Bagdad, ucciso tecnico tv della Reuters sparo Usa contro i carabinieri



La vittima raggiunta da colpi sparati dalle truppe americane
Fra i militari dell'Arma nessun ferito, danneggiata l'auto blindata




BAGDAD - Un tecnico del suono della Reuters Television è stato ucciso a Bagdad, e un cameraman che si trovava con lui è rimasto ferito e poi trattenuto da militari statunitensi. La polizia irachena sostiene che i colpi sono stati sparati da soldati americani. E giovedì (ma si è saputo solo oggi) un colpo di arma da fuoco è stato sparato da un militare americano contro una vettura con a bordo dei carabinieri. I militari, in servizio all'ambasciata italiana, stavano tornando in città dall'aeroporto. Nell'incidente (sul quale si mantiene assoluto riserbo) non ci sono stati feriti, ma il parabrezza dell'auto blindata sarebbe stato danneggiato.

Il tecnico ucciso. Walid Khaled, 35 anni, è stato colpito da una pallottola al volto e da almeno altre quattro al torace, mentre era al volante di un veicolo con il quale si stava recando nel luogo in cui era stato segnalato uno scontro fra la polizia e un gruppo armato, nel quartiere Hay al-Adil, nel settore occidentale della capitale irachena. Un portavoce militare Usa ha fatto sapere che sull'episodio è in corso un'inchiesta. Haider Kadhem, suo collaboratore, è stato ferito alla schiena, e ha raccontato di avere guardato in alto dopo avere udito gli spari, e di avere visto "un tiratore scelto americano sul tetto di un centro commerciale". Kadhem è stato trattenuto dall'esercito Usa per diverse ore, nonostante la Reuters ne abbia chiesto il rilascio affinché potesse essere sottoposto alle cure mediche.

Secondo un bilancio dell'organizzazione "Reporter senza frontiere", sarebbero stati uccisi più giornalisti in Iraq, dall'inizio dell'invasione anglo-americana del 20 marzo 2003, che nei vent'anni di guerra del Vietnam. In questi due anni e mezzo scarsi, sono morti nel Paese 66 fra giornalisti e loro collaboratori, contro i 63 uccisi in Vietnam dal 1955 al 1975. Nelle guerre balcaniche combattute fra il 1991 ed il 1995, erano stati uccisi 49 giornalisti.



Un colpo contro i carabinieri. Un'auto dei carabinieri, in servizio presso la nostra ambasciata, è stata raggiunta da un colpo d'arma da fuoco sparato da un militare americano, lungo la strada dell'aeroporto. Nessun ferito, solo l'auto è stata danneggiata. Secondo quanto si è appreso, i militari erano andati in aeroporto a prelevare qualcuno. Di rientro in città, la vettura avrebbe superato alcune auto civili, accodandosi poi a un convoglio americano.

A questo punto, non è chiaro quel che sia accaduto: secondo alcune fonti, mentre i militari Usa invitavano a mantenere l'accodamento, i carabinieri, dopo aver fatto una segnalazione, e convinti di essere stati riconosciuti, avrebbero tentato di superare il convoglio. Ma dall'ultimo mezzo della colonna Usa un militare ha sparato, colpendo il parabrezza. Poi l'incidente è stato chiarito.

Le strade che collegano l'aeroporto di Bagdad al centro della città sono considerate estremamente pericolose e presidiate dai militari Usa con posti di blocco e check point. Proprio lungo questo tragitto, lo scorso mese di marzo, morì il funzionario del Sismi Nicola Calipari, la cui vettura fu raggiunta da fuoco americano subito dopo la liberazione di Giuliana Sgrena.

(28 agosto 2005)