L'Elmo di Scipio



 Ho spedito a

Enrico Deaglio
direttore at diario.it

quale conduttore della trasmissione "L'elmo di Scipio", la seguente lettera.
Coloro che ne condividono il contenuto sono pregati di inviargli analogo
appello. Grazie.

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 Egregio direttore,

faccio parte di quel vasto insieme di singole persone e di comunita',
variegatissime,  che con attivita' quotidiane organizzate, o sporadiche e
disarticolate, e sia in azioni a contatto fisico, sia telematicamente, si
trovano concordi, pur con differenti presupposti e stili, nel rifiutare il
concetto di globalizzazione cosi' come si sta purtroppo affermando. E,
pertanto, questo ampio e in gran parte poco conosciuto mondo di resistenza e
manifestazione, oltre che ad agire in mille altre circostanze, si ritrova
nel far sentire la propria opinione, ad esempio, contro molti degli
indirizzi assunti e che si prevede vengano assunti dalle attivita' del "G8".
Ampio e poco conosciuto mondo, che si e' trovato ad agire, quindi, anche in
quel che viene indicato come "Il Popolo di Seattle" e che pero', quasi
sempre, i mass-media presentano solo per quella minoranza violenta e pero'
molto appetibile per l'audience che certamente costituisce la parte piu'
spettacolare.

 Continuare a presentare tutto cio' che sta dietro l'indicazione di "Popolo
di Seattle" come coincidente con tali manifestanti violenti e pittoreschi
costituisce una disinformazione gravissima, una cancellazione di tutte le
personalita' quasi del tutto insospettate dal grande pubblico e che pero'
costituiscono l'ampia rete organizzata o no che anima una discreta parte
della nostra societa'. Parlo di associazioni estremamente civili come
Lilliput o Peacelink che vivono e sviluppano il loro impegno di contro
informazionee di mobilitazione grazie alla rete telematica. Parlo di giovani
e anziani, di donne, di persone religiose e sacerdoti e missionari e suore.
Parlo di casalinghe e di pubblici dipendenti. Parlo di un mondo in cui la
varieta', i differenti stili di vita, costituiscono una ricchezza che i
mass-media hanno, temo volutamente, ignorato. Parlo di una vastita' di
persone lontanissime da ogni forma di violenza e di eccesso, aspetti che,
invece, cosi' tanto sembrano interessare chi dice di fare informazione.

 Faccio parte di quel mondo, anche io, direttore dei servizi generali e
amministrativi di un ente pubblico, cinquantenne, una figlia universitaria,
un figlio alle scuole superiori. E, come tanti altri amici, conoscenti, con
cui vivo di persona o telematicamente questi tempi, che vedono sprecata la
risorsa della comunicazione, tecnologicamente piu' avanzata che mai eppure
sempre e ancora soffocata dai padroni dell'informazione di massa, come
tanti, dicevo, sono stato informato dell'iniziativa che l'"Elmo di Scipio"
aveva preso su tali tematiche e che, stiamo tutti sperando, finalmente
avrebbe detto parole nuove: la verita', tutta la verita'. Tutti in attesa
della trasmissione di domenica.

 Ma apprendo qualcosa di diverso, qualcosa che se confermata, se non
spiegata, mi lascia allibito. Apprendo, dalle notizie in rete, che verrebbe
tagliata una parte dei servizi girati grazie alla collaborazione di molta
gente che ci ha creduto, con la motivazione, sembrerebbe, che i temi
trattati non sarebbero rilevanti: Nestlè, inquinamento, fabbriche di Ravenna
e di Trieste, Monsanto...

 Questo apprendo. A questo stento a credere. Vorrei, vorremmo tutti, avere
smentite, avere la certezza che la trasmissione andra' in onda e che andra'
in onda integralmente: la verita', tutta la verita'. Vorrei, vorremmo
capire, tutti.

                  Giuseppe Ricciardi
                  Capo d'Orlando (Messina)
                  e-mail: velarossa at tiscalinet.it