Buone Nuove n. 181



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B U O N E  N U O V E
Agenzia di stampa elettronica umanista
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scientifici, culturali dell'essere umano.

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N.181  Gennaio 2004
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** EDITORIALE **  Decenza ? di Olivier Turquet
Lunedi' scorso a Baghdad un milione di persone (dati TG3 delle 14) 
manifestano per fare le elezioni subito e ridare l'Iraq agli iracheni.
La sera il vostro caporedattore cerca la notizia dul TG2 ma non la 
trova; lo stesso giorno il Segretario generale dell'ONU visita la citta' ma 
nemmeno di questo si parla e nemmeno del "solito" attentato.
Sappiamo bene che l'informazione e' manipolata, pero' ogni tanto 
aspettiamo un minimo di decenza...
Forse pretendiamo troppo :-))


** INDICE **

India: la marcia dei Dalit a Mumbay
Ruanda: spettacolo itinerante per la pace
Sahara Occidentale: I Saharawi telefonano a casa 
USA: piu' vicine le auto a idrogeno?
Germania: conferenza europea per le energie rinnovabili
USA: il piu' piccolo disco fisso
Haiti: campagna per la nonviolenza
USA: il genoma dell'ape e' pubblico
Sudan: verso il trattato di pace

** NOTIZIE **

Luogo: India
Tema: la marcia dei Dalit a Mumbay
Data: 20/01/04
Fonte: Misna (www.misna.org)
Dal Kashmir fino al Maharashtra: una marcia di ‘dalit’ (intoccabili) 
indiani e nepalesi, organizzata
dalla ‘Campagna nazionale per i diritti umani dei dalit’, ha attraversato 
l’India in sei settimane e
raggiunto Mumbai (gia' Bombay) per unirsi ai ‘fuoricasta’ nigeriani, 
giapponesi e amerindi convenuti al
World Social Forum-2004. In una conferenza dal titolo 
‘Discriminazione e
oppressione’ tenutasi ieri nella capitale economica indiana, dove dal 16 
gennaio e' in corso il Forum, e' stata lanciata l’idea di un ‘manifesto 
degli ultimi’.
Milioni di donne e uomini al mondo subiscono ancora una pesante 
discriminazione in base alla loro
nascita: vite schiacciate dai meccanismi della caste, di origine sociale 
o religiosa. I ‘dalit’ sono 160
milioni in India, a cui si aggiungono oltre 4,6 milioni milioni di nepalesi 
(20 per cento della
popolazione), tutti segnati da un’ ‘impurita' permanente’, secondo il 
sistema delle caste induista che
mette in cima alla scala sociale i ‘ bramini’, o casta sacerdotale, seguiti 
dalla categoria dei
‘guerrieri’ e i loro odierni eredi. Ma i dalit non sono l’ultimo gradino 
delle caste, sono addirittura
‘fuoricasta’: talmente infimi per loro natura che il contatto fisico, la 
condivisone del cibo o delle
fonti d’acqua, persino un comune accesso ai templi e alle funzioni 
religiose inevitabilmente ‘contamina’
i rappresentanti delle altre caste. La costituzione indiana vieta la 
pratica dell’intoccabilita' (art.
17), ma queste convinzioni razziste, denunciano i dalit, perdurano in 
tutta la societa' indiana e in
particolare nelle zone rurali. Al di la' del divieto formale, malgrado le 
leggi per incoraggiare la loro
emancipazione, gli ‘intoccabili’ sono relegati ai mestieri piu' poveri, 
insalubri e socialmente
squalificati, raramente hanno accesso all’istruzione superiore e i 
matrimoni con membri di caste
superiori sono apertamente osteggiati. Qualcosa di simile, che implica 
il concetto di ‘impuro’, e'
accaduta in Giappone dove la ‘casta’ sociale dei Burako (attualmente 
tre milioni di persone) subisce
ancora la stessa emarginazione dei dalit. I rappresentanti di un' 
organizzazione di liberazione dei
Burako nipponici sono intervenuti al Wsf di Mumbai ricordando che, 
sebbene una legge del 1969 introduca
misure per evitare discriminazioni nei confronti di questo ‘gruppo’, 
ancora 5 anni fa una societa'
