Afghanistan: i rapporti fra la Germania e il warlord Mohammad ATTA



www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100804it.html

 

Gentili amici di GFBV

a proposito del pregevole articolo pubblicato sul vostro sito, vi scriviamo per fornirvi qualche informazione utile sui rapporti fra la Germania e il governatore/warlord Mohammad Atta nella provincia di Mazar-e-Sharif e Balkh.

Mi chiamo Cristina Cattafesta e faccio parte dell’Associazione CISDA – Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane. Nel corso di una missione che abbiamo svolto in Afghanistan nel marzo/aprile scorso, mentre eravamo a Mazar-e-Sharif per il Newroz, abbiamo raccolto testimonianze sull’ingente somma (si parla di 20 milioni di dollari) che il governo tedesco avrebbe “donato” al warlord Atta per la ristrutturazione dell’Ostello dell’Università.

I nostri testimoni affermano che in realtà quei soldi sono stati dati ad Atta solo per non attaccare i soldati tedeschi che dovrebbero controllare per conto della NATO quella provincia.

Fatto sta che NIENTE è stato fatto, né nell’Ostello, né nell’Università (FANNO SEMPLICEMENTE SCHIFO!!! Gli studenti vi vivono come animali).

Naturalmente non abbiamo le prove (tranne le fotografie che alleghiamo) che EFFETTIVAMENTE il governo tedesco abbia dato quei soldi ad uno dei peggiori WARLORD afghani, accusato di crimini contro l’umanità.

Ma sarebbe interessante indagare. O almeno far sapere al popolo tedesco come vengono spesi i loro soldi, che siamo noi occidentali, noi NATO, ad alimentare il terrorismo afghano, continuando a finanziare i peggiori criminali fondamentalisti, NON per difendere il popolo afghano ma solo per proteggere un pugno di soldati occidentali inviati in Afghanistan.

Cosa ha fatto Atta con quei 20.000.000 di dollari? Ha arricchito sé stesso, ha potenziato il suo esercito personale e continua a vessare il popolo afghano!

Vi alleghiamo le fotografie che abbiamo scattato lo scorso marzo e siamo a disposizione per tutte le informazioni e le testimonianze che potessero servire.

Grazie.

Cristina Cattafesta e Carla Dazzi, per conto del CISDA – Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane

 


 
> Date: Wed, 4 Aug 2010 13:02:15 +0200
> From: info at gfbv.it
> To: dirittiglobali at peacelink.it; conflitti at peacelink.it; nodo-bz at liste.retelilliput.org
> Subject: La drammatica situazione degli attivisti per i diritti umani esclusa dal dibattito sull'Afghanistan
>
> Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in
> www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100804it.html
>
> Afghanistan
> La drammatica situazione degli attivisti per i diritti umani esclusa dal
> dibattito sull'Afghanistan
>
> Bolzano, Göttingen, 4 agosto 2010
>
> L'Associazione per i Popoli Minaccaiti (APM) critica fortemente le gravi
> lacune presenti nei dibattiti sull'Afghanistan seguiti alla
> pubblicazione dei diari di guerra americani da parte di WikiLeaks (25
> luglio) e alla Conferenza di Kabul del 20 luglio. Il dibattito
> internazionale ignora completamente il coraggioso impegno degli
> attivisti per i diritti umani afghani a favore della democratizzazione
> del paese e del rispetto dei diritti umani. Affinché l'Afghanistan possa
> trasformarsi veramente in uno stato di diritto, la comunità
> internazionale dovrebbe finalmente smettere di allearsi con i vari
> signori della guerra operanti nel paese e dare invece sostegno e forza
> agli attivisti per i diritti umani afghani che attualmente lavorano in
> condizioni drammatiche rischiando quotidianamente la propria vita.
>
> Di fatto i potenti signori della guerra utilizzano il sistema giuridico
> islamico per mettere a tacere giornalisti critici e attivisti per i
> diritti umani. Regolarmente accusati e processati in base a false
> accuse, gli attivisti vengono costretti a fuggire all'estero. Una delle
> molte vittime di questa strategia è stato il fratello del giornalista
> Sayed Yaqub Ibrahimi che in base a false accuse è stato condannato a 20
> anni di carcere per vilipendio della religione. Sayed Yaqub Ibrahimi è
> tra i più noti giornalisti impegnati nel rendere noti i crimini commessi
> dai signori della guerra. Nel 2009 si è visto costretto a fuggire
> all'estero insieme al fratello. Le violazioni dei diritti umani non
> vengono però commesse solo dai signori della guerra, anche l'attuale
> presidente afghano Hamid Karzai utilizza i suoi poteri per mettere a
> tacere voci scomode. Karzai ha infatti proibito la pubblicazione del
> libro "Buona notte presidente" in cui la giornalista Mahsa Taee fa luce
> sulla corruzione e l'abuso di potere all'interno del suo governo. Fatta
> terra bruciata attorno alla giornalista, alla Taee non è rimasta che la
> fuga all'estero.
>
> I diari di guerra americani documentano il crescente rafforzamento del
> potere dei signori della guerra grazie al sostegno ottenuto dalla
> comunità internazionale. L'Europa non fa eccezione. Una nota del 17
> luglio 2009 documenta come il governatore Atta, uno dei maggiori partner
> della Germania nel nord dell'Afghanistan, esorti i guerrieri Taliban a
> commettere attacchi e aggressioni nella provincia di Balkh con il fine
> di mettere a nudo la debolezza di Karzai, colpevole probabilmente di non
> aver nominato Atta suo vicepresidente come in un primo momento sembrava
> dovesse avvenire. L'APM accusa Atta di persecuzioni etniche e omicidi
> politici contro rappresentanti della minoranza pashtun nel nord del paese.
>
> L'APM vuole ricordare all'Europa gli impegni presi per lo sviluppo
> dell'Afghanistan così come sono stati formulati per la prima volta
> durante la conferenza di Petersberg del 5 dicembre 2001. Tra questi
> impegni risultano il disarmo delle milizie illegali e la punizione dei
> criminali di guerra. E' insopportabile e inconcepibile che le truppe
> alleate continuino a girarsi dall'altra parte ogni qualvolta delle
> truppe armate commettano gravi violazioni dei diritti umani. L'APM si
> appella ai governi dei paesi europei impegnati in Afghanistan affinché
> perlomeno si impegnino nel disarmo delle milizie nella tutela delle
> minoranze e dei diritti umani in generale. Gli attivisti per i diritti
> umani afghani come Sayed Yaqub Ibrahimi e Mahsa Taee non possono
> continuare ad essere ignorati mentre la violenza dei signori della
> guerra fa sprofondare sempre più il paese, con l'implicito sostegno
> della comunità internazionale.
>
> Vedi anche in gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100127it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2009/091029it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090327ait.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090205it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090129it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090119it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2008/081219it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2008/081217it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2008/081202it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2008/081001it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080919it.html |
> www.gfbv.it/3dossier/asia/afghan/afghan-maed-it.html |
> www.gfbv.it/3dossier/asia/afghan/omid-it.html
> in www: http://wardiary.wikileaks.org |
> www.iwpr.net/programme/afghanistan |
> http://it.wikipedia.org/wiki/Afghanistan | www.shuhada.org |
> www.aihrc.org.af
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