore trasparenza nel settore del
bancario proclamata dall'Abi nei giorni scorsi trova i consumatori
favorevoli, anche se sono anni che sentiamo queste dichiarazioni, ma poi
nella pratica concorrenza e trasparenza rimangono estranee al settore
bancario.
I consumatori si attendono provvedimenti concreti sia nella direzione di
una maggiore trasparenza sia di una maggiore concorrenza connessa con la
possibilità di cambiare banca senza sottostare ad ingiustificati balzelli.

Nell'incontro con l'Abi, Adiconsum ha sottolineato tre questioni:

1. l'eliminazione dei costi ingiustificati per la chiusura del conto o per
il trasferimento del risparmio da una banca all'altra che rappresentano un
ostacolo effettivo alla concorrenza e la necessità di fornire ai
consumatori un'informativa esatta sugli aspetti rilevanti del contratto e
sui costi;

2. il varo di nuove regole per tutelare il risparmio investito delle
famiglie mediante la definizione di un Bollino che indichi al consumatore
il rischio dell'investimento;

3. la necessità per la banca che non rispetta i "Patti chiari" di ricevere
sanzioni da rendere note alla clientela.

A differenza del passato oggi le banche hanno una concorrente in più nei
servizi svolti dalle Poste equiparabili a quelli bancari, ma con una
differenza: minori commissioni e maggiore trasparenza.

Un consiglio: prima di andare a negoziare con la banca le condizioni del
proprio conto corrente è preferibile passare alla Posta a prelevare il
foglio analitico contenente le condizioni dei vari servizi per confrontarlo
con quello rilasciato dalla banca.

Roma,  3 luglio '03


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COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
Adusbef - Federconsumatori


ABI: PATTICHIARI, NON PUO' ESSERE UNA PRETESA PER RITENERE SUPERATI I
PROBLEMI TRA BANCHE E RISPARMIATORI.
[In argomenti correlati il documento ABI]



Con l'operazione "pattichiari", l'Abi ritiene di poter superare i
gravissimi problemi che caratterizzano i rapporti banche cittadini, specie
nel delicato settore della gestinone del risparmio, dove verrebbero
assegnati inaccettabili bollini per rimarcare la pericolosita' o
l'affidabilita' di taluni prodotti bancari.
Per essere credibili e recuperare la fiducia tradita dei risparmiatori
(come purtroppo si e' fatto con i bond Cirio e le obbligazioni argentine),
invece di operazioni di facciata, si stanzino nei bilanci risorse per equi
ed onesti risarcimenti attraverso un processo di conciliazione con gli
utenti.
Non e' comunque possibile ritenere che, anche per le banche - cosi' come
per il settore assicurativo-, i problemi si risolvano esclusivamente
attraverso la trasparenza e l'informazione, cosa comunque importante e
positiva, ma non sufficiente. Infatti, il problema vero per i clienti e'
strettamente legato ai costi e alla tariffe dei servizi bancari.
Abbiamo gia' sentito piu' volte la parola d'ordine completamente sbagliata
e contraria agli interessi dei cittadini del "cambiare cavallo" il che
significherebbe cercare l'albero a cui impiccarsi...(visti gli alti costi).
Infatti, anche su questo terreno il settore bancario si avvia a contendersi
(con quello assicurativo) la palma di chi incrementa maggiormente le
tariffe dei propri servizi parallelamente ad un supposto processo di
liberalizzazione che dovrebbe aumentare la competizione e quindi,
teoricamente e praticamente, ottenere una forte riduzione degli stessi
costi.
Negli ultimi tempi queste sono le variazioni dei costi dei servizi bancari,
come ben sanno i clienti e come anche certificato dall'istat:
-2001 piu' 7.3%
-2002 piu' 7.2%
-2003 primo trimestre piu' 11.6 %
Tutto questo comporta una ricaduta economica per il portafoglio del
cittadino di almeno _. 50,00 in piu' all'anno.
Quindi se veramente le banche vogliono voltare pagina, lo dimostrino
concretamente e non solo con un operazione d'immagine ovvero con un marchio
di qualita'.


