Parma: lettera APERTA ad una città che ha perso la sua anima, qualche giorno prima del Natale.



Parma: lettera APERTA ad una città che ha perso la sua
anima, qualche giorno prima del Natale.

Cara Parma, 
torno nella mia città dopo più di sei anni vissuti
lontano.
Ti ho seguita dal lontano e difficile confine
orientale di Gorizia.

Ogni volta che rientravo, anche per brevi periodi,
sentivo sempre più dentro di me un moto di estraneità,
di repulsione.

Al di là della retorica sulle rotonde nelle strade
(che, ho scoperto in questi giorni diventeranno
ecologiche!) ho sempre avvertito una superba mancanza
analisi sul tempo presente.

Basta leggere la Gazzetta di Parma per vedere la tua
patetica mancanza di realismo.

La visita effimera di qualche studente cinese si
trasmorma in un titolo roboante del tipo : "Parma,
esempio per la Cina".

Anche oggi, ad un anno dallo scandalo del tuo fiore
all'occhiello: la Parmalat.

La cosa che più mi fa arrabbiare è però la facilità
nel dimenticarsi degli ultimi.

I senza tetto, per esempio.
Chi non ha una casa, nè i soldi per sfruttare le
salate speculazioni edilizie dei signori del mattone.

Gli immigrati morti, per esempio.
Che fastidio, Parma qualcuno si ostina a morire di
freddo.
Per di più bianco, europeo, almeno era slavo.

Nel silenzioso dramma dell'indifferenza.

I partiti di centrosinistra per esempio.

Sempre pronti a non essere pronti.
Salvo quando si parli di poltrone. (ed anche su questo
ultimamente perdono qualche colpo).

La tua chiesa Parma.

Io, cristiano nel midollo, sono a disagio.

Come si fa a tollerare la commistione tra vangelo e
banche, tra vangelo e truffe, tra vangelo e
indifferenza?

No Parma, non posso insegnarti niente io.
Sono un tuo prodotto, ho i tuoi difetti.

Solo sò fermarmi un po'.

Quando potrò andare a fare costosi acquisti
all'Ospedale Vecchio in Oltretorrente, quando la
Ghiaia si trasformerà in un ipermercato sotterraneo,
quando tutti i tuoi anziani saranno parcheggiati in
lucrose case di riposo ecco Parma, io sarò lontano.

Anche se vivessi qui.

Perchè, come diceva Pier Paolo Pasolini: 
- Parlo da utopista, lo so. Ma o essere utopisti o
sparire -

Buona Natale, Parma.

Francesco Lauria
http://francescolauria.blog.tiscali.it


		
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