Birmania/Myanmar: il regime militare nasconde l'entità del disastro



www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050103ait.html

Birmania/Myanmar
Il regime militare nasconde l'entità del disastro

Bolzano, Mae Sot, 3 gennaio 2005

Come era da temere, anche il Sud della Birmania/Myanmar è stato colpito dallo Tsunami in modo più drammatico di quanto diffuso dal regime militare. Un testimone oculare racconta di 50 persone su un ponte spazzate via dall'onda; un altro testimone racconta di un intero villaggio di pescatori distrutto con tanti morti. Anche l'antico popolo dei nomadi del mare, i Moken, sembra essere stato gravemente colpito. Qui gli ultimi dati dalla Birmania da fonti non ufficiali:

* Kawthaung Township: 27 morti, 67 pescherecci da 7 persone dispersi (469 persone), 267 case distrutte, 1.750 persone senza tetto, nei dintorni 10 villaggi distrutti. * Stato Arakan : 15 morti, 7 villaggi distrutti. Nessun'altra informazione disponibile. * Laputar, Irrawaddy Division: 42 morti, 49 pescherecci da 7 persone dispersi (343 persone), 370 case distrutte, nei dintorni 7 villaggi distrutti. * Ngaputaw, Irrawaddy Division: 4 morti, 11 pescherecci da 7 persone persi (77 persone), 249 case distrutte, nei dintorni 9 villaggi distrutti. * Phyar Pon, Irrawaddy Division: 3 morti, 15 pescherecci da 7 persone dispersi (105 persone), nei dintorni 2 villaggi distrutti.
    * Bokalay, Irrawaddy Division: 2 morti, lo stadio di calcio distrutto.

Il bilancio provvisorio è di 93 morti, un migliaio di dispersi e 5.300 senza tetto. Nelle aree del disastro il regime militare birmano ha iniziato a bloccare le strade di accesso ai villaggi colpiti per evitare che testimoni oculari possano uscire e raggiungere la vicina Tailandia per chiedere aiuto. La ragione della censura imposta dal regime autoritario nasce probabilmente dal timore che, una volta conosciuta la reale dimensione della catastrofe, dovrebbe essere concesso l'accesso ai soccorsi internazionali. I giornalisti a seguito delle organizzazioni potrebbero quindi finalmente diffondere notizie sulle atrocità e i massacri commessi dai generali contro i membri delle 136 etnie e minoranze della Birmania/Myanmar.

Il rischio è una diminuzione del turismo di lusso, in costante aumento, che toglierebbe ai generali la loro personale fonte di ricchezza ed i mezzi per assicurarsi il potere: quasi tutte le infrastrutture per il turismo di lusso sono state realizzate grazie ai ricavi del narcotraffico e del lavoro forzato. Con i ricavi del turismo vengono comperate armi moderne, usate poi per combattere e opprimere le popolazioni locali. Aiutare senza confini Onlus si unisce ad altre associazioni internazionali e lancia un appello per aiutare le persone colpite sulle coste della Birmania/Myanmar. Chiediamo donazioni ed offerte da versare con la causale "Vittime tsunami" sul nostro conto presso la Banca Popolare dell'Alto Adige (c/c n. 7000, ABI 05856, CAB 11610, IBAN: IT23 B058 5611 6100 2457 0007 000). Le donazioni vengono interamente girate senza nessuna detrazione alle ONG internazionali che aiuteranno la gente Birmana colpita. Tutte le donazioni sono detraibili ai fini fiscali. Per ulteriori informazioni potete contattare Benno Roeggla (Associazione Aiutare senza Confini) che attualmente si trova presso i profughi della guerra civile birmana, ai confini con la Tailandia (info at aiutaresenzaconfini.org, cellulare +66 7 127 6434).

Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050103it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041119it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041105ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-1/news03-4it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/02-2/020506it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/02-3/020930it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/02-2/020506it.html | www.gfbv.it/3dossier/asia/burma/burma-1it.html | www.gfbv.it/3dossier/asia/burma/birmania.html

* www: www.aiutaresenzaconfini.org | http://Freeburma.org | http://Freeburmacoalition.org | http://students.washington.edu/burma/