giapponese ha stilato una lista con cognomi Burako per evitare che 
candidati provenienti da tali
famiglie venissero assunti. Accanto agli emarginati indiani, nepalesi, e 
giapponesi si sono schierati
anche i rappresentanti degli ‘Osu’ nigeriani, un gruppo ‘tabu'’ nel 
sistema di caste della societa' Igbo,
in Nigeria orientale. Originariamente gli ‘osu’ erano una minoranza di 
persone con un incarico di
‘mediazione’ tra gli dei della religione tradizionale e il resto della 
comunita': uno status vincolato da
rigidi codici che prevedevano un certo ‘isolamento’. Ma la distinzione 
tra osu e non-osu nella societa'
Igbo venne sconvolta dall’intervento della colonizzazione; dell’antico 
sistema di caste religioso sono
sopravvissuti il ‘tabu'’ e l’imposizione dell’esclusione dal resto della 
societa', condizione che rende la
vita della progenie contemporanea degli ‘osu’ non meno difficile e 
iniqua di quella dei dalit indiani.
Infine, giunti in India a portare la loro testimonianza di discriminazione 
anche gli indios quechua
dell’Ecuador, a nome di tutte le comunita' indigene di fatto segregate ai 
margini della societa' nelle
nazioni latinoamericane. Nella conferenza di Mumbai, i gruppi dei dalit, 
osu, burako e quechua hanno
discusso delle necessita' di creare un coordinamento internazionale 
contro il sistema delle caste, in
qualunque forma sopravviva o si manifesti, chiedendo che venga 
equiparato al meccanismo di apartheid in
Sudafrica, e sollecitando analoghe misure internazionali come quelle 
adottate contro il governo razzista
del Paese africano. Al Wsf partecipano 75 mila rappresentanti di 2600 
organizzazioni provenienti da 132
Paesi del mondo, inclusi i movimenti di piccoli agricoltori, sindacati, 
ambientalisti, organizzazioni
non governative per la tutela dei diritti umani e intellettuali. Obiettivo 
del Forum e' creare reti e
intrecciare contatti tra le societa' civili di diverse nazioni allo scopo di 
opporsi agli effetti
negativi della globalizzazione, soprattutto quelli a danno dei piu' deboli 
e dell’ambiente.

Luogo: Ruanda
Tema: spettacolo itinerante per la pace
Data: 20/01/04
Fonte: Misna (www.misna.org)
Cinquanta ragazzi provenienti da Burundi, Repubblica democratica del 
Congo, Uganda e Rwanda daranno vita
dal 23 gennaio al 10 febbraio alla ‘Caravanamani’, parola swahili per 
‘Carovana della pace’:
l’iniziativa, organizzata dall’associazione culturale-umanitaria 
‘Tolerance’ della capitale ruandese
Kigali, vuole diffondere un messaggio di pace attraverso uno 
spettacolo itinerante che tocchera' otto
citta' nella regione dei Grandi Laghi. “Da molti anni le popolazioni dei 
Grandi Laghi sono costrette a
patire numerose sofferenze” si legge in una nota di ‘Tolerance’ giunta 
alla MISNA. “Un tempo felici,
queste persone sono state esposte a genocidi, guerre, poverta' e 
malattie. Le famiglie sono state
decimate e separate. Alcuni giovani della regione, che hanno subito 
nei loro cuori e nei loro corpi
tutte queste sofferenze si sono riuniti per portare un messaggio di 
pace, speranza, riconciliazione,
rispetto della dignita' umana e tolleranza”. Suonatori di tamburi 
provenienti da Ngozi, acrobati di
Bukavu, una compagnia teatrale femminile di di Mbarara e l’orchestra 
‘Tolerance’, formata da un gruppo
di musicisti e ballerini provenienti da diversi Paesi, partiranno venerdi' 
da Butare, nel sud del Rwanda,
per un viaggio che li portera' a Ngozi e Bujumbura (Burundi), Bukavu e 
Goma (ex-Zaire), Kasese e Mbarara
(Uganda) e infine a Kigali. In occasione di ognuno degli otto spettacoli 
in programma, organizzazioni
locali a favore della pace, associazioni per i diritti umani, scuole e altre 
realta' comunitarie saranno
invitate a dare il loro contributo ed entrare a far parte del progetto 
‘Caravanamani’

