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Luogo: USA
Tema: Lo smog soffoca il cuore 
Data: 10/7/2001
Fonte: Espresso

Una ricerca americana ha stabilito che respirare aria inquinata, anche per
poco tempo, aumenta il rischio di infarto. Intervistando quasi ottocento
pazienti ricoverati in ospedale dopo un attacco di cuore, gli studiosi
hanno verificato che i primi sintomi di infarto si sono manifestati proprio
in coincidenza con i picchi di inquinamento atmosferico registrati in città.

"L'ipotesi che l'esposizione continua allo smog danneggi sia i polmoni sia
il cuore ha catturato l'attenzione di molti studiosi", dice Murray
Mittleman, direttore del centro di cardiologia del Beth Israel Deaconess
Medical Center di Boston. "Ma è la prima volta che si cerca di capire se
gli effetti nocivi dell'inquinamento riescono a prodursi in un arco di
tempo più limitato quando a farne le spese sono le persone obese e chi ha
già alle spalle una storia di disturbi cardiaci".

Gli studi condotti negli ultimi cinque anni hanno già dimostrato una
relazione tra le concentrazioni nell'aria di particolato (i corpuscoli di
diametro inferiore ai 2,5 milionesimi di metro emessi dagli scarichi di
automobili e impianti industriali) e un'impennata di ricoveri in ospedale.

"Abbiamo dimostrato che nei soggetti predisposti, dopo due ore di
esposizione allo smog, il rischio di infarto aumenta del 48 per cento,
valore che cresce al 62 per cento se si respira aria inquinata per 24 ore",
continua Mittleman. "Il sistema immunitario, infatti, non riesce a
intercettare le particelle di smog che penetrano nell'organismo e che
causano infiammazione nei polmoni e all'interno dei vasi sanguigni, col
risultato di favorire l'attacco cardiaco". Un modo per evitarlo è non fare
sforzi fisici all'aperto quando in città fa molto caldo e i tassi di
inquinamento superano la soglia di attenzione.