02/07/2003







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Rapporto fra Comune di Milano e Banca Intesa per i dipendenti comunali e
pensionati
Milano, 13 settembre 2002
INTERROGAZIONE DI ALDO UGLIANO - CONSIGLIERE COMUNALE DEI DS

Premesso che:

· per il periodo 1/1/01-31/12/05 è stato affidato a Banca Intesa BCI l'
incarico di Tesoriere Unico per l'Amministrazione Comunale di Milano;
· circa 20.000 dipendenti in servizio e 10.000 pensionati del Comune di
Milano usufruiscono di conti correnti della suddetta banca per riscuotere
stipendi e pensioni;
· in questi giorni i dipendenti stanno ricevendo delle comunicazioni in cui
unilateralmente la Banca effettua variazioni sulle condizioni sinora
praticate sui loro c/c: in particolare viene addebitata la spesa di un euro
a trimestre per la gestione del conto;

Considerato inoltre che

· pur se la cifra di un euro a trimestre non appare in sé rilevante, essa
costituisce comunque l'inizio di un meccanismo di pagamento di un servizio
che sinora era stato gratuito, con adeguamenti molto probabili nel corso dei
prossimi anni;
· questo fatto, unitamente alla diminuzione delle operazioni trimestrali
gratuite da 25 a 20, contribuisce all'aumento complessivo del costo della
vita, che si è riscontrato in tanti campi con l'avvento dell'euro;
· il Comune di Milano, con l'affidamento quinquennale del servizio di
Tesoreria e di Cassa, è un "cliente" molto importante per la Banca ed
avrebbe quindi la possibilità di concordare trattamenti agevolati:
ricordando solamente un aspetto delle competenze attribuite al Tesoriere
Unico, i circa 30.000 correntisti - tra dipendenti e pensionati -producono,
tra c/c, depositi, mutui, investimenti vari, un flusso monetario
considerevole, calcolabile in svariate centinaia di milioni annue di euro;

Tutto ciò premesso,
interrogo il Sindaco e gli Assessori competenti per sapere:

1. se esista una convenzione tra il Comune di Milano e Banca Intesa BCI e,
nel caso, quando, da chi e con quali condizioni sia stata stipulata;
2. nel caso in cui non ci fosse una convenzione vera e propria, se l'
Amministrazione - ed in particolare l'Assessore al Personale - abbia
intenzione di stipularla, contrattando condizioni (per es. costi del c/c,
mutui agevolati ecc.) che favoriscano i circa 30.000 correntisti comunali.

Aldo Ugliano





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TESTO LETTERA A INTESA BCI
(raccomandata AR 18 dicembre 2002)

ALLA C.A. DI DIREZIONE BANCA INTESA BCI

AD Corrado Passera

Spettabile Banca,

siamo un sindacato che associa 3.000 dei 18.000 dipendenti del Comune di
Milano.
Dopo una serie di colloqui con i nostri partner di SOS USURA abbiamo
maturato la convinzione che state praticando condizioni molto svantaggiose
ai nostri assistiti.
E' verosimile la stima che 10.000 dei 18.000 dipendenti del Comune di Milano
abbiano aperto il conto presso di Voi (a cui bisogna aggiungere buona parte
dei circa 30.000 pensionati).
E' anche probabile che sia stata stipulata una convenzione tra la Banca e il
Comune di Milano: consiglieri comunali hanno presentato interrogazioni in
tal senso.
Ma i frutti di un tale rapporto privilegiato con l'ente locale non sono di
favore, al contrario sono molto amari per i nostri assistiti.
In particolare risulta che applichiate, per il dipendente comunale:
- un tasso creditorio che va dallo 0,005 ad un massimo del 0,25%;
- il tasso su fido è del 6,75% + 1/8 come commissione di massimo scoperto;
- spese c/c esenti solo per 20 operazioni;
- mutui casa: per la prima casa, euribor + 1,30%.
La concorrenza, come minimo, offrirebbe, per la "massa critica" che
rappresentiamo, in termini numerici e di volume di affari:
- un tasso creditorio del 2%;
- un 6% su fido esente CMS e spese segreteria;
- esenzione dalle spese del conto corrente;
- mutui prima casa: euribor+ 0,80% senza spese istruttoria.
Vi chiediamo un incontro per chiedere che ai dipendenti comunali vengano
applicate le condizioni correnti di mercato.
E solleviamo anche il problema di clausole vessatorie, di contestata
validità legale,
come la capitalizzazione su base trimestrale degli interessi debitori, le
commissioni sul massimo scoperto trimestrale, gli interessi addebitati per
effetto dell'illegittimo regolamento delle valute.
E' necessario che stabiliate un rapporto più equo e corretto con la
clientela in generale, con la clientela dei nostri assistiti in particolare.