Luogo: Sahara Occidentale
Tema: I Saharawi telefonano a casa 
Data: 20/01/04
Fonte: AceA (www.consumietici.it)
Dopo quasi 30 anni di isolamento nel deserto algerino, i 165.000 
rifugiati dei campi profughi di Tindouf
potranno mettersi in contatto coi propri cari nei territori occupati 
dall'esercito marocchino.
Gratuitamente. Il servizio, realizzato con il contributo fondamentale 
dell'UNHCR che si occupa
della gestione dei campi, e' stato inaugurato nei giorni scorsi all'interno 
di una scuola ed ha avuto un
grande successo. I funzionari delle Nazioni Unite promettono di 
estendere il servizio anche agli altri 4
campi nel corso delle prossime settimane nonche' di iniziare un 
servizio di corrispondenza postale a
tutti gli effetti. Il progetto piu' ambizioso e' comunque quello di 
organizzare a breve visite tra
componenti dello stesso nucleo famigliare tramite aerei e mezzi delle 
Nazioni Unite. Tutte queste
iniziative si inquadrano nell'ambito del lento riavvicinamento tra 
Marocco e Fronte Polisario, dopo che
il piano di pace elaborato nel corso del 2003 dall'ex-segretario di stato 
americano James Baker su
mandato dell'ONU, ha incontrato la seria opposizione del Marocco. Il 
Sahara Occidentale e' l'unica ex-
colonia africana a non aver mai ottenuto una vera indipendenza. Nel 
1976 esso vene occupato da Marocco e
Mauritania che si spartirono gli ex-territori coloniali appena 
abbandonati dalla Spagna. Nacque cosi' il
Fronte Popolare per la Liberazione di Saguia el-Hamra ed il Rio de Oro 
(POLISARIO) che ingaggio' una
battaglia a tutto campo per ricacciare indietro gli invasori. Ci riusci' con 
la Mauritania che si ritiro'
nel 1979, ma la guerra contro il Marocco si fece pero' piu' aspra con 
vari rovesciamenti di fronte ed un
sostanziale stallo che inizio' allorche' il Marocco innalzo' oltre 3.000 km 
di muri di sabbia per
difendersi dalle veloci e letali incursioni dei guerriglieri ribelli. Il Fronte 
prosegue la sua lotta in
modo pacifico e con mezzi politici ormai dal 1991, quando le due parti 
dichiararono un cessate il fuoco
che non e' mai stato seriamente interrotto in tutti questi anni. Il 
Marocco ha comunque sempre cercato di
rinviare all'infinito un eventuale referendum per l'indipendenza, o 
anche solo l'autonomia del Sahara
Occidentale.

