PERSECUZIONE DE CRISTIANI



Brevi caratteristiche predominanti di alcuni Paesi dove il Cristianesimo è vietato e contrastato.


Notizie di Agosto 2006/1
(fonte Porte Aperte)



Corea del Nord
In questo paese di 20 milioni di abitanti si stima che ci siano fra i 200.000 e i 400.000 cristiani.
Ogni forma di religione è severamente vietata, tranne la venerazione del presidente Kim Jong Il e della sua ideologia "juche". Questa ideologia atea insegna che l'uomo deve redimere se stesso.
Questa ideologia condiziona sia la vita morale che la vita materiale del singolo e della comunità. E' un concetto di autostima e autosufficienza che porta all'isolamento, condizionando e limitando il benessere individuale e sociale. Proprio a causa di questa dottrina di autosufficienza la Corea del Nord è diventata uno dei paesi più poveri del mondo, nel quale si soffre una fame cronica.
La persecuzione dei cristiani è mostruosa. Il possesso di una Bibbia basta per essere rinchiusi in un campo di rieducazione a regime severo da dove quasi nessuno esce vivo.
A scuola i bambini vengono spronati alla delazione, anche dei loro genitori.


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Iran
Nel 1979 si è scatenata la rivoluzione islamica guidata dall'ayatollah Khomeini. Da allora hanno sempre aspramente perseguitato i cristiani e hanno esportato in tutto il mondo la rivoluzione islamica.
L'Iran e la madre della corrente Sciita, che si distingue dall'altra corrente Sunnita, perché non riconoscono le dinastie Abbaside e Omayyade. Promuove un integralismo militante, sovvenzionando governi e guerriglie in vari parti del mondo.
Ogni iraniano è considerato musulmano e non deve entrare in una chiesa. Solo le minoranze etniche possono avere locali di culto cristiano.
Molti musulmani sono stanchi dell'islam, sotto la cui bandiera vengono perpetrati tanti crimini e ingiustizie in questo paese. Di conseguenza ci sono pochi paesi come l'Iran, dove tanti musulmani si sono convertiti al Signore Gesù.
Il nuovo presiedente Ahmedineiad ha deciso di impedire le conversioni al cristianesimo adottando misure rigide, di conseguenza le chiese non osano più accogliere gli (ex) musulmani per paura di ritorsione e di spie.
Gli ex musulmani convertiti a Cristo ora sono costretti a riunirsi segretamente in piccoli gruppi difficilmente controllabili dalle autorità, ma anche difficilmente raggiungibili da sostenitori esterni.


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Arabia Saudita
In questo paese desertico sono nati Maometto e l'islam e ci sono i luoghi islamici più sacri: la Mecca e Medina. Da questo ricchissimo paese petrolifero viene promosso "l'Islam puro" dentro e anche al di fuori del mondo musulmano.
Tutta la popolazione è considerata musulmana; al di fuori dell'islam è vietato praticare qualsiasi altra religione. Ciò vale anche per i numerosi lavoratori stranieri: non hanno il permesso di riunirsi in un luogo pubblico per pregare e per leggere la Bibbia.
Per questa ragione oltre settanta operai stranieri sono stati detenuti per un periodo più o meno lungo nel 2005. Tuttavia, grazie ai moderni mezzi di comunicazione come la radio, la televisione satellitare e internet, un numero sempre maggiore di arabi diventa cristiano, anche perché molti fra loro viaggiano all'estero. La quasi totalità dei cristiani però si trova fra gli immigrati provenienti da paesi come l'India e le Filippine.


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Somalia
Dalla fine della guerra civile del 1991 e dopo il ritiro dell'ONU nel 1995, questo paese è in preda a una anarchia totale. Nel Somali-land, la parte settentrionale della Somalia, la situazione è migliore: questa regione si è dichiarata indipendente dalla Somalia, ma non viene riconosciuta tale dal mondo internazionale.
L'Islam è la religione ufficiale e la Sharia è applicata ovunque, spesso da giudici auto costituiti. I reati vengono regolarmente puniti con fustigazioni, taglio della mano e addirittura lapidazioni.
Quasi tutti i cristiani indigeni sono fuggiti o sono stati uccisi. Nel 2005 cinque musulmani convertiti sono stati assassinati.
I pochi cristiani rimasti vivono la loro fede nel segreto più assoluto. Ogni tanto una radio emittente cristiana riceve una lettera da un ascoltatore somalo che scrive di essere, o di voler diventare, cristiano.




Maldive
Le Maldive costituiscono un arcipelago paradisiaco formato da numerosi atolli corallini nell'Oceano Indiano. La vita su queste isole è incantevole per i turisti, ma non per i cristiani indigeni.
L'Islam è l'unica religione riconosciuta per i 300.000 abitanti. Come in Arabia Saudita, è assolutamente vietato praticare altre religioni.
Nel 1998, circa quaranta cristiani indigeni furono imprigionati e torturati, mentre 19 lavoratori stranieri furono espulsi. Grazie alle proteste internazionali i prigionieri vennero rilasciati più tardi.
Le poche centinaia di cristiani che vi abitano devono tenere i loro culti nel segreto più assoluto. I turisti stranieri possono praticare la loro fede in privato, a condizione che non la condividano con gli abitanti.


