Dal Danubio un'agenda per Prodi



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Catherine Dickehage
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Dal Danubio un'agenda per Prodi


"Danubio, l'Europa si incontra" è a Belgrado, ultima tappa di un intenso
viaggio lungo il corso del Danubio, cordone ombelicale tra l'Unione europea
e la futura Europa allargata. Nuova cittadinanza, valorizzazione delle
risorse locali ed un'Europa dal basso le tre parole d'ordine che devono
accompagnare il processo di integrazione nell'Unione nei Balcani.


Si sta concludendo con due intense giornate di seminari presso il Sava
Center a Belgrado l'iniziativa "Danubio, l'Europa si incontra", promossa
dall'Osservatorio sui Balcani e dai suoi partner. Dieci giornate di
incontri istituzionali, tavole rotonde,concerti in sei città affacciate sul
Danubio: Vienna, Bratislava, Budapest, Vukovar, Novi Sad e Belgrado. Per
promuovere il dibattito sull'integrazione dei Balcani nell'UE e
sull'allargamento dei diritti di cittadinanza.

Domani, giornata conclusiva, i materiali elaborati durante le sessioni di
discussione verranno raccolti ed andranno a costituire un'Agenda di lavoro
che il parlamentare europeo Joost Lagendijk, presente all'iniziativa
dell'Osservatorio, consegnerà al Presidente della Commissione europea
Romano Prodi. Verrà inoltre presentato l'appello "L'Europa oltre i
confini", già lanciato a Sarajevo nell'aprile 2002 alla presenza dello
stesso Prodi e sottoscritto da centinaia di intelletuali, artisti,
rappresentanti di istituzioni locali e semplici cittadini dell'Unione
Europea e del sud est Europa.

Oggi si sono svolte in contemporanea tre sessioni di discussione introdotte
da Gordana Matkovic, Ministro per gli Affari sociali e Ana Trbovic,
vice-Ministro per le relazioni economiche internazionali. Da quella
incentrata sui diritti di cittadinanza in un'Europa allargata è emersa
l'ineludibile necessità di procedere verso un alleggerimento del sistema
dei visti attualmente vigente, affinchè Schengen non si trasformi in un
nuovo muro di Berlino. Nella seconda sessione, dedicata al tema dello
sviluppo locale, si è sottolineato il pericolo che i processi di
globalizzazione rischino di destrutturare ulteriormente le economie
dell'area: una delle risposte possibili è rappresentata dalla
valorizzazione dei territori e delle risorse che esprimono. Durante la
terza sessione si è discusso di rapporti tra attori istituzionali e non nel
processo di integrazione. Perché, secondo quanto espresso da molti dei
relatori, non si tratta solo di discutere d'allargamento ma anche di quale
Europa si vuole.

Sono stati più di 600 complessivamente le persone che hanno preso parte
all'iniziativa. Sul Gyor, battello che ha accompagnato i partecipanti per
l'intero percorso, erano rappresentate quattordici diffrenti  nazionalità.
"Un viaggio altamente simbolico ed un'esperienza emotiva ed intelletutale
intensa" e' il commento di Mauro Cereghini, coordinatore dell'Osservatorio
"un viaggio che prosegue. L'appuntamento è infatti per la marcia
Perugia-Assisi e per Civitas 2004, la fiera del terzo settore che si tiene
annualmente a Padova, che sarà incentrata sul tema dell'est Europa".








I documenti sull'intera iniziativa sono pubblicati sul sito
dell'Osservatorio sui Balcani all'indirizzo www.osservatoriobalcani.org.
Per ulteriori informazioni: Davide Sighele/Massimo Gnone/Andrea Rossini tel:
Tel.: 328 8217336 - 338 3968291