Re: Birmania/Myanmar: governo annuncia grande amnistia per la visita di Barack Obama



condivido! sono agenzie di disinformazione americane. Vedi se dicono una parola su Gaza e su Guantanamo!
Pietro Ancona
----- Original Message ----- From: "Sebastiano Cosenza" <sebastiano.cosenza at fastwebnet.it>
To: <conflitti at peacelink.it>
Sent: Tuesday, November 20, 2012 12:00 PM
Subject: R: Birmania/Myanmar: governo annuncia grande amnistia per la visita di Barack Obama


L'APM, come tutti gli operatori mondiali sui diritti dei popoli, sono
affetti da strabismo acuto.
sebastiano

-----Messaggio originale-----
Da: conflitti-request at peacelink.it [mailto:conflitti-request at peacelink.it]
Per conto di Giuseppina Ficarra
Inviato: venerdì 16 novembre 2012 14:53
A: conflitti at peacelink.it; dirittiglobali at peacelink.it;
nodo-bz at liste.retelilliput.org
Oggetto: Re: Birmania/Myanmar: governo annuncia grande amnistia per la
visita di Barack Obama

e di Guantanamo non vi occupate di Guantanamo ? Vi occupate della Birmania
che ha il torto di non essere diventata una base militare USA contro la
Cina? Che mi raccontate della Colombia? Che mi dite dei bombardamenti dei
Droni di Obama in Pakistan?

Pietro Ancona



----- Original Message -----
From: "Ass. popoli minacciati / Ges. bedrohte Voelker" <info at gfbv.it>
To: <dirittiglobali at peacelink.it>; <conflitti at peacelink.it>;
<nodo-bz at liste.retelilliput.org>
Sent: Friday, November 16, 2012 11:56 AM
Subject: Birmania/Myanmar: governo annuncia grande amnistia per la visita di
Barack Obama


Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/121116it.html

Birmania/Myanmar: governo annuncia grande amnistia per la visita di
Barack Obama Per l'APM è solo uno specchio per le allodole - nessun
prigioniero politico sarà liberato

Bolzano, Göttingen, 16 novembre 2012

L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) accusa il governo birmano
di voler ingannare l'opinione pubblica mondiale annunciando
un'amnistia per
452 prigionieri in occasione della visita del presidente statunitense
Barack Obama. Le organizzazioni per i diritti umani speravano che tra
questi vi fossero almeno 178 prigionieri politici ma hanno dovuto
constatare che l'amnistia è evidentemente solo uno specchio per le
allodole per l'opinione pubblica mondiale e che tra i 452 amnistiati
non vi sarà nemmeno un prigioniero politico.

Il fatto che nemmeno un prigioniero politico goda dell'amnistia
annunciata a pochi giorni dalla visita storica del presidente
americano nel paese asiatico dimostra come il governo birmano sia in
realtà solo interessato ad un'operazione di pulizia d'immagine a
livello mondiale, e abbia invece molto poco interesse per una vera
democratizzazione e una reale politica di pace nel paese. Se il
governo birmano volesse segnalare un vero cambiamento nel paese
dovrebbe come prima cosa liberare immediatamente anche gli ultimi
prigionieri politici incarcerati.

Se il governo di Naypyidaw da un lato si impegna per dare
l'impressione di una apertura politica del paese, dall'altro continua
a condurre una guerra contro alcune minoranze etniche del paese. Nello
stato federale di Kachin la guerra continua esattamente con gli stessi
metodi usati negli ultimi 20 anni dalla giunta militare. La fame e lo
stupro vengono usati come armi da guerra, i civili vengono messi in
fuga o uccisi. Nello stato di Arakhan le forze di sicurezza sobillano
le aggressioni alla minoranza musulmana dei Rohingya a cui viene
tuttora negato il riconoscimento della cittadinanza birmana.

L'APM chiede che la politica birmana di democratizzazione divenga
finalmente realtà anche per tutti i prigionieri politici e tutte le
minoranze del paese. Fintanto che le autorità continuano a detenere
prigionieri politici e il governo non si impegna seriamente in una
politica di pace con le diverse nazionalità presenti nel paese non
deve essere ridotta la pressione internazionale sulla Birmania. L'APM
si è quindi appellata al presidente statunitense affinché durante la
sua visita chieda il riconoscimento e il conferimento della
cittadinanza birmana per i Rohingya perseguitati, negata alla
minoranza di fede musulmana nonostante viva nella regione da secoli.

Vedi anche in gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120926it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120816it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120813it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120803it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120724it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120712it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120208it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/111215it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/111026it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110819it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110617it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110413it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110125it.html |
www.gfbv.it/3dossier/asia/burma/burma-1it.html |
www.gfbv.it/3dossier/asia/burma/birmania.html |
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