Luogo: USA 
Tema: piu' vicine le auto a idrogeno?
Data: 20/01/04
Fonte: AceA (www.consumietici.it)
Un nuovo metodo per immagazzinare l’idrogeno a temperature medio-
basse potrebbe
facilitare lo sviluppo di automobili alimentate da questo combustibile. È 
l’effetto potenziale di una
nuova ricerca pubblicata sui Proceedings of the National Academy of 
Sciences. Proprio la mancanza di un
pratico sistema di conservazione aveva finora ostacolato l'impiego 
diffuso dei carburanti a idrogeno. I
metodi tradizionali (idrogeno liquido o compresso), infatti, richiedono 
temperature molto basse e
pressioni elevatissime. Wendy e Ho-kwang Mao, ricercatori 
dell'Universita' di Chicago, invece, hanno
sviluppato un nuovo metodo per immagazzinare quantita' significative 
di idrogeno gassoso in composti
cristallini, condizione meno critica di quelle tradizionali: si tratta 
dell’idrato clatrato di idrogeno,
un cristallo contenente una molecola di idrogeno e due molecole 
d'acqua. Rimane un problema: con queste
celle si possono ottenere solo piccole quantita' dei composti ad 
idrogeno, non sufficienti a fornire
energia, per esempio, a un auto. La sintesi potrebbe pero' avvenire 
anche in altri sistemi, basati su gas
a elevata pressione, capaci di offrire maggiore produttivita'.

Luogo: Germania
Tema: conferenza europea per le energie rinnovabili
Data: 19/01/04
Fonte: Buone Notizie (www.buonenotizie.it)
E' partito l'European Conference for Renewable Energy 
E' cominciato a Berlino l'European Conference for Renewable Energy 
in occasione del quale gli stati membri dell'Unione europea 
analizzeranno gli sviluppi raggiunti dal mercato dell'energia rinnovabile 
e discuteranno prospettive e nuovi obiettivi da qui al 2020. Gli sviluppi 
dell'eolico, del fotovoltaico, delle minicentrali idroelettriche e del solare 
termico sono solo agli inizi ma le iniziative si moltiplicano di mese in 
mese. 
Negli ultimi tre anni in tutta Europa sono stati 125 i progetti legati alle 
energie rinnovabili ed entro il 2010, ad esempio, la produzione di 
energia eolica piu' che raddoppiera' (passera' dai 17,2GW del 2001 ai 
40 Gw del 2010). 
In questi anni le politiche energetiche stanno attraversando profonde 
mutazioni, sia per l'implementazione del protocollo di Kyoto sia per 
l'attuazione delle direttive europee che hanno fissato obiettivi definiti 
da raggiungere entro il 2010: il 12% di energia rinnovabile sul consumo 
complessivo, il 22% di elettricita' verde e il di 5,75 per il biogas. 
Secondo il libro bianco europeo sulle energie rinnovabili il settore, 
entro il 2010, potra' creare da 500 a 900 mila nuovi posti di lavoro. La 
nuova occupazione – dice Sergio Adami, responsabile per le energie 
da fonti rinnovabili per Enel Green Power - si avra' soprattutto "nei ruoli 
organizzativi, nella progettistica e nel campo tecnico". 
Certo le energie rinnovabili sembrano offrire soluzioni complementari 
alle fonti tradizionali. Non in tutte le aree si puo' realizzare quello che e' 
stato compiuto nella regione spagnola della Navarra, area con 550 
mila abitanti, dove l’eolico nel 2002 rappresentava il 55%. 
Va detto anche che i sindacati europei temono, soprattutto i 
rappresentanti tedeschi (la Germania e' il paese con le piu' grandi 
miniere di carbone e lignite), che il passaggio guidato all'energia 
rinnovabile metta a rischio molti posti di lavoro 'tradizionali'. Il libro 
bianco sulle energie rinnovabili prevede pero' un impatto netto 
occupazionale di sicuro segno positivo se verranno messi a punti 
strumenti di formazione permanente per una trasformazione delle 
competenze e capacita' degli addetti "tradizionali". 

