Bush sente come sua missione "salvare l'Iran"



Seymour Hersh, uno dei più grandi giornalisti d'inchiesta degli Stati Uniti d'America, lavora oggi per il settimanale 'The New Yorker', con il quale ha vinto il premio Pulitzer (Hersh fu il giornalista che nel '68 rivelò il massacro di Mi Lay in Vietnam, e per primo ha documentato le torture in Iraq).

Ebbene oggi Seymour Hersh, autore della prefazione a 'Iraq Confidential - Intrighi e raggiri: la testimonianza del più famoso ispettore ONU' (edito in Italia da Nuovi Mondi Media) scrive che "un consulente governativo molto vicino al comando civile del Pentagono ha rivelato come Bush 'è assolutamente convinto che l'Iran avrà l'atomica', se non verrà fermato in tempo. Inoltre, ha aggiunto che il presidente crede di esser chiamato a fare 'ciò che nessun futuro presidente, non importa se democratico o repubblicano, avrà il coraggio di fare', e che 'salvare l'Iran sarà la sua eredità'”. “In pubblico – prosegue Hersh nel suo editoriale - l'amministrazione Bush non cessa di appellarsi alla diplomazia, per tentare di dissuadere l'Iran dalla costruzione di armi atomiche; tuttavia, lontano da occhi indiscreti, l'entourage del presidente ha aumentato le attività clandestine in territorio iraniano e ha intensificato i piani per un eventuale attacco aereo in grande stile. Alcuni funzionari presenti e passati dell'esercito e dell'intelligence americana hanno dichiarato che gli strateghi della Air Force stanno stilando le liste degli obiettivi”.

Nuovi Mondi Media

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