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Bhutan
Il Bhutan è uno stato himalayano circa sei volte più piccolo dell'Italia. Per secoli il Paese è rimasto isolato dal resto del mondo e i governanti odierni hanno preferito che rimanesse così. Solo il bisogno di valuta straniera ha aperto le frontiere al turismo.
Il Buddismo è religione di Stato e l'Induismo è tollerato. Tre quarti degli oltre due milioni di abitanti sono buddisti e un quarto è indù. Meno dell'uno per cento è costituito da cristiani, ma il loro numero sta crescendo.
Il corvo è l'uccello nazionale e il dragone orna la bandiera della nazione; questo simboleggia bene le tenebre di cui questo paese è sommerso.
Nel 1969 il cristianesimo fu ufficialmente vietato dal governo, e nel 1996 cominciò una vera persecuzione. La costruzione delle chiese è vietata e i pastori delle chiese esistenti vengono catturati.
Regolarmente in ogni villaggio si indaga sulla presenza di cristiani. I cristiani vengono discriminati dalle autorità; non possono ottenere un impiego governativo ne dare vita a un'azienda. I loro figli non hanno il diritto di frequentare le scuole. E' vietato frequentare una chiesa o tenere riunioni cristiane nelle case.
I cristiani spesso devono scegliere se rinnegare la loro fede o essere espulsi dal paese. Dei 19.000 cristiani del Bhutan, 10.000 vivono all'estero, soprattutto in India.
I cristiani in carcere vengono torturati. Alcuni hanno abbandonato la loro fede, ma la maggioranza persevera.


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Vietnam
In questo Paese c'è ancora il regime comunista al potere, dunque un regime ateo. La necessità di valuta estera, e quindi di consensi internazionali, costringe il governo a tollerare le chiese, pur mantenendole sotto controllo.
La persecuzione più aspra viene diretta contro le denominazioni e i gruppi che si sottraggono al controllo governativo.
Molti di questi gruppi si trovano sugli altopiani, fa le minoranze etniche montane. Queste tribù sono state perseguitate a causa della loro presunta collaborazione con gli americani durante la guerra; i cristiani fra loro sono doppiamente perseguitati.
La Chiesa evangelica del Vietnam cresce velocemente, anche grazie ai corsi per responsabili. Valutiamo che ci siano circa 1,3 milioni di evangelici, di cui i tre quarti appartengono alle etnie montane ferocemente perseguitate.
In confronto al 2004 la sorte lei cristiani vietnamiti è migliorata un pò.


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Yemen
Lo Yemen figura per la prima volta fra i primi dieci paesi del mondo con restrizioni per il Cristianesimo.
La popolazione di questo paese più meridionale della penisola arabica è quasi al cento per cento islamica. Come nella confinante Arabia Saudita, la Sharia vige anche nello Yemen. Soltanto gli stranieri hanno il permesso di confessare un'altra fede, ma l'evangelizzazione è assolutamente proibita.
Tuttavia, grazie ai moderni mezzi di comunicazione, un numero sempre maggiore di yemeniti si converte a Cristo, anche se solo pochi osano dichiararlo. E' possibile che ci siano molti più cristiani di quanto pensiamo.
Nel 2005 alcuni ex musulmani convertiti a Cristo sono stati arrestati e maltrattati, ma dopo aver pagato una multa la maggioranza li loro è stata rilasciata.
Ai tempi di Maometto lo Yemen era un regno cristiano che diede ospitalità ai musulmani che fuggivano dalla Mecca prima che questa città fosse conquistata dall'islam, ora invece gli yemeniti sono molto ostili verso cristiani.


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Laos
Anche questa nazione è retta da un regime comunista. In linea di massima, la situazione della chiesa laotiana è paragonabile a quella del Vietnam, ma il numero dei credenti è più esiguo. Ce ne sono circa 100.000, cioè il 2 per cento della popolazione.
Alcune tribù, come gli Hmong, abitano in entrambe le nazioni, e come in Vietnam, questi vengono perseguitati a causa dei loro presunti legami con l'America.
Anche in questa nazione la Chiesa cresce soprattutto fra le minoranze etniche.
Nel 2005 si è verificato un miglioramento nelle condizioni dei cristiani, soprattutto nel sud del Paese. Il governo centrale tratta con serietà le lamentele inoltrate a causa degli abusi perpetrati dalle autorità locali.


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Cina
Con i suoi 1,3 miliardi di abitanti e con circa 70 milioni di cristiani, la Cina è il Paese restrittivo con il quale si hanno frequenti contatti. La realtà della Chiesa cinese è costituita da una denominazione ufficialmente riconosciuta, quella delle "Tre Autonomie", e poi da una rete immensa di chiese clandestine, le cosiddette comunità familiari.
Il movimento delle Tre Autonomie conta 23 milioni di membri e gode una relativa tolleranza da parte delle autorità, purché rispetti le restrizioni che il governo le impone.
Il movimento delle comunità familiari, invece, non vuole sottoporsi a quelle restrizioni, perché riconosce solo l'autorità di Gesù Cristo sulla Chiesa, per questo è spesso costretta a svolgere le sue attività clandestinamente.
La Chiesa cinese cresce fortemente, ma non ha sempre un fondamento solido e profondo, per questo vi è la necessità di aiutare questi nostri fratelli con la diffusione di Bibbie e corsi biblici, e sostenuti dalle nostre preghiere e incoraggiamenti.

 

questa è la la situazione dei diritti civili di milioni di persone nei Paesi sotto il dominio comunista o islamico.

Per favore muovetevi anche per loro....




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