Luogo: USA
Tema: il piu' piccolo disco fisso
Data: 13/01/04
Fonte: Punto Informatico (www.puntoinformatico.it)
Dalle dimensioni quasi identiche ad una 
moneta da 2 euro, il nuovo hard disk da 0,85 pollici di Toshiba, 
annunciato ufficialmente durante il CES di Las Vegas, si candida al 
primato di disco fisso piu' piccolo al mondo.
Atteso sul mercato il prossimo autunno nei tagli da 2 GB e 4 GB, il 
drive in miniatura di Toshiba si rivolgera' alla stessa nicchia di 
mercato - quella dei sistemi di archiviazione per player portatili, 
PDA, videocamere digitali e altri dispositivi mobili - oggi contesa 
dagli hard disk da 1 pollice prodotti da Hitachi, Cornice e pochi 
altri. Grazie alle sue dimensioni, e al peso inferiore ai 10 grammi, 
il mini disco di Toshiba potrebbe tuttavia raggiungere dispositivi 
ancora piu' piccoli, quali ad esempio i telefoni cellulari.

Luogo: Haiti
Tema: campagna per la nonviolenza
Data: 10/01/04
Fonte: Buone Nuove, Movimento Umanista Haiti
Di fronte al rischio concreto che l'attuale situazione sociale e politica 
del paese possa sfociare in una sanguinosa guerra civile il Movimento 
Umanista di Haiti ha mobilitato tutta la sua struttura in una campagna a 
favore della nonviolenza.
La campagna consiste in una semplice attivita' di chiarimento ed 
esperienza: a partire dalla struttura del Movimento stesso (attualmente 
intorno a 400.000 persone) ogni membro mette in moto una riunione di 
almeno dieci persone che realizzano un lavoro personale chiamato 
"esperienza di pace" e leggono e discutono un materiale di chiarimento 
sul tema della violenza e sulla risposta da dare in situazioni di conflitto; 
alla fine della riunione si propone a coloro che si trovano d'accordo di 
riprodurre questa riunione ad altre dieci persone in modo da generare 
un effetto moltiplicativo che diffonda il vuoto alla violenza in tutta la 
societa' haitiana.

Luogo: USA
Tema: il genoma dell'ape e' pubblico
Data: 9/01/04
Fonte: Internazionale
Sequenziato il genoma dell'Apis mellifera, l'ape
domestica. E' disponibile al pubblico in un database del
National human genome research institute statunitense.

Luogo: Sudan
Tema: verso il trattato di pace
Data: 7/01/04
Fonte: Internazionale
Sudan. Il governo e i ribelli dell'Esercito popolare di
liberazione del Sudan (Spla) hanno firmato un importante
accordo sulla divisione delle risorse petrolifere del paese
che prelude a un trattato di pace definitivo tra le parti
dopo 20 anni di guerra civile. L'accordo prevede una
divisione in parti uguali delle ricchezze petrolifere tra
nord e sud, pari a circa 300mila barili di greggio al
giorno. Il patto e' stato firmato a Naivasha, in Kenya, dove
si tengono i negoziati. 


** BUONE NUOVE ITALIA **

Luogo: Italia
Tema: per difendere il tempo pieno nella scuola
Data: 19/01/04
Fonte: Unimondo (www.unimondo.org)
La settimana di mobilitazione contro la riforma Moratti e in difesa del 
tempo pieno e prolungato si e'
conclusa con la manifestazione nazionale di sabato 17 a Roma, ma 
anche in altre citta' si sono
organizzate iniziative di protesta.
In prossimita' del varo definitivo della riforma Moratti  un vasto 
movimento di
genitori, insegnanti, studenti, sindacati ha ribadito la positivita' del 
tempo pieno nella scuola
elementare ed espresso il rifiuto della figura del tutor, l'insegnante 
unico che decide il destino
scolastico. I manifestanti difendono poi il modello di integrazione 
sociale fin qui adottato,
contrapposto a un modello educativo che ritorna indietro di trent'anni, 
riporta a una vecchia gerarchia
che contrappone materie importanti (italiano e matematica) a quelle 
tecniche e artistiche.


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