Re: LA SCIOCCA IDEA DELLA DIVISIONE TERRITORIALE DEL KOSOVO




La tua posizione pregiudiziale contro Belgrado non ti fa vedere alcune cose semplici:
con lo squartamento della Jugoslavia si sono ritrovati divisi anche i croati (tra croati di Croazia, di Erzegovina e di Vojvodina) ed i musulmani (tra musulmani bosniaci, del Sandzak e del Kosovo).
Con lo squartamento della Serbia non si ritrovano divisi solo i serbi, ma anche gli albanesi: non solo tra Pristina e Presevo... in decine di migliaia infatti abitano tuttora a Belgrado. Hai presente Bekim Fehmiu, recentemente scomparso? 
Lo squartamento della Jugoslavia non è stato nell'interesse di nessuno, nemmeno di bau-bau "Milosevic" - il quale infatti di solito è stato accusato di non voler concedere la "indipendenza" alle nuove repubblichette, e non del contrario. Ma è vero: "Milosevic" va accusato di tutto, e del suo contrario.

Comunque: dagli addosso a Belgrado e dagli addosso a Milosevic. "Non sono agnellini". Così non sbagli mai, ed avrai garantiti gli applausi dei padroni del vapore.


Il giorno 30/giu/10, alle ore 09:10, Raffaele Coniglio ha scritto:


La divisione territoriale della Jugoslavia non è mai stata definita "sciocca". QUINDI? Io ho definito "sciocca" l'idea di dividere il Kosovo e la Serbia del sud.
Lo spezzatino jugoslavo e conseguentemente quello serbo l'ha voluto Milosevic, e comunque, nel caso del Montenegro e del Kosovo è avvenuto lungo confini ben precisi. Ecco perchè a differenza tua io mi pongo il problema. Io non credo al complotto internazionale ordito contro l'agnellino serbo. Qual è il problema? Lo ripeto.

Andare oggi a dividere i territori Kosovari, ripeto, mi sembra una mossa controproducente per TUTTI. In primis per i serbi che vivono a Gracanica, a Decani, a Strpce, a Peja. Nel centro-sud del Kosovo. Cosa ne sarebbe della comunità serba,Kamenica, che vive proprio a ridosso di quel territorio che si vorrebbe cedere al Kosovo?

Come sempre Belgrado pensa a salvarsi la faccia ed a mostrare i muscoli che, ahimè, non ha più. Farebbe bene a tutelare, ascoltare e assecondare le scelte di quei suoi concittadini che vivono a sud dell'Ibar in situazioni di disagio, anche per le scelte sino ad ora adottate da Belgrado.