Progetto obbiezione di coscienza in Albania



Alla cortese attenzione di tutte le associazioni, organizzazioni ed
istituzioni interessate:


CHI E' IL CEFA


Una breve presentazione, il Cefa -il seme della solidarietà- è
un'Organizzazione Non Governativa di Volontariato Internazionale fondata
nel 1972 animata dai valori di pace, solidarietà e fratellanza tra i popoli
ed è presente in diversi paesi con progetti di sviluppo economico e
sociale. Arricchitosi attraverso la pluriennale esperienza d'intervento in
Albania nel promuovere i valori di non violenza e giustizia, il Cefa vi
propone il seguente progetto chiedendovi di aprire un tavolo di confronto
al quale partecipare con idee, proposte e suggerimenti.


OBBIEZIONE DI COSCIENZA IN ALBANIA


Il progetto ha lo scopo di rafforzare il senso di responsabilità civile e
di consapevolezza democratica dei cittadini albanesi attraverso la
promozione dell'obbiezione di coscienza a livello nazionale. La legge n.
9047 entrata in vigore nel Luglio 2003 regola la materia ma è sconosciuta
alla maggioranza; ad oggi quattro giovani, tra i 5000 obbligati alla leva
ogni anno, hanno dichiarato la loro obbiezione di coscienza -Giugno 2004-.
Il Cefa, operando a contatto quotidiano coi giovani albanesi, ha maturato
la convinzione che molti di essi abbiano sviluppato una coscienza non
violenta e che i veri ostacoli siano la mancanza d'informazione circa i
propri diritti nonché la difficoltà nell'espletare le dovute pratiche
burocratiche. Il progetto potrebbe avvalersi della collaborazione di
diverse organizzazioni con esperienza pluriennale coi gruppi giovanili in
Albania: Caritas Albania, Engim-Murialdo, Ambasciatori di Pace, Magis,
Movimento dei focolari, Caritas Diocesana Sapa, Mjaft!, Tjeter Vizion ed
UNV (United Nation Volunteers). In particolare Mjaft! e Tjeter Vizion sono
associazioni albanesi d'ispirazione laica, la prima è impegnata nella lotta
alla corruzione statale -Mjaft significa basta- mentre la seconda è un
associazione di privato sociale che promuove la crescita della società
civile per una maggiore partecipazione democratica e gestisce il Centro
Diurno, la Comunità Alloggi ed Appartamenti protetti per i minori in
condizioni di disagio e la Casa Rifugio per donne vittime di tratta e
violenza domestica in Elbasan ed il Centro Diurno di Gramsh.

Tenendo presente la prospettiva delineata, gli obbiettivi specifici sono i
seguenti:


O1. Creazione di un centro d'informazione per i giovani e le organizzazioni
interessate all'obbiezione di coscienza al servizio militare in Tirana ed
Elbasan.


O2. Formalizzazione di accordi di cooperazione con le organizzazioni no
profit per accogliere gli obbiettori di coscienza in un'ottica di
formazione professionale ed etica dei giovani.


O3. Operazione d'informazione sul diritto all'obbiezione di coscienza e
sulle procedure per esercitarlo attraverso

l'organizzazione d'incontri per i giovani, distribuzione di depliants
informativi, pubblicazioni mensili sulla stampa, appuntamenti trimestrali
in Radio e TV, campagna pubblicitaria radiofonica e televisiva, eventi
semestrali quali concerti e partecipazioni a fiere, creazione di un forum
informativo su internet.


O4. Coinvolgimento del Ministero della Difesa e degli Affari Sociali
albanesi nelle diverse fasi d'implementazione del progetto per garantirne
riuscita e sostenibilità.


In Macedonia, Serbia Montenegro, Bosnia Herzegovina, Croazia e Bulgaria
sono attivi progetti simili, non si esclude pertanto un'eventuale
collaborazione e scambio d'esperienze a livello balcanico. Per quanto
riguarda l'Albania si tratta di un progetto pilota; ad ogni modo
l'esperienza d'altri paesi europei mostra chiaramente l'effetto
esponenziale dell'obbiezione di coscienza. Il caso dell'Italia è
emblematico al riguardo; nel 1972 la quota degli obbiettori di coscienza
sui chiamati alla leva era dello 0,10%, passati poi al 3,29% nel 1982, al
34,37% nel 1998 ed ad oltre il 50% nel 1999. Il diritto all'obbiezione di
coscienza è da considerarsi una componente essenziale del diritto alla
libertà di pensiero e di religione come enunciato nella Dichiarazione
Universale dei Diritti dell'Uomo e poi ribadito dalla Commissione per i
Diritti Umani delle Nazioni Unite, dal Consiglio d'Europa e dal Parlamento
Europeo nel sottolineare che le informazioni su come ottenere il
riconoscimento dell'obbiezione di coscienza devono essere prontamente
disponibili.


Il nostro impegno è quello di garantire ai giovani albanesi il diritto a
rifiutarsi di portare le armi e di partecipare alle guerre. A tal fine vi
invitiamo a prendere parte alla creazione di una rete di soggetti
internazionali per la promozione dell'obbiezione di coscienza in territorio
albanese, uno degli infiniti passi da compiere per la crescita di relazioni
pacifiche e solidali tra i popoli.


Saluti di Pace