L'Aia - Rigettati tutti i punti d'accusa al primo processo civile dei sopravvissuti di Srebrenica contro l'Olanda



Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080910it.html

L'Aia, 10.9.2008
Rigettati tutti i punti d'accusa al primo processo civile dei sopravvissuti di Srebrenica contro l'Olanda

Bolzano, Göttingen, L'Aia, 10 settembre 2008

Nel verdetto emesso oggi dal Tribunale provinciale dell'Aia nella causa civile che vede contrapposti i sopravvissuti di Srebrenica all'Olanda, sono stati rigettati tutti i punti d'accusa avanzati dalla famiglia di Rizo Mustafic, ucciso a Srebrenica, e di Hasan Nuhanovic, che a Srebrenica ha perso i genitori e un fratello. Il tribunale doveva chiarire le responsabilità del governo olandese e del comando del battaglione olandese dell'UNPROFOR che nel luglio 1995 aveva consegnato agli aguzzini serbi i Bosniaci che avevano cercato protezione presso le truppe dell'ONU.

Continua quindi l'incubo delle famiglie Mustafic e Nuhanovic, così come delle altre famiglie dei 239 uomini e ragazzi consegnati dalle truppe olandesi alle milizie serbe e in seguito uccise. Nonostante i soldati olandesi siano stati testimoni oculari degli stupri e delle uccisioni di donne e uomini bosniaci da parte delle milizie serbe, commessi a soli pochi metri dalla piccola base dell'UNPROFOR, essi hanno consegnato e quindi mandato a morire le 239 persone che si erano rifugiate presso le truppe dell'ONU. Per quanto possa essere comprensibile la paura dei soldati olandesi e del loro comandante, era comunque loro dovere, salvare almeno queste persone che si trovavano sotto loro diretta protezione. L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) chiede quindi che il governo olandese rispetti e attui la Convenzione dell'ONU sulla prevenzione e la repressione del genocidio, si assuma la responsabilità del disastroso e tragico fallimento dei suoi soldati, chieda scusa e risarcisca i sopravvissuti.

Antecedenti: nella notte dal 12 al 13 luglio 1995 Hasan Nuhanovic, che lavorava come traduttore per l'ONU, si trovava insieme ai suoi genitori e suo fratello nella piccola base dell'UNPROFOR di Potocari, alle porte di Srebrenica, sotto il comando dell'olandese Andre de Haan. Den Haan, che a sua volta si trovava nei locali della base, era stato spesso ospite a casa della famiglia Nuhanovic. Ciò nondimeno, tra le 5 e le 6 del mattino seguente de Haan ha informato Hasan Nuhanovic che i suoi familiari dovevano lasciare la base militare. Prima di esporre denuncia contro l'Olanda, Nuhanovic ha meticolosamente raccolto e documentato tutti i fatti di Srebrenica e pubblicato un dossier di 500 pagine intitolato "Under the UN flag".

Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080908it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080829ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080722it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080611ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080429ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2007/071108it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070226it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060311it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060310bit.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060310bit.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060224ait.html | www.gfbv.it/3dossier/bosnia/indexbih.html | www.gfbv.it/3dossier/tpip.html

* www: www.un.org/icty/ | www.iccnow.org | www.ohr.int