mostra fotografica "Kosovo: incertezze e sogni"




Kosovo: Incertezze e sogni

Fortino di S.Antonio, via Re Manfredi, Centro Storico di Bari (3-15 Luglio)

Inaugurazione venerdì 3 Luglio, ore 19:30. All’evento sarà presente l’assessore al Mediterraneo e alla Cooperazione Economica della Regione Puglia, Silvia Godelli

La mostra fotografica dal titolo “Kosovo: incertezze e sogni” ripercorre gli ultimi anni del Kosovo visti dallo scatto sensibile del fotografo Ignacio Maria Coccia che collabora con le maggiori testate italiane e le esperienze vissute da Raffaele Coniglio, cooperante impegnato in Kosovo dal 2005. Incertezze e sogni, paiono essere agli autori due sostantivi che maggiormente racchiudono il sentire comune delle due principali etnie che compongono il Kosovo, da decenni in conflitto tra loro.
Tra il bianco della neve e il nero delle ombre viene colta e quindi proposta al pubblico la luce dei volti e dei paesaggi desolati tra Pec e Pristina, Mitrovica e Gorazdevac. Viene messa a fuoco una quotidianità fatta di lavoro, casa, spiritualità, rispetto e culto delle tradizioni ancora sentite. E’ forse la quotidianità vissuta fino in fondo a fare da antidoto, pur se fugacemente, alle malinconie, alle paure e ai sogni che scaturiscono dall’incertezza per il futuro di questo nuovo stato. Ma potrebbe essere invece proprio la speranza l'antidoto più efficace. La luce della speranza e della rinascita proprio come quella che si percepisce nell'aria ogni volta che un inverno finisce. Per guidare e coinvolgere emotivamente gli spettatori la mostra verrà integrata da alcuni reportage sul Kosovo visto dagli occhi di Raffaele Coniglio. L’intento degli autori è quello di far conoscere aspetti del Kosovo insoliti e nuovi, cercando soprattutto di esprimere l’essenza più intima e vera di quella pluralità di anime che vivono oggi il Kosovo. Qui tradizione, rispetto, forti legami familiari e senso di appartenenza sono ben visibili. Serbi e albanesi, le due principali etnie del Kosovo, quasi in maniera forzata cercano di esprimere in toni religiosi oltre che culturali e linguistici, differenze che sembrano inavvicinabili. La loro quotidianità e la loro spiritualità hanno calendari differenti. Quello che molti potrebbero considerare una ricchezza, la spinta propulsiva di uno Stato, qui in Kosovo è ancora oggi segno di divisione.




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