Distinti saluti,

Il portavoce del Sindacato di Base
Antonio Barbato

Il presidente di SOS USURA
Alfonso Navara





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MILANO, LE VERGOGNOSE CONDIZIONI DI INTESA
una vertenza per i lavoratori del Comune
proposta da SOS USURA

Milano, 4-07-2003

Banca Intesa, erede della EX Cariplo, confluita in INTESABCI dopo la
fusione con l'AMBROVENETO, detiene un monopolio di fatto nei rapporti con
il Comune di Milano.
Oltre ad effettuare, infatti, il servizio di tesoreria per l'amministrazione
comunale, la banca in questione fa da sportello per buona parte dei 18.000
dipendenti
comunali in servizio e dei 30.000 ex dipendenti, ora in pensione.
Stiamo parlando, probabilmente, di 30.000 correntisti che fanno una
raccolta di almeno
600 miliardi di vecchie lire.
Il personale del Comune però, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è
tutt'altro che trattato bene dalla nostra banca. Le condizioni praticate nei
conti correnti sono pessime ed anche con i mutui la clientela impiegatizia
viene tosata ben bene.
I lavoratori ci segnalano, OGGI, un tasso creditorio lordo dello 0,01% ed
1,10 euro ad operazione (dopo le prime 20 gratuite).
L'anatocismo,  ad esempio, continua ad essere praticato anche se in maniera
meno sfacciata.
Il punto dolente è l'applicazione della "commissione di massimo scoperto"
quando
il correntista va in rosso.
Non esiste un corrispettivo a favore del cliente: un "premio di massimo
coperto"Š
Gli amministratori comunali si disinteressano della sorte del loro personale,
abbandonato nelle grinfie degli abusi bancari, ma anche le rappresentanze
sindacali finora si sono date poco da fare. Non esiste traccia ufficiale
della stipula di una
CONVENZIONE.
Eppure il debito bancario incide fortemente nella qualità della vita dei
lavoratori e delle loro famiglie.
Un minimo di organizzazione e di contrattazione, nel caso in questione,
potrebbe - si ritiene - facilmente portare a conquiste significative. La
battaglia, economicamente, varrebbe, per molti, più di un rinnovo contrattuale!
Migliaia di correntisti in condizioni molto simili rappresentano una forza
d'urto notevole.
Di qui la nostra proposta: coinvolgere i lavoratori del Comune e le loro
organizzazioni sindacali - quelle che si mostreranno disponibili - in una
vertenza collettiva contro INTESABCI, per strappare condizioni contrattuali
meno vessatorie e far almeno cessare le pratiche poco trasparenti, se non
illegali che continuano ad essere perpetrate.
Alcuni passi dovranno essere compiuti verso il consiglio comunale e
l'attuale giunta.
Altri passi riguarderanno l'organizzazione di cause collettive contro la
banca in questione.
Bisognerà predisporre un pool di avvocati determinato ed agguerrito che
affianchi
i legali di "Soccorso Verde" ed alcuni dirigenti sindacali perché si
cominci a discutere
e ad affrontare insieme questa vertenza che è per la difesa del salario, ma
anche della dignità di
cittadini.

per la presidenza di SOS USURA
Alfonso Navarra - tel. 02-7202.2521
via Dogana, 2 - 